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L’innovazione sociale può essere definita come l’insieme di iniziative finalizzate al soddisfacimento di un bisogno collettivo attraverso modalità “nuove” e migliori rispetto a quelle tradizionali1. Questa definizione si basa sulla coesistenza di alcuni elementi distintivi i quali determinano l’emer-gere di progetti sociali innovativi: si tratta della presenza di un bisogno col-lettivo, della componente innovativa (relativa alle relazioni e/o alla tecno-logia), dell’impatto strutturale e della forza economica.

Tuttavia, questi elementi caratterizzano forme generiche di innovazione sociale le quali non prevedono una distinzione in funzione del tipo di attore che pone in atto il progetto. In questa sede, si intende comprendere quali

1 Per ulteriori approfondimenti in merito alla definizione di innovazione sociale si veda M.G. Caroli, “L’innovazione sociale: caratteristiche chiave, determinanti e principali mani-festazioni empiriche”, in Caroli (2015, pp. 41-79).

siano le manifestazioni assunte dall’innovazione sociale nell’ambito di or-ganizzazioni complesse: le imprese. Pertanto, in primis, occorre contestua-lizzare gli elementi rappresentativi dell’innovazione sociale nella prospetti-va dell’attore e, successiprospetti-vamente, analizzare le diverse forme che essa può assumere nel contesto aziendale. Secondo questa logica vengono formulate due tipologie di assunzioni.

 L’impresa realizza innovazione sociale quando innova il proprio ap-proccio alla sostenibilità, pertanto, quando in esso coesistono i seguenti elementi (Caroli, 2015): soddisfacimento di un bisogno sociale, innovati-vità (relazionale e/o tecnologica), impatto strutturale e forza economica.  L’impresa può investire in innovazione relativamente alle proprie

prati-che di sostenibilità focalizzandosi su diverse tipologie innovative: inno-vazione relazionale, tecnologica, del modello di business, del modello organizzativo e di governance.

Relativamente alla prima assunzione, elemento caratterizzante l’innova-zione sociale è il soddisfacimento di un bisogno collettivo. In questo senso, l’impegno delle realtà imprenditoriali diviene particolarmente rilevante quando esso interessa le esigenze collettive proprie delle comunità locali, del settore, o del sistema Paese in cui opera l’impresa. Infatti, dato il ruolo economico e sociale di alcune aziende, le quali coinvolgono molteplici sta-keholders (comunità, dipendenti, clienti, etc.), il proprio approccio alla so-stenibilità non può prescindere da un certo tipo di interazione con la società (Weber, 1991). Il concetto di “impresa collaborativa” (Perrini & Tencati, 2008), infatti, riguarda quei soggetti che superando le logiche strettamente inerenti il proprio business contribuiscono alla crescita sociale e, se di no-tevoli dimensioni, allo sviluppo vero e proprio del Paese.

Diretta conseguenza dell’attuazione di iniziative sostenibili è l’impatto

strutturale del progetto ovvero l’effetto prodotto dalle imprese in termini di

valore sociale grazie agli investimenti in sostenibilità; questo è misurabile in funzione del livello di miglioramento del problema sociale affrontato. Allo stesso modo, la forza economica, rappresenta il valore economico ge-nerato da progetti socialmente significativi. Il valore economico creato dal-la sostenibilità d’impresa è il risultato dell’attuazione di strategie competi-tive e di crescita che prevedono l’inclusione di tematiche socialmente rile-vanti. Ne segue che, maggiore sarà la valenza strategica della sostenibilità rispetto agli obiettivi dell’impresa, maggiore sarà il valore, sociale ed eco-nomico, da essa prodotto. A tal proposito, diversi studi hanno dimostrato un effetto positivo e significativo della performance sociale dell’impresa su quella economica rilevando come l’investimento in iniziative di responsabi-lità sociale possa massimizzare il market value aziendale (Mackey et al., 2005; Orlitzky et al., 2003).

Un’ulteriore componente della definizione proposta è l’innovazione, la quale, nel contesto aziendale, rappresenta l’elemento necessario a massi-mizzare l’importanza della sostenibilità quale leva competitiva consentendo di aumentare l’utilità sociale ed economica da essa generata. Così come de-scritta, l’innovazione orientata alla sostenibilità d’impresa può assumere diverse manifestazioni: tecnologica (di prodotto/servizio e di processo), re-lazionale, relativa al modello di business, di carattere organizzativo e di go-vernance. Nello specifico, si tratta di tipologie innovative da una parte strettamente legate alla definizione di innovazione sociale, dall’altra speci-fiche di quest’ultima applicata ad un contesto aziendale. Infatti, se l’innova-zione tecnologica, relazionale ed in parte quella di modello di business rap-presentano forme tradizionali generalmente poste in essere da molteplici attori sociali (NPO, attori pubblici, comunità ed imprese), l’innovazione organizzativa e di governance riguardano modalità più evolute attraverso le quali implementare iniziative ad impatto sociale. Questo assunto si basa sulla teoria stessa dell’impresa, la quale, come sistema aperto, tende a rece-pire gli stimoli esterni pertanto ad acquisire metodi e modelli implementati da altri soggetti (Levitt & March, 1988; Grant, 1997; March, 1991; Nona-ka, 1991; West & Gallagher, 2007): è il caso delle forme di innovazione sociale basate sulla tecnologia, sulle relazioni e sull’intervento nel modello di business. Tali approcci, vengono generalmente utilizzati da soggetti che, nell’ottica di produrre un impatto sociale, modificano le proprie relazioni, introducono nuove tecnologie o definiscono modelli di business ad hoc. Si pensi ai progetti sociali innovativi realizzati da un’organizzazione no profit la quale coinvolge soggetti differenti in qualità di promotori o attori, rende accessibile una certa tecnologia a determinate categorie sociali oppure im-plementa un modello di business idoneo alla creazione di valore sociale ed al raggiungimento della sostenibilità economica2. Tuttavia, l’impresa è allo stesso tempo un sistema chiuso che metabolizza quanto acquisito innescan-do un processo di apprendimento atto a personalizzare le competenze ren-dendole distintive del complesso aziendale stesso (Teece et al., 1997; Tee-ce, 2007; Eisenhardt et al., 2000). Questo accade quando l’azienda, una volta apprese ed implementate le tradizionali forme di innovazione sociale (innovazione relazionale, tecnologica e di business), sviluppa delle modali-tà distintive della propria natura atte a distinguerla come soggetto imprendi-toriale; si tratta dell’innovazione del modello organizzativo e di governance finalizzate alla creazione di valore economico e sociale. Queste forme

ten-2 A tal proposito si veda il secondo rapporto del CERIIS Modelli ed esperienze di

inno-vazione sociale in Italia (Caroli, 2015), nel quale vengono approfondite le modalità di

im-plementazione dell’innovazione tecnologica e relazionale impiegate da diversi attori e pro-motori al fine di realizzare progetti sociali innovativi.

dono infatti ad emergere successivamente quando il complesso aziendale, avendo adottato l’innovazione sociale nel proprio modello di business, nel-le relazioni con gli stakeholders o nella tecnologia di prodotto/processo, ha ormai maturato processi interni maggiormente evoluti e diretti al coinvol-gimento degli aspetti sociali nel contesto organizzativo e di governance.

Nell’intento di fornire evidenza empirica riguardo le assunzioni formu-late, nel proseguo viene descritta ciascuna manifestazione dell’innovazione sociale, nonché le possibili interdipendenze tra esse esistenti, per il cam-pione di aziende intervistate.