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La fondazione di Marquetalia e l'organizzazione di Rio Chiquito.

Nel 1955, dopo mesi di marcia, Jacobo Prias Alape si fermò in un piccolo territorio situato nella foresta a sud di Tolima, denominato Tamaro; mentre il suo compagno di viaggio Marulanda si stabilì con altri membri del gruppo in Rio Chiquito. Charro Negro denominerà la zona del Tamaro Marquetalia e qui lo raggiungerà poco dopo Manuel Marulanda. Il comando di Marquetalia, i cui leader indiscussi erano Marulanda, come capo militare e Prias Alape come capo politico, iniziò a dirigere tutti gli altri comandos compresi in Rio Chiquito (situato nel Cauca), la Simbula e la Troja, tutti di orientamento comunista33.

Marquetalia è una zona sulla Cordigliera centrale a carattere prevalentemente montuoso situata tra i dipartimenti di Huila, Cauca e Tolima. Con la fondazione del gruppo di Marquetalia avvenne uno sviluppo enorme di organizzazione del lavoro e di struttura militare. La zona iniziò a prosperare e in pochi mesi diventerà un punto di riferimento per tutti i guerriglieri dei territori circostanti, che lì potranno trovare un rifugio adatto per difendersi, riorganizzarsi e addestrarsi militarmente34.

Come accennato precedentemente, nel 1955 avvenne l'offensiva dell'esercito a Villarica, attraverso un attacco terrestre e un successivo attacco aereo, cosicché molti guerriglieri di questa zona facente parte del dipartimento del Cauca furono costretti a fuggire verso Rio Chiquito, tra questi vi era Ciro Trujillo35.

Nel 1957 Rojas Pinilla cadde, il contesto di repressione si calmò e i gruppi di Marquetalia e di Rio Chiquito cambiarono strategia passando da movimento armato a movimento agrario: i vecchi guerriglieri si trasformarono in dirigenti agrari, contadini e braccianti. Cessava di esistere la struttura militare, ma l'organizzazione dei ruoli militari lasciò spazio all'organizzazione dei ruoli per il lavoro della terra36. Vennero disboscate enormi aree per far spazio a un territorio agricolo ricco e prosperoso, che si consolidò come spazio autogestito, in cui intere famiglie

33 Luis Alberto Matta A., J.Guaraca, op.cit., p. 94. 34 C.Medina Gallego, FARC-EP, notas para...op.cit., p.57. 35 Ivi,p.58.

costruivano la loro finca dove poter vivere in tranquillità, mangiando i prodotti da loro coltivati. A Rio Chiquito intere famiglie iniziarono a costruire case, condividere terreni per la coltivazione e a lavorare la terra. Il 1957 sembrò essere un periodo apparentemente tranquillo, in cui i campesinos pensarono di ritornare alla loro vita di un tempo37.

In questo momento le uniche azioni da parte di guerriglieri erano rappresentante da imboscate eseguite nella foresta ai danni dell'esercito. In questo modo avrebbero potuto recuperare armi e rafforzarsi sotto il punto di vista logistico. Le tattiche militari e gli addestramenti provenivano da guerriglieri che in passato avevano fatto il servizio militare, mentre le riunioni e le conferenze venivano eseguite da quelli istruiti e che già detenevano una conoscenza politica e ideologica. Uno di questi era proprio Manuel Marulanda Velez.

Il gruppo di Marquetalia, al cui vertice vi erano Marulanda e Prias Alape, dirigeva tutti gli altri raggruppamenti tra cui quello di Rio Chiquito di Ciro Trujillo. Con la caduta di Pinilla e l'arrivo del patto dell'oligarchia chiamato “Frente Nacional”, i guerriglieri di Marquetalia decisero di indire un'assemblea nel 1958 tra tutti i comandos della zona, compreso Rio Chiquito e la Simbula nel dipartimento del Cauca, al fine di analizzare la situazione politica venutasi a creare e decidere sul da farsi. Arrivarono alla conclusione di abbandonare le armi ma senza consegnarle per fondare un «Movimento Agrario», in cui la gente di Marquetalia e delle altre zone, potesse ritornare a lavorare la terra e a fare quello che sempre ha fatto prima della morte di gaitán. Vennero distribuite in maniera corretta tra le varie famiglie, poiché venivano ascoltate le esigenze e le opinioni di ognuno e inoltre venivano rispettate le terre occupate dagli indigeni. Infatti le terre a nord del fiume Atà furono interamente riconsegnate ai popoli indigeni, mentre a sud del rio, le terre venivano redistribuite in maniera egualitaria.

Nel 1958 perciò la situazione si fece abbastanza tranquilla. Tutti gli ex-guerriglieri erano tornati a lavorare la terra e a condividere tutti i suoi prodotti con le altre famiglie. In Marquetalia vi era un grande spirito di solidarietà anche nei riguardi degli indigeni, che finalmente liberi dall'oppressione governativa, potettero

riprendere a ricostruire le loro zone nel Cauca.

Nel frattempo il presidente della Repubblica Alberto Lleras Camargo iniziò a essere infastidito da queste zone di contadini autogestite e pacifiche, cosicché volle in tutti i modi contrastarle, anche con l'aiuto di vecchi guerriglieri convertiti in spie del governo e uccidendo semplici contadini. Al fine di intendere la politica governativa può essere utile ricordare il recente episodio di Marco Bustamante, un contadino che possedeva il suo appezzamento nella zona Marquetalia. Bustamante venne ucciso perché la sua unica colpa fu quella di possedere un terreno che una volta era di proprietà di un ricco latifondista38. Né la polizia, né nessun altro funzionario

pubblico fece niente per incontrare e punire i responsabili dell'omicidio.

Tra il 1959 e il 1960 la violenza ai danni dei contadini che tuttavia non avevano ancora consegnato le armi aumentò e si diresse direttamente verso il popolo ribelle di Marquetalia, in cui vi erano gli unici campesinos a non avere ancora consegnato le armi. I campesinos di Marquetalia furono abbandonati da tutti, compreso dai guerriglieri liberali a causa del loro odio per i comunisti. Molti liberali infatti si concentrarono nell'uccisione dei leader di Marquetalia tra cui Lister, Marulanda e il Charro Negro, su commissione di potenti latifondisti o membri dell'oligarchia colombiana.