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Una introduzione necessaria: il concetto di narcotraffico.

Con la parola narcotraffico si intende il traffico internazionale, illegale, di sostanze stupefacenti. Si tratta di un'attività immensamente lucrativa che ha risvolti non solo economici, ma anche politici e sociali. Per avere un'idea del giro di affari intorno al commercio di droga si pensi che nel 2012 l'UNODC, l' «Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine», pubblicò un rapporto nel quale stabiliva che il valore totale del traffico di droga a livello mondiale si aggirava intorno ai 262 miliardi di dollari27.

L'eroina, una delle droghe più pericolose e maggiormente consumate al mondo viene prodotta in enormi quantità in Afghanistan e nel cosiddetto «Triangolo d'oro», territorio compreso tra le aree di Birmania, Laos e Thailandia28.

In America Latina invece si concentra la principale produzione di cocaina a livello mondiale, in particolare nelle zone andine di Bolivia, Perù e Colombia29. La

Colombia continua a essere il più grande produttore di cocaina nel mondo30.

Il Messico, paese dell'America centrale, è divenuto negli ultimi anni uno dei primi produttori al mondo di marijuana e uno dei principali paesi attivi nel gestire la produzione, il trasporto e la distribuzione di sostanze illecite grazie ai cartelli messicani, i quali sono tra le organizzazioni criminali più potenti e ricche al mondo. Si pensi a questo proposito al capo del cartello di Sinaloa, “El Chapo Guzmán”, che la rivista «Forbes» inserì nella lista degli uomini più ricchi del mondo con un patrimonio stimato intorno al miliardo di dollari31.

I cartelli messicani non sono famosi solo per la loro ricchezza e potenza, ma anche per la loro efferatezza e violenza. Un esempio chiarificatore proviene dal famigerato «Cartello degli Zetas», che nel corso degli anni è cresciuto fino ad arrivare a essere il 27 http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/16/onu-business-del-crimine-globale-e-di-710-miliardi- dalla-droga-al-traffico-di-donne/295400/ 28 http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/08/afghanistan-un-paese-fondato-sulloppio-e-i-talebani- sono-i-primi-a-guadagnarci/2705671/ 29 http://www.limesonline.com/cartaceo/legalizenla-la-guerra-alla-droga-vista-dallamerica-latina 30 http://www.corriere.it/reportage/esteri/2016/narcos-come-cambiano-le-frontiere-della-coca/ 31 http://archivio.internazionale.it/news/da-sapere/2013/07/24/quali-sono-i-principali-cartelli-della- droga-messicani

cartello della droga messicano più potente e radicato nel paese32. Famoso per suoi i metodi brutali, che includono torture e decapitazioni, gli “Zetas” sono soliti abbandonare i corpi delle loro vittime sulle strade e autostrade messicane come avvertimento per i gruppi rivali33.

Il Messico è diventato negli ultimi anni uno stato gestito dai narcotrafficanti per la sua posizione privilegiata confinante con il primo stato al mondo per consumatori di cocaina e marijuana: gli Stati Uniti d'America. Oggi, gli USA rappresentano il primo paese al mondo per consumo di droga, mentre la seconda posizione è occupata dall'Unione Europea34.

Per arrivare in Europa la cocaina parte dai porti di Colombia, Ecuador, Perù e Bolivia, fa scalo in Africa, dove grazie alla corruzione di interi governi e delle forze armate di paesi dell'Africa occidentale come la Guinea-Bissau e Mali riparte verso l'Europa, in particolare diretta verso i porti del nord come quelli di Anversa e Rotterdam a causa della situazione tesa degli sfollati e dei rifugiati presenti nelle acque del Mediterraneo. Uno dei casi più clamorosi degli ultimi anni è quello del Brasile, da poco divenuto terzo consumatore al mondo di cocaina e primo di crack35. La nascita di questo mercato sta cambiando il panorama del narcotraffico regionale: parte della cocaina prodotta in Perú e Bolivia è ora destinata all’immenso vicino, ma anche a Stati con esso non confinanti come il Cile e l’Ecuador, già paesi di transito della droga verso Usa ed Europa, che stanno vivendo una maggiore attività criminale legata al nuovo consumatore. Violenza, corruzione, diffusione di sostanze stupefacenti nella società: la lotta al narcotraffico è inevitabilmente una priorità per i paesi dell’America Latina.

32 http://archivio.internazionale.it/news/da-sapere/2013/07/24/quali-sono-i-principali-cartelli-della- droga-messicani 33 http://www.internazionale.it/notizie/2015/03/04/il-cartello-piu-potente-del-messico-los-zetas 34 http://www.limesonline.com/cartaceo/legalizenla-la-guerra-alla-droga-vista-dallamerica-latina 35 http://www.limesonline.com/le-vie-della-droga/53797

(Fonte: http://www.limesonline.com/le-vie-della-droga/53797)

Come già accennato precedentemente il narcotraffico ha anche avuto nel tempo implicazioni politiche molte importanti. Un esempio in merito può essere riscontrato nel rapporto tra il più grande produttore di cocaina a livello mondiale, il boliviano Roberto Suarez Gomez congiuntamente con il narcotrafficante colombiano Pablo Escobar e la CIA.

Secondo la testimonianza di Ayda Levy, moglie di Roberto Suárez Gómez, quest'ultimo incontrò il colonnello Oliver North a Panama sotto la mediazione del dittatore panamense Noriega36. L'emendamento «Boland» vietava l'aiuto del governo ai «Contras» nicaraguensi, le milizie controrivoluzionarie addestrate e impiegate per rovesciare il governo sandinista insediatosi nel 1979. La CIA, nella persona di North, chiese aiuto ai narcotrafficanti offrendo loro la copertura ufficiale per smerciare nel fiorente mercato statunitense cinquecento tonnellate di cocaina che l'intelligence americana stessa avrebbe trasportato e introdotto nel loro territorio con i propri aerei. I guadagni ottenuti sarebbero stati interamente utilizzati per finanziare la

«controguerriglia» nicaraguense37. L'agenzia americana concesse a Roberto Suárez la cifra di 200 milioni di dollari per costruire i laboratori e iniziare la produzione di cocaina38.

Dall'altra parte della «bilancia politica», il narcotraffico influenzò anche l'isola cubana di Fidel Castro. Nel 1983, sempre secondo le parole di Ayda Levy, Pablo Escobar e Roberto Suárez Gómez incontrarono a Cuba Fidel Castro39. L'intenzione di quest'ultimo fu quella di usare il narcotraffico come arma contro gli USA e come mezzo di finanziamento contro l'embargo statunitense. L'accordo tra i narcotrafficanti e Fidel Castro prevedeva un milione di dollari al giorno per avere la copertura del governo cubano e il libero uso di porti e aeroporti per rifornire barche e aerei da riempire di cocaina che sarebbe stata trasportata verso gli USA40. Gli aerei e le imbarcazioni sarebbero state scortate dalle navi della marina da guerra cubane fino ai limiti delle acque territoriali. L'accordo prevedeva però che sul suolo cubano non girasse neanche un grammo di sostanza stupefacente. La connessione cubana sarebbe stata gestita dal colonnello Arnaldo Ochoa e dal colonnello nel Ministero degli Interni cubano Tony La Guardia.

Secondo le parole della moglie del narcotrafficante boliviano, la relazione tra suo marito e Cuba si interruppe quando i fratelli Castro vennero a sapere dei suoi rapporti con la CIA41. Furono Tony la Guardia e Arnaldo Ochoa ad avvertire i due narcotrafficanti del pericolo che correvano a Cuba e per questo Fidel Castro li condannò a morte con l'accusa di traffico di droga nel 198942. Non solo i due militari ma tutti quelli che erano a conoscenza della relazione morirono in incidenti e in circostanze alquanto sospette43.

Da quanto appena descritto possiamo facilmente intuire come il narcotraffico, oltre ad avere un impatto economico, sociale e ambientale devastante ha anche dei risvolti politici internazionali molto interessanti.

37 Ivi,p. 136. 38 Ibidem. 39 Ivi, p. 125. 40 Ivi, p. 126. 41 Ivi, pp. 130-131. 42 Ivi, p. 132. 43 Ibidem.

Un altro esempio interessante che riguarda stavolta l'impatto sociale ed economico riguardante il traffico illegale di sostanze stupefacenti è quello della Repubblica Islamica dell'Iran. Questa, alle frontiere con il Pakistan e l'Afghanistan, ha schierato trentamila agenti, incaricati a impedire il traffico di eroina, e ha installato trincee di cemento, fossati, torri di osservazione, filo spinato, recinzioni elettrificate e dispositivi di sorveglianza elettronici per una spesa che si aggira intorno ai 500 milioni di dollari l’anno44.