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La Coordinadora Guerrillera Simon Bolivar.

Durante gli anni di presidenza Betancur i gruppi armati di sinistra nel paese erano diversi e non tutti accettarono o si fidarono degli accordi di pace promossi dal presidente colombiano. Questi ultimi si riunirono nella “Coordinadora Nacional

108 C.Medina Gallego, FARC-EP, notas para...op.cit..,p. 139. 109 Ivi, p.140.

Guerrillera” nel marzo del 1985. Nella CNG vi confluirono i dirigenti dell'ELN, del MIR e del PRT e il movimento Quintin Lame. Questi gruppi armati necessitarono della presenza anche delle altre guerriglie come FARC, EPL e M-19 con il proposito di unire tutti i movimenti armati del paese per darsi una direzione univoca in riferimento a una lotta rivoluzionaria che coinvolgesse tutti i settori popolari del paese. In effetti i movimenti guerriglieri colombiani non erano stati mai vicini nella strategia armata, ognuno aveva la sua, però erano vicini a livello ideologico. Come affermò Jacobo Arenas, “...cuando los tiros suenen por los lados de las FARC, suenen también por las lados del ELN, suenen por los lados del M-19, suenen por los lados del EPL y suenen por los lados de otras organizaciones armadas revolucionarias de este país...”110, ciò significava che anche se i metodi di lotta

erano differenti, gli scopi molto spesso convergevano tra i vari gruppi, per questo motivo nacque la necessità di fronte a un grande periodo di violenza e alla nascita di nuovi attori come i paramilitari, di unire le forze per trovare un'uscita democratica e pacifica al conflitto.

Nel 1986 tutte le guerriglie entrarono a far parte della CNG tranne quella delle FARC, che non volevano entrarvi a causa della presenza del gruppo “Ricardo Franco”, il quale voleva rimanere distante e non accettare i negoziati di pace con il governo Betancur, convinto che la lotta contro l'oligarchia dovesse continuare a essere armata111. I dirigenti principali del Fronte Ricardo Franco erano Javier Delgado e Hernando Pizarro, i quali vennero accusati dallo Stato maggiore delle FARC di perpetrare una campagna di tortura e di sterminio verso i membri del partito comunista dentro al loro Fronte112. La CNG inviò prontamente rappresentanti del M- 19 a indagare sulla questione ed effettivamente constatarono che nella zona del Cauca, il Fronte “Ricardo Franco”, aveva provocato più di quaranta morti e innumerevoli casi di tortura sotto la direzione dei due dirigenti Delgado e Pizarro ai danni di membri del loro gruppo considerati come infiltrati. Accertato ciò, la CNG, in una lettera resa pubblica nel marzo del 1987 espulse il Fronte Ricardo Franco dalla Coordinadora e condannò i suoi due dirigenti come criminali di guerra. Il caso, come

110 C.Arango, FARC: Veinte años...op.cit., p. 18.

111 C.Medina Gallego, FARC-EP, notas para...op.cit..,p. 143. 112 Ivi, p. 144.

raccontò anni dopo uno dei membri del Segretariato delle FARC-Ep Carlos Lozada, fu risolto successivamente: venne scoperto che Delgado fu contrattato dalle forze militari colombiane per infiltrarsi nella guerriglia e seminare dissidi. Delgado fuggì ma venne trovato e arrestato. Morì poco tempo dopo strangolato con una corda di chitarra113.

Fin dalla sua nascita la CGN ebbe sempre la volontà di unire anche le FARC al suo interno, vista la loro importanza militare e politica nel paese. Una volta espulso il Fronte Ricardo Franco, la CNG iniziò i dialoghi con i comandanti Jacobo Arenas e Alfonso Cano, attraverso due membri del M-19. I dialoghi portarono alla «I Conferenza Bolivariana» nel settembre del 1987, con lo scopo di riunire tutte i movimenti armati colombiani sotto un unico fronte per dare una direzione e obiettivi comuni a tutti. Al termine della conferenza nacque la “Coordinadora Guerrillera Simon Bolivar” che comprendeva i seguenti gruppi114:

• ELN • EPL • FARC-EP • M-19

• Quintin Lame

• PRT (Partido Revolucionario de los Trabajadores)

La CGSM attraverso una dichiarazione politica analizzò la situazione di crisi presente nel paese, dovuta alla violenza perpetrata dai paramilitari, dai narcotrafficanti e dalle forze armate, alla fame e alla povertà galoppante. I gruppi guerriglieri si unirono per la prima volta nella storia per dare origine a un movimento unico che aveva l'obiettivo di coordinare congiuntamente i processi di convergenza popolare, democratica , sociale e politica che in quel periodo caratterizzavano la Colombia. Obiettivo principale della CGSB fu quello di migliorare le sorti e le condizioni del paese attraverso la pretesa da parte di tutti i suoi componenti di politiche e di riforme sociali, volte a garantire il rispetto della vita e dei diritti umani di tutti i cittadini colombiani, a garantire la protezione dei sindaci della UP eletti e al

113 J. Lee Anderson, Fuori dalla giungla, in “Internazionale”, 2017, n.1205, p. 50. 114 C.Medina Gallego, FARC-EP, notas para...op.cit..,p. 144..

rifiutare la smobilitazione di tutte le guerriglie voluta dal presidente Barco. Inoltre tutti i movimenti affermarono di voler incontrare una soluzione al conflitto pacifica e democratica, ma nel caso in cui questa non fosse stata trovata dal governo, sarebbero stati pronti a unirsi per il confronto armato115.

Nell'aprile 1988 avvenne la «II Conferenza Bolivariana» in cui tutti i movimenti presenti nella CGSB analizzarono la situazione di incredibile crudeltà all'interno del paese dovuta alla cosiddetta “guerra sucia” in cui paramilitari e narcotrafficanti appoggiati dall'oligarchia colombiana continuavano a mietere vittime e a massacrare interi settori popolari di sinistra. La CGSM chiese una nuova Costituzione, poiché quella presente aveva già compiuto i cento anni e solo in una nuova costituzione potevano essere inserite nuove riforme riguardanti la sovranità nazionale, l'autodeterminazione del popolo a scegliere i propri governanti, la costruzione di un nuovo governo democratico e popolare, la consacrazione del diritto alla vita, alle libertà civili e politiche, alla salute e all'educazione oltre alla promulgazione di una riforma agraria e una urbana che avrebbero avvantaggiato contadini e persone senza terra e senza casa. Inoltre nella nuova Costituzione, secondo la CGSB, avrebbero dovuto essere elencate e precisate garanzie sociali e politiche per le popolazioni indigene.

Le Coordinadora, verso la fine degli anni Ottanta con la III Conferenza, a cui parteciparono direttamente Manuel Marulanda, Jacobo Arenas e Alfonso Cano, propose nuovamente al governo Barco le tre richieste fondamentali ripetute nei vari anni: rispetto della sovranità nazionale, umanizzazione del conflitto colombiano con riguardo al rispetto dei diritti umani e risoluzione delle problematiche economiche derivanti dallo sfruttamento delle riserve naturali, da troppo tempo in mano alle multinazionali estere e in particolar modo quelle statunitensi.

Il governo Barco in realtà non ebbe nessuna intenzione di proseguire gli accordi iniziati dal suo predecessore, ma il suo intento fu quello esplicito di annientare le guerriglie. Nel 1989 il M-19 abbandonò la lotta armata con la firma dell'accordo di Santo Domingo, si smobilitò e diede vita un anno più tardi al gruppo istituzionale

Alianza Democrática M-19 116.