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§2.4 LIBERACI DAL MALE

I: Forse anche un po’ di sfiducia nei confronti della medicina?

PAdS: Ma più che sfiducia nei confronti della medicina, sfiducia nei confronti della soci- età. Il problema della medicina è che la medicina cura con tranquillanti, ansiolitici, cura con delle medicina che anche la persona normale la fanno entrare in dei tunnel che pre- cludono per tanto tempo la vita normale. Perché certi tipi di medicine così, come le prendi… Noi diciamo sempre che per instaurare un vizio ci vuole tempo, per risolverlo ci vuole tre volte lo stesso tempo. E così sono queste medicine allopatiche, di cui la medicina tradizionale si fa forte per alleviare sicuramente dei problemi interiori, mentali, psicologici notevoli che poi si trascinano e portano degli strascichi per lunghissimo tem- po. [cfr. Appendice]

Tolti i casi limite degli ossessi e quindi il tipo particolare di intervento che richiedono, la preghiera di guarigione si propone come uno degli strumenti possibili a disposizione dei fedeli. Nulla vieta di farla autonomamente, ma la presenza di altri, in quanto “terzi”, è sempre preferibile per avere un miglior discernimento ed evitare di provocare danni spirituali. In altri termini, ci deve essere qualcuno che sa quando la preghiera è ben fatta e riconosca gli effetti da essa provo- cati, proprio perché non esiste una struttura liturgica ufficiale. Secondo la visione della CA, tutte

le cose perfette vengono da Dio, mentre ciò che è imperfetto, invece, viene dagli umani. Più specificamente, è una conseguenza del mal utilizzo del libero arbitrio, è cioè peccato. In quest’ot- tica, le sofferenze degli individui provengono, per larga parte, da circostanze — umane — che sono all’origine di vissuti negativi: ansia, odio, abbandono, tristezza, rabbia, rancore sono ferite inferte, volontariamente o incoscientemente, da altri umani e che si ripercuotono sull’anima. «L’anima arriva al corpo, il corpo influenza lo spirito» . Anima, corpo e spirito sono le dimen53 -

sioni relazionali dell’umano: sono in relazione tra di loro e mettono in relazione l’individuo con l’altro. Anima e corpo sono strumenti di relazione con gli altri esseri umani; lo spirito è lo stru- mento di relazione con Dio — e anche con ciò che è spirituale ma non è Dio, cioè il maligno — detto «il nemico» — e la sua legione di servi demoniaci. La guarigione che si richiede con la preghiera interessa tutte le dimensioni umane: agisce attraverso la dimensione spirituale, perché la preghiera stessa è un’arma spirituale, ma ha conseguenze su tutte le altre dimensioni, dato che le dimensioni sono in relazione l’una con l’altra. Nel caso delle sofferenze del corpo e dell’anima, la preghiera di guarigione è direzionata ad agire nei siti specifici che fanno problema, siano essi fisi- ci, siano essi immateriali. Gli effetti della preghiera possono essere pluridimensionali. Ad esempio, agire tramite preghiera su un ricordo traumatico (che sta nell’anima) può simultaneamente porre rimedio a sintomi psicosomatici (che stanno nel corpo) intimamente collegati alle circostanze che hanno originato il trauma. Allora lo scioglimento del ricordo aiuta a sedare quei sintomi che pri- ma erano scollati, disancorati dal senso. Facciamo qualche esempio. Una sera, dopo aver parlato di guarigione, il pastore dice di voler fare una dimostrazione pratica di quanto ha detto. Fa alzare tutti in piedi e dice che il modo il cui usciranno dal locale dipende da ciascuno di loro. Dice che deve essere una lotta in cui ognuno si mette davanti a Dio e chiede quello di cui ha bisogno, che sia di ordine organico o psichico. Nel frattempo la corale effettua un accompagnamento musicale dolce e lento. Comincia ad elevarsi un coro di preghiere autonome e spontanee, sotto supervi- sione del pastore, mentre emergono una serie di atteggiamenti: commozione, pianto, singhiozzi, genuflessioni, raccoglimento addossato sulle pareti, vociare concitato. Qualcuno parla in lingue. Di Stefano guida la preghiera suggerendo di «mettere la mano dove fa male» e di pronunciare in- dividualmente una preghiera di auto-guarigione: l’effetto si dovrebbe sentire quando si percepisce che la parte del corpo toccata inizia a scaldarsi e a bruciare. Oppure altri potrebbero aver bisogno di «rimettere a posto le emozioni, ciascuna nel suo domicilio» e devono quindi ritornare con la memoria al momento in cui quelle emozioni si sono scompaginate e riviverlo davanti alla presen- za di Dio. In un’altra occasione, di Stefano chiama vicino a lui un membro che accusava dolori aspecifici in corrispondenza dello stomaco, emersi a seguito di un periodo di confusione e di de- bolezza. L’intervento del pastore, coadiuvato da altri quattro uomini della comunità, consiste quindi nell’imposizione delle mani sul destinatario da parte di tutti, seguita dalla convocazione dello Spirito Santo eseguita da di Stefano. Il pastore chiede allo Spirito Santo di scendere sul sof-

Da un sermone di pastore di Stefano.

ferente e di guarire il male allo stomaco, «nel nome di Gesù». La sessione dura qualche minuto e viene chiusa dal pastore, nel momento in cui smette di pregare . Anche in questo contesto il 54

nome di Gesù, “colui che salva”, è un nome potente. Serve a convocare la sua presenza e a mani- festare il suo potere. La preghiera di guarigione agisce per mezzo dello spirito, cioè della dimen- sione spirituale, ma si espande in tutte le altre dimensioni costitutive dell’umano. Data la natura delle cause che in alcuni casi resta perimetrata nel somatico e nello psichico, la CA non denigra, ma anzi incoraggia comunque l’affiancamento della preghiera con percorsi terapeutici “tradizion- ali”, cioè biomedici o psichiatrici.

Tuttavia ci sono delle sofferenze che hanno eziologia esclusivamente spirituale, che non sono cioè riconducibili a cause di ordine psico-fisico. Questo non vuol dire che non se ne abbia traccia organica o psichica, perché tutte le dimensioni sono in relazione tra loro. Infatti, a volte, pregare per la guarigione di un particolare sintomo somatico, o di una particolare condizione psichica, può provocare una reazione tale da smascherare subito l’origine spirituale del problema, che solo apparentemente sembrava d’altro genere. Se l’origine è spirituale significa piuttosto che, tra i per- corsi terapeutici idonei a curare queste tipologie di sofferenza, il sostegno della bio-medicina, o delle discipline psichiche (psicologia, psicoterapia, psicoanalisi, psichiatria) non è sufficiente, se non fuorviante. Si tratta, infatti, di vessazioni operate dal maligno e dai suoi sottoposti che, sec- ondo pastore di Stefano, sono gerarchicamente e funzionalmente organizzati in modo speculare rispetto alle caste angeliche.

Pastore Alberto di Stefano: Ne leggiamo in 1 Corinzi — e non ricordo il passaggio, chiedo scusa — dove leggiamo che ci sono troni, signorie, podestà, angeli e così via. Sono due declinazioni precise che ci fanno vedere una differenza di autorità. È come quando, nel libro di Isaia, leggiamo che c’è l’arcan- gelo, l’angelo e così via. E noi sappiamo che il cherubino, nella gerarchia angelica, è il più alto di tutti. Satana stesso, che significa “l’avversario” — che noi oggi comunemente l’abbiamo chiamato con il nome proprio, ma è improprio — l’avversario si chiamava Lucifero. Lucifero era il cherubino più splendente e quindi era il più vicino a Dio. E quando lui è caduto ha ripetuto questa realtà, però teo- logicamente la figura dei demoni non è così facile da spiegare. Anche perché qualcuno dice che i de- moni sono degli angeli decaduti. Ma la parola di Dio ci insegna che gli angeli decaduti sono legati in un canto, che non si possono muovere. Quindi chi sono questi demoni? Questi demoni sono delle creazioni di Lucifero, che imitando la creazione di Dio, ha creato questi demoni.