• Non ci sono risultati.

Per quanto riguardava le ‘foglie d’acqua’ come

modernizzazione delle forme medievali, Michelozzo di Bartolommeo nel Palazzo Vecchio di Firenze aveva proceduto, secondo il racconto presente nella sola edizione delle “Vite” 1568, alla ‘modernizzazione’ dei vecchi modelli duecenteschi con l’apposizione, ai capitelli del cortile, di nuovi capitelli a ‘foglie d’acqua’ secondo la “foggia moderna”. Infatti, «{[tornato Michelozzo da Venezia] standosi in Fiorenza, il palazzo pubblico della Signoria cominciò a minacciar rovina ... Ne fu allora data cura a Michelozzo che ... perché si riconoscessero le sue colonne dall’altre, ne fece alcune a otto facce in su’ canti, con capitelli che hanno intagliato le foglie alla foggia moderna}» (Vita

di Michelozzo).

attestazioni: Le ‘foglie d’acqua’ come

modernizzazione delle forme medievali. Vita di

Michelozzo, le ‘colonne ottagone’ del cortile di

Palazzo Vecchio. riferimenti lessicali generali:

fogliame, intaglio, ordine. FOGLIA D’ULIVO

La variante del ‘Corinzio cristianizzato’ con foglie d’ulivo, veniva ricordata da Vasari in diverse occasioni. Come «[nella Basilica di San Pietro] dove si vede ne’ suoi capitegli, che sono a foglie d’ulivo di dentro [cioè nell’interno della chiesa]» (Vita di

Bramante). Ovvero, nella sola edizione del 1568, il

a Santa Anastasia una cappella di marmi ricca, e con figure grandi, al signor Ercole Fregoso ... d’ordine Corinto ... divisata da quattro gran ‘colonne tonde’ striate, con capitegli a foglie d’ulivo» ({Vita di Iacopo

Sansovino}).

attestazioni: La variante del ‘Corinzio

cristianizzato’ con foglie d’ulivo: Vita di Bramante, capitelli Corinzi a foglie d’ulivo; {Vita di Iacopo

Sansovino} le colonne in Santa Anastasia a Verona.

riferimentilessicaligenerali: fogliame, intaglio,

ordine.. FOGLIAME

Tra gli elementi decorativi, di ambito prettamente scultoreo, ma ormai entrati a pieno diritto nell’ornamentazione architettonica tanto da venir fin da Vitruvio precisamente normati, si ponevano i ‘fogliami’, elementi naturalistici peraltro di ampio e vario impiego anche nelle rovine. Si trattava di «lavori di intaglio» (e non di quadro) proprio per quella loro caratterizzazione naturale che ne rendeva ‘morbidi’ i lembi: «[se l’opera] non resta pulita, ma si intagli in tai cornici e fregi, fogliami, uovoli, fusaroli, dentelli, guscie et altre sorte d’intagli, in que’ membri che sono eletti a intagliarsi da chi le fa, ella si chiama “opera di quadro intagliata” overo “lavoro d’intaglio» (Introduzione all’opera). In particolare era l’ordine Corinzio che mostrava un gran numero di decorazioni fogliate (oltre che nel capitello): «i fregi [nella trabeazione] di quest’opera si possono fare intagliati tutti con fogliami, et ancora farne de puliti o vero con lettere dentro, come erano quelle del portico della Ritonda [Pantheon], di bronzo commesse nel marmo»

attestazioni: Introduzione all’opera, II,

l’ornamentazione «doppia»; Introduzione all’opera, III, l’‘ordine Corinzio’. riferimenti lessicali generali: lavoro d’intaglio. anchein: Alb./ Bart.,

pp.217-219; Cat.,V,I,p.111; Scam.II,VI,3,p.9. FONDAMENTO

Nella suite ascendente degli Ordini, dal più ‘semplice’ al più complesso – una suite nel Rinascimento ampliata rispetto al Dorico, Ionico e Corinzio vitruviani con l’aggiunta a tutti gli effetti del Tuscanico e Composito – si poneva, nella ‘parte bassa’ della serie, l’ordine Toscano-Rustico (il più semplice e il più «nano»). Infatti «il lavoro chiamato Rustico è più nano e di più grossezza che tutti gl’altri ordini, per essere il principio e fondamento di tutti». Il termine aveva valore non solo teorico-ornamentale (la suite ascendente) ma anche concreto nella sovrapposizione degli Ordini, dove il Toscanico- Rustico era sempre in basso (a fondamento). attestazioni: Introduzione all’opera, III, l’ordine

Rustico ovvero Toscano. riferimenti lessicali generali: principio.

FORMA

Nel “Vocabolario degli Accademici della Crusca” del 1612 si specificava come ‘forma’ fosse «termine filosofico: è quel principio intrinseco, dal quale le cose ricevono l’esser loro. Latino “Forma” ... ovvero ciò per forma, che da la figura, e la foggia». [1.] In

senso generico, anche Vasari aveva posto l’accento, nell’edizione del 1568, sull’assunto morfologico, poiché «{si vede nell’opere che feciono gl’Antichi ... che le modanature delle cornici Doriche hanno molta grazia, e ne’ membri unione e bellezza grandissima. E vedesi ancora che la proportione ne’ fusi delle colonne di questa ragione è molto ben intesa, come quelle che non essendo né grosse grosse né sottili sottili hanno forma somigliante, come si dice, alla persona d’Ercole, mostrando una certa sodezza molto atta a regger il peso degli architravi, fregi, cornici, e il rimanente di tutto l’edificio che va sopra}». Nell’Antichità, insomma, un ‘modello iconografico’ (Ercole) veniva a sintetizzare in sé tutti gli aspetti morfologici e proporzionali indicati. Infatti, «dirò solamente in universale come si conoscano le buone fabriche e quello che si convenga alla forma loro per essere insieme et utili e belle» (Introduzione all’opera, VII). [2.] Nel senso di ‘andamento’: «quando le mura son arrivate al termine che le volte s’abbino a voltare o di mattoni o di tufi o di spugna, bisogna sopra l’armadura de’ correnti o piane voltare di tavole in cerchio serrato, che commettino secondo la forma della volta, o a schifo» (Introduzione all’opera, IV).

attestazioni: 1. In senso generico: Introduzione

all’opera, III, l’‘ordine Dorico’; Introduzione

all’opera, VII, Come si ha a conoscere uno edificio proporzionato bene. 2. Nel senso di andamento: Introduzione all’opera, IV. Del fare le volte di getto.

riferimenti lessicali generali: principio. anche in: Vitr./ Ces., p.LIIIv; Vitr./Barb., p.158; Ser.,

IV,5,p.129; Pall.,I,19,p.51; Scam.II,VI,25/26,p.104. FORMA DORICA

Tra i tanti sinonimi di ‘Ordine’, Vasari impiega anche ‘forma’ in relazione alla ‘forma Dorica’. Infatti: «e perché quest’ordine Dorico, come più sicuro e più fermo degl’altri, è sempre piaciuto molto al signor duca Cosimo, egli ha voluto che la fabrica, che mi fa far con grandissimo ornamento di pietra per tredici magistrati civili della sua città e Dominio [gli Uffizi], accanto al suo palazzo insino al fiume d’Arno, sia di

forma dorica».

attestazioni: Introduzione all’opera, III, l’‘ordine

Dorico’. riferimenti lessicali generali: ordine

Dorico. FORMARE

Nel “Vocabolario degli Accademici della Crusca” del 1612 si riportava come il verbo ‘formare’potesse avere il significato sia di «dar forma. Latino “formare”», sia di «ordinare, comporre. Latino “parare”, “componere”, “constituere”». Vasari impiegava il termine nel senso di ‘comporre’ e ‘ordinare’, in relazione all’ordine Composito, per il quale «seben Vitruvio non ne ha fatto menzione ... per averlo costumato molto i Romani et a loro imitazione i Moderni, non mancherò di questo ancora, acciò se n’abbia notizia, dichiarare e formare il corpo di questa proporzione di fabrica ... [mentre] Greci e i Romani formarono que’ primi quattro Ordini e gli ridussero a misura e regola generale».

Composito’. riferimenti lessicali generali:

forma. anche in: Vitr./ Ces., p.LVI; Vitr./Barb.,

p.133; Ser.IV,6,p.140; Vign., Tav.IV; Cat.,V,IV,p.116; Pall.,I,16,p.33; Scam.II,VI,17,p.67.

FORNIMENTO

«Fornimento» è per Vasari termine generico dal punto di vista morfologico, ma estremamente puntuale dal punto di vista normativo, per indicare tutto ciò che si confà ad un determinato costrutto, indipendentemente dall’Ordine architettonico al quale esso appartiene. Interessante la distinzione che l’Autore compie infatti tra «apartenenza» e «fornimento», laddove la prima fa riferimento alle morfologie proprie di un Ordine (il Dorico), mentre il «fornimento» è proprio di un costrutto o parte principale (il frontone) e dunque è indipendente dal genere dell’Ordine stesso. Infatti «Sanmicheli a Verona fondò e tirò in alto la porta detta volgarmente del Palio ... Sopra è un cornicione Dorico ricchissimo con le sue apartenenze, sopra cui doveva andare un frontespizio con suoi fornimenti».

attestazioni: {Vita di Michele Sanmicheli}, l’’opera

Rustica’ associata con l’ordine Dorico. riferimenti lessicaligenerali: appartenenza, frontespizio.

FORTEZZA

Dal punto di vista strutturale, la capacità di reggere, dal punto di vista statico, veniva da Vasari indicata con la qualità della ‘Fortezza’. Infatti, «l’ordine Dorico fu il più massiccio ch’avesser i Greci e più robusto di fortezza e di corpo, e molto più degl’altri loro Ordini collegato insieme».

attestazioni: Introduzione all’opera, III, l’’ordine

Dorico’. riferimentilessicaligenerali: robusto.

FREGIATURA

Dal punto di vista ornamentale, il termine aveva una stretta adesione all’ambito sartoriale e degli abiti, come ricordava anche il “Vocabolario degli

Accademici della Crusca” del 1612: «Guarnimento,

guarnizione, fornitura d’abiti». Vasari, nel 1568, aveva impiegato ‘fregiatura’ per indicare l’ornamento dell’Ordine, allorché «{[nella chiesa di Santa Maria di Loreto] per l’ornamento di quella camera [la Santa Casa] ... una nicchia giugnendo al collarino dei capitegli di que’ pilastri, faceva tanta fregiatura quanto erano alti}».

attestazioni: Vita di Andrea Contucci da Monte

San Savino, l’ordine della Santa Casa di Loreto.

riferimentilessicaligenerali: appartenenza.