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Sintetizzando quanto scritto finora, la politica comunitaria ha attribuito nel corso degli anni un ruolo crescente sia alla microfinanza sia al microcredito, quest’ultimo in quanto strumento idoneo ad agevolare l’accesso ai finanziamenti per un target, costituito da microimprese e piccoli business, particolarmente colpito dalla morsa creditizia (il cosiddetto “credit crunch”) e che in generale mostra strutturalmente maggiori difficoltà ad accedere al credito rispetto a realtà produttive di dimensioni maggiori. Inoltre, sono state almeno in parte riconosciute le particolari specificità collegate al Mc, specie per gli operatori non bancari.

Riguardo alla strategia di supporto del settore, d a un lato, l’UE ha predisposto appositi strumenti europei per fornire capitale, finanziamenti e garanzie agli istituti di microcredito, dall’altro ha fornito linee guida per spingere gli Stati membri a legiferare in merito e a dotarsi di regole, strutture e strumenti ad hoc per creare un ambiente culturale, normativo e di supporto tecnico -economico favorevole alla microfinanza. Il fine è di agevolare le realtà, sia operanti sia potenziali,

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Si rimanda a: Parlamento europeo, Consiglio dell’Unione europea (2013 f), art. 37, par. 4.

331 Ibidem.

Il presente sostegno copre pure i costi per trasferire dei diritti di proprietà in imprese, se tale trasferimento avviene fra investitori indipendenti tra loro. Si veda: Ibidem.

Infine, gli Stati membri possono ricorrere al FESR e al FEASR per fornire un contributo finanziario agli strumenti finanziari, gestiti indirettamente dalla Commissione e con funzioni di esecuzione conferite alla BEI, che vengano usati per offrire alle PMI garanzie illimitate al fine di alleggerire i requisiti patrimoniali per ottenere nuovi portafogli di finanziamento del debito oppure per cartolarizzare i loro portafogli di finanziamento del debito, sia già in essere che nuovi.

che concedano o vogliano concedere microprestiti, favorendone l’accesso alla liquidità, mitigando i rischi connessi al Mc e riducendo gli elevati costi amministrativi legati ad esso. Per quanto concerne gli strumenti comunitari, Progress Microfinance prima e l’asse

“Microfinance and Social Entrepreneurship” di EaSI ora rappresentano un forte impulso per spingere gli istituti di microcredito ad allargare il proprio portafoglio di prestiti e a raggiungere una platea di utenti più vasta. Nel corso degli ultimi anni, il Fondo europeo per gli investimenti ha guadagnato un ruolo centrale come cabina di regia operativa per gestire i vari interventi di supporto a Mf e Mc.

Il supporto alla microfinanza si inserisce nel più vasto quadro comunitario volto ad agevolare i finanziamenti alle imprese, con particolare attenzione alle PMI, poiché l’accesso al credito viene considerato un prerequisito essenziale di una politica di investimenti e crescita. Inoltre, il sostegno al Mc rappresenta uno dei molteplici tasselli volti a conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020: in tema di occupazione, una delle direttive che l’Unione europea si è posta è quella di promuovere e sostenere il lavoro autonomo, le imprese sociali e la creazione di nuove imprese . I fattori che possono agevolare questo processo sono vari: promuovere lo spirito imprenditoriale, offrire maggiori servizi di microfinanziamento e di sostegno alle imprese start-up, adottare sistemi che possano convertire le indennità di disoccupazione in contributi per nuove imprese . Tale supporto dovrebbe focalizzarsi in modo mirato sui gruppi che presentano le maggiori potenzialità (giovani, donne, disoccupati in possesso di competenze professionali) e basarsi sulla stretta collaborazione tra i servizi per l’impiego, quelli a supporto delle imprese e gli enti che erogano i finanziamenti. Le imprese sociali e coloro che operano ne ll'economia sociale godono di attenzione particolare poiché forniscono importanti stimoli verso l’innovazione sociale e la capacità di creare ambienti di lavoro, e di conseguenza una società, più inclusivi, per cui essi

necessitano di particolari forme di sostegno, ad esempio in tema di accesso agevolato ai finanziamenti e di partecipazione agli appalti pubblici.332

Nel quadro ora tracciato, il microcredito può giocare un ruolo chiave e sta guadagnando una rilevanza crescente; tuttavia, nelle analisi svolte, non va mai persa di vista una prospettiva più ampia, che vede il microcredito esser parte ed elemento complemen tare di una strategia di sviluppo socioeconomico più generale, la quale può avere successo solo attraverso la positiva integrazione e coordinazione fra leve di policy e strumenti operativi differenti.

In conclusione, a supporto delle analisi elaborate, si ritiene rilevante riportare la Raccomandazione del Parlamento europeo333 di fine 2015 che, sulla base degli studi effettuati e dei dati raccolti,334 ha ribadito l’importanza a livello comunitario della microfinanza (quindi, del microcredito) e degli strumenti comunitari in suo supporto, ma ha anche sottolineato la necessità di:335

 estendere l’accesso al microcredito ed accrescere la capacità di raggiungere i target principali di destinatari, considerando che molti potenziali beneficiari non sono a conoscenza di e sso né degli strumenti e delle misure adottati per facilitarne l’accesso336

;

 migliorare la rendicontazione degli effetti, delle ricadute e dell’impatto sociale sia della microfinanza sia dei programmi e strumenti in suo sostegno;

 consolidare i legami fra gli strumenti di microfinanza e la formazione imprenditoriale di base, al fine di assicurare la redditività economica dell'impresa e la corretta finalità del prestito;

332 Commissione europea (2012 a), p. 5. 333 Parlamento europeo (2015 b).

334 Si cita in particolare: Corte dei conti europea (2015). 335

Per le informazioni a seguire si consulti: Parlamento europeo (2015 b).

 incoraggiare una maggior coordinazione e complementarietà fra il

Fondo sociale europeo (FSE) ed il Programma europeo per l'occupazione e l'innovazione sociale (ossia l’EU Programme for Employment and Social Innovation (EaSI));

 rafforzare la cooperazione strategica in materia di microfinanza ed economia sociale fra programmi, fondi e strumenti co munitari e quelli nazionali, regionali e locali;

invitare la Commissione europea e gli Stati membri a garantire che le microimprese possano ottenere finanziamenti a valere sul Fondo

europeo per gli investimenti strategici (FEIS);

 per quanto concerne l’imprenditoria sociale, incrementare il numero di imprese finanziate, finora non significativo, e spronare gli istituti microfinanziari (IMf) a sostenere progetti ad alto impatto sociale presso i loro potenziali clienti.

Il Parlamento europeo ha anche evidenziato positivamente:

 la possibilità offerta dal programma EaSI di finanziare gli IMF sia per potenziarne le capacità che per fornire loro assistenza tecnica ;

la possibilità di utilizzare le risorse del Fondo sociale europeo (FSE) per l’asse Microfinanza e imprenditoria sociale del programma EaSI,337 invitando al contempo la Commissione e il

Fondo europeo per gli investimenti (FEI) ad informare meglio gli

intermediari e gli istituti microfinanziari circa tale possibilità.

337 Si indicano:

 Parlamento europeo, Consiglio dell’Unione europea (2013 f), artt. 37-38 e Allegato I, art. 4.7, par. 1;