CAPITOLO 5 – LA FORESTA IN LE MORTE DARTHUR
5.3 LA CACCIA NELLA FORESTA
5.3.3 LO SCONTRO CON LA CREATURA BESTIALE
All'interno de Le Morte Darthur troviamo vari esempi di scontro tra un cavaliere e una creatura bestiale. Non si tratta propriamente di una caccia, in quanto in questi episodi il cavaliere non va alla ricerca dell'animale con lo scopo di ucciderlo, bensì si scontra con la bestia durante lo sviluppo di una quest diversa: in particolare analizzerò tre episodi con significati differenti, i quali vedono come protagonisti Launcelot e due giganti, La Cote Male Taylé e un leone e ancora Launcelot e un drago.
Il primo di questi episodi avviene nel VI libro, già ampiamente analizzato nel paragrafo 5.2.4; Launcelot, durante il suo vagare per la foresta, si scontra con due giganti353, dei quali si sbarazza facilmente:
Anone withall there com uppon hym two grete Gyauntis, well armed all save there hedys, with two horryble clubbys in their hondys. Sir Launcelot put his shylde before hym and put the stroke away of that one gyaunte, and with hys swerde he clave his hede in sundir. Whan his felowe sawe that, he ran away as he were woode, and Sir Launcelot aftir hym with all his myght, and smote hym on the shuldir, and clave hym to the navyll. (165)
Scopriamo successivamente che i due giganti tenevano sotto scacco da ben sette anni la fortezza di Tyntagyll, dove molto tempo prima Uther Pendragon aveva conosciuto Igrayne, e nella quale lo stesso Artù era stato concepito. La liberazione del castello da uno o più mostri che lo infestano da
353I giganti sono creature bestiali, già presenti nella tradizione biblica (vedi Golia, sconfitto in duello da Davide), nelle mitologia greca (figli di Urano e Gea) e in quella norrena (gli Jötunn): non sono umani né divini, e vengono spesso indicati come una minaccia per gli esseri umani.
anni è un tema ricorrente nella letteratura pre-arturiana, basti pensare al celeberrimo esempio di Beowulf e Grendel nel castello di Hrodgar, già analizzato nel terzo capitolo di questa tesi354: tuttavia l'episodio che vede protagonista Launcelot scorre molto più velocemente di quello di Beowulf. I due giganti vengono sconfitti facilmente dal cavaliere, il cui valore smisurato è garanzia di facile prevaricazione sulle forze della foresta e dell'oscurità. Il ritorno al castello di Tyntagyll è un ritorno alle origini del regno di Artù, per liberare un luogo estremamente significativo nella storia del regno dalle forze della foresta, le quali se ne sono impadronite nel corso del periodo buio intercorso tra il dominio di Uther e quello del figlio.
Lo scontro tra Brewnor le Noyre, o La Cote Male Taylé come lo rinomina sir Kay, e il leone avviene invece all'inizio del IX libro: il giovane cavaliere, appena giunto alla corte di Artù, chiede al re di essere nominato cavaliere. Nonostante lo scetticismo di sir Kay, che lo sbeffeggia per l'inappropriatezza della sua cotta di maglia, il giovane cavaliere riceve l'appoggio di Lamerok e Gaheris, ottenendo la promessa da parte di re Artù di essere nominato cavaliere il giorno seguente. Tuttavia, come narra Malory:
So on the morne there was an harte founden, and thydir rode Kyng Arthure wyth a company of his knyghtes to sle that herte. And this yonge man that Sir Kay named La Cote Male Taylé was there leffte behynde with Quene Gwenyvere. And by a suddeyne adventure there was an horryble lyon kepte in a towre of stoon, and he brake lowse and cam hurlyng before the quene and her knyghtes. And whan the Quene sawe the lyon, she cryed out and fledde and prayde hir knyghtes to rescow her, and there was none but twelve knyghtes that abode, and all the other fledde. Than seyde La Cote Mayle Taylé: “Now I se that all cowherde knyghtes be nat dede!” and therewithall he drew his swerde and dressed hym before the lyon. And that lyon gaped wyde and cam upon hym rawmpyng to have slayne hym; and he agayne smote hym in the myddys of the hede, that hit claff in sundir and so dayshed downe to the erthe... and anone the with that the Kynge com home and the Quene tolde hym of that adventure. He was well pleased, and seyde “Uppon payne of myne hede, he shall preve a noble man and faythefull and trewe of his promyse.” And so forthewithall the Kynge made hym knight. (280-281)
Lo scontro di La Cote Male Taylé col leone355 è una vera e propria prova di abilità, con la quale il giovane si guadagna la nomina a cavaliere, già comunque promessagli da re Artù. Questo episodio
354È anche interessante notare come il numero di anni per i quali il mostro infesta il castello è sempre una quantità carica di significati numerologicamente ed esotericamente significativi: Grendel infesta Hrodgar per 12 anni (dodici come le tribù di Israele, i discepoli di Gesù, i segni zodiacali e le ore della giornata), i due giganti infestano Tyntagill per 7 anni (sette come i giorni impiegati per creare il mondo, i giorni della settimana, i pianeti del sistema solare secondo l'astronomia antica). Indicare un periodo di tempo di 7 o 12 anni serve ad attribuire un significato esoterico implicito alle occupazioni dei castelli da parte di questi mostri.
355Malory non approfondisce il motivo della presenza di un leone all'interno del castello di Camelot. Ritengo quindi che in questo episodio non siano attribuibili simbolismi all'animale, il quale funge esclusivamente da oggetto prettamente narrativo che mette in risalto il valore del cavaliere.
richiama da vicino quello della caccia al cinghiale narrata da Omero nel XIX libro dell'Odissea: in entrambi i casi si tratta di uno scontro con un animale selvatico, con lo scopo di ottenere una legittimazione nel mondo “adulto”. Sia La Cote Male Taylé che Odisseo devono intraprendere una sorta di rito iniziatico per guadagnarsi il rispetto, nel caso di Odisseo dei maschi della famiglia, e nel caso di La Cote degli altri paladini della corte: l'animale ucciso diviene un mezzo per provare il proprio valore e le proprie capacità combattive, le quali risultano fondamentali nel definire l'identità di un principe e di un cavaliere.
Il terzo episodio vede come protagonista ancora una volta Launcelot, che all'inizio dell'XI libro, subito dopo aver liberato una bellissima damigella da una torre dov'era tenuta prigioniera da Morgan Le Fay, viene invitato a sconfiggere un drago:
So whan they cam there, they gaff thankynges to God, all the people bothe lerned and lewde, and seyde: “Sir knyght, syn ye have delyverde this lady, ye muste delyver us also frome a serpente whyche ys here in a tombe.” Than sir Launcelot toke hys shylde, and seyde: “Sirrys, brynge me thydir, and what that I may do to the plesure of God and of you I shall do.” So whan Sir Launcelot com thydir, he saw wrytten uppon the tombe wyth lettyrs of golde that seyde thus: HERE SHALL COM A LYBARDE OF KYNGES BLOOD AND HE SHALL SLE THIS SERPENTE: AND THIS LYBARDE SHALL ENGENDIR A LYON IN THIS FORAYNE CONTREY WHYCHE LYON SHALL PASSE ALL OTHER KNYGHTES. Soo whan Sir Launcelot had lyffte up the tombe, there came oute an orryble and fyendely dragon spyttynge wylde-fyre oute of hys mowthe. Than Sir Launcelotte drew his swerde and faught wyth that dragon longe; and at the laste, wyth grete payne, Sir Launcelot slew that dragon. (463-464)
Lo scontro tra Launcelot e il drago ricalca il modello già tracciato nel Beowulf, con lo scontro tra l'eroe e il drago che infesta la comunità: tuttavia, ne Le Morte Darthur la vittoria di Launcelot è preannunciata dall'iscrizione sulla tomba nella quale si nasconde il drago. L'iscrizione anticipa anche la venuta del figlio di Launcelot, Galahad, il cui valore sarà superiore a quello di tutti gli altri cavalieri (Galahad sarà infatti il cavaliere che porterà a termine la quest del Graal). Nel corso del libro XI troviamo però un altro riferimento alla figura del drago, che può permetterci di interpretare lo scontro vinto da Launcelot; si tratta di una visione avuta da Bors (un altro dei cavalieri impegnati nella quest del Graal):
Ryght so furthwythall he sawe a dragon in the courte, passynge parelous and orryble; and there semyd to hym that there were lettyrs off gold wryttyn in hys forhede: and Sir Bors thought that the lettyrs made a sygnyfycacion of “Kynge Arthure”; and ryght so there cam an orryble lybarde and an olde; and there they faught longe and ded grete batayle togydyrs; and at the laste the dragon spytte oute of hys mowthe as hit had bene an hondred ragons; and lyghtly all the smale dragons slew the olde dragon and tore hym all to pecys. (469)
Combinando i due episodi possiamo ricavarne i significati: ancora una volta, Malory ci fornisce una previsione di ciò che accadrà nel futuro del regno. Lo scontro tra Artù (il drago) e Launcelot (il leopardo), anticipato dalla scritta sulla tomba, viene messo metaforicamente in scena con lo scontro tra il vero Launcelot e il drago, e successivamente esplicitato dalla visione avuta da Bors, che identifica finalmente la figura del drago con Artù356. Come nell'episodio dell'apparizione al re della
questing beast, Malory anticipa al lettore l'esito del regno di Artù, attraverso una serie di simboli
che vengono in questo caso resi espliciti.