• Non ci sono risultati.

Visita settore viticolo enologico

Nel documento Annuario 2017/2018 (pagine 184-187)

Feudo Arancio Gruppo Mezzacorona Area: Sambuca di Sicilia (AG)

L’azienda Feudo Arancio prende il suo nome da possedimento medievale preesistente; è stata acquistata nel 2000 dal gruppo Mezzacorona il quale ha provveduto alla ricostruzione com- pleta delle strutture e al riordino degli appezzamenti.

La cantina è caratterizzata da produzio- ni di 30 - 35 t / ha di Trebbiano e Cata-

ratto destinati alla produzione di mosti

da taglio per il mercato del Nord Italia. A seguito di un lento e graduale rilan- cio della viticoltura autoctona locale da parte di importanti gruppi come

Donnafugata, Planeta e Settesoli, si

è reso necessario il cambio di rotta verso la coltivazione e la trasforma- zione di vigneti autoctoni, aderendo nel 2012 alla D.O.C. Sicilia. Sono state infatti messe a dimora circa 20 varietà differenti di vigneti autoctoni, come

Nero d’Avola, Grillo, Inzolia e Syrah, per

una superficie pari a circa 200 ha sui 280 ha totali.

La forma di allevamento è il Cordone speronato, l’azienda sta puntando a sostituirlo con il Guyot. Alcune con- segne contenenti materiale vivaistico poco sano da parte di vivaisti della zona hanno convinto l’azienda ad ap-

poggiarsi a vivai trentini per l’acquisto di barbatelle.

La messa a dimora delle barbatelle viene eseguita meccanicamente, ed il sesto d’impianto utilizzato è di 2,4 m x 0,9 m, che porta ad una densità di impianto pari a 4.630 piante ad etta- ro. I portinnesti più impiegati sono il 1103-1110 Paulsen.

Il fondo si presenta accorpato, e ben definito nei suoi confini; si parte dal fondovalle a 150 m.s.l.m., per arrivare nella parte terrazzata della collina a 380 m s.l.m.

È circondato a sud - est dal fiume Arancio e dall’omonimo lago, mentre a nord e ad ovest confina con un viadot- to e appezzamenti appartenenti ad al- tre aziende. Il terreno presenta un pH variabile da 7,7 a 8, con un contenuto in sostanza organica pari a 0,9 - 1,3%. L’intera cantina è energicamente so- stenuta da un impianto di pannelli fo- tovoltaici da 250 kW e punta costan- temente ad una sostenibilità sempre maggiore, abbattendo al minimo l’im- patto delle attività agricole.

Si intende ridurre l’utilizzo di erbicidi, si punta all’inerbimento dell’interfila, alla pratica del sovescio per il rinnovo della sostanza organica, alla confusio- ne sessuale per il controllo della Ti- gnoletta e all’irrigazione localizzata a goccia con sistema informatizzato di sonde igroscopiche nel terreno. L’azienda segue un disciplinare di produzione integrata, ma su 70 ha si è iniziato da pochi anni a coltivare seguendo il metodo biologico. Grazie alle caratteristiche climatiche della zona che permettono un’ottima espo- sizione e ventilazione vengono esegui- ti soltanto 6 - 7 trattamenti all’anno. Per quanto riguarda le varie tecniche agronomiche, le operazioni sono qua- si totalmente meccanizzate e le uniche eseguite ancora manualmente sono la potatura invernale e la gestione del verde. L’operazione di sfogliatura vie- ne eseguita una volta sola, eccezion fatta per la varietà Chardonnay. La concimazione prevede l’apporto di concimi organici con letame bovino maturo in corrispondenza dei rinnovi e di concimi chimici nei vigneti in alle- vamento e produzione.

183

OLTRE LA SCUOLA

Il fabbisogno di manodopera viene soddisfatto dai 15 operai fissi durante tutta l’annata agraria e dall’assunzione di manodopera avventizia locale per il periodo della vendemmia.

La vendemmia avviene con vendem- miatrici semoventi e comincia verso la seconda decade di agosto per le varietà a bacca gialla. L’unica varietà che non viene vendemmiata meccani- camente è il Moscato, utilizzato per la produzione di passito.

Questa operazione viene eseguita la- sciando i grappoli per un paio di giorni appesi ai fili di sostegno dell’impianto in modo da contribuire all’eliminazio- ne dell’acqua in eccesso presente ne- gli acini. Per alcune varietà particolari, destinate a diventare vini di pregio, la vendemmia viene eseguita di notte. La produzione totale è pari a circa 5.000 t di uva all’anno con una produ- zione di 5 milioni bottiglie, di cui l’86 % vendute all’estero.

La durata della macerazione varia in base al vino che si vuole produrre. Per un vino “Riserva” si attesta sui 22 giorni, mentre per tutti gli altri vini il tempo si riduce a 15 giorni.

L’affinamento può avvenire in barri- que oppure in acciaio; i vitigni autoc- toni vengono fatti affinare in acciaio per preservare al meglio gli aromi ca- ratteristici dell’uva, mentre i vini deri- vati da varietà internazionali vengono affinati in acciaio o in barrique. Per lo Chardonnay vi è la possibilità di unire due vini affinati in contenito- ri diversi, con una proporzione pari a 85 - 90% vino affinato in acciaio e 10 - 15% vino affinato in barrique.

Il periodo di maturazione varia in base alla tipologia di vino e al materiale del contenitore di affinamento: 5 mesi per vini bianchi in acciaio, 1 anno per vini rossi in acciaio e 1 - 2 anni per vini rossi in barrique.

L’imbottigliamento avviene esclusiva- mente nello stabilimento trentino di Mezzacorona, questo a causa dei costi minori e di problemi legati alla logisti- ca e al trasporto.

La Sicilia, infatti, non gode di una rete di stradale efficiente e si trova in posi- zione periferica rispetto al centro Eu- ropa, mercato principale del prodotto realizzato al Feudo Arancio.

L’azienda ha tuttora in corso una colla- borazione con l’università di Palermo, con la quale effettua test e sperimen- tazioni concernenti la difesa della Vite.

Studenti in osservazione presso un campo di erbe aromatiche La barricaia

1912. Docenti ed allievi Archivio storico FEM

Nel documento Annuario 2017/2018 (pagine 184-187)