§2.4 LIBERACI DAL MALE
I: Cosa ti dicevano?
M: Stress, stress. Perché tutte le robe che mi sono uscite non hanno un’origine certa, guarda caso. Cioè niente di quello che mi è successo nei mesi prima del matrimonio era imputabile a una causa specifica. Parlo di tutte queste manifestazioni cutanee, anche i puntini rossi… Anche quelli, scientificamente non si sa. Piuttosto che perdita di capelli esagerata. A matasse. A matasse. […] Io contemporaneamente a questo ho cominciato ad avere delle ossessioni pesantissime. Ossessioni riguardo la mia vita passata. Cioè, mi ritornava in mente la mia vita passata in cui avevo vissuto lontano dal Signore e le ossessioni erano — e figurati io non direi mai una cosa del genere — che il Signore non mi aveva perdonato. Cioè io sentivo la mancanza di perdono del Signore. Poi… […] Non riuscivo a concentrarmi sul la- voro… non riuscivo proprio neanche ad accendere il computer, a volte me ne scappavo a casa… Cioè robe… paurose! Sono finita da uno psichiatra. […] Tieni conto che io tutto questo periodo l’ho vissu- to insieme al mio direttore spirituale. E il mio direttore spirituale aveva riconosciuto l’origine di tutto. […] Comunque te le senti addosso le cose, quando fai una vita nello Spirito, hai gli occhi della fede che ti fa vedere le cose in un certo modo e la cosa non ti può spaventare. […] Tutti mi hanno detto che le coppie che si avviano a questo tipo di sacramento [il matrimonio] subiscono n tentazioni. E me le hanno anche elencate i sacerdoti. Per cui, anche se loro erano lì a tranquillizzarmi… mi dicevano “scegliete la data, scegliete il vestito, scegliete la location, vai e vedrai”. Oh, dopo il matrimonio è rien- trato tutto.
Gli attacchi non sono vere e proprie possessioni. Il termine “possessione” indica quei rarissimi casi in cui un’entità demoniaca entra nell’individuo e ne revoca l’arbitrio, lo fa cioè agire secondo le proprie intenzioni. Le possessioni, dunque, sono la forma più grave di attacco maligno e restano di esclusiva competenza sacerdotale. Altro capitolo che necessita di un intervento esperto sono le infestazioni degli spazi, i malefici e le fatture, cioè operazioni magico-rituali molto comp- lesse e poste in atto previa transazione del fatturante con il maligno. Su tutto questo dovremo
tornare. Gli incontri del RnS, invece, ospitano specifici momenti di preghiera che possono essere indirizzati a contenere o risolvere altre forme meno gravi di vessazione. Queste preghiere, rispet- tivamente denominate di intercessione, di consolazione, di guarigione e di liberazione, possono essere ef- fettuate anche dai laici e non presentano una codificazione liturgica. Come detto sopra, co- munque, la vigilanza di un rappresentante ecclesiastico resta, in ogni caso, auspicabile. Interces- sione, consolazione, guarigione e liberazione nominano operazioni distinte dal punto di vista del- l’obiettivo, ma sono espressamente legate l’una all’altra poiché presuppongono l’attività del ma- ligno come principale sorgente di tutte le sofferenze umane. Poiché l’umano, per come descritto dal catechismo della chiesa cattolica, è un individuo relazionale fatto a modello della Trinità, le sue componenti principali, anima, corpo e spirito, sono in un rapporto di mutua compenetrazione. L’attività del maligno quindi, che è una persona spirituale, può riverberarsi su tutte e tre le compo- nenti, penetrando negli interstizi lasciati aperti da una vita spirituale non sufficientemente zelante, o dalla vulnerabilità prodotta da vissuti interiori negativi e traumatici. L’intercessione, cioè l’invo- cazione dell’intervento divino sul destinatario della preghiera, può riempire l’individuo di Spirito Santo, ricolmare gli interstizi e liberarli da cattive influenze. La consolazione, invece, può rimar- ginare le ferite interiori, sanare il vissuto angoscioso e rinvigorire lo spirito. La guarigione si riv- olge sia alle piaghe dello spirito che dell’anima che del corpo tramite il mezzo spirituale della preghiera. La liberazione, infine, è una forma più blanda di esorcismo che può indebolire o rimuovere forme più lievi di ossessione, di tentazione, di vessazione. Spesso queste preghiere vengono coadiuvate dall’imposizione delle mani, un gesto di memoria biblica, in cui chi prega pone il palmo della mano sul destinatario della preghiera.
Nonostante la parziale rimozione di argomenti esorcistici dagli incontri della comunità, l’in- teresse riguardo queste tematiche è comunque vivo e presente. Rimarchevole è, ad esempio, un documento a me segnalato durante una conversazione casuale e reperibile sul sito della sezione ligure del RnS. Il documento riporta la trascrizione di una catechesi rivolta a coloro che sono ad- detti al “ministero della liberazione”. Nel RnS, infatti, si ritiene che anche i laici possano svolgere, parallelamente ai sacerdoti, dei ministeri de facto (evangelizzazione, animazione, insegnamento, sostegno ai giovani, sostegno alle famiglie, liberazione, ecc), i quali sono altro rispetto ai ministeri istituiti, ma che sono necessari al rendimento, alla cooperazione e alla pluralità carismatica delle comunità. Nel documento in questione, la catechesi descrive quindi un ministero di liberazione de
facto, cioè determinate misure di intervento sulle vessazioni maligne che un membro può porre in
atto — il che non equivale in alcun modo all’esorcistato istituito. Vi si trovano soprattutto due tipologie di informazioni: da un lato, alcuni consigli diagnostici per chi debba fare un anamnesi dell’individuo bisognoso di aiuto; dall’altro dei suggerimenti tecnici di auto-pulizia e auto-liber- azione in caso di vessazione personale. Si prescrive di effettuare un colloquio con l’individuo sof- ferente e di pregare su di lui se non in grado di parlare. Successivamente si passa all’analisi di eventuali peccati che possono aver aperto lo spirito ad attacchi: aborto, pornografia, droga, al-
cool, omeopatia, uso di cornetti o talismani, tatuaggi esoterici o piercing, esperienze spiritiche, parenti che fanno “occultismo”, frequentazione di maghi, pratiche orientali, visione di film del- l’orrore. Una volta recuperati questi dati, si può quindi procedere con la preghiera, promettendo di sbarazzarsi di tutto ciò. Si può prescrivere, infine, di praticare regolarmente i sacramenti, di pregare quotidianamente e di frequentare regolarmente sia la Chiesa, sia un gruppo di preghiera parrocchiale. Naturalmente, se ci si dovesse accorgere della presenza di demoni, è obbligatorio mandare subito il sofferente dall’esorcista. Le tecniche di pulizia per chi svolge il ministero, in- vece, sono le seguenti:
- Pregare almeno un'ora al giorno.
- Mangiare condendo il cibo con olio esorcizzato e sale benedetto, bere acqua benedetta.
- In caso di problemi allo stomaco: la mattina, prima di fare colazione, bere un cucchiaino di acqua
esorcizzata o di olio esorcizzato.
- Quando, durante il giorno, ci si rende conto di aver commesso un peccato, si confessa il peccato a
Dio chiedendogli perdono.
- Alla fine della giornata, prima di andare a dormire, fare l'esame di coscienza.
- Se si conoscono punti del corpo colpiti da male (che durante la notte si fanno sentire), li si bagna
con acqua benedetta e li si unge con olio esorcizzato. Se in camera si hanno sensazioni di presenze si può mettere la bibbia sul cuore, per tutta la notte.
- Spesso le persone colpite da maleficio manifestano malattie quali: cistiti, mal di denti, dolori agli
arti, allo stomaco, prurito, infezioni agli organi genitali, dolori agli occhi o alle orecchie, forti mal di testa, dolori al cuore. Fare la prova del nove: si cosparge la mano di acqua benedetta e ci si bagna il petto, oppure ci si unge con un po' di olio esorcizzato. Se il dolore si ferma immediatamente, op- pure si sposta da un'altra parte, è segno che si tratta di un disturbo malefico. Se il dolore continua è meglio chiamare il medico.
(Si ha una forte cistite che insorge in determinati momenti della settimana? Stesso sistema: ci si bagna le mani con acqua benedetta, si impongono sul ventre, sui reni e si prega: “nel nome di Gesù ti ordino, demone della cistite, esci fuori da me e non rientrare mai più;”. Poi si ungono i reni con un po' di olio esorcizzato e si prega: “nel nome di Gesù sigillo i miei organi genitali, la mia vescica i miei reni, nel Sangue di Gesù” e si fa il segno della croce sui reni e si dice: “nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen”. Nel 99,9% dei casi scompare la malattia! Se invece la cosa persiste si contatta il medico.)
- In caso di completa paralisi del corpo, tracciare un piccolo segno di croce con la lingua o con gli
occhi.
- In caso di viaggi astrali o in cui si ha la sensazione che l’anima si distacchi dal corpo, si prega: “Sig-
Benché non si tratti di un manuale demonologico per aspiranti esorcisti, i punti analizzati nella catechesi manifestano una buona competenza sulle modalità spirituali possibili di manipolazione psichica e organica. L’idea di umano che emerge dal documento è qualcosa di molto lontano dal- l’essere descrivibile come compatta o delimitata entro il perimetro della pelle. Si tratta piuttosto di un umano poroso, accessibile, manipolabile e quindi bisognoso di una manutenzione speciale che tenga pulita l’interiorità e ne sigilli ritualmente gli orifizi quando necessario. Da ultimo, il suggeri- mento di assumere olio, sale e acqua (vale a dire ciò che si ingoia più spesso) benedetti rimette palesemente in causa qualsiasi superficiale partizione tra sfera materiale e sfera immateriale, poiché un’entità spirituale può influenzare un individuo anche passando attraverso sostanze come gli alimenti.
«Dipende da quello in cui credi»
Redeemed Christian Church of God
Sin dal primo momento pastor Olabode ha messo in chiaro la sfida dello stare al mondo che tocca tutti gli individui : ciascuno è al centro di una lotta incessante di dominio spirituale tra lo 57
“spirito dell’uomo”, lo “Spirito di Dio” e lo “spirito del diavolo”. Quando lo spirito dell’uomo o lo spirito del diavolo prevalgono, l’individuo non può che allontanarsi da Dio e cadere in dis- grazia. Il dominio spirituale è qualcosa di molto sottile e pericoloso, una forma di controllo che si ottiene quando gli individui cedono alle seduzioni delle cose che non provengono da Dio, alien- ando così la propria libertà. In questo senso, le azioni quotidiane più semplici come bere un bic- chiere di vino, ascoltare musica, studiare, sentire certi discorsi, rincorrere una donna, acquistare un braccialetto, passeggiare in una città, tutto ciò ha sempre delle conseguenze spirituali. La qualità di queste conseguenze dipende sia dalla relazione che si intrattiene con le cose (materiali o imma- teriali), sia da chi ha creato quelle determinate cose: infatti, tutto ciò che è stato creato proviene o da Dio, o dall’umano o dal diavolo. Poiché tutti e tre sono entità (almeno) spirituali, ciò che cre- ano può ottenere, in qualsiasi momento, potere spirituale. In uno dei volantini contenenti gli “Inni” si leggono queste parole: 58
Dovremmo stare attenti alle sostanze capaci di influenzare le nostre emozioni e le nostre decisioni. Al- cool, droga, gioco d’azzardo, ecc. hanno danneggiato molte persone. Di conseguenza, molte famiglie stanno sperimentando una degenerazione del loro tenore di vita, non riescono a pagare le tasse delle scuole dei loro figli, s’interessano ad avventure extra-coniugali e altri vizi. Ogni anno, gran parte degli in- cidenti e delle morti stradali aumenta a causa di conducenti ubriachi. Potresti dire che si tratta, comunque, Informazioni tratte dalle note di campo relative ai primi incontri personali con pastor Olabode.
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Materiale reperito sul campo in occasione degli incontri del culto domenicale.
di miscredenti, ma la Chiesa? Alcune persone assumono alcolici in segreto perché pensano che vada bene se riescono a controllare se stessi. Non è vero! […] È possibile bere uno spirito assieme a quello che as- sumiamo. Se bevi l’acqua della parola di Dio o il vino della Comunione, puoi bere assieme a questi lo Spir- ito Santo. Ma se cominci con il vino, permetterai a qualche altro spirito di entrare. […] Se ti riempirai di questi vizi, ti renderai soggiogato da dominio satanico. Creerà una falsa atmosfera e ti guiderà. […] Lo Spirito Santo non guida coloro la cui vita è nelle mani di altri spiriti. […] PUNTO CHIAVE: Se sei guida- to dallo Spirito Santo, sei un figlio di Dio. Se sei influenzato dallo spirito dell’alcool, sei del diavolo. Lo Spirito Santo e lo spirito dell’alcool non possono convivere in te allo stesso tempo.
Nel brano si problematizza l’abuso di alcolici e le relative conseguenze spirituali: bere alcol non è un gesto neutrale, ma significa entrare in relazione con una sostanza creata dagli umani e permet- terle, in certi casi, di prendere il comando. In questo modo, la sostanza acquisisce un potere spiri- tuale, diventa uno spirito che interferisce con l’azione dello Spirito Santo. Poiché lo spirito dell’al- cool intralcia il lavoro dello Spirito Santo, cioè di Dio, allora lo spirito dell’alcol appartiene al di- avolo, cioè a colui che opera per annientare il dominio di Dio sulla terra e sulle sue creature. Tut- tavia, non tutto ciò che è creato dagli umani appartiene al diavolo: ciò che è creato per la gloria di Dio (una chiesa, un libro, un brano gospel, un sito internet, un oggetto consacrato, ecc.) appar- tiene a Dio e ha conseguenze spirituali che avvicinano a Dio. Tutto ciò che non è creato per la gloria di Dio, appartiene a chi contrasta Dio, cioè al diavolo, e ha conseguenze spirituali che avvic- inano al diavolo.
Pastor Obasun Olabode: Qualsiasi cosa non provenga da Dio, proviene dal diavolo. Tutto ciò che non appartiene a Dio, appartiene al diavolo. O sei di Dio, o sei il diavolo. Qualsiasi cosa Dio non abbia creato, si dice che appartenga al diavolo.