Gli eventi acuti cardiovascolari, principalmente infarto miocardico e ictus cerebrale, sono tra le prime cause di morbosità, invalidità e mortalità. Oltre alla loro potenziale letalità, questi eventi lasciano la persona che sopravvive in una condizione di cronicità ad alto rischio di complicazioni e nuovi eventi. Tra il 30% e il 40% delle persone che hanno un evento di questo tipo muore prima di raggiungere l’ospedale (fonte: Rapporto Osservasalute 2020), per questo si propone una lettura separata dei dati di ospedalizzazione e di mortalità.
Nel 2020 la pandemia ha avuto importanti effetti indiretti sul volume di ricoveri per gli eventi cardiovascolari, ampiamente trattati nel volume 2 dedicato al Covid-19. I trend presentati in questo testo si fermano invece al 2019 anno più recente per il quale sono disponibili dati di confronto nazionali e tra regioni, standardizzati per l’effetto dell’età.
Nel 2019 in Toscana sono avvenuti circa 4.900 ricoveri per infarto tra gli uomini (ricoveri in regime ordinario, reparto per acuti) e 2.700 tra le donne. Il rapporto Osservasalute stima un tasso standardizzato per età, utile ad un confronto tra regioni con strutture per età diverse, di 336,8 ogni 100mila uomini (12° regione in Italia) e 140,3 ogni 100mila donne (6° regione in Italia). Il dato toscano, soprattutto per le donne, è superiore alla media nazionale, pari a 336,3 per 100mila uomini e 128,9 per 100mila donne. Nello stesso anno, sono avvenuti complessivamente circa 5.600 ricoveri per ictus tra gli uomini e 6.400 tra le donne. Il tasso standardizzato per età riportato da Osservasalute è pari a 419 per 100mila uomini (8° regione in Italia), e 340,2 per 100mila donne (6° regione in Italia).
Anche l’incidenza di ricoveri per ictus è superiore alla media nazionale, pari a 390,3 per 100mila uomini e 306,2 per 100mila donne (tabella 1).
Le differenze di genere sono molto marcate nell’incidenza dell’infarto, per il quale il valore maschile è quasi 3 volte quello femminile, meno per l’ictus (figura 1). Il rapporto tra le patologie inoltre è diverso nei due generi. Se tra gli uomini i ricoveri per infarto sono quelli più frequenti, tra le donne invece l’incidenza degli ictus ischemici è quasi il doppio di quella dell’infarto. La maggior longevità delle donne, dovuta anche alla notevole minore incidenza degli infarti fatali (figura 3), potrebbe spiegare questa differenza, visto che solitamente gli eventi cerebrovascolari si manifestano in età più avanzate.
Molte abitudini e stili di vita incidono sul rischio di andare incontro a questi eventi. Dieta ricca di sale, grassi e zuccheri, consumo di alcol, fumo di sigarette, scarsa attività fisica, sono tutti fattori di rischio noti per la salute di cuore e arterie. Gli infarti causano circa il 50% del totale dei ricoveri per malattie ischemiche del cuore, l’ictus, ischemico o emorragico, circa il 75% dei ricoveri per eventi cerebrovascolari. Monitorarne i ricoveri consente di stimarne l’incidenza nella popolazione, poiché in condizioni normali gli unici eventi per i quali il paziente non raggiunge l’ospedale sono quelli letali o fulminanti (che valuteremo in seguito con il trend della mortalità).
Dal 2011 al 2018, in Toscana, si è osservata una lieve, ma costante, diminuzione dei ricoveri, che sembra essersi arrestata nel 2019 per quanto riguarda infarto e ictus emorragico (figura
1). Mentre si rilevano, dal 2018 al 2019, circa 36 ricoveri in meno per ictus ischemico ogni 100mila abitanti (complessivamente per uomini e donne), i ricoveri per infarto segnano un +10 per 100mila, mentre quelli per ictus emorragico sono sostanzialmente stabili (-1,8 per 100mila).
La diminuzione di questi ricoveri ha contribuito in maniera sostanziale alla generale diminuzione dell’ospedalizzazione osservata in Toscana negli ultimi anni. Hanno contribuito le attività di prevenzione primaria, per la diminuzione della diffusione dei principali fattori di rischio citati precedentemente, e secondaria, con piani terapeutici secondo linee guida per la corretta prescrizione dei farmaci cardiovascolari e il monitoraggio dei valori ematici e pressori.
Tabella 1. Ospedalizzazione per infarto e ictus (reparti per acuti, regime ordinario) per genere – Tasso standardizzato per età per 100.000 abitanti – Regioni e Italia, anno 2019 – Fonte: Osservasalute su dati ISTAT
Regione
Maschi Femmine
infarto ictus infarto ictus
emorragico ischemico emorragico ischemico
Piemonte 338,4 102,8 254,8 129,0 60,5 203,0 Valle d’Aosta 359,7 75,4 478,1 151,7 65,5 480,3 Lombardia 344,9 77,1 237,6 130,3 50,4 194,3 Bolzano 276,5 100,3 305,0 116,1 57,1 276,6 Trento 310,0 91,5 272,5 140,3 54,0 244,6 Veneto 264,4 86,0 269,2 96,6 61,2 223,2 Friuli-Venezia Giulia 366,2 113,2 270,2 157,2 66,3 232,8 Liguria 308,0 100,7 317,5 125,1 59,7 265,6 Emilia-Romagna 342,2 104,6 295,0 133,6 72,0 261,2 Toscana 336,8 112,3 306,7 140,3 78,5 261,7 Umbria 314,9 85,6 340,9 121,5 61,6 250,0 Marche 340,6 107,4 299,2 150,5 78,9 241,6 Lazio 287,4 85,8 272,5 101,4 51,0 220,8 Abruzzo 345,1 107,2 377,8 133,0 64,5 318,6 Molise 235,0 108,6 358,4 101,5 63,3 292,6 Campania 390,9 85,9 410,3 147,6 48,0 325,3 Puglia 341,0 70,9 311,0 138,0 43,4 266,1 Basilicata 289,5 98,9 336,0 117,8 51,3 285,4 Calabria 387,1 99,4 309,8 137,1 54,8 268,8 Sicilia 394,1 78,3 380,1 137,7 48,0 329,1 Sardegna 290,4 79,2 282,8 117,2 48,3 221,6 Italia 336,3 90,4 299,9 128,9 57,2 249,0
Nel loro complesso, le malattie afferenti al grande gruppo del sistema circolatorio causano il decesso di 1 italiano su 3 e la Toscana non fa eccezione (33,4% dei morti totali). Infarto e ictus costituiscono quasi la metà di questi casi.
La salute dei toscani
Tuttavia, i progressi nella tempestività e nell’efficacia degli interventi di gestione di questi eventi stanno continuando a portare benefici nel tempo, contribuendo alla diminuzione generale dei decessi.
Nel 2018 la mortalità per infarto prosegue il trend in diminuzione, il tasso di mortalità standardizzato per età ha raggiunto i 32,6 decessi per 100mila uomini e 15,2 per 100mila donne (figura 2). La Toscana conferma tassi lievemente inferiori alla media italiana, sia per gli uomini (38,6 per 100mila) che per le donne (18,6 per 100mila) ed è la seconda regione in entrambi i generi tra quelle a minor mortalità in Italia, seconda solo alla Puglia tra gli uomini e all’Umbria tra le donne.
Figura 1. Ospedalizzazione per infarto e ictus (reparti per acuti, regime ordinario) per genere – Tasso standardizzato per età per 100.000 abitanti – Toscana, periodo 2011-2019 – Fonte: Osservasalute su dati ISTAT
0 100 200 300 400 500 femmine maschi 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 ictus emorragico ictus ischemico infarto
Figura 2. Mortalità per infarto per genere – Tasso standardizzato per età per 100.000 abi tanti – Toscana e Italia, periodo 2003-2018 – Fonte: ISTAT
90,5 38,6 74,6 32,6 45,5 18,6 38,7 15,2 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 2018
Maschi − Italia Maschi − Toscana Femmine − Italia Femmine − Toscana
Considerazioni analoghe valgono per il trend della mortalità per malattie cerebrovascolari (che oltre all’ictus comprendono le occlusioni e stenosi delle arterie pre-cerebrali e i postumi delle malattie cerebrovascolari). Nel 2018 il tasso di mortalità standardizzato per età è diminuito ancora, raggiungendo i 78,5 decessi per 100mila uomini e 67,1 per 100mila donne (figura 3).
La Toscana in questo caso, però, conferma tassi lievemente superiori alla media italiana, sia per gli uomini (77,2 per 100mila) che per le donne (64,8 per 100mila), ma il divario tra Toscana e Italia tende a ridursi. La nostra regione resta comunque tra quelle dove la mortalità è più elevata in Italia posizionandosi 7° tra quelle più colpite dai decessi per eventi cerebrovascolari.
Figura 3. Mortalità per malattie cerebrovascolari per genere – Tasso standardizzato per età per 100.000 abitanti – Toscana e Italia, periodo 2003-2018 – Fonte: ISTAT
149,4 77,2 153,0 78,5 123,8 64,8 133,8 67,1 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 2018
Maschi − Italia Maschi − Toscana Femmine − Italia Femmine − Toscana