• Non ci sono risultati.

1. UNIONE EUROPEA

1.2.6. Fondi europei

Sulla scorta dell’articolo 174 del TFUE che sancisce l’impegno dell’Unione di ridurre, al fine di rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale al suo interno, il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo delle regioni meno favorite, l’Unione Europea prevede dei programmi pluriennali di finanziamento dedicati ai suoi Stati membri. Esistono due grandi tipologie di fondi comunitari da cui attingere: i fondi a gestione indiretta (o fondi strutturali) e quelli a gestione diretta.

I fondi strutturali seguono il principio di coesione economica e sociale interna all’Unione e sono assegnati, sulla base delle risorse disponibili, dalla Commissione Europea agli Stati membri, che a loro volta li suddividono tra gli enti subnazionali; le Regioni quindi, in Italia, attraverso i Programmi Operativi Regionali (POR), pianificano gli interventi, emanano i bandi, selezionano i progetti ed erogano le risorse. Le risorse sono a disposizione sin dall’inizio, sono conferite secondo una logica di programmazione per obiettivi e devono essere spese solo nel territorio regionale cui vengono assegnate33. Tra i più importanti, vanno ricordati il Fondo Europeo di

Sviluppo Regionale (FESR), che mira ad ottenere un vantaggio competitivo duraturo per il contesto regionale, il Fondo Sociale Europeo (FSE), che punta all’aumento della competitività, della produttività regionali e dei livelli di occupazione attraverso la conoscenza e il fondo di Cooperazione Territoriale Europea (CTE), con l’obiettivo di costruire uno spazio comune per l’integrazione europea34; a questi si aggiungono il

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP). Chiamati fondi Strutturali e di Investimento Europei (fondi SIE), essi possiedono un regolamento specifico dedicato a ciascuno di essi, ma

33 AA.VV., “Risorse e fondi dell’Unione Europea” in MANTILE M.P., MASON A. (a cura di), L’Europa in un

click. Introduzione ai programmi europei 2014-2020, Regione del Veneto, UnionCamere Veneto, Treviso,

2015, pp. 19-24

34 PIRRAGLIA R., “Musei d’Europa 2014-2020. Per non lasciarsi sfuggire opportunità economiche e creative” in Museo informa, Rivista quadrimestrale della Provincia di Ravenna, anno XVIII, n. 50 - Ravenna, luglio 2014, pp. 9-10

41

ne esiste anche una normativa unica, il Regolamento UE n. 1303/201335 concernente

le disposizioni comuni sui fondi strutturali e di investimento europei36. Nel definire le

disposizioni comuni ai fondi SIE, definisce anche i settori e le aree di intervento possibili per i fondi e grazie alle quali possono allinearsi agli obiettivi di crescita dettati dalla Strategia Europa 2020.

Il fondo che più interesserà ai fini del lavoro è il FESR: il suo ruolo è quello di rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale, con particolare attenzione agli squilibri presenti internamente all’Unione. Nel “Regolamento FESR” (n. 1301/2013)37 sono

definite le dotazioni finanziarie minime da destinare alle diverse categorie di regione (più sviluppate, in transizione o in ritardo di sviluppo) sulla base di alcune priorità tematiche: innovazione e ricerca, agenda digitale, sostegno alle piccole e medie imprese ed economia a basse emissioni di carbonio38.

I fondi a gestione diretta sono invece gestiti direttamente dalle Direzioni competenti dell’Unione Europea, ma prevedono un obbligo di co-finanziamento a quota variabile da parte dei beneficiari: per questo, pur essendovi una concorrenza maggiore, vengono anche selezionati sulla base di una complessità maggiore dei progetti

35 Il Regolamento UE n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, recante disposizioni comuni

sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, è stato redatto il 17 dicembre 2013 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea

n. 347/320 del 20 dicembre 2013. In esso sono contenute le definizioni, i principi generali, l’approccio strategico e la programmazione, gli strumenti finanziari e le condizioni di finanziamento, il controllo, la valutazione e gli indicatori, le norme di sostegno, per l’assistenza tecnica, per la gestione finanziaria, la copertura geografica e le risorse e le disposizioni di attuazione, relativi alle norme per tutti i fondi SIE e le norme che riguardano specificatamente alcuni di essi.

36 COMMISSIONE EUROPEA, “Introduzione” in Fondi strutturali e di investimento europei. 2014-2020:

testi e commenti ufficiali, Unione Europea, novembre 2015, pp. 8-11

37 Per quanto riguarda il FESR, si fa riferimento al Regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento

europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 347/289 del 20

dicembre 2013. Esso contiene i compiti e l’ambito di applicazione del sostegno del FESR, gli obiettivi tematici, le priorità d’investimento, gli indicatori per l’obiettivo “Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione”. Tra le disposizioni specifiche per il trattamento di particolari aspetti territoriali, tratta dello sviluppo urbano sostenibile e delle azioni innovative in questo settore, delle reti di sviluppo urbano, delle aree con svantaggi naturali e demografici, delle regioni settentrionali con bassa densità abitativa e delle regioni ultraperiferiche.

38 COMMISSIONE EUROPEA, “Introduzione” in Fondi strutturali e di investimento europei. 2014-2020:

42

candidabili. Sono distribuiti secondo programmi tematici e, per l’ambito museale, si potrebbe concorrere nei programmi Horizon 2020, focalizzato sulla ricerca e l’innovazione, o Creative Europe, il programma quadro 2014-2020 (di 1,46 miliardi di Euro) di supporto al settore culturale e agli audiovisivi39. Quest’ultimo è composto da

due Sottoprogrammi - Cultura e MEDIA - e una sezione transettoriale, a partire dal 2016; gli obiettivi generali del programma sono la promozione e salvaguardia della diversità linguistica e culturale europea e il rafforzamento delle competitività del settore culturale e creativo per promuovere la crescita (come da Strategia Europa 2020). Il programma sostiene i progetti di cooperazione transnazionale e le reti tra organizzazioni culturali, le piattaforme di operatori culturali che promuovono gli artisti emergenti, lo sviluppo di competenze e di produzione di opere, i festival e le co- produzioni cinematografiche europee, le Capitali europee della cultura e il marchio del patrimonio europeo e i premi europei di diversi settori40.