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GAWAIN, UWAYNE E MARHAUS: ESEMPI DI QUEST NEGATIVE E POSITIVE

CAPITOLO 5 – LA FORESTA IN LE MORTE DARTHUR

5.2 LA CONTRAPPOSIZIONE TRA LA CORTE DI ARTÙ E LA FORESTA

5.2.3 GAWAIN, UWAYNE E MARHAUS: ESEMPI DI QUEST NEGATIVE E POSITIVE

Nel IV libro Malory narra le quest di tre cavalieri: Gawain, Uwayne e Marhaus. Nonostante la costruzione di queste avventure non sia complessa e articolata come quelle che vedono protagonista Balyn nel II libro, ritengo utile analizzare brevemente i diversi percorsi seguiti dai tre cavalieri in questione, e il diverso esito delle loro missioni. L'intreccio comincia con l'esilio di Uwayne, figlio di Morgan le Fay, dalla corte di Artù: il re teme infatti che il cavaliere abbia partecipato al tentativo di usurpazione del trono da parte della madre. Gawain, cugino di Uwayne, non accetta la sentenza del re, e decide di unirsi a lui nel pellegrinaggio al di fuori della corte.

Le avventure dei due cavalieri cominciano con un incontro particolare, appena avventuratisi all'interno della foresta:

Than was Sir Gawayne ware, in a valey by a turrette, twelve fayre damesels and two knyghtes armed on grete horses, and the damesels wente to and fro by a tre. And than was Sir Gawayne ware how there hynge a whyght shelde on that tre, and ever as the damesels com by hit they spette upon hit, and som threwe myre uppon the shelde. (96)

Le dodici damigelle e i due cavalieri stanno disonorando un cavaliere che non è presente sulla scena, sputando e lanciando escrementi sul suo scudo, appeso ad un albero. Interrogati da Gawain e Uwayne, i membri della compagnia accusano il cavaliere disonorato di non rispettare le donne, e quindi di non seguire il codice cortese che dovrebbe regolamentare il suo comportamento. Viene quindi rivelata l'identità del cavaliere: si tratta di Marhaus, figlio del re di Irlanda. Uwayne e Gawain ne prendono le difese, ma è lo stesso Marhaus che, arrivato sulla scena, lava l'onta subita, sconfiggendo i due cavalieri e mettendo in fuga le dodici damigelle. Dopo aver giostrato anche con Uwayne e Gawain, ed aver riconosciuto il loro valore, Marhaus li invita a riposare presso la sua dimora. Su richiesta di Gawain, Marhaus spiega il comportamento tenuto dalla compagnia che lo ha disonorato:

“They name me wrongfully, for hit be the damesels of the turret that so name me, and other suche as they be: now shal I telle you for what cause I hate them, for they be sorsserers and inchaunters many of them, and be a knyght never so good of his body and as full of prouesse as a man may be, they woll make hym a starke cowerde, to have the bettir of hym, and this is the pryncipall cause that I hate them.” (98)

cavalieri, Gawain, Uwayne e Marhaus, impegnati a far rispettare le regole della corte all'interno della foresta. Dall'altra parte troviamo una serie di personaggi, dei quali la compagnia di dodici damigelle e due cavalieri è solamente una prima manifestazione, che impersonano le insidie della foresta stessa. È lo stesso Marhaus a chiarire in quale ambiente si trovino i tre paladini:

So at the laste they com into a grete foreste that was named the contrey and foreste of Arroy, an the contrey is of stronge adventures. “In this contrey,” seyde Marhaus, “cam nevir knyght syn hit was crystynde but he founde strange adventures.” (99)

È una foresta che è già stata cristianizzata, e quindi rientra nei domini del regno di Camelot, ma nella quale continuano a persistere forze pagane e anticristiane; è interessante notare come Malory, caratterizzando brevissimamente la foresta come “contrey of stronge adventures” e sottolineando come “hit was crystynde”, crei una implicita contrapposizione tra il selvaggio, collegato al magico, e il cristiano. Appare chiaro come, nella costruzione letteraria di Malory, la foresta sia originalmente un luogo selvaggio, dove trovano spazio la magia e i culti pagani: solo con l'avvento del regno di Artù comincia una campagna di cristianizzazione della foresta che porta ad una lotta tra le forze della cristianità e della civiltà e quelle del paganesimo e della selva.

Il gruppo che si accanisce contro lo scudo di Marhaus rappresenta perfettamente questa contrapposizione: damigelle e cavalieri, apparentemente appartenenti alla stessa fazione di Gawain ed Uwayne, disonorano un cavaliere accusandolo di aver contravvenuto alle regole del codice cortese. Solamente grazie alle parole di Marhaus veniamo a conoscenza della reale identità di queste sorsserers e inchaunters, che cercano quindi di ingannare gli stessi cavalieri di Artù: gli elementi pagani e magici non si fanno scrupoli nel contravvenire al codice cortese in quanto non lo riconoscono come proprio. Non c'è legge che regoli la foresta originale e selvaggia: l'inganno e la doppiezza non contravvengono ad alcun codice nella selva, quindi sorsserers e inchaunters non esitano a ricorrervi per opporsi alle forze di Artù.

Il successivo incontro fatto dai tre cavalieri è decisivo nell'evoluzione del libro:

And so they rode and cam into a depe valey full of stonys, and thereby they sawe a fayre streme of watir. Aboven thereby was the hede of the streme, a fayre founteyne, and three damesels syttynge thereby. And than they rode to them and ayther salewed othir. And the eldyst had a garlonde of golde aboute her hede, and she

was three score wyntir of age or more, and hir heyre was whyght undir the garlonde. The secunde damesell was of thirty wyntir of age, with a cerclet of golde aboute her hede. The thirde damesel was but fiftene yere of age, and a garlonde of floures aboute hir hede. (99)

Come rileva Whitaker, le tre damigelle fungono da elementi facilitanti la ricerca di avventure da parte dei cavalieri erranti315. Non sono antagoniste, ma non possono neppure essere definite come personaggi positivi, in quanto il loro contributo al prosieguo della vicenda non è attivo: questa tipologia di personaggi della foresta non rientra nelle due categorie contrapposte cui si accennava nel caso della compagnia di damigelle e cavalieri. Sono le stesse damigelle, la cui differenza d'età colpisce immediatamente il lettore (hanno rispettivamente 60, 30 e 15 anni) a definire il loro ruolo:

“We be here” seyde the damesels, “for this cause: if we may see ony of arraunte knyghtes, to teche hem unto stronge aventures; and ye be three knyghtes adventures, and we be three damesels, and therefore eche one of you muste chose one of us.” (99)

Ritengo importante sottolineare l'importanza di questo passaggio, non solo perché dà il via alle tre

quest attraverso le quali Gawain, Uwayne e Marhaus tentano di portare ordine nel caos della

foresta, ma perché attraverso le parole di queste damigelle Malory esplicita un escamotage narrativo che torna in tutto il corso dell'opera. Spesso i cavalieri erranti trovano sul proprio cammino dei personaggi moralmente neutri, ossia non appartenenti ai due gruppi che si scontrano nel corso dell'opera, che fungono da motori della narrazione e da cause involontarie di incontri e scontri. Attraverso questi personaggi, spesso trascurabili in quanto anonimi o vagamente stilizzati, Malory costruisce il fitto intreccio de Le Morte Darthur.

Il prosieguo del libro vede i tre cavalieri impegnati nelle singole quest: Gawain, accompagnato dalla damigella più giovane, aiuta a dirimere una disputa tra un cavaliere ed un nano, entrambi innamorati di una giovane fanciulla, la quale decide di abbandonare il cavaliere e andarsene col nano: la scelta della damigella, apparentemente insensata, ci fornisce un chiaro indizio sulla natura ambigua dell'ambiente nel quale si è introdotto Gawain; un luogo nel quale una damigella preferisce un nano ad un cavaliere non può che connotarsi come ambiguo e “anormale”. Successivamente abbandonato dalla damigella per essersi rifiutato di aiutare un cavaliere in

difficoltà, Gawain promette al cavaliere Pelleas, innamorato della crudele Ettarde, di aiutarlo nelle sue pene d'amore: ma appena incontrata lady Ettarde, Gawain giace con lei, tradendo la promessa fatta a Pelleas. Solo l'intervento di Nynyve evita il suicidio del disperato Pelleas: attraverso la sua magia, la damigella del Lago fa innamorare Ettarde di Pelleas. Il cavaliere rifiuta però l'amore della damigella, che lo ha maltrattato crudelmente in passato, preferendo l'amore della stessa Nynyve. La

quest di Gawain ha quindi una sfumatura di ambiguità: le sue gesta gli valgono il disprezzo della

sua damigella, che lo abbandona, e il cavaliere non esita neppure a tradire Pelleas, giacendo con Ettarde. Certamente il comportamento di Gawain all'interno della foresta non è un esempio ideale di cavalleria, al contrario di quelli tenuti da Marhaus e Uwayne. Il primo si avventura nella foresta accompagnato dalla damigella di 30 anni: accompagnato al castello del duca di Southe Marchis, nemico di Artù, Marhaus sconfigge in duello il duca e i suoi sei figli, portandoli a riconoscere l'autorità di re Artù. Dopo aver vinto una giostra con altri quaranta cavalieri, Marhaus libera le terre del conte Fergus dalla minaccia rappresentata da un gigante, uccidendolo e liberando ventiquattro cavalieri e dodici damigelle suoi prigionieri. Indubbiamente la quest di Marhaus ha un esito positivo: il cavaliere riesce nell'intento di portare il duca ribelle sotto il controllo di Artù, nonché di uccidere il gigante, rappresentante delle forze pagane che popolano la foresta. Uwayne, direttosi verso ovest con la damigella più anziana, vince un torneo con altri trenta cavalieri, per poi fare giustizia nei confronti della Lady of the Roch, le cui terre sono state usurpate da due cavalieri. Ucciso uno dei due usurpatori, e costretto l'altro ad arrendersi e a consegnarsi ad Artù, Uwayne ristabilisce la legittimità del controllo sulle terre, restituendole alla Lady of the Roch, e contribuendo così a mantenere l'ordine nel regno di Camelot.

Al rendez-vous previsto prima della separazione dei tre cavalieri, Marhaus e Uwayne vedono i loro meriti lodati dalle damigelle. Ma è quando i tre cavalieri vengono riammessi alla corte di Artù, e possono narrare le loro gesta, che il valore dei due viene ufficialmente riconosciuto dall'establishment di Camelot. Le quest di Marhaus e Uwayne si connotano come esempi positivi di

cavaliere in missione per conto di Artù: attraverso le loro gesta, i due contribuiscono ad esportare le regole della civiltà cortese nel caos della foresta, permettendo l'espansione del potere di re Artù nelle terre della paganità. Al contrario la quest di Gawain si connota come esempio negativo, non cavalleresco, che porta disonore al re e alla corte; mentre le gesta di Balyn hanno esito negativo non solamente per le colpe del cavaliere, ma anche per la resistenza opposta dalla foresta e dai suoi agenti, la missione di Gawain ha esito negativo esclusivamente per le scelte errate da lui compiute.