• Non ci sono risultati.

Praticamente tutti i dati finora elencati nel presente capitolo risalgono ad un periodo antecedente all’operatività della vigente disciplina nazionale sul microcredito che, come già accennato, sta mutando il settore in modo rapido e profondo: tra gli aspetti da considerare vi sono i numerosi vincoli, contenuti nel Decreto 176/2014 del Ministero

dell'economia e delle finanze (MEF), che i potenziali beneficiari

Questi vincoli restringono notevolmente il bacino dei potenziali utenti di Mc, con un duplice effetto: da un lato si riduce l’insieme di coloro che possono beneficiarvi, dall’altro si limita il target cui gli enti che erogano Mc possono rivolgersi per offrire i propri servizi.

Senza aver la pretesa di offrire un quadro esauriente sulle dinamiche future del Mc in Italia, nel prosieguo del paragrafo ci si focalizzerà sul Mc all’impresa, offrendo alcuni spunti sulle ricadute che i predetti vincoli hanno sulla popolazione di coloro che possono accedervi . Per svolgere le elaborazioni a venire ci si è serviti del database AIDA803, il quale di fatto non consente di accedere ai dati di imprese individuali e società di persone, le componente numericamente maggio ri del tessuto imprenditoriale italiano e certamente anche del bacino di potenziali beneficiari che possono accedere al Mc; t uttavia, AIDA permette analisi puntuali su un campione che all’incirca coincide con la popolazione italiana data dalle imprese cooperative e dalle società di capitali.

Poiché possono accedere al microcredito sia le società cooperative in generale (cooperative sociali comprese) sia le società a responsabilità limitata semplificata (Srls)804, uniche fra le società di capitali, ci si concentrerà sulle imprese con tali forme giuridiche per svolgere le predette elaborazioni. Per ciascuna forma giuridica si mostrerà il numero di aziende attualmente attive805 contenute in AIDA; quindi, si calcolerà quante di esse possano accedere rispettivamente sia all’ordinario Mc all’impresa, sia al Mc all’impresa in deroga che può essere concesso a propri soci da un operatore di finanza mutualistica e solidale (operatore FMS)806. Le elaborazioni sono state svolte inserendo

803 Analisi Informatizzata delle Aziende Italiane (AIDA), [vedasi in sitografia].

804 Si rinvia al Cod. civ.: Parlamento italiano (1942 a), Libro V, Titolo V, Capo VII, art. 2463-bis.

Dopo recenti modifiche normative, attualmente fra le Srl semplificate sono confluite anche le preesistenti Srl a capitale ridotto (Serra, 2012).

805 Le presenti elaborazioni sono state effettuate a metà marzo 2016. L’insieme delle aziende attive

è di volta in volta stato ottenuto grazie ad un apposito filtro inserito nel database AIDA.

806

In sintesi, come già visto, si tratta di un prestito analogo al Mc all’impresa, ma con un importo fino a € 75.000, una durata massima di dieci anni, forti limiti al tasso d’interesse imponibile e la

dei filtri nel database AIDA, al fine di riprodurre nel modo più preciso possibile i vincoli che la vigente disciplina nazionale di settore prescrive,807 ossia, in sequenza:

 un numero di dipendenti non superiore a dieci unità;

 un valore dell’attivo nello stato patrimoniale non eccedente 300.000 euro in ciascuno degli ultimi tre anni disponibili;

 un valore dei ricavi lordi808, dati dalle voci “ ricavi delle vendite e delle prestazioni” ed “altri ricavi e proventi” nel conto economico, non oltre € 200.000 in ciascuno degli ultimi tre anni disponibili ;

 un valore dei debiti presenti nello stato patrimoniale non superiore a 100.000 euro nell’ultimo anno disponibile;

 una data di costituzione compresa fra 2011 e 2016.809

A differenza delle elaborazioni inerenti l’ordinario microcredito all’impresa, per il Mc all’impresa in deroga cui possono accedere i soci di un operatore di finanza mutualistica e solidale (operatore FMS) non si è inserito nel database AIDA il filtro relativo all’anno di costituzione dell’impresa.810

I dati con cui sono state effettuate le seguenti elaborazioni sono stati tutti estratti da AIDA in data mercoledì 16 marzo 2016.

Riguardo le società a responsabilità limitata semplificata (Srls), in tutto risultano essere 28.008 le imprese con tale forma giuridica contenute in AIDA: di queste, 1.101 (il 3,93% sul totale) rispettano i requis iti per accedere all’ordinario Mc all’impresa e 1.111 quelli per accedere al Mc all’impresa in deroga concesso da parte di un operatore FMS (3,97%).

possibilità di accedervi anche per lavoratori autonomi ed imprese titolari di partita IVA da più di cinque anni. Si indica: Ministero dell'economia e delle finanze (2014), art. 16, co. 2, lett. a).

807

Si analizzi: Ministero dell'economia e delle finanze (2014), artt. 1, 16.

808 Si leggano:

 Lanciano G. (2014), [vedasi in sitografia];

 Parlamento italiano (1942 a), Libro V, Titolo V, Capo V, art. 2425.

809 Quest’ultimo vincolo inserito in AIDA si propone di simulare l’effetto del parametro prescritto

dalla vigente disciplina di settore sul numero massimo di cinque anni di titolarità di partita IVA, per poter accedere all’ordinario Mc all’impresa.

810

Ciò poiché per il Mc all’impresa in deroga, concesso da un operatore FMS a propri soci, il limite dei cinque anni di titolarità di partita IVA per i potenziali beneficiari non vale.

Tabella 4 – Elaborazioni tratte dal database AIDA sul totale delle Srls attive in Italia e sulla quota di esse che rispetta i parametri per accedere al Mc all’impresa.

SRLS Attive: Valore Assoluto Valore Relativo (%)

…in totale 28.008 100%

…che accedono al Mc all’impresa 1.101 3,93%

...che accedono al Mc all'impresa

in deroga 1.111 3,97%

Come si osserva, i parametri posti dalle norme in vigore restringono assai il bacino di Srls attive che potenzialmente possono accedere al Mc: in relazione sia all’ordinario Mc all’impresa sia al Mc all’impresa in deroga erogato a propri soci da un operatore FMS , con i vincoli in vigore solo il 4% circa delle attuali Srls attive può accedervi. Tuttavia, tali parametri, considerati singolarmente, non hanno tutti il medesimo effetto nel restringere la platea dei potenziali beneficiari: se i tre parametri su numero di dipendenti, livello di indebitamento e data di costituzione hanno ciascuno un effetto praticamente nullo nel ridurre tali potenziali beneficiari, quelli su attivo dello stato patrimoniale e ricavi lordi nel conto economico fanno calare in modo drastico il numero delle Srls che potenzialmente possono richiedere Mc.

Tabella 5 – Effetto dei vincoli prescritti dalle norme sul Mc nel ridurre la platea delle Srls attive in Italia che possono beneficiare di Mc all’impresa.

SRLS Attive: Valore Assoluto Valore Relativo (%)

…in totale 28.008 100%

…con non più di dieci dipendenti 27.247 97,28%

…con attivo dello st. patr. non superiore a €

300.000 in ciascun anno dell’ultimo triennio 1.160 4,14% ...con ricavi lordi non superiori a € 200.000

in ciascun anno dell’ultimo triennio 1.156 4,13% …con debiti non superiori a € 100.000

nell'ultimo anno 28.004 99,99% …costituite tra inizio 2011 e marzo 2016 27.985 99,92% Passando alle società cooperative in generale, si osserva che su 70.915 imprese attive il 6,19% di esse (4.392 unità) rispetta i requisiti per

accedere al Mc all’impresa, mentre il 57,01% (40.431) rispetta quelli per poter richiedere un Mc all’impresa in deroga ad un operatore FMS. Tabella 6 - Elaborazioni da AIDA sul totale delle società cooperative attive in Italia e sulla quota di esse che rispetta i parametri per accedere al Mc all’impresa.

Società Cooperative Attive: Valore Assoluto Valore Relativo (%)

…in totale 70.915 100%

…che accedono al Mc all’impresa 4.392 6,19%

..che accedono al Mc all'impresa in

deroga 40.431 57,01%

Valutando ora uno ad uno i parametri da rispettare posti dalla normativa di settore per poter accedere al Mc, se quello sul livello d’indebitamento ha effetti quasi nulli, i due su attivo dello stato patrimoniale e su ricavi lordi per ciascun anno dell’ult imo triennio e quello sul numero di dipendenti riducono ognuno in modo quasi analogo la popolazione di cooperative che potenzialmente può beneficiare di Mc, escludendo circa un quarto delle società cooperative in totale attive in Italia; ha infine notevoli ricadute restrittive il parametro sull’anno di costituzione, che fa calare la suddetta popolazione ad un quarto rispetto al complesso delle società cooperative attive in Italia.

Tabella 7 - Effetto dei vincoli prescritti dalle norme sul Mc nel ridurre la platea delle soc. cooperative attive in Italia che possono beneficiare di Mc all’impresa.

Società Cooperative Attive: Valore Assoluto

Valore Relativo (%)

…in totale 70.915 100%

…con non più di dieci dipendenti 54.215 76,45%

…con attivo dello st. patr. non superiore a €

300.000 in ciascun anno dell’ultimo triennio 54.069 76,24% ...con ricavi lordi non superiori a € 200.000 in

ciascun anno dell’ultimo triennio 53.749 75,79% …con debiti non superiori a € 100.000

nell'ultimo anno 70.466 99,37% …costituite tra inizio 2011 e marzo 2016 17.701 24,96%

Focalizzandosi ora sulle sole cooperative sociali , nel complesso i valori percentuali sono simili a quelli sulle società cooperative in generale , con 198 realtà sulle 7.476 attive presenti in AIDA (il 2,65% sul totale) che possono accedere al Mc all’impresa e 4.039 (il 54,03%) che possono beneficiare di Mc all’impresa in deroga da un operatore FMS. Tabella 8 - Elaborazioni da AIDA sul totale delle cooperative sociali attive in Italia e sulla quota di esse che rispetta i parametri per accedere al Mc all’impresa.

Cooperative Sociali Attive: Valore Assoluto Valore Relativo (%)

…in totale 7.476 100%

…che accedono al Mc all’impresa 198 2,65%

..che accedono al Mc all'impresa in deroga 4.039 54,03% Pure fra le cooperative sociali l’effetto dei diversi parametri è molto differente: quello sul livello d’indebitamento non ha singolarmente ricadute concrete di fatto sul numero di cooperative sociali che possono accedere al Mc, mentre quelli sull’attivo dello stato patrimoniale e sui ricavi lordi per ciascun anno dell’ultimo triennio hanno effetti molto limitati; invece, il parametro sul numero di dipendenti fa calare sensibilmente le cooperative sociali che possono ricorrere al Mc mentre quello sull’anno di costituzione riduce il bacino di beneficiari a meno di un decimo rispetto al numero di cooperative sociali attive in Italia. Tabella 9 - Effetto dei vincoli prescritti dalle norme sul Mc nel ridurre la platea delle cooperative sociali attive in Italia che possono beneficiare di Mc all’impresa.

Cooperative Sociali Attive: Valore Assoluto

Valore Relativo (%)

…in totale 7.476 100%

…con non più di dieci dipendenti 4.722 63,16%

…con attivo dello st. patr. non superiore a €

300.000 in ciascun anno dell’ultimo triennio 6.664 89,14% ...con ricavi lordi non superiori a € 200.000 in

ciascun anno dell’ultimo triennio 6.631 88,70% …con debiti non superiori a € 100.000

nell'ultimo anno 7.471 99,93% …costituite tra inizio 2011 e marzo 2016 564 7,54%

Le elaborazioni pocanzi mostrate non danno indicazioni sulle imprese individuali e sulle società di persone, che costituiscono il target certamente più rilevante, almeno sotto il profilo numerico, per il microcredito all’impresa. Tuttavia, quanto mostrato riguardo le Srls, le società cooperative in generale e le cooperative sociali in particolare evidenzia che i vincoli contenuti nel Decreto 176/2014 del MEF hanno effetti rilevanti nel ridurre la popolazione dei soggetti che possono potenzialmente accedervi. In relazione all’ordinario microcredito all’impresa, per nessuna delle tre forme giuridiche considerate la percentuale di coloro che possono accedervi arriva al 10%; riguardo il Mc all’impresa in deroga concesso da un operatore di finanza mutualistica e solidale, se per le Srls la corrispondente percentuale di potenziali beneficiari rimane molto bassa e quasi coincide con i beneficiari di ordinario Mc all’impresa, per le società cooperative in generale e le cooperative sociali in particolare tale percentuale si alza e oltrepassa il 50% delle imprese appartenenti alle due orme giuridiche. Va comunque tenuto conto che quasi la metà delle so cietà cooperative e delle cooperative sociali ne è tagliata fuori e che accedere ad un microcredito in deroga presenta ulteriori difficoltà, in quanto bisogna prima diventare soci di un operatore FMS, la cui presenza sul territorio nazionale è al momento limitata a poche realtà.

Tabella 10 – Per ciascuna forma giuridica, percentuale sul totale di imprese che possono accedere al Mc all’impresa ed al Mc all’impresa in deroga.811

Imprese Imprese che Accedono al:

Forma Giuridica Mc all’Impresa (%) Mc all’Impresa in Deroga (%)

Srls 3,93% 3,97%

Società cooperative 6,19% 57,01%

Cooperative sociali 2,65% 54,03%

811

Tali informazioni sono tratte da precedenti tabelle contenute nel presente paragrafo. Le elaborazioni svolte si basano su dati estratti dal database AIDA in data mercoledì 16 marzo 2016.

Non è facile avanzare delle conclusioni precise: se da un lato un target ristretto di potenziali beneficiari può consentire di tarare al meglio lo strumento del microcredito per massimizzarne l’efficacia su tale target, dall’altro un bacino di utenti troppo ristretto rischia di escludere moltissime realtà che abbisognerebbero comunque di finanziamenti in forma di Mc e di limitare fortemente le reali ricadute sociali ed economiche del microcredito in Italia, rendendolo un fenomeno marginale. Le limitazioni all’accesso al Mc, come accennato in precedenza nel corso della presente opera, potrebbero inoltre ostacolare fortemente l’operatività e la sostenibilità economico -finanziaria degli operatori non bancari di Mc e degli operatori di finanza mutualistica e solidale, i quali, a differenza di banche e intermediari finanzi ari che possono differenziare il proprio business, devono operare necessariamente nel solo ambito microcreditizio.812

Personalmente, si ritiene che i vincoli all’accesso al microcredito potrebbero almeno in parte essere rivisti e che non è affatto da escludersi che ciò venga fatto dalle autorità competenti nel prossimo futuro, non appena si esplicheranno con chiarezza gli effetti restritt ivi pocanzi mostrati. In tale prospettiva, la scelta di introdurre tali vincoli non con una legge primaria (ad esempio, inserendoli all’interno del

Testo unico bancario) ma tramite decreto ministeriale, più facilmente

modificabile, appare essere stata una scelta saggia.

V° CAPITOLO: