La definizione dell’”ordine Toscano” resta sempre piuttosto ambivalente e variabile all’interno delle “Vite”, probabilmente perché non risultava consono alla Cultura ducale e granducale il fatto che l’Ordine ‘nazionale’ mediceo venisse identificato proprio con quello più povero e ridotto (l’”ordine Rustico” come Toscano). Vasari impiega le definizioni “ordine Rustico”, “opera Rustica”, “ordine Toscano” e anche ‘opera Toscana’. Infatti, egli nota come «Vitruvio non ... ha fatto conto d’altro che dell’opera Dorica, Ionica, Corintia e Toscana». Ma viene usata dall’Aretino anche la locuzione “opera Rustica”. attestazioni: Introduzione all’opera, III, l’‘ordine
Composito’. riferimentilessicaligenerali: opera
Rustica, ordine Rustico, ordine Toscano. ORDINARIAMENTE
Gli usi in qualunque modo codificati dalla Tradizione (una Tradizione che può essere anche piuttosto recente pur se condotta secondo il ‘buon modo’) vengono contemplati da Vasari con l’avverbio ‘ordinarimente’, a ribadire prescrizioni condivise. Così, «per la sepoltura del signor Giovanni de Medici in San Lorenzo a Firenze, Baccio murò tutto l’imbasamento ... che ha dapiè un zoccolo con una modanatura a uso di basa che gira intorno intorno e con una cimasa nella sua sommità, come si fa
attestazioni: {Vita di Baccio Bandinelli}, la
sepoltura di Giovanni dalle Bande Nere a Firenze. riferimentilessicaligenerali: usare, uso. anche in: Ces., p.LVv-LVI; Scam.II,VI,17,p.67.
ORDINE
Alle morfologie dell’Ordine architettonico - come costrutto complesso e gerarchicamente strutturato, imprescindibile esplicazione della Venustas architet- tonica e in sè fornito di Firmitas e Utilitas fin dalla trattazione di Vitruvio e dagli esempi dell’Antichità – Vasari dedica notevole attenzione all’interno delle “Vite”, nelle varie accezioni semantiche che il termi- ne assume, ma anche nell’esplicazione degli exem-
pla specifici. [1.] Ovviamente il termine ‘Ordine’ si
prestava, anche per Vasari, ad un primo ‘rimando’ semantico, riferito al senso di compostezza (come nell’espressione ‘mettere in ordine’). Ne derivava, cioè, una strutturazione ordinata contraria al disor- dine. Infatti «ecci un’altra specie di lavori che si chia- mano Tedeschi, i quali sono di ornamenti e di pro- porzione molto differenti dagli antichi e da moderni; né oggi s’usano per gli eccellenti, ma son fuggiti da loro come mostruosi e barbari, mancando /dimen- ticando/ ogni lor cosa di ordine, che piuttosto con- fusione o disordine si può chiamare» (Introduzione all’opera, III). E anche «Filippo Brunelleschi ... ordinossi che le cose andassino per regola, seguitas- sino con più ordine, e fussino spartite con misure» (Proemio alla Parte Seconda). [2.] Nel senso di suite (serie ordinata), la parola ‘ordine’ veniva impiega- ta anche da Vasari: «Piero de’ Medici volle far la cappella della Nunziata ... nella chiesa de’ Servi [a Firenze] ... Sopra le colonne posano architrave, fre- gio e cornicione ... e fra queste et altre cornici fatte per un altro ordine di lumi, è un epitaffio» (Vita di
Michelozzo). E, ancora, «{[nel modello della tribuna
della cupola realizzato da Michelangelo vi sono di dentro, nel registro sopra all’imbasamento] i pilastri piani ... e la cornice ... sopra la quale va un ‘ordine di balaustri’}» (Vita di Michelagnolo). [3.] L’ordine come diverse «specie» morfologiche. L’Ordine come «genere» aveva poi le proprie singole «spezie» (spe- cie) e, sottolineava l’Aretino che, presso i Moderni, era stato «con lo studio e la diligenza del gran Filippo Brunelleschi che l’Architettura ritrovò le misure e le proporzioni degli Antichi, così nelle colonne tonde come nei pilastri quadri e nelle cantonate rustiche e pulite, e allora si distinse ordine per ordine [Toscano, Dorico, Ionico, Corinzio, Composito] e fecesi vedere la differenza che era tra loro. Ordinossi che le cose andassino per regola, seguitassino con più ordine, e fussino spartite con misure ... Ritrovossi la bellezza e varietà de’capitelli e delle cornici» (Proemio alla
Parte Seconda). Tra i migliori artefici degli Ordini
architettonici moderni esemplati sugli antichi, Vasari ricordava appunto Brunelleschi «nelle ‘colonne ton- de’, come nei ‘pilastri quadri’ e nelle cantonate ru- stiche e pulite» (Proemio alla Parte Seconda). Ma era stato Bramante ad eccellere, poiché «le modanature delle cornici, i fusi delle colonne, la grazia de’ capite- gli, le base, le mensole et i cantoni, le volte, le scale, i risalti et gli ordini d’architettura tirati per consiglio o modello di questo artefice riuscirono sempre maravi-
gliosi a chiunque li vide» (Vita di Bramante). Anche se esempi eccelsi erano stati forniti da Giuliano da Sangallo (per il Dorico: «lasciarono Giuliano e Antonio da Sangallo l’ordine Dorico con miglior misure e proporzione che alla vitruviana opinio- ne e regola prima non s’era usato di fare»: Vita di
Giuliano da Sangallo); da Antonio da Sangallo il
Giovane (sempre per il Dorico: «di questo ordine medesimo n’ha fatto Antonio da Sangallo il cortile di casa Farnese in Campo di Fiore a Roma, il quale è molto ornato e bello»: Introduzione all’opera, III); e, soprattutto da Michelangelo che nella «[Sagrestia Nuova in Firenze, Michelangelo] fece dentro uno or- namento Composito, nel più vario e ‘nuovo modo’ ... La quale licenza ha dato grande animo a quelli che hanno veduto il far suo di mettersi a imitarlo, e nuove fantasie si sono vedute poi alla grottesca più tosto che a ragione o regola, a’ loro ornamenti» (Vita di Michelagnolo). E così in questa hit parade vasariana, il miglior ordine Corinzio: «che piacque universalmente molto a’ Romani ... [ha il suo più] bello nel Pantheon, cioè la Ritonda di Roma, il quale è il più ricco e ‘l più ornato di tutti gli ordini detti di sopra» (Introduzione all’opera, III). Mentre, sempre secondo Vasari il miglior ordine Rustico-Toscano era quello del palazzo dei Tribunali in via Giulia a Roma: «Bramante diede poi principio al palazzo ch’a San Biagio sul Tevere si vede ... di opera Rustica bellissimo ... {che da quelli della professione è tenuto il più bello ordine che si sia visto mai in quel gene- re}» (Vita di Bramante). Ma Bramante, del resto, era stato Maestro anche del Dorico e la sua fama non tramontava: «{[nel Belvedere in Vaticano] Bramante, che aveva grandissimo giudizio et ingegno capriccio- so in tal cose, spartì nel più basso (Corridore) con duoi ordini d’altezze prima una loggia Dorica bel- lissima simile al Coliseo de’ Savegli, ma in cambio di mezze colonne misse pilastri} ... Si vede ne’ suoi capitegli ... et in tutta l’opera Dorica di fuori strana- mente bellissima, di quanta terribilità fosse l’animo di Bramante» (Vita di Bramante). [4.] Nel senso di montaggio dei modani: «il basamento [della statua della Giuditta], {ch’è un balaustro} di granito con semplice ordine, si dimostra ripieno di grazia et a gli occhi grato in aspetto» (Vita di Donatello). [5.] Nel senso di pilastrata: «sopra la colonna, architrave, fre- gio e cornice è un altro ‘ordine di pilastri’, sopra le cimase de’ quali stanno due figure di marmo» ({Vita
di Iacopo Sansovino}). [6.] Ordine come tessitura mu-
raria. Nel caso della Rustica, non tanto assimilabile all’ordine Dorico, quanto come tessitura muraria costituita da elementi diversi (bozze, conci, etc.), Vasari faceva chiaro riferimento ad un ‘ordinamen- to dell’Ordine’, come singolare trattamento murario («opera» o «componimento»): «per Filippo Strozzi, Benedetto da Maiano gli fece un modello [per il suo Palazzo di Firenze] ... e condusse il guscio di fuori ... il quale è d’’ordine Rustico’ e graduato, percioché la parte de’ bozzi dal primo finestrato in giù, insieme con le porte, è rustica grandemente, e la parte che è dal primo fenestrato al secondo è meno rustica as- sai ... Fecevi dunque il Cronaca la bellezza di fuori con ‘ordine Toscano’» (Vita di Simone Pollaiolo detto
Vasari impiega il termine in riferimento all’attività di Antonio da Sangallo, poiché «facendo poi fare Sua Santità i bastioni di Roma, che sono fortissimi, e ve- nendo fra quelli compresa la porta di Santo Spirito, ella fu fatta con ordine e disegno d’Antonio» (Vita di
Antonio da San Gallo).
attestazioni: 1. Come sequenza ordinata con-
traria al disordine: Introduzione all’opera,III, la ‘maniera Tedesca’. Proemio alla Parte Seconda, l’ordine. 2. Nel senso di suite, cioè ‘serie ordinata’:
Vita di Michelozzo, la cappella della Annunziata
a Firenze retta da colonne; Vita di Michelagnolo, il modello della cupola per San Pietro in Vaticano 3. L’ordine come diverse «specie» morfologiche:
Proemio alla Parte Seconda, l’ordine; Introduzione
all’opera, III, l’‘ordine Corinzio’; Vita di Bramante, l’’opera Rustica’ del palazzo dei Tribunali a Roma;
Vita di Giuliano da Sangallo; Vita di Michelagnolo; Introduzione all’opera, III, l’ordine Corinzio. 4. Nel
senso di montaggio dei modani: Vita di Donatello, il «basamento», piedistallo. 5. {Vita di Iacopo
Sansovino}, la ‘colonna tonda’ in Santa Anastasia
a Verona. 6, Ordine come tessitura muraria: Vita
di Simone Pollaiolo detto il Cronaca, il paramento
Rustico di palazzo Strozzi a Firenze. 7. Nel senso di dettame, indicazione: Vita di Antonio da San Gallo. riferimenti lessicali generali: componimento,
fabbrica, foggia moderna, genere, lavoro, maniera. anche in: Vitr./ Ces., p.LIIIv; Vitr./ Barb., p.121;
Alb./ Lauro, p.151v; Alb./ Bart., p.221; Ces., p.LVIv; Ser., IV,5,p.127v; Vign., Tav. VII; Cat.,V,VIII,p.125; Pall.,I,12,p.15; Scam.II,VI,1/5/30,pp.1-3,15,139. ORDINE ‘ALLA MESCOLATA’
Tra tutta la serie degli Ordini ‘spuri’, che non se- guono cioè le indicazioni degli Antichi né le buone Regole della Trattatistica, si pongono per Vasari quei costrutti che sono tali (nel senso che evidente- mente rispettano le basilari scansioni morfologiche per essere riconosciuti), ma il cui portato di sgram- maticature morfologiche e/o sproporzioni è tale da inficiarne l’armonia. Infatti, «vegghinsi le fabbriche di que’ tempi [gotici], i pilastri, le colonne, le base, i capitegli e tutte le cornici con i membri difformi ... e gli ornamenti loro furono confusi e molto imperfetti, e per dirla così, non con grande ornamento; perché nelle colonne non osservarono quella misura e pro- porzione che richiedeva l’arte, né distinsero ordine che fusse più Dorico che Corinto o Ionico o Toscano, ma alla mescolata con una loro regola senza regola, faccendole grosse grosse o sottili sottili, come torna- va lor meglio. E le invenzioni furono tutte, parte di lor cervello, parte del resto delle anticaglie vedute da loro» (Proemio alla Parte Seconda).
attestazioni: Proemio alla Parte Seconda.
riferimentilessicaligenerali: ordine misto.
ORDINE «A USO D’ALBERI TAGLIATI»