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DESTRA E SINISTRA A TAVOLA

“Quel che porta in tavola la de-stra, lo porta via la sinistra” si dice a volte, scherzosamente e con un velato sottinteso politico, riferendosi alle re-gole del servire in tavola, anche se é una regola assoluta, perché quando chi é a tavola si deve servire dal piatto di portata, é più comodo gli sia offerto al-la sua sinistra.

Sempre con un’adombrata pole-mica politica si dice che il pane, un tempo cibo povero, va posto a sinistra, mentre i bicchieri per il vino, bevanda ricca, sono collocati a destra.

Molte altre posizioni, iniziando dalle posate, trovano riferimento a de-stra e sinide-stra, a volte con qualche pro-blema per i mancini che, non dimenti-chiamolo, sono circa il dieci per cento della popolazione.

Destra e sinistra a tavola sono occasione di molte considerazioni, supposizioni e miti, soprattutto da quando ci si é accorti che destrismo e mancinismo non sono solo della nostra specie, come per lungo tempo si é cre-duto.

Soprattutto da quando si pensava che il nostro prevalente destrismo deri-vasse dalle madri che tengono il neona-to con la mano sinistra, lasciando libera la destra per le altre attività.

In questo modo il bimbo appog-gia l’orecchio al petto della mamma, dalla parte del cuore, e ne sente il batti-to rassicurante, perché a lui nobatti-to fin dal

periodo prenatale quando lo ascolta at-traverso i liquidi fetali.

Destra e sinistra non sono uguali e fin dalla più lontana antichità hanno significati diversi.

Già gli antichi Etruschi attribui-scono alla sinistra un significato infau-sto e nella Bibbia il poinfau-sto migliore é a destra del Padre.

Il mancinismo é un fenomeno complesso e solo in piccola parte delu-cidato.

Catalogando le impronte delle mani nei disegni preistorici si vede che la percentuale dei mancini ai tempi del-le glaciazioni coincide con quella dei nostri giorni.

Considerando che il mancinismo ha una componente genetica che subi-sce gli effetti dell'evoluzione, ci si chiede perché la media dei mancini ri-mane costante nei secoli.

La risposta è che, malgrado il mancinismo sia relativamente raro, comporta dei vantaggi rispetto ai de-strimani e fin dai tempi preistorici, ad esempio, il vantaggio si manifesta nei combattimenti.

Un mancino, infatti, si muove in modo diverso da un destrimano e que-sto lo può favorire, sorprendendo l'av-versario. Non a caso, nei duelli si par-lava di colpo mancino.

Contrariamente a quanto si pen-sava nel passato, destrismo e mancini-smo non sono soltanto umani, anche se

si era osservato che nelle pariglie di cavalli e di buoi alcuni animali aveva-no preferenza per un lato piuttosto che per l'altro.

La preferenza per il lato destro o sinistro di alcuni movimenti e dei com-portamenti a essi collegati è un feno-meno osservato in molte specie anima-li, e riflette l'asimmetria tra i due emi-sferi del cervello.

Una ricerca recente di Giorgio Vallortigara della Università di Trento dimostra che nel cane uno scodinzolio verso destra tende a essere associato a situazioni che dovrebbero indurre un comportamento di approccio, per e-sempio la presenza del padrone, mentre lo scodinzolio verso sinistra è associato a un comportamento di evitamento, in accordo con l'ipotesi che il primo com-portamento é controllato dall'emisfero sinistro, lo stesso che controlla il mo-vimento della coda verso destra, e il secondo dall'emisfero destro, che con-trolla il movimento della coda verso si-nistra.

Destra e sinistra sono diverse an-che per gli animali, come era noto per i cavallari che dovevano formare le pari-glie di cavalli, o ai bovari per quelle dei buoi.

Destra e sinistra assumono nuo-vo significato anche per il mangiare e l’assunzione del cibo da quando si é vi-sto quanto avviene nei gatti, anche in relazione al loro sesso.

Per quanto riguarda il cibo, re-cente é la documentazione che i gatti preferiscono prenderlo con la zampina destra per portarlo alla bocca, e non con la sinistra.

I gatti maschi preferiscono usare la zampa sinistra per portare a termine alcune attività più complesse, mentre la

maggioranza delle femmine si serve della destra.

Alle prese con azioni più sempli-ci, invece, i gatti non fanno affidamen-to su una zampa in particolare ma le usano entrambe, indipendentemente dal sesso.

Tra le azioni complesse vi sono anche quelle che riguardano il cibo.

Nell'estrarre del cibo da un barat-tolo la grande maggioranza dei gatti mostra una forte preferenza verso l'uti-lizzo della zampa destra o sinistra.

Nel complesso, concludono gli autori, i risultati suggeriscono che esi-stono due distinte popolazioni, circa la preferenza per l'utilizzo delle zampe, fortemente raggruppate attorno al sesso dell'animale.

Gli ormoni potrebbero spiegare la presenza di mancinismo nei maschi:

ricerche precedenti hanno collegato l'e-sposizione prenatale al testosterone all'essere mancini.

A simili conclusioni sono giunti alcuni studi su altre specie animali co-me cani e cavalli.

Destrismo e mancinismo umani sono quasi certamente preumani e sicu-ramente antichissimi e catalogando le impronte delle mani nei disegni prei-storici si osserva che la proporzione dei mancini ai tempi delle glaciazioni sem-bra coincidere con quella dei nostri giorni.

Destrismo e mancinismo hanno anche a che fare con il cervello.

Nella prima infanzia, nel cervel-lo umano ha luogo una specializzazio-ne funzionale dei due emisferi cerebra-li.

Nei mancini è l'emisfero destro a predominare e quello che, almeno fin a

poco fa, si riteneva sede di attività creative e artistiche.

Una lateralizzazione che porta a considerazioni anche sulla cucina, tra maschile e femminile.

Per quanto riguarda la cucina, non abbiamo ancora alcuna precisa no-tizia sulla creatività delle cuoche man-cine, in confronto con una tradizionali-tà della cucina di cuochi destimani.

Resta comunque che in tavola destra e sinistra sono alla base di una buona e tradizionale disposizione delle posate e bicchieri e soprattutto di un ordinato servizio, da parte di camerieri possibilmente destrimani e non manci-ni.

Molte le relazioni tra destra e si-nistra, la cucina e la tavola, iniziando dalla ipotesi che se il lato destro del cervello é sede privilegiato dell'arte e quindi della creazione gastronomica innovativa, nel lato sinistro risiedereb-be la tradizione conservativa.

Fantastiche sono poi alcune idee come quella che certe preparazioni, come la maionese, dovrebbe essere preparata ruotando il cucchiaio in senso orario da sinistra a destra, o per lo me-no, mai cambiando senso di rotazione.

Altrettanto fantasiose sono le i-dee, che lasciano il tempo che trovano e che, al più possono servire per qual-che articolo frivolo durante il periodo estivo, riguardanti una cucina o a ricet-te e piatti di destra o sinistra, inricet-tese come parti politiche o sociali.

Ad esempio attribuendo a una cucina di destra aragoste, ostriche e una coppa di champagne, e a quella di

sini-stra fagioli e cipolle con le cotiche e vino lambrusco sfuso.

Più concrete sono invece alcune regole del servizio in tavola.

Quando si apparecchia o si serve a tavola, destra o sinistra?

Evidentemente non vi sono ri-sposte apodittiche e definitive, e il ga-lateo del servizio e dalla mise en place (disposizione in tavola) corrente, che con il tempo si sono semplificate, detta alcune regole che riguardano destra e sinistra per la mise en place, sia per quanto riguarda il servizio.

A sinistra la mise en place pre-vede la forchetta e il tovagliolo, il piat-tino per il pane e l'eventuale vaschetta per lavare le dita da usare dopo i piatti di pesce.

Da sinistra si portano in tavola i piatti individuali o si avvicinano agli ospiti i piatti di portata.

Anche le posate collocate a sini-stra del piatto si cambiano da sinisini-stra.

A destra sono disposti il coltello, con la lama rivolta verso il piatto, e il cucchiaio, due bicchieri uno per l'acqua e uno per il vino, in alto e in corrispon-denza del coltello.

Dalla destra degli ospiti si porta-no via i piatti e si cambiaporta-no quelli vuo-ti, si serve da bere e si portano via le posate collocate a destra del piatto.

Come si é detto non si tratta di regole assolute e per il servizio vi é chi sostiene che se il piatto di portata si presenta a sinistra, agevolando in que-sto modo il commensale nel suo servi-zio, i piatti pronti devono essere serviti dalla destra, e successivamente tolti dalla sinistra.