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La salute dei toscaniSalute mentale

Nel documento 2021 Welfare e salutein Toscana (pagine 94-97)

Suddividendo la popolazione in due grandi gruppi in base ai servizi di presa in carico (adulti e minori), si confermano valori di gran lunga superiori nella fascia di età ≤19 anni. In linea con le specificità di genere tipiche delle patologie che si presentano in età infantile, i maschi sono prevalenti rispetto al genere femminile. Al contrario, nell’età adulta, il rapporto s’inverte mantenendo, comunque, una maggior similitudine fra i due generi (tabella 1).

Tabella 1. Pazienti in carico presso i Dipartimenti di Salute mentale per genere e classe d’età – Prevalenti e incidenti per 10.000 residenti – Toscana, anno 2020 – Fonte: Elaborazioni ARS su dati flusso informativo SALM

Classe di età

Prevalenti percorso aperto e almeno 1 prestazione

nell’anno

Incidenti con almeno 1 prestazione nell’anno

Incidenti con 4+ presta-zioni nell’anno (presi in

carico) Maschi

(N=35.614) (N=35.029)Femmine (N=6.688)Maschi Femmine (N=7.248) (N= 2.660)Maschi Femmine (N=2.902)

≤ 19 anni 531,5 341,3 105,6 84,2 50,0 41.0 ≥ 20 anni 128,0 154,5 22,8 29,7 7,3 10,4 Totale 199,6 183,6 37,5 38,0 14,9 15,2

Premettendo che le informazioni riferite alle diagnosi risultano ancora incomplete (percentuale di compilazione campo diagnosi: 52,9%), fra i minori le principali diagnosi che interessano il genere maschile appartengono prevalentemente ai disturbi evolutivi specifici del linguaggio (26,7% delle diagnosi inserite) e ai disturbi specifici delle abilità scolastiche (21,1%), seguiti dai disturbi evolutivi globali (8,9% delle diagnosi inserite) e dai disturbi ipercinetici (8,2% delle diagnosi inserite). Nel genere femminile le diagnosi principali si invertono (26,3% disturbi delle abilità scolastiche e 19,9% dell’eloquio e del linguaggio) e a queste fanno seguito i disturbi della sfera emozionale (4,8% delle diagnosi inserite) e il ritardo mentale lieve (4,6% delle diagnosi inserite). In accordo con le principali categorie diagnostiche che interessano l’infanzia-adolescenza, suddividendo i presi in carico (almeno 4 prestazioni nell’anno) per classe d’età, si conferma il maggior interessamento della fascia 6-13 anni con valori più elevati nel genere maschile (figura 1), sottolineando l’importanza delle azioni attivate sul territorio regionale grazie alla collaborazione dei due principali settori coinvolti: scolastico e sanitario.

Nel caso degli adulti, in entrambi i generi, le principali diagnosi si confermano essere i disturbi nevrotici (maschi: 24,5%; femmine: 34,1%) e le psicosi affettive (maschi: 20,3%; femmine: 22,2%) seguite dai disturbi di adattamento (maschi: 12,4%; femmine: 13,6%), dalle psicosi schizofreniche nei maschi (6% delle diagnosi inserite) e dai disturbi di personalità nelle femmine (4,1% delle diagnosi inserite).

Ancor più di altre patologie, l’ambito territoriale rappresenta sicuramente la modalità privilegiata per la presa in carico del disturbo mentale. Quest’affermazione è confermata dal fatto che, nel corso degli ultimi anni, il ricorso al ricovero ospedaliero per questa causa, ha mostrato un andamento tendenzialmente stabile interrotto dall’anno 2020, che ha fatto registrare una lieve riduzione raggiungendo un tasso standardizzato per età di ricovero

Salute mentale

pari a 30,6 ricoveri per 10.000 abitanti (2019: 37,6 per 10mila abitanti). L’analisi per genere conferma l’inversione di tendenza in atto da alcuni anni con valori più elevati nel genere maschile (uomini:34,6; donne: 28,8 per 10mila ab.). Il trattamento in regime di day hospital rappresenta il 36% del totale dei ricoveri (2019: 33,5%).

Fra gli indicatori utilizzati per valutare la corretta presa in carico dei pazienti dimessi dall’ospedale, si fa riferimento al valore dei ricoveri ripetuti a 30 e a 7 giorni dalla dimissione. Nel primo caso (30 giorni dalla dimissione), il 2020 ha fatto registrare una riduzione del valore osservato che passa dal 12,6% del 2019 al 10,2% nel 2020 (Italia: 14,6% nel 2019), mentre a 7 giorni costituiscono il 5,8% del totale (2019: ,2%) verso il 7,9% italiano (anno 2019).

Come più volte sottolineato nel corso degli ultimi anni, suddividendo la popolazione in adulti e minori, i due trend presentano andamenti diversi con una inversione della tendenza osservabile, a partire dal 2018, in particolare fra i minori di genere maschile (figura 2).

Figura 1. Minori presi in carico (almeno 4 prestazioni nell’anno) presso i Dipartimenti di Salute mentale per genere e classe d’età – Prevalenti per 10.000 residenti – Toscana, anno 2020 – Fonte: Elaborazioni ARS su dati flusso informativo SALM

126,9 257,1 253,4 180,0 68,9 145,1 164,5 142,3 <=5 anni 6−10 anni 11−13 anni 14−19 anni Maschi Femmine

Figura 2. Ospedalizzazione per disturbi psichici (ICDIX-CM 290-319) per genere e classe d’età – Tasso standardizzato per età per 10.000 abitanti – Toscana, periodo 2010-2020 – Fonte: Elaborazioni ARS su dati flusso informativo SDO

0 20 40 60 80 0−19 anni 20+ anni 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 Maschi Femmine

La salute dei toscani

Salute mentale

Per quanto riguarda le cause di ricovero, nella popolazione adulta (≥ 20 anni), il disturbo bipolare si conferma come il principale con un tasso di 8,7 per 10mila abitanti (2019: 11 per 10mila ab.) seguito dal disturbo schizofrenico con 5 ricoveri per 10mila abitanti (2019: 6,7 per 10mila ab,). A questi seguono i disturbi psico-organici (2,2 per 10mila ab.) e le sindromi depressive (2 per 10mila ab.).

Andamento molto diverso emerge dall’analisi della popolazione minorenne (≤19 anni) dove i ricoveri per disturbi dell’infanzia, nel corso degli ultimi 10 anni, sono passati da 14,1 per 10mila abitanti a 26,8 per 10mila. In particolare, si mantengono molto elevati i ricoveri per disturbo ipercinetico dell’infanzia che dal 2010 al 2020 sono aumentati di circa 5 volte passando da 3,2 a 15,6 ricoveri per 10mila abitanti (stabili rispetto al 2019). Sempre elevati anche i ricoveri per ritardo specifico dello sviluppo (6 per 10mila ab.) e ritardo mentale (4,8 per 10mila ab.) (figura 3). Nei maschi, dove si registra la prevalenza maggiore, il disturbo ipercinetico dell’infanzia raggiunge un tasso di 26,4 per 10mila abitanti, mentre, nel genere femminile, è il disturbo alimentare, la patologia che maggiormente necessita di ricovero ospedaliero (6,4 per 10mila ab.).

Figura 3. Ospedalizzazione per disturbi specifici dell’infanzia (ICDIX-CM 290-319) per tipologia – Tasso standardizzato per età per 10.000 abitanti d’età 0-19 anni – Toscana, periodo 2010-2020 – Fonte: Elaborazioni ARS su dati flusso informativo SDO

4,2 3,4 3,5 3,6 9,5 4,8 6,2 6,0 3,2 15,6 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020

disturbo alimentare disturbi pervasivi dello sviluppo ritardo mentale ritardo specifico dello sviluppo sindrome ipercinetica dell’infanzia

Possiamo concludere mettendo in risalto come, nonostante gli effetti che la pandemia da SARS-CoV-2 ha avuto sulla salute mentale, dall’analisi del ricorso al Servizio sanitario regionale per patologie di natura psichiatrica, appare evidente che nel 2020 la paura legata alla malattia Covid-19 ha fatto sì che molte persone, pur in presenza di sintomi rilevanti, non si siano rivolte a specialisti del settore pubblico rimandando la presa in carico con un possibile aggravamento della patologia.

Uso e abuso di sostanze illegali

Nel documento 2021 Welfare e salutein Toscana (pagine 94-97)