ALESSANDRA LUCIANER Responsabile Biblioteca
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I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA Posto occupato nell’atrio della Scuola
“La guerra di Tina” spettacolo teatrale in Aula magna
L’attenzione alle tematiche femmi- nili e alla cura di relazioni di genere basate sul dialogo e il rispetto delle persone vogliono costituire uno sti- le e una scelta precisa che la Scuola persegue da tempo, anche attraverso l’adesione ai percorsi proposti dall’As- sessorato alle Pari opportunità della Provincia autonoma di Trento. Un momento molto significativo è stato rappresentato dalla collocazio- ne del Posto occupato lo scorso 24 no- vembre 2017, in occasione della Gior-
nata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si
celebra ogni anno il 25 novembre. Alla presenza del Dirigente scolasti- co e di numerosi studenti e docenti è stata collocata una sedia rossa nell’a- trio della Scuola, un posto occupato ben visibile a tutti, quale esplicita ade- sione alla Campagna ideata nel 2013 da Maria Andaloro e diffusa oggi in tutta Italia.
È questo un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza. Ciascuna di queste donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla loro vita, occupava un posto a te- atro, sul tram, a scuola, in metropo- litana, nella società. È proprio quello stesso posto che si vuole mantenere riservato a loro, affinché la quotidia- nità non lo sommerga.
La mattina è poi proseguita con Le-
zioni aperte nell’atrio e in Aula magna:
ogni ora le classi, guidate dai docen- ti di Lettere, si sono alternate nella presentazione di riflessioni, video, letture, documenti frutto del lavoro svolto nelle settimane precedenti. Si è parlato di violenza nella storia, nella letteratura, nell’arte.
Gli studenti hanno esposto cartelloni con dati e informazioni sui femmini- cidi e sulla violenza sulle donne per aiutare i presenti a riflettere sugli ste- reotipi di genere e sulle molte forme di violenza quotidiana più o meno nascosta, di cui è necessario acquisi- re consapevolezza, al fine di costrui- re relazioni basate sul dialogo e sul
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rispetto reciproco: solo così non ci sarà più bisogno di posti occupati. Un secondo spettacolo teatrale, ospi- tato nello spazio inconsueto, ma sug- gestivo dell’Aula magna, ha consentito di estendere la riflessione sulla condi- zione femminile in tempo di guerra. Il 23 novembre 2017 circa 180 studenti hanno seguito l’appassionato mono- logo di Maria Vittoria Barrella ne La
guerra di Tina. Ho sognato il mondo so- pra un treno (drammaturgia di R. Bar-
rella, regia di Maura Pettorruso), testo nato da un’idea dello storico Andrea Casna, che ha elaborato lettere e testi- monianze d’archivio di donne trentine arrestate ed internate nei campi di pri- gionia austriaci o italiani. Il linguaggio evocativo e la carica emotiva dell’attri- ce hanno dato voce ai pensieri di una ragazza di inizio Novecento, costretta a subire la violenza della guerra e del- la prigionia nel campo di Katzenau. Il pubblico, composto per la maggior parte da coetanei di Tina, ha potuto condividere i sentimenti di rabbia, passione, dolore, nostalgia, ma an- che di tenerezza e amore che hanno accompagnato il racconto di un vis- suto familiare negli anni della Prima guerra mondiale, della chiamata alle armi degli uomini, dell’internamento a Katzenau dei (presunti) opposito-
ri, fino al successivo ritorno a casa e gli albori della dittatura fascista. Attraverso le parole di una giovane ragazza di allora, è stato possibile co- noscere la storie di tante donne tren- tine profughe e internate nei campi di prigionia in quegli anni. Sono storie di vite semplici, ordinarie, fatte di fa- tica, di lavoro e di sottomissione, tra- volte dai grandi eventi della storia; il loro essere donna ha determinato il modo in cui hanno vissuto la violen- za di partenze, abbandoni e lutti, la stessa ingiustizia che oggi altre donne subiscono nelle migrazioni forzate e nelle violenze dei campi di transito o sui barconi, il rapporto con i potenti, ma anche la consapevolezza di sé e la capacità di riprendere in mano la propria vita, l’anelito insopprimibile alla pace. Abbiamo assistito quindi ad un’efficace sintesi corale di tante storie concentrate in un’unica narra- zione senza tempo.
A 100 anni dalla fine della Prima guerra mondiale, è stato questo un modo per conoscere da dentro alcu- ni aspetti della nostra storia passata, che purtroppo rappresentano la con- dizione di vita di tante donne anche oggi, in quei Paesi del mondo in cui si continuano a vivere situazioni di guerra, di violenza e di ingiustizia.
8 marzo 2018, mostra Libere e sovrane
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I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA
Nei giorni dal 18 al 21 aprile 2018 ho avuto l’onore di partecipare alla Gara Nazionale Istituti Tecnici Agrari svoltasi all’ITAS A. Trentin di Lonigo (VI), assie- me ad altri 54 studenti provenienti da gran parte delle regioni italiane. Come premessa voglio affermare che questo evento mi ha permesso sì di potermi misurare a livello di cono- scenze scolastiche con i miei coeta- nei/sfidanti ma anche, e lo sottolineo, di conoscere nuovi ambienti e luoghi d’istruzione, socializzare con studenti e docenti di diverse realtà ed apprez- zare al meglio ciò che è stato fatto e viene quotidianamente svolto a livello organizzativo nel Centro Istruzione e Formazione FEM.
Ora, dopo questa introduzione, una breve descrizione delle giornate im- pegnate nella gara.
Arrivati!
Verso le 18:00 di mercoledì 18 aprile 2018 siamo stati accolti nell’atrio del- la scuola ospitante con uno squisito buffet di benvenuto e, dopo il check- in di rito, abbiamo raggiunto le nostre sistemazioni in due strutture della zona.
3, 2, 1... Via!
Durante la mattinata abbiamo par- tecipato al saluto di benvenuto, te- nutosi nell’Aula Magna dell’Istituto ospitante, che ha visto intervenire il Preside Gigliola Tadiello, il Sindaco di Lonigo Luca Restello e il vincitore della scorsa edizione Matteo Ferra- rin. Successivamente, intanto che gli insegnanti accompagnatori visitavano una cantina della zona, noi studenti siamo entrati nel vivo della compe- tizione con lo svolgimento delle sei prove teoriche. Nel pomeriggio ab- biamo visitato la città di Vicenza (che merita senza ombra di dubbio il titolo di “perla del Rinascimento”). La sera