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Le origini: i primi gruppi di “autodefensas campesiñas”.

La vita del campesino è sempre stata contraddistinta dal lavoro e dalla solidarietà9. Fino alla metà degli anni '40 del XX secolo i contadini colombiani lavoravano la terra per coltivarvi vari prodotti destinati all'autoconsumo. Erano zone pacifiche, dove tutti si conoscevano tra di loro e non esisteva nessun tipo di forma di commercio: le uova, le galline, il latte, tutto veniva preparato per il consumo interno della famiglia.

I contadini occupavano zone di foresta vergini, le disboscavano e vi coltivavano prodotti per l'autoconsumo. Questo processo veniva eseguito da vari campesinos attraverso la cosiddetta tecnica della “minga”10: gruppi di decine di contadini si

riunivano, disboscavano zone di selva, lì vi lavoravano la terra per coltivarvi prodotti come mais e frumento per l'autoconsumo e la loro condivisione. Tutto ciò prevedeva un sistema solidale: veniva condiviso tutto, dal lavoro fino ai prodotti della terra. Non esistevano forme di commercio. Alle famiglie di contadini non mancava assolutamente niente: terreni fertili e animali rappresentavano ricchezza e abbondanza tali da poter essere regalati e divisi con altre famiglie contadine di una zona vicina11 .

All'interno di queste proprietà tutti si conoscevano tra loro, non esisteva odio o rancore. A riprova di ciò infatti, non ci fu mai un assassinio12. I campesinos vivevano dei loro prodotti e avevano un senso di solidarietà tipico di chi non conosce l'ambizione di potere e la sete di denaro. Si crearono tradizioni, leggende e credenze

9 Luis Alberto Matta A., J.Guaraca, op.cit., p.27. 10 Ivi,p.29.

11 Ivi, pp.30-31. 12 Ivi, p. 31.

comuni che aumentarono il senso di appartenenza alla comunità.

Le cose iniziarono a cambiare prima con l'arrivo di Mariano Ospina Pérez alla presidenza della Repubblica nel 1946 e in particolare dopo l'omicidio di Jorge Eliecer Gaitán nell'aprile del 1948. Con l'assassinio del dirigente liberale esplose l'odio delle basi elettorali dei partiti e conseguentemente apparvero le prime forme di violenza all'interno delle comunità rurali. La dirigenza del partito liberale ordinò di formare piccole squadre di difesa armate e organizzate militarmente, che avrebbero dovuto prendere il controllo delle zone rurali e dei vari municipi per arrestare o uccidere i conservatori. Prima del “Bogotazo” non esisteva odio tra contadini conservatori e contadini liberali, ma a causa della loro ignoranza (molti di loro infatti erano analfabeti) vennero influenzati dalle dirigenze dei due partiti al risentimento e alla vendetta, gli uni contro gli altri.

Nelle varie fincas create anni addietro iniziarono ad apparire forze di polizia e gruppi di conservatori che prelevavano dalle loro case gruppi di contadini che non vi facevano più ritorno. Questa strategia corrispondeva a una chiara logica oligarchica concernente la conquista delle terre: liberandosi dei contadini colombiani che le occupavano, queste sarebbero andate a far parte dei vasti territori dei latifondisti vicini o facenti parte delle dirigenze dei due partiti13. I risultati furono contadini sequestrati e case bruciate da parte di membri della polizia e di gruppi armati di conservatori.

In ragione di ciò, alcuni campesinos iniziarono così a organizzarsi per difendersi da tali incursioni. Finirono per crearsi così i primi gruppi di «autodifesa contadina» e con questi emerse una figura molto importante per gli sviluppi successivi: Jacobo Prías Alape, detto il “Charro Negro”. Un guerrigliero liberale stanco dei soprusi e delle violenze dei conservatori che riuscì a riunire un gruppo di contadini nel nord del municipio di La Estrella.

Nel frattempo si formò un altro gruppo di guerriglieri contadini nel Paujiln, il cui leader era un campesino di nome Ciro Trujillo. Le due guerriglie si incontrarono e iniziarono a marciare insieme verso la zona di San Miguel. Occorre precisare che tutti e tre i municipi nominati fanno parte del dipartimento di Tolima.

All'interno dei gruppi di contadini liberali regnava inizialmente grande stima e amicizia: nonostante il desiderio di odio voluto dalla dirigenza dei partiti liberale e conservatore, lo spirito di solidarietà era rimasto intatto14. I gruppi del Charro Negro e di Trujillo iniziarono a marciare insieme per la selva amazzonica, ma questi primi embrioni di guerriglia erano mal organizzati (l'unico a possedere un fucile calibro 22 era Jacobo Prias Alape15) e senza un'ideologia politica ben definita, ma solo con uno scopo comune: difendersi dagli attacchi delle forze armate e dei gruppi di conservatori.

All'interno di questi raggruppamenti iniziarono a emergere i primi sentimenti di sfiducia e tensione alimentati dalla dirigenza dei due partiti intorno agli inizi degli anni '50. Il partito conservatore infatti fomentò l'odio dei contadini appartenenti alla sua ideologia verso i contadini liberali, autorizzandoli a usare le armi verso di loro. Ciò creò un clima di paura e diffidenza che sfociò in scontri all'interno dei gruppi di Trujillo e del Charro Negro. Questi venivano etichettati come chusma16, cioè gentaglia dal governo di quel periodo.

Le violenze aumentavano nelle varie fincas, dove la polizia e la chulavita commettevano crimini che andavano dallo stupro ai danni di donne e bambine, fino all'omicidio. Queste azioni fecero crescere i sentimenti di rabbia e odio verso il governo e verso i conservatori; ciò chiaramente non aiutò l'unione dei campesinos in vista di una lotta comune, ma contribuirono a dividerli e proprio a causa di ciò apparve il settarismo politico: i campesinos liberali iniziarono a nutrire ostilità e rancore verso quelli conservatori. L'oligarchia colombiana generò odio e il conseguente conflitto all'interno delle zone rurali con lo scopo di conquistare terre e vasti territori o ampliare le loro proprietà: molti dirigenti di ambo i partiti erano difatti latifondisti. Per ottenere ciò dovevano uccidere i contadini che avevano occupato queste terre e quindi iniziarono a servirsi della polizia statale e di una forza armata formata da civili chiamata chulavita , un primo embrione di quello che oggi viene chiamato «paramilitarismo»17. I primi gruppi armati di liberali si definirono

14 Ivi, p.42. 15 Ibidem. 16 Ivi,p.45.

comandos18, ed ebbero il solo scopo di difendersi e combattere contro il governo conservatore, la polizia e la chulavita, senza approfondire la lotta in temi economici, sociali e politici. I raggruppamenti di autodifesa contadina di La Estrella e Paujil marciavano con famiglie a seguito per arrivare a raggiungere il comando di San Miguel.

Possiamo affermare con certezza che il dipartimento di Tolima, e in particolare la sua parte meridionale, rappresentò il luogo di nascita dei primi embrioni delle FARC, ma in realtà tutto lo stato colombiano era caratterizzato da centinaia di campesinos armati e da territori popolati solo da conservatori che si organizzarono per formare i cosiddetti “pájaros” grazie all'addestramento e all'aiuto di esercito e polizia colombiana. Il paese, intorno agli inizi del 1950, finì per essere completamente diviso in zone liberali e in zone conservatrici.

Non coesistevano però solo conservatori e liberali. A Irco, un piccolo paese situato nel dipartimento di Tolima, vi era un uomo che aveva prestato il servizio militare, quindi era addestrato alle armi e a varie tecniche di combattimento, ma non era di ideologia liberale, bensì fu il primo comandante guerrigliero di ideologia comunista: Isauro Yosa, alias “Lister”19, in omaggio a Enrique Lister, operaio spagnolo che combatté nella guerra civile spagnola. A differenza dei contadini liberali, il gruppo di Yosa non aveva solo uno scopo meramente difensivo, ma riuscì a maturare una coscienza politica fissandosi degli obiettivi precisi come una riforma agraria a favore dei contadini e un cambio di sistema politico che avrebbe portato pace e libertà di espressione in tutto lo stato. Quando Lister insieme ai suoi compagni arrivarono a San Miguel influenzarono le varie guerriglie lì presenti con ideali marxisti-leninisti, attraverso conferenze e riunioni. Il compito svolto dai comunisti non fu affatto facile poiché i liberali non li avevano mai visti di buon occhio a causa delle opinioni negative sulla Rivoluzione Russa e sull'Unione Sovietica fatte circolare dalla dirigenza partito liberale. I liberali provavano odio verso i comunisti a causa della

sotto il governo di Virgilio Barco ed ex ambasciatore del governo colombiano all'Unione Europea. Costui possedeva enormi territori nelle regioni di Cordoba e Sucre en Colombia. Per ampliare i suoi già grandi possedimenti si servì dei paramilitari per uccidere decine di contadini. 18 Luis Alberto Matta A., J.Guaraca, op.cit., p.52..

propaganda dell'oligarchia colombiana. Poco a poco, Lister e gli altri riuscirono a convincere le autodifese liberali a cambiare strategia: non solo difendersi, ma attaccare.