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Le principali fonti di finanziamento delle FARC-Ep.

Durante la loro fase iniziale durata fino agli inizi degli anni Settanta, le FARC si finanziavano grazie al denaro donato dalle popolazioni dei municipi colombiani vicini alla loro ideologia e al finanziamento da parte del PCC.

Una volta superata la fase organizzativa, intorno agli inizi degli anni Ottanta le FARC potevano contare su un migliaio di guerriglieri. Le entrate economiche non bastavano più, servivano nuove fonti di finanziamento. Per questo motivo dovettero puntare sull'uso continuo di due nuove pratiche: il sequestro e le estorsioni.

Il primo, oltre ad avere uno scopo economico, ebbe anche un'importante valenza politica.

Uno dei sequestri più conosciuti dalle FARC avvenne il 23 Febbraio 2002 a San Vicente del Caguán. Diversi guerriglieri rapirono Ingrid Betancourt, politica colombiana, e allora candidata alla presidenza, insieme a 3 cittadini americani e a Clara Rojas, responsabile della campagna elettorale della Betancourt1. Le FARC chiesero la liberazione di 500 guerriglieri in cambio di 60 «prigionieri politici», tra i quali la stessa esponente politica colombiana2. Il 2 Luglio 2008, 13 militari colombiani, grazie a un'azione di “intelligence” studiata nei minimi dettagli, riuscirono a liberare la ex candidata alla presidenza insieme ad altri 15 ostaggi nelle mani della guerriglia. L'operazione venne denominata “Operación Jaque”3.

Da come si può facilmente dedurre dalle richieste delle FARC-Ep, si trattò di un sequestro politico, anche se non mancarono voci riguardanti un presunto pagamento da parte del governo colombiano di 20 milioni di dollari per la liberazione degli

1 http://www.corriere.it/esteri/08_luglio_02/liberata_ingrid_betancourt_colombia_550f0590-486b- 11dd-b8f1-00144f02aabc.shtml

2 http://www.eltiempo.com/archivo/documento/MAM-1380000 3 http://www.eltiempo.com/archivo/documento/CMS-16712912

ostaggi ai due guerriglieri traditori che dovevano sorvegliare i prigionieri4.

Essendo un'organizzazione di tipo politico, durante la fase di un sequestro alle richieste di denaro si aggiunsero altri tipi di proposte, in particolare lo scambio di prigionieri. Secondo un'analisi effettuata dalla UIAF (Unidad de Información y Análisis Financiero), il sequestro rappresentava fino al 2003 una parte importante degli ingressi della guerriglia: nel 2003, il pagamento dei riscatti per la liberazione dei sequestrati in mano alle FARC-Ep, che in media oscillava intorno ai 150 milioni di pesos colombiani per sequestrato, corrispondenti a circa 50.000 euro, ha fruttato al movimento la cifra di 88.560 milioni di pesos colombiani, corrispondenti a circa 28 milioni di euro5.

Un'analisi riguardante i sequestri delle FARC, mostra come si tratti di imprenditori, militari e personalità importanti, con una valenza politica fondamentale ai fini di trattare con il governo un riscatto non solo di tipo economico, ma anche politico. Tra i sequestri più conosciuti messi in atto dalle FARC-Ep6 vi sono quello del senatore colombiano Luis Eladio Bonilla, avvenuto il 10 Giugno 2001, dell'ex governatore del dipartimento del Meta Alan Jara, avvenuto il 15 Luglio 2001 e poi liberato nel 2009 e infine l'assalto all'Assemblea del Dipartimento di Valle del Cauca con il sequestro 12 deputati, di cui 11 vennero uccisi successivamente.

Uno dei più importanti sequestri ad opera delle FARC-Ep fu quello avvenuto nel Febbraio del 2002 del senatore colombiano Jorge Eduardo Gechem Turbay7. Questi viaggiava su un aereo che venne dirottato dalle FARC-Ep e fatto atterrare a El Hobo, nel dipartimento de La Huila8. Qui i guerriglieri liberarono tutti gli ostaggi tranne il senatore, che venne sequestrati per essere liberato 6 anni dopo, il 28 Febbraio 2008 grazie alla mediazione di Chavez9.

Concludendo possiamo tranquillamente affermare che il sequestro ha rappresentato 4 http://www.europapress.es/internacional/noticia-farc-recibieron-20-millones-dolares-betancourt- otros-secuestrados-periodista-suizo-20080704171908.html 5 http://www.semana.com/nacion/articulo/las-cuentas-farc/70582-3 6 http://www.elespectador.com/noticias/paz/articulo-los-secuestros-mas-importantes-perpetrados- farc 7 http://www.eltiempo.com/archivo/documento/MAM-1308661 8 http://www.eltiempo.com/archivo/documento/MAM-1308661 9 http://www.semana.com/nacion/articulo/farc-secuestro-avion-con-jorge-eduardo-gechem-turbay-a- bordo-en-el-2002/461284

per la guerriglia una fonte importante di ingressi, ma anche un modo per esercitare pressione sul governo colombiano, affinché accettasse le richieste espresse del movimento. Difatti i sequestri più importanti e rilevanti vennero effettuati durante i negoziati degli accordi di pace con Pastrana.

Secondo recenti stime, durante il periodo che va dal 1970 al 2010, le FARC furono sospettate di aver preso parte a 9.447 sequestri e venne confermata la loro partecipazione in 3.32510.

Negli ultimi anni l'attuazione di questa fonte di finanziamento ha subito un calo vertiginoso: se dal 1998 al 2002 i sequestri ad opera delle FARC si aggiravano intorno a una media di 800 casi annui, nel 2003 vennero registrati «solo» 654 casi e nel 2004 299, fino ad arrivare a poche decine di casi nel 200711. Stando alla veridicità di questi dati, la pratica del sequestro è stata notevolmente abbandonata negli ultimi anni dalla guerriglia delle FARC-Ep.

Un'altra fonte di finanziamento storica e particolarmente importante per l'organizzazione guerrigliera colombiana è l'estorsione, che ancora oggi continua a mantenersi a livelli stabili.

La “vacuna”12 rappresenta un'«imposta rivoluzionaria» pretesa dalle FARC-Ep ai

danni di grandi latifondisti, imprenditori e soprattutto multinazionali estere. Viene quindi richiesta alle fasce più ricche e benestanti della popolazione colombiana. Secondo Gregorio Mangones Lugo, ex comandante delle AUC, grandi multinazionali come Chiquita e Dole pagavano le milizie paramilitari per difendersi dagli attacchi e dai tentativi di estorsione ai loro danni perpetrati dalle FARC-Ep13. L'entità dell'imposta variava a seconda dell'importanza e del fatturato della multinazionale. Ad esempio, Marcelo Odebrecht, a capo della grande azienda brasiliana di ingegneristica Odebrecht, ha recentemente ammesso di aver pagato sin dagli inizi degli anni novanta l'imposta richiesta dalle FARC per una cifra che si aggirava tra i 50.000 e i 100.000 dollari mensili al fine di poter «operare in tranquillità» sul

10 http://colombia2020.elespectador.com/justicia/las-farc-y-el-secuestro 11 J. R. Sierra, op. cit., p. 120.

12 F. L. Trujillo, op. cit., p. 122

13 https://sottoosservazione.wordpress.com/2010/06/12/%C2%ABcosi-in-colombia-le- multinazionali-pagavano-le-auc%C2%BB/

territorio colombiano14.

Non solo grandi multinazionali, ma anche grandi e importanti latifondisti colombiani vengono presi di mira dalle FARC-Ep per il pagamento dell'imposta rivoluzionaria. José Félix Lafaurie, attuale presidente di FEDEGAN, la “Federación Nacional de Ganaderos”, affermò che le FARC nel dipartimento di Caquetà, richiedevano un imposta al latifondista di 10.000 pesos colombiani per ettaro di terra, tra i 300 e i 500 pesos per litro di latte prodotto e una cifra intorno ai 1500 pesos per ogni animale posseduto15.