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il parco storico dell’Istituto

Nel documento Annuario 2017/2018 (pagine 97-100)

Il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea hanno proclama- to il 2018 Anno europeo del patri- monio culturale. L’obiettivo di tale scelta era quello di coinvolgere i cit- tadini europei nella scoperta e nella conoscenza del proprio patrimonio culturale, rafforzando la consapevo- lezza che si tratti non di un’eredità statica, antica e immodificabile, ma di un qualcosa di vivo, che appartie- ne a tutti e che costituisce la nostra identità.

In aggiunta, ulteriore obiettivo era evidenziare il ruolo importante del patrimonio culturale nella costruzio- ne del futuro dell’Europa, come indi- cato nel motto Il nostro patrimonio:

dove il passato incontra il futuro.

Il patrimonio culturale va inteso non

solo come insieme di monumenti, opere d’arte, libri o siti archeologici, ma anche come tutti gli aspetti che comprendono la lingua e le tradizio- ni orali, l’artigianato tradizionale, le pratiche sociali e lo spettacolo: di più, esso comprende il patrimonio natu- rale, il paesaggio, la flora e la fauna, fino alle risorse create in forma digi- tale o che sono state digitalizzate per garantirne la conservazione.

In questa cornice, l’Ufficio per il Si- stema bibliotecario trentino ha pro- mosso nel 2018 il progetto En plein air. Book and garden. Alla scoperta dei giardini trentini, un’iniziativa iti-

nerante tra diverse biblioteche com- prendente una mostra di illustrazio- ni, una bibliografia tematica e attività diversificate nelle varie realtà e per

ALESSANDRA LUCIANER Responsabile Biblioteca

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le diverse tipologie di utenti. Elemen- to comune è stata la presenza di un giardino storico nelle vicinanze della biblioteca ospitante.

I giardini storici sono una “ricchezza

locale poco conosciuta, estremamente fragile e particolarmente a rischio. Un patrimonio nel quale l’ambiente natu- rale e l’espressione artistica si fondono in una sintesi straordinaria, esprimen- do la cultura e i gusti dell’epoca che li ha generati” (R. Opassi, 2018).

Il progetto è stata accolto con molto favore dalla Biblioteca della Fonda- zione e dai docenti dell’articolazione Gestione Ambiente e Territorio, in- travedendo in esso un’occasione per valorizzare il parco storico dell’Istituto agrario e insieme le attitudini e il ta- lento per il disegno scoperti nel corso degli anni negli studenti e che rara- mente trovano modo di esprimersi. Il progetto provinciale si è sviluppato attorno a una pubblicazione di Giulia Mirandola e Andrea Serio, En plein

air. All’aria aperta per osservare, cono- scere e disegnare i giardini storici del Trentino e gli spazi verdi vicino a casa tua (Topipittori, 2017), nella quale i di-

segni di Andrea Serio offrono stimoli per accostarsi e conoscere gli spazi verdi con occhi nuovi, sollecitando “un’immersione visiva” che incuriosisce ed emoziona.

Da qui l’idea di proporre agli studenti dell’Istituto un laboratorio introdut- tivo al disegno naturalistico quale occasione per mettersi alla prova nella rappresentazione del parco e degli elementi botanici che lo com- pongono, accompagnati dalla guida di un esperto.

Grazie alla disponibilità di Osvaldo Negra, biologo naturalista e media- tore culturale del MUSE, nel mese di maggio 2018 sono stati organiz- zati tre incontri. Alla presentazione del progetto è seguita l’introduzione al disegno a matita quale modali- tà espressiva alternativa al disegno tecnico, capace di rappresentare le forme, i colori, le luci e le ombre de- gli elementi naturali o costruiti di un giardino.

Una trentina di studenti hanno ade- rito all’iniziativa e si sono misurati con fogli, matite di diversa durezza, nere o colorate. Un buon gruppo, nel corso dell’estate, ha poi eseguito i compiti assegnati: rappresentare un parco nel suo insieme, un singolo ele- mento naturale o un particolare (un fiore, un albero, un animale) e realiz- zare un disegno che rendesse l’idea della sensazione di un momento, per esempio un alito di vento tra i rami, un raggio di luce tra le foglie, un bri- vido di freddo. A settembre, alla con-

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I PROTAGONISTI DELLA SCUOLA

segna degli elaborati, i risultati sono stati sorprendenti: ognuno ha potuto condividerli nel gruppo e ascoltare le osservazioni e i suggerimenti del docente per migliorare la tecnica e la resa complessiva. Per tutti c’è sta- to sempre un apprezzamento per la qualità dei lavori e la loro potenza comunicativa, nonostante la brevità della formazione.

Il Docente di disegno, evidenziando come il disegno naturalistico non costituisca soltanto una forma di ap- pagamento estetico, ha inoltre sot- tolineato che: “Il fascino che la natura

esercita su di noi e ci fa desiderare di “fermarla” in una rappresentazione gra- fica innesca un circolo virtuoso di conti- nua osservazione e di acuimento della stessa: più si osserva, meglio si osserva; e meglio si osserva più ci si rende conto della necessità di raccogliere i dettagli in maniera organizzata per poi poterli trasferire sulla carta”.

Il corso ha dunque consentito un af- finamento dello “sguardo analitico” e di alcune tecniche per rappresentare l’osservazione e la bellezza. A opere ultimate, gli alunni sono stati invitati a raccontare i propri lavori ed il cerchio, per così dire, si è chiuso: rievocando l’emozione di partenza, sono appar- se più evidenti, motivate e consape- voli le scelte tecniche per tradurle in

un’opera, auspicabilmente in grado di evocare nell’osservatore, di nuovo, l’emozione. È stata un’esperienza dav- vero positiva per tutti e da ripetere. I disegni sono stati esposti all’Istituto in occasione di un evento pubblico di presentazione del progetto e di inau- gurazione della mostra bibliografica allestita dalla Biblioteca con i docu- menti storici e le foto d’epoca che te- stimoniano la presenza del parco fin dalla fondazione dell’Istituto agrario nel 1874.

Il diario del progetto e i disegni resta- no accessibili a tutti sul sito web del- la Biblioteca www.fmach.it/biblioteca nella sezione “Attività e progetti”.

I risultati affissi

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Il nuovo ordinamento degli Istituti Tecnici ha ridefinito i profili in uscita e, a cascata, le competenze trasver- sali e specifiche di ogni disciplina. Per quanto riguarda, in particolare, l’insegnamento “Matematica e com- plementi di Matematica” la riforma ha dato inizio a un potenziamento della materia che trova concreta rea- lizzazione in alcune scelte innovative: la matematica è materia di insegna- mento non più fino alla classe III, ma fino alla classe V;

si promuove l’utilizzo di nuove me- todologie didattiche, con riferimento alle linee guide europee e ai proces- si di apprendimenti attuati, ormai da anni, negli Istituti Tecnici oltre confine [“Lernen in unterschiedli- chen Kooperationsformen, innere Differenzierung sowie Reflexion ver- schiedener Lösungswege, Präsenta- tion von Ergebnissen, produktiver Umgang mit Fehlern und Pflege der

Ricerca di modelli empirici di lattine ecologiche

Fragekultur sind wesentliche Be- standteile der Unterrichtsgestaltung und fördern die Herausbildung von Lernstrategien” Lehrplan Fachober- schule, Staatsministerium für Kultus, Freistaat Sachsen; “Effective use of Project Maths approaches included discovery learning and paired dis- cussion. […] In such instances it was evident that students enjoyed the freedom to explore problems and provide justification for their ans- wers. The use of active methodolo- gies is commended and should be used by all to support and promote independent learning” Report on the Quality of Learning and Teaching in Mathematics, Stratford College, Dub- lin, September 2012];

si prevede l’utilizzo di strumenti in- formatici, non solo per “modernizza- re” le pratiche di apprendimento ma, più significativamente, per compren- derne il valore metodologico; il rafforzamento delle competenze

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