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Tra formazione ed unione: la VB GAT alla ricerca della gestione del territorio in Andalusia

Nel documento Annuario 2017/2018 (pagine 170-174)

Non c’è canzone che più si addica per descrivere la 5B GAT dell’anno scorso. Senza togliere nulla alle altre classi, che sia chiaro, ma raramente si trova- no gruppi così affiatati in una scuola! Anche quest’anno la meta scelta per il viaggio di fine corso è stata la Spa- gna, in particolare la zona dell’Anda- lusia; a quanto pare la Spagna sem- bra avere qualcosa di magico perchè non è la prima volta che capita di

andarci. E ogni volta è una sorpresa, una scoperta.

A partire dall’inizio dell’anno scolasti- co, i ragazzi si sono organizzati per autofinanziarsi una parte del viaggio che assieme a noi insegnanti hanno studiato in ogni minimo dettaglio. L’obiettivo del viaggio era quello di poter ammirare parchi maestosi come la Sierra Nevada e la Serra del Tejeda, secolari parchi che negli anni

ELENA CETTO

Insegnante tecnico-pratico di Chimica e Trasformazione dei Prodotti

STEFANO ECCEL

Insegnante tecnico-pratico di Produzioni vegetali

Foto di gruppo della classe VB GAT alla Catedral de la Encarnaciòn di Granada

...così canta Checco Zalone… Siamo una squadra fortissimi fatta di gente fantastici [...] perché noi siamo bravissimi e super quotatissimi e se finiamo nel balatro la colpa è solo dell’ albitro…

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OLTRE LA SCUOLA La clase VB GAT al parco nazionale della Sierra Nevada

hanno saputo affascinare migliaia di visitatori.

Dal punto di vista naturalistico la Sier- ra Nevada è una vera perla in quanto scrigno di alcune specie endemiche sia vegetali che animali. Grazie alla elevate quote, per la maggior parte dell’anno le montagne sono ricoper- te da neve e in passato, o forse anche oggi, era impiegata per il contrabban- do di diverse merci più o meno lega- li... è stata un’esperienza a dir poco fantastica e i ragazzi erano entusiasti perchè era nei loro desideri vederla. Ecco il tanto atteso 17 aprile: siamo partiti nel cuore della notte da San Michele con destinazione Milano Malpensa dove ci aspettava il volo diretto a Granada. Non siamo scara- mantici, ma la data 17 ha iniziato a farci venire qualche sospetto quan- do l’autista ha incominciato a fare slalom gigante in autostrada soste- nendo di dover schivare buche per salvaguardare gli ammortizzatori del pulmino. Non ci sembrava di essere sulle strade di Roma, ma a quanto pare anche un tratto della A22 ha bi- sogno di manutenzione.

Comunque, dopo un viaggio dove l’o- biettivo dell’autista sembrava quello di tenerci svegli, siamo arrivati in aeroporto e siamo partiti alla volta della Spagna! Il volo di andata è stato una passeggiata se confrontato con la tratta San Michele-Milano.

Prima tappa Granada, splendida città ricca di storia dominata dalla magnifica Ahlambra. A farci da cice- rone, Juan, una montagna, in tutti i sensi, di conoscenza e simpatia che ha saputo guidarci alla scoperta della città e dell’Ahlambra stessa. Il giorno successivo ci ha anche accompagnati in Sierra Nevada dove abbiamo rag- giunto i 3000 m di altezza sotto uno splendido sole. Risalendo la mon- tagna, complice anche la bellissima giornata, abbiamo potuto ammirare la diversità della vegetazione al va- riare dell’altitudine, fino ad arrivare sulla cima dove ovviamente c’erano solo roccia e neve; e visto che era- vamo lì, ci stava pure una partita a palle di neve!

Altro Parco, la Sierra de Tejeda: com- pletamente differente dal punto di vista forestale, vede formazione tipi- che degli ambienti mediterranei in- castonate sulla costa che si affaccia a picco sul Mediterraneo. Anche la guida, tipico abitante del luogo, ha saputo mostrarci le bellezze di que- sto gioiello naturalistico e geologico situato nei pressi di Nerja e del Bal- cone d’Europa.

Incredibile come a distanza di qual- che centinaio di chilometri la vege- tazione sia così diversa. Almeria per esempio, una distesa di “nulla” dove

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gli uomini negli anni hanno trovato il sistema di rendere produttivo un deserto, dando così lavoro anche a centinaia di famiglie. I suoi 26.000 ettari di serre l’hanno fatta battez- zare la valle di plastica: chilometri e chilometri di serre che si affacciano a tratti sul mare.

Qui abbiamo conosciuto Lola Gomez Ferron, una donna contadina che negli anni è riuscita a costruire un’a- zienda a conduzione biologica degna dei migliori coltivatori d’Europa. È

partita dal nulla, una semplice con- tadina nemmeno laureata; eppure con caparbietà e tanta voglia di fare è riuscita a ricevere persino i compli- menti del Re di Spagna in persona. Lei crede tanto nei sistemi di coltiva- zione che salvaguardano sia il consu- matore che l’ambiente. Importante, se si pensa che il 60% degli ortaggi di Almeria vengono importati in Italia. Dagli ortaggi ai foraggi ci siamo tro- vati nell’allevamento tori Rancho el Rocio. E l’autista che ci ha accompa-

Al balcone d’Europa, Nerja

In piazza di Spagna a Siviglia con gli insegnanti accompagnatori

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OLTRE LA SCUOLA

gnati era niente poco di meno che un ex torero, messo “in pensione” da un toro! E quindi abbiamo potuto immergerci nel mondo delle corride a 360°. Purtroppo la corrida è ancora una tradizione spagnola non condi- visa da tutti. Ma almeno le bestie, i due anni che vivono, li vivono in ma- niera dignitosa, allevati liberi, monta naturale e giovani vacche che pos- sono stare coi vitelli. Potrà sembra- re forse crudele e barbaro allevare e selezionare animali per poi mandarli a morire in un’arena, ma bisogna sa- per comprendere e rispettare le di- versità culturali di altre popolazioni. Abbiamo poi visitato Malaga (non è mancato il bagnetto di rito nel mare); poi Siviglia, maestosa con la sua cat- tedrale, affascinante con il suo fiume Guadalquivir ricco di locali e la bellis- sima Torre dell’Oro. Siamo stati for- tunati perchè siamo stati anche alla Feria de Abril. La Feria de Abril è una delle feste internazionali e popolari

di Siviglia. Nata nel 1847 come fiera del bestiame, con il tempo il caratte- re allegro dell’evento si impone sulla parte commerciale, fino a convertirsi in un appuntamento imprescindibile per i sivigliani. Durante la settimana, le più di mille casetas (casette fieri- stiche) installate all’interno dell’area della fiera, diventano la seconda casa degli abitanti di Siviglia, uno spazio dove stare insieme e divertirsi fino alle prime luci dell’alba. E non ce la siamo fatta mancare!

Che dire, l’uscita è stata davvero interessante e divertente al tempo stesso.

È stato un piacere condividere con una classe così quest’esperienza, come altrettanto piacevole ed inte- ressante ci auguriamo sia stata per loro. 

Ancora oggi a distanza di anni ricor- diamo con gioia e una nota di nostal- gia l’”ultimo viaggio” coi nostri com- pagni; sono ricordi che rimangono nel cuore...

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