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I rapporti con organizzazioni di livello universale

Nel documento Relazione annuale 2015 (pagine 79-82)

Gli accordi per la prevenzione della corruzione

2.2 I rapporti internazionali

2.2.1 I rapporti con organizzazioni di livello universale

L’Organizzazione delle Nazioni Unite

Sulla base dell’art. 6, co. 3, della Convenzione sulla corruzione (anche nota come “Convenzione di Merida” o “UNCAC”), dal 2014 l’ANAC è accreditata come Autorità nazionale indipendente per il contrasto alla corruzione entro la Directory dell’United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC).

Nell’ambito della partecipazione nella delegazione italiana ai lavori assembleari di Vienna, l’Autorità ha preso parte alla sesta sessione del “Gruppo di lavoro” dedicato alla prevenzione della corruzione (Intergovernmental Working Group on the Prevention of Corruption) tenutasi a Vienna dal 31 agosto al 2 settembre 2015, contribuendo attivamente al panel relativo all’integrità negli appalti pubblici. Più in particolare, in tale occasione l’Autorità ha ricoperto il “ruolo di esperto” presentando uno specifico rapporto dal titolo “An international perspective on the main functions of the Italian National Anti-Corruption Authority in the prevention of corruption in public procurement”.

Il 6 ottobre 2015, a Roma presso la Banca d’Italia, è stato illustrato il “Rapporto sullo stato di attuazione da parte dell’Italia della Convenzione ONU contro la Corruzione” adottato a seguito del procedimento di peer review relativo alla legislazione e alle prassi italiane di contrasto alla corruzione nel periodo 2010-2013. Il Rapporto, molto analitico, presenta conclusioni favorevoli per il nostro Paese. Sul piano della disciplina legislativa, nonché del funzionamento complessivo degli apparati giudiziari e amministrativi coinvolti nel contrasto alla corruzione e alla cooperazione internazionale in questa materia, l’Italia viene infatti considerata largamente in linea con le disposizioni della Convenzione. In particolare, risultano evidenziati i progressi fatti dal nostro Paese con l’adozione della legge 190. Per quanto attiene al ruolo dell’ANAC, il Rapporto esprime un giudizio positivo a proposito della scelta del legislatore italiano, in linea con l’art. 6 della Convenzione di Merida, di istituire entro l’ordinamento italiano un organismo dotato di tutte le caratteristiche di autorità indipendente. L’Autorità partecipa anche ai lavori del Comitato interministeriale per i diritti umani istituito presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che ha costituito un GdL incaricato della redazione del Piano d’azione nazionale su imprenditoria e diritti umani

Autorità Nazionale Anticorruzione

(BHR) predisposto sulla base dei “Principi Guida dell’ONU per le imprese e i diritti umani (UN Guiding Principles for business & human rights)”: con tale Piano si intende offrire agli Stati e alle imprese un autorevole standard internazionale cui riferirsi nella gestione del rischio di conseguenze negative sui diritti umani legate all’attività imprenditoriale. L’ANAC vi ha contribuito per gli aspetti relativi ai contratti pubblici e all’anticorruzione. Il Piano sarà finalizzato nel corso del 2016.

Il G20

La partecipazione dell’Autorità nell’ambito della delegazione italiana ai lavori del G20 affonda le proprie radici nel 2010, quando i leader dei vari Paesi più industrializzati istituirono il “Gruppo di lavoro Anticorruzione” (ACWG) per analizzare l’impatto fortemente negativo della corruzione sulla crescita economica, sul commercio e sullo sviluppo. Da allora, i lavori dell’ACWG sono stati dedicati al monitoraggio degli impegni presi da parte dei Paesi G20 in merito alla ratifica e all’esecuzione della Convenzione ONU contro la corruzione, alla criminalizzazione e investigazione della corruzione in ambito internazionale e alla cooperazione internazionale per tracciare i proventi della corruzione mediante Action Plans biennali. A questo fine, l’ACWG continuerà a lavorare con l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici (OCSE) e la Banca Mondiale per fornire indirizzi di policy ai Paesi G20 nella definizione e attuazione delle misure contro la corruzione.

Nel corso del 2015 l’Autorità ha fornito il proprio contributo ai lavori dell’ACWG G20 partecipando ai lavori del summit di Istanbul (marzo 2015) e collaborando con altre istituzioni italiane alla stesura delle risposte al questionario di valutazione incentrato sui temi oggetto dell’Action Plan 2015-2016, che mirava a raccogliere informazioni sullo stato dell’arte delle norme e delle pratiche di prevenzione e contrasto della corruzione nei vari Paesi. L’ANAC ha contribuito, inoltre, alla redazione dei “Principles for Promoting Integrity in Public Procurement” predisposti dalla delegazione italiana e da quella brasiliana di concerto con l’OCSE adottati dal G20 nell’ultima propria sessione di lavoro del 2015.

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economici

Di particolare importanza e intensità sono i rapporti che l’Autorità, su di un piano multilaterale, tiene con l’OCSE. Quest’ultima sta sviluppando una strategia anticorruzione globale per sostenere prosperità e benessere attraverso l’effettiva attuazione di un sistema di integrità globale. L’Autorità ha partecipato ai lavori del Senior Public Integrity Officials Network (SPIO) contribuendo in maniera significativa alla definizione della posizione italiana sull’aggiornamento della raccomandazione sul miglioramento della condotta etica nel servizio pubblico (“OECD Recommendation on Public Integrity”). La bozza di raccomandazione riflette l’aspirazione degli Stati membri a creare un sistema di integrità globale che contribuisca ad una cultura di integrità, responsabilità e fiducia all’interno della società. La bozza è suddivisa

Autorità Nazionale Anticorruzione

in quattro sezioni, una dedicata alle definizioni dei termini chiave e le altre contenenti i tre pilastri su cui si fonda la raccomandazione (sistema di integrità, cultura dell’integrità ed effettiva responsabilità).

Una menzione particolare meritano i rapporti con l’OCSE a latere dei tavoli di cooperazione multilaterale instaurati presso tale istituzione. Con essa, infatti, l’Autorità ha intessuto anche rapporti bilaterali dei quali si darà conto in questa sede, anticipando parzialmente taluni dei contenuti del par. 2.2.3.

Come noto, nel corso del 2015 particolarmente rilevante è stata la cooperazione con l’OCSE, nell’ambito di uno specifico rapporto bilaterale instaurato a seguito del protocollo d’intesa per le attività di cooperazione relative a Expo Milano 2015. Il protocollo d’intesa (stipulato il 3 ottobre 2014 e destinato a durare fino a ottobre 2015), aveva l’obiettivo di mettere in pratica l’esperienza di lotta alla corruzione di ANAC e OCSE per garantire la trasparenza, la correttezza, l’efficacia e l’efficienza delle procedure concernenti la realizzazione di Expo 2015 al fine di favorire e incrementare la trasparenza e l’integrità delle procedure di appalto del grande evento.

Nell’ambito del protocollo d’intesa ANAC e OCSE hanno cooperato attraverso la condivisione di metodologie, lo scambio di informazioni, la supervisione sulle attività di controllo delle procedure relative agli appalti del grande evento, sessioni di lavoro congiunte, l’organizzazione comune di eventi, workshop e iniziative, coinvolgendo i portatori di interesse di Expo 2015.

L’OCSE ha prodotto due report di analisi e valutazione dell’iniziativa.

Tra le attività da segnalare vi è anche il convegno internazionale organizzato da ANAC e OCSE il 31 marzo 2015 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma, dal titolo “Promuovere l’integrità degli appalti pubblici per la realizzazione di grandi infrastrutture e grandi eventi. La vigilanza degli appalti pubblici di EXPO Milano 2015”. Il Convegno, a cui hanno partecipato esponenti dell’OCSE, della Corte dei conti brasiliana, project manager che hanno seguito i lavori di grandi opere ed eventi in Europa, nonché esponenti di diverse istituzioni italiane, è stata l’occasione per mettere a confronto le esperienze maturate in diverse parti del mondo sulle migliori pratiche di monitoraggio e controllo di grandi progetti infrastrutturali, al fine di promuovere l’integrità e la prevenzione della corruzione negli appalti pubblici di tali tipologie di progetti.

Il protocollo d’intesa tra ANAC e OCSE si è configurato come una sorta di progetto pilota che potrà costituire un più generale modello di riferimento di collaborazione istituzionale per la verifica delle procedure di affidamento degli appalti, e della successiva realizzazione degli stessi, secondo i più elevati standard e le migliori metodologie internazionalmente riconosciuti. Così come per Expo 2015 era indispensabile la costruzione di infrastrutture entro una data improrogabile per accogliere i visitatori, la realizzazione in tutto il mondo di altri grandi progetti infrastrutturali e grandi eventi con una data di inaugurazione indifferibile deve avere

Autorità Nazionale Anticorruzione

necessariamente come obiettivo il tentativo di bilanciare nel migliore dei modi l’integrità e la velocità dei lavori.

Per questo motivo, nel framework del protocollo d’intesa e sulla base dell’esperienza condotta per Expo 2015, ANAC e OCSE hanno tratto lezioni e principi generali che possono essere presentati come modello a disposizione della comunità internazionale e degli attori che operano nella realizzazione di grandi eventi e delle relative infrastrutture, come ad esempio esposizioni universali e altri eventi sportivi, politici e culturali.

Sempre nell’ambito del citato protocollo, il 12 ottobre 2015 si è tenuto presso Expo Milano 2015 il meeting “Legalità e trasparenza nella realizzazione di grandi eventi e progetti infrastrutturali”, organizzato da ANAC, OCSE e Expo, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri; lo scopo è stato la valorizzazione dell’esperienza di “controlli collaborativi” e di sinergie istituzionali maturata con Expo 2015 e la presentazione di lessons learned come modello per la realizzazione di grandi eventi e delle relative infrastrutture nei tempi previsti e nel rispetto dell’integrità delle procedure. Il meeting è stata l’occasione per presentare degli “High Level Principles” per l’integrità, la trasparenza e il controllo efficace nella realizzazione di infrastrutture ed eventi con una data di inaugurazione indifferibile; elaborati da ANAC e OCSE sulla base dell’esperienza di lavoro comune, gli “High Level Principles” rappresentano un framework a disposizione degli attori che operano nella realizzazione di grandi eventi e progetti infrastrutturali e che sono aperti allo sviluppo e all’adesione da parte degli stakeholder della comunità internazionale.

In aggiunta alle collaborazioni descritte, a livello universale, l’Autorità partecipa: all’attività di contrasto alla corruzione nell’ambito della valutazione condotta dal Fondo Monetario Internazionale; ai lavori della Banca Mondiale ai fini della riduzione del rischio di attività illecite; alle iniziative che l’Italia intraprende con l’Open Government Partnership, collaborando con le organizzazioni rappresentative della società civile per promuovere e realizzare riforme nel campo della trasparenza, della prevenzione della corruzione, della partecipazione civica e dell’utilizzo delle tecnologie a vantaggio della PA. Con riguardo a quest’ultimo aspetto, nel corso del 2015 l’Autorità è intervenuta sulla propria piattaforma web “Campagna trasparenza”, introducendo appositi moduli per la gestione dello stato della segnalazione e per sensibilizzare il cittadino all’utilizzo dell’istituto dell’accesso civico.

Nel documento Relazione annuale 2015 (pagine 79-82)