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Si è visto che di norma le garanzie hanno un peso fondamentale nel determinare il tasso di interesse che un dato ente creditizio deve porre per erogare un prestito in modo economicamente sostenibile . Si cerca ora di approfondire quanto già affermato. Siano (Becchetti, 2008):825

X la somma che un individuo chiede come microprestito;

r il tasso di interesse richiesto;

P la probabilità di successo del beneficiario nel restituire il prestito, probabilità che varia fra 0 e 1;

C tutti i costi (istruttoria, erogazione del prestito, monit oraggio successivo, etc.) in capo all ’ente erogatore del credito;

G l’eventuale garanzia offerta dal beneficiario del prestito.

Ebbene, in caso di prestito tradizionale erogato da un ente creditizio ad un beneficiario, l’equazione di riferimento per ottenere equilibrio fra ricavi e costi è la seguente:

P*X*(1+r)+(1-P)*G = C+X

Si ipotizzi ora un prestito di importo X da € 25.000, con € 400 di costi C per l’ente creditizio e una probabilità P che il beneficiario restituisca il prestito pari a 0,75 (75%); tale prestito risulta integralmente coperto da una garanzia G da parte del beneficiario, pari alla somma ricevuta più il corrispondente tasso di interesse, ossia: “G = X*(1+r)”. Il tasso di interesse r che permette all’ente creditizio di coprire tutti i costi è:

0,75*€25.000*(1+r)+(1-0,75)*€25.000*(1+r) = €400+€25.000

[…]

826

r = 0,016 = 1,6%

La condizione di equilibrio dell’ente creditizio è data da “X*r = C”: infatti, “€25.000*0,016 = €400”, esattamente il valore dei costi C che l’ente sostiene per erogare e monitorare il prestito concesso. L’ente creditizio coprirebbe perciò tutti i suoi costi con un tasso di interesse pari all’1,6%. Lasciando inalterati i valori assegnati e ponendo ad esempio un tasso del 5%, l’ente otterrebbe un profitto Π pari a € 850.827 Supponiamo ora, sempre lasciando invariati i valori inizialmente posti , che la somma di € 25.000 sia un microcredito e, come tale, non sia

826 Lo svolgimento completo dell’equazione è il seguente:

0,75*€25.000*(1+r)+(1-0,75)*€25.000*(1+r) = €400+€25.000 €18.750*(1+r)+€6.250*(1+r) = €25.400 (1+r)*€25.000 = €25.400 €25.000 + r*€25.000 = €25.400 r*€25.000 = €400 r = €400/€25.000 r = 0,016

coperta da alcuna garanzia nel caso il debitore si renda inadempiente. In tal caso, l’equazione di riferimento per l’ente erogatore di Mc al fine di ottenere l’equilibrio fra ricavi e costi è la seguente:

P*X*(1+r) = C+X

Inserendo i dati precedentemente indicati, si ottiene:

0,75*€25.000*(1+r) = €400+€25.000

[…]

828

r = 0,35 = 35%

Il tasso di interesse che consente il pareggio all’ente erogatore di Mc in assenza di garanzie balza dall’1,6% al 35%: un tasso molto più elevato. Una terza via è data dal cosiddetto “prestito di gruppo” a responsabilità congiunta, nel quale ciascun beneficiario di un microcredito all’interno di un determinato gruppo di debitori è responsabile in solido anche del rimborso degli altri prestiti in capo ai restanti componenti. Infatti, nel caso ogni membro del gruppo fosse responsabile solo per il proprio credito ricevuto, la situazione sarebbe identica a quella appena vista per il microcredito individuale ai fini dei calcoli effettuati . Viceversa, nel caso di responsabilità congiunta fra i vari componenti di un gruppo, e ipotizzando per semplicità che questo sia composto da due individui, l’equazione di equilibrio per l’ente erogatore di Mc è:

[P

2

+2*P*(1-P)]*2*X*(1+r) = 2*(C+X)

Nell’equazione sopra tracciata si presuppone che entrambi i beneficiari di microcredito abbiano pari probabilità di rimborsare quanto ricevuto.

828

Lo svolgimento completo dell’equazione è il seguente: 0,75*€25.000*(1+r) = €400+€25.000

€18.750+r*€18.750 = €25.400 r*€18.750 = €6.650

r = €6.650/€18.750

L’ente che eroga Mc recupera il denaro prestato sia nell’eventualità che entrambi risultino solventi, cioè “P2”, sia nel caso solo uno dei due lo sia e rimborsi pure l’altrui credito, ossia “2*p*(1-P)”. Mantenendo sempre i medesimi valori numerici assegnati ai vari parametri, si ha:

[(0,75)

2

+2*0,75*(1-0,75)]*2*€25.000*(1+r) =

2*(€400+€25.000)

[…]

829

r = 0,084 = 8,4%

Concedendo il microcredito come prestito di gruppo a due persone, ciascuna priva di garanzie ma con responsabilità solidale nel ripagare ambo i prestiti, il tasso d’interesse necessario all’ente erogatore di Mc per pareggiare ricavi e costi scende dal 35% a un più modesto 8,4%. Nei sistemi di erogazione di microcredito a responsabilità congiunta la probabilità che almeno un beneficiario abbia successo nel ripagare sia il proprio che gli altrui prestiti è empiricamente tanto più elevata quanto più i business dei vari beneficiari sono differenziati fra loro. Infatti, se i membri di un gruppo hanno usato il denaro ricevuto per finanziare attività tutte in un medesimo settore (es. agricoltura), un’eventuale crisi economica o disastro naturale (es. alluvione) che colpisca un dato settore produttivo o una data area geografica rischierebbe di mandare in

default tutti i beneficiari; viceversa, se i business sono differenziati fra

loro (es. agricoltura, artigianato, commercio) è molto più difficile che un medesimo fattore danneggi tutti i progetti finanziati, consentendo a

829 Lo svolgimento completo dell’equazione è il seguente:

[(0,75)2+2*0,75*(1-0,75)]*2*€25.000*(1+r) = 2*(€400+€25.000) [0,5625+0,375]*€50.000*(1+r) = 2*€25.400 0,9375*€50.000*(1+r) = €50.800 €46.875*(1+r) = €50.800 €46.875+r*€46.875 = €50.800 r*€46.875 = €3.925 r = €3.925/€46.875 r = 0,08373 ≈ 0,084 = 8,4%

coloro che non sono stati danneggiati di restituire anche i microcrediti di coloro che sono falliti (Becchetti, 2008).

In generale, il tasso di interesse elevato che l’ente erogatore è di base costretto a porre per concedere microcredito si deve alla “legge di gravità” del prestito bancario830

: in altri termini, di fronte a prestiti di piccolo importo i tassi di interesse imposti sono di norma più elevati, poiché gran parte dei costi amministrativi di istruttoria e monitoraggio sono fissi e non proporzionali all’ammontare del prestito (Becchetti, 2006). Tale effetto è ulteriormente ampliato dal fatto che l’assenza di garanzie, come si è analizzato, spinge l’ente erogatore ad alzare i tassi di interesse per “cautelarsi” nell’eventualità che il beneficiario vada in

default.

Tra le principali vie che gli enti che erogano microcredito possono percorrere per cercare di abbattere i tassi di interesse praticati vi sono sia l’incremento di efficienza delle strutture organizzative d i tali enti (Becchetti, 2008), sia una miglior standardizzazione ed ottimizzazione dei processi di selezione, istruttoria e monito raggio dei clienti (Ciravegna, 2007 b).831

Spesso le attività economiche finanziate col microcredito, data la loro natura e le loro piccole dimensioni, hanno rendimenti rapportati al capitale investito anche molto elevati (Becchetti, 2008), i quali consentono di coprire gli alti tassi di interesse mediamente richiesti dagli enti che erogano Mc (si pensi ad una persona la quale, comprando un furgoncino costato pochi soldi, avvii un’attività di consegne a domicilio: nel caso l’attività si consolidi, i profitti probabilmente saranno bassi in valore assoluto, ma piuttosto elevati in percentuale rispetto al capitale investito).

830 Si visioni: Becchetti L. (2006), [vedasi in sitografia].

831 In particolare, riguardo l’analisi approfondita del processo di istruttoria e monitoraggio da

applicare al microcredito si rimanda al capitolo “Le riposte tecniche dell’industria bancaria

italiana”, posto all’interno del libro “Nuovi bisogni finanziari: la risposta del microcredito”:

Tuttavia, adottare elevati tassi d’interesse potrebbe escludere dall’accesso al microcredito molte attività di norma assai sicure ma con bassi rendimenti (Ciravegna, 2007 a; De Vincentiis, 2007 a), a vantaggio di altre che hanno rendimenti più alti ma sono molto rischiose. Il possibile effetto distorsivo, quindi, è quello di una selezione avversa dei potenziali beneficia ri, favorendo l’accesso al microcredito da parte di coloro che operano in attività più rischiose: ciò fa aumentare gli accantonamenti per perdite sui crediti in quanto il tasso di default dei clienti si alza; di conseguenza, i tassi proposti dall’ente erogatore lievitano ancora e così la selezione dei clienti si spinge sempre più verso segmenti di business con rendimenti elevati ma, quasi sempre, un maggior rischio di fallimento insito in essi.

Le attività agricole, generalmente sicure ma con rendimenti di norma bassi, in questo caso sarebbero quasi completamente tagliate fuori dall’accesso al microcredito.

Del resto, si deve tener conto che esistono spesso barriere di vario tipo che limitano le possibilità dell’ente erogatore di Mc nello scegliere quale tasso imporre:

 barriere di carattere normativo, costituite dai paletti di legge che ciascuno Stato fissa nel determinare il saggio massimo di interesse imponibile su un prestito;832

 barriere di carattere ideologico , dovute alla volontà dell’ente erogatore di microcredito, sulla base di ragioni etiche e del forte accento sociale del Mc stesso, di non voler porre tassi di interesse troppo elevati a carico dei propri clienti;

 barriere di mercato, presenti specie nei paesi a sviluppo maturo, come l’Europa e l’Italia, dove il circuito creditizio e finanziario è solido e capillare. Infatti, la concorrenza che banche ed intermediari

832 Riguardo quale sia e come venga calcolato il limite oltre il quale i tassi di interesse sono definiti

usurai in Italia, si legga: Banca d’Italia, Compiti di vigilanza. Tassi effettivi globali medi (TEGM), [vedasi in sitografia].