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OBBLIGATI ALLA PARTENZA

IMPRIGIONAMENTO IN VARIE STRUTTURE

Ci sono varie prigioni nel paese, gestite dalla polizia, dalla sicurezza nazionale, dall'intelligence militare; ci sono poi le prigioni dell’intelligence nazionale e i centri di addestramento militare, e anche altri di cui non ho identificato l’istituzione di appartenenza. Tutte queste strutture hanno il compito di terrorizzare, umiliare, torturare e uccidere.

La polizia

La polizia ha completamente abbandonato o sta lavorando minimamente sugli obiettivi che dovrebbe perseguire, cioè la sicurezza dei cittadini, la loro protezione dai crimini e l’assicurazione dell'ordine pubblico. Si è invece trasformata in un corpo che imprigiona arbitrariamente le persone, senza presentarle di fronte a nessun tribunale. Persone innocenti sono tenute nelle carceri in condizioni precarie, a volte per anni con poco cibo. Anche se il caso è una semplice disputa con un vicino di casa o altri casi simili, il metodo di indagine da parte della polizia non ha niente di professionale. Qualunque informazione o confessione che vogliono la ottengono con forme di intimidazione, pestaggi o altri tipi di tortura. Ecco qualche esempio da una delle prigioni in cui sono stato detenuto (per la mia sicurezza mi astengo dal menzionare il nome del carcere):

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1) Ad un investitore è stata data una concessione di terra in un certo villaggio. Alcuni degli abitanti del villaggio contestarono le sue pretese e lo fecero smettere di lavorare per un giorno, invocando il sistema giudiziario tradizionale: "zeban menghisti serah dew ketebl", che significa "in nome della legge, ferma i lavori". Dato che si trattava di una consuetudine della vecchia generazione nella tradizione tigrina, l’investitore è andato alla polizia per chiedere aiuto, che prontamente è arrivata con un pick-up e ha portato lontano gli abitanti del villaggio. Per quasi due settimane, sono stati legati e picchiati frequentemente e gravemente, fino a quando non si decisero a non proseguire il caso, cioè ad abbandonare le loro richieste e a lasciare che l'investitore lavorasse nella loro terra.

2) Un ragazzo di 18 anni è stato accusato da alcune persone per il presunto coinvolgimento in un combattimento. È stato in carcere per quasi tre settimane, ed era ancora lì quando me ne sono andato. Anche se era stato già duramente picchiato, hanno continuato a picchiarlo molte volte perché non ammetteva ancora il suo coinvolgimento. Questo è il modo in cui ottengono le “confessioni”. E 'stato davvero sconvolgente vederlo in una situazione così umiliante.

3) Un uomo è stato arrestato per un presunto coinvolgimento in una disputa sulla terra del suo villaggio - una terra attorno ad una chiesa dove prima c’era un cimitero, ma in cui, a seguito della decisione degli abitanti del villaggio, non era più consentito posizionare nuove tombe. Una ricca donna di Asmara (originaria del villaggio), parente di uno dei funzionari governativi, ha iniziato la costruzione di una tomba di famiglia in violazione della decisione del villaggio, presumibilmente corrompendo alcuni degli abitanti. *L’uomo arrestato per il presunto coinvolgimento] è stato in prigione per più di un mese, e l'ho lasciato lì. È stato picchiato molte volte, e un giorno lo vidi piangere amaramente dopo un pestaggio di routine.

4) Un uomo che lavora per una delle imprese di costruzioni del PFDJ, un conducente di un bulldozer, vendette illegalmente del diesel alla Gardner (produttrice di petrolio raffinato). Quando è stato scoperto, ha fatto di tutto per pagarlo fino all'ultimo centesimo, ma è stato fatto rimanere in carcere per un lungo periodo di

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tempo su richiesta della società, e mentre si trovava lì è stato picchiato molte volte senza motivo. Il pestaggio [non] aveva un senso dal momento che aveva già ammesso la sua colpa.

La maggior parte dei detenuti sono stati arrestati in diverse zone della regione dell’ex-Seraye e hanno scontato diverse settimane in stato di detenzione prima di essere portati alla stazione di polizia di Menderfera. In questa stazione di polizia, nelle stesse orribili condizioni di cui ho parlato sopra, alcuni sono stati fatti rimanere per più di 3 settimane. C'erano anche alcuni che sono stati imprigionati per più di un anno, perché seguaci di fedi cristiane non riconosciute dal governo (le quattro religioni riconosciute sono gli ortodossi, i cattolici, i protestanti e l’Islam) e sono stati tenuti in isolamento dagli altri in una stanza separata. Come nel nostro caso quando siamo stati portati alla stazione di polizia di Mendefera, anche quelli che provenivano da vari altri posti sono stati portati in manette.

Dal momento in cui siamo stati arrestati le nostre scarpe, le cinture, le carte d'identità, altri documenti, il denaro e altri beni preziosi ci sono stati portati via. Quando ci hanno trasferito alla stazione di polizia di Mendefera eravamo a piedi nudi e in condizioni pessime a causa dell’affollamento del veicolo che ci era venuto a prendere. Durante tutto il viaggio siamo stati sotto gli occhi attenti delle guardie che ci continuavano a molestare, intimidire e picchiare lungo la strada in modo da evitare qualsiasi [tentativo di] fuga. Anche le nostre proprietà - denaro, scarpe, cinture, ecc – sono state portate alla stazione di polizia di Mendefera.

Da Mendefera, circa 70 persone sono state trasferite nel carcere di Adi Abeito, ammanettati mani e piedi (nudi), su un camion ribaltabile con un pavimento ruvido che ha causato a tutti escoriazioni ai piedi. C'erano dieci uomini armati di guardia e non c'era spazio per sedersi. E se, nonostante le difficoltà, qualcuno tentava di sedersi per lo sfinimento, veniva molestato e picchiato. Nel viaggio, anche se di breve durata, abbiamo sofferto molto. Il peggio era che il pilota andava deliberatamente troppo veloce e, di conseguenza, venivamo sbattuti contro le

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pareti del camion e l’uno contro l'altro. Eravamo terrorizzati dalla paura che potesse succedere un incidente. Prima di partire per Adi Abeito, le nostre carte d'identità, il denaro e le altre proprietà ci sono state restituite, ma le scarpe e le cinture sono state inviate direttamente agli ufficiali della prigione militare di Adi Abeito. All’arrivo, le manette ci sono state rimosse, almeno quelle alle mani.

Gli ufficiali della prigione di Adi Abeito ci hanno controllato le tasche e le borse e ci hanno permesso di tenere i soldi, le carte di identità e altri documenti, ma le nostre scarpe e le nostre cinture sono state gettate disordinatamente in terra senza riparo dalla luce del sole, dalla pioggia e dal vento.

Adi Abeito/5th Zone Operation Prison

Anche se questa prigione era gestita dal Comando operativo della 5° Zona, serviva pure come centro di transito per i prigionieri che venivano da Debub, Anseba e le zone di Gash Barka, prima che fossero fatti partire per Wi'A o Me'eter - due prigioni con enormi campi di concentramento, che possono ospitare migliaia di persone. In questa prigione di transito, c'erano persone che hanno soggiornato più di otto mesi, tra cui un uomo di 60 anni, insieme a sua figlia e suo figlio. Sono stati tutti imprigionati per un tentativo di attraversare il confine e per la valuta forte trovata nelle mani dei figli. Il vecchio è stato imprigionato per la sua presunta collaborazione con i figli nel loro tentativo di fuga. Come ho già detto, la maggior parte dei prigionieri erano giovani di sesso maschile, con alcune giovani donne, uomini intorno ai cinquant'anni, minorenni e bambini di 11 anni. Tra i detenuti provenienti da altre zone, alcuni avevano già scontato mesi di carcere ed erano passati attraverso varie prigioni che avevano effetti sempre più estremamente nocivi per la loro salute, a causa delle condizioni estremamente povere e dannose di queste carceri e il trattamento violento a cui erano stati sottoposti nelle mani degli agenti.

Tra i bambini in carcere ce n’erano due etiopi di 11 anni del villaggio di Adi Hibtai che erano stati catturati lungo il fiume Mereb (nella zona tra Tsorona e Kisad-Ika). Quei bambini erano in una condizione davvero penosa. Prima di arrivare al carcere

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di Adi Abeito, erano passati attraverso quattro prigioni ed erano stati sottoposti a un sacco di domande, molestie e intimidazioni.

Le peggiori condizioni erano fornite dalle autorità penitenziarie: le persone hanno dovuto dormire sul nudo pavimento, senza lenzuolo né coperta per proteggersi dal freddo della notte. Molti dei prigionieri dovevano provvedere da soli alla propria fornitura. Di conseguenza, coloro che erano venuti da luoghi lontani o che non avevano parenti ad Asmara sono quelli che hanno sofferto di più. Ci sono molti edifici nel compound della prigione di Adi Abeito, tutti inizialmente ideati come magazzini. Attualmente, essi sono stati adibiti a magazzini per le persone. La struttura dell'edificio a cui ci avevano assegnato era divisa in tre, escludendo l'ufficio e le stanze guardie. Una sala era stata assegnata ai soldati (le persone che hanno fatto il servizio militare), un'altra sala per i civili (quelli in programma per andare a compiere il servizio militare) e un'altra saletta per le donne (indiscriminatamente civili e militari).

Durante il mio periodo passato in questa prigione, ho conosciuto molti prigionieri che soffrivano di disabilità fisiche, e altri che avevano sviluppato problemi mentali derivati dai pestaggi, dall’essere rimasti legati per lunghe ore alla volta e dalle altre varie forme di tortura. Tra coloro che erano stati resi disabili dai pestaggi e da altre forme di tortura, c'era uno che era stato catturato dagli agenti della sicurezza nazionale intorno a Tsorona, dove stava cercando di attraversare il confine con l'Etiopia. Veniva chiamato Gerry, si era diplomato presso l'Università di Asmara. All'inizio, tutto il suo corpo era quasi paralizzato, ma l’ultima volta che l'ho incontrato (dopo 7 settimane) si stava lentamente riprendendo. Quello che è stato sconvolgente era vedere come la sua supplica per l'assistenza medica veniva sprezzantemente negata.

Il centro di addestramento di Wi’A

Il mio decimo giorno nel carcere di Abeito Adi, il 4 maggio 2007, insieme ad altri che avevano soggiornato più a lungo di me nel carcere, fui portato a Wi'A. Eravamo 175 persone (171 maschi e 4 femmine) in un camion (“bettah”), fatte sedere sul

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pavimento del camion in modo estremamente scomodo: erano state create delle specie di fila di persone sedute l’una tra le gambe dell’altra - una catena umana continua, senza spazio tra nessuno. I nostri bagagli, comprese le nostre scarpe e le cinture, occupavano uno spazio assai significativo del camion, ammucchiati disordinatamente dalle guardie carcerarie. C'erano 12 guardie armate di scorta durante il viaggio, e tutti, come un uomo solo, sono stati selvaggi e spietati. Era ovvio che era stato ordinato loro di torturarci. Anche il conducente era stato incaricato di guidare veloce per un motivo simile. E in tutto questo, a nessun prigioniero è stato permesso di alzarsi o muoversi in alcun modo a causa del disagio, del dolore o per qualsiasi altra ragione. Come risultato della guida veloce sulla strada tortuosa per Massawa, quasi tutti hanno vomitato. Io non ho vomitato, ma la mia testa, le spalle e la schiena erano coperti dal vomito della persona seduta proprio dietro di me. Mentre stavo seduto con le gambe e le mani ammanettate, tutto questo era inevitabile. Visto che ogni movimento mi faceva sbattere a destra e sinistra, non riuscivo a pulirmi. Ma la cosa peggiore è che abbiamo avuto scarsa disponibilità di acqua, e non ci è permesso di lavare noi stessi o i nostri abiti neanche quando abbiamo raggiunto la nostra destinazione. Sono riuscito a fare un bagno solo dopo una settimana, e a lavare i miei vestiti dopo due mesi.

Siamo arrivati a Wi'A, dove la temperatura era di 48 gradi (in alcuni casi, raggiunge anche i 50 gradi), alle 1:00 PM e siamo stati fatti sedere sul terreno bollente per più di due ore mentre veniva decisa la disposizione. Durante questo tempo, due persone sono crollate a terra a causa di colpi di sole.

Il centro di addestramento di Wi'A è diviso amministrativamente in tre campi denominati Arag, Fenkel e Halhal. Arag e Fenkel ospitano solo i maschi, mentre Halhal è diviso in due per ospitare sia detenuti maschi che femmine. Oltre a questi campi, ci sono altre due prigioni. Una è sotto l'amministrazione diretta del comandante del centro di addestramento ed è completamente costituita da pareti e tetti di zinco (quindi, bollente di giorno e fredda di notte), con un’assenza quasi totale di ventilazione. Le camere hanno il soffitto a due metri e mezzo e sono strette. Un'altra è una prigione sotterranea. Non so chi la amministri. La prigione

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sotterranea è riservata a quei casi considerati gravi. Ci sono persone che hanno scontato quattro anni in quella prigione, e la maggior parte dei casi sono legati a questioni politiche e religiose. Imprigionati lì ci sono molti appartenenti a religioni di minoranza come i Pentecostali e altri, la maggior parte sono donne. Ci sono anche alcune donne del campo Halhal, trasferite in questo carcere per presunto “comportamento lesbico”.

Anche se il governo classifica tecnicamente Wi'A come centro di addestramento (in cui le reclute/prigionieri sono tenuti sotto sorveglianza ), e non come una prigione, per me è come una di queste, perché il posto risponde completamente a tale definizione, tranne per il fatto che la maggior parte dei prigionieri vengono tenuti all'aria aperta a diretto contatto con gli agenti atmosferici. Come una prigione è un luogo recintato, vi sono confinati prigionieri senza il diritto di uscire per un certo periodo di tempo e stanno sotto una continua stretta sorveglianza di guardie armate, e possono incontrare i parenti, gli amici e altre persone solo quando le autorità carcerarie permettono loro di farlo. Perciò il termine “prigione” si adatta bene a Wi'A.

A Wi'A i tre campi sono circondati da muri di pietra. Ad ogni porta e intorno al complesso ad intervalli di circa 100 metri di distanza, così come all'interno del campo, ci sono posti di guardia e soldati armati posizionati lì con l'unico compito di sorvegliare chi sta dentro. E' vietato uscire fuori dal campo, ma anche al suo interno non è permesso visitare amici in altre tende.

Vi è anche una specie di recinto fortificato in ogni campo, fatto di pietre e alberi di acacia spinosa, alto più di 3 metri per evitare che i prigionieri fuggano. Questi recinti sono pensati per la notte e hanno una o due porte a seconda della loro dimensione. Poiché il “recinto diurno” comprende le tende per il soggiorno del personale, occupa una vasta area e perciò si è rivelato difficile custodire in modo efficace [i prigionieri] durante la notte. Quindi il recinto per la notte, che si trova al di fuori del complesso per il giorno, è stato progettato proprio per risolvere questo problema, concentrando tutti i prigionieri (che stanno in un'area relativamente ampia nel corso della giornata) in una zona ristretta durante la notte. Di conseguenza tale

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recinto è molto affollato, con uno spazio per dormire a disposizione di ciascuna persona di 2x0,5 metri. Ogni sera i prigionieri sono fatti per passare dal recinto per il giorno al recinto per la notte e viceversa, portando le loro cose e l’acqua potabile. Come nel recinto per il giorno, ad ogni porta ci sono posti di guardia e uomini armati posizionati per tutta la notte. Tuttavia, le autorità carcerarie non sono ancora soddisfatte nonostante la presenza di tutte queste guardie e hanno aumentato ulteriormente il livello di guardia facendo circondare il recinto per la notte dai soldati della divisione 38 che vi stazionano esclusivamente per tale scopo. Questa divisione si occupa della sorveglianza anche di giorno, ma il numero dei soldati impiegati è minore.

Ci sono diversi tipi di attività nell’addestramento militare di Wi’A, compresi i corsi di propaganda, la raccolta di legna da ardere, trasporto di pietre, ecc. Una volta a settimana tutti i prigionieri devono fare marce di circa 15 -20 km per raccogliere e portare legna, sotto stretta sorveglianza con due file di soldati della divisione 38 su entrambi i lati e i prigionieri schiacciati nel mezzo. Oltre alle truppe della divisione 38, ci sono le guardie della prigione di Wi'A stessa che camminano davanti e dietro ad ogni gruppo consistente di prigionieri (di solito un gruppo è composto da 180 prigionieri). La scena è come quella di un esercito in guerra, con tutte le sue attrezzature, armi, munizioni e approvvigionamento idrico. Ma ancora più importante, sono tutti invariabilmente dotati di mazze per colpire i prigionieri. Questa è una prassi normale che avviene ogni volta che i prigionieri vengono portati fuori dal campo per qualsiasi tipo di attività.

Il compito dei prigionieri non si limita alla raccolta di legna da ardere. Vengono fatti marciare per circa sette chilometri di distanza con delle pietre sulle spalle. In effetti, questa è un'operazione che richiede circa il 30-40% di tutto il tempo delle attività. Una volta alla settimana, in migliaia, i prigionieri sono anche obbligati a camminare sotto stretta sorveglianza a circa 4 chilometri di distanza verso un torrente per far sì che lavino velocemente loro stessi i e i propri vestiti. Il limite di tempo concesso per il lavaggio varia da 10 a 15 minuti.

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Nel fare tutte queste attività i malati, i deboli e i disabili sono i più colpiti. Se uno riferisce che è stanco, malato o disabile, non gli credono mai e continuano a picchiarlo senza pietà. Percosse e torture sono una pratica quotidiana. Anche durante l'addestramento militare, se ci sono alcuni lenti a imparare capita che venga punita l'intera compagnia o l’intero battaglione, colpendo le reclute o facendole rimanere a terra durante le ore più calde della giornata, tra le 12 e le 15.

Come conseguenza dello stress provocato dal clima estremo, dalle dure condizioni di vita, dalle torture di ogni genere, dalla scarsa igiene, dall’assenza di cure mediche, dal cibo insufficiente e dal lavoro da schiavi, un numero considerevole di persone, soprattutto donne, sono state colpite da una malattia che colpisce il sistema nervoso nota in tigrino come lewet.

Le seguenti sono punizioni comunemente utilizzate a Wi’A:

- Pestaggi con l’uso di bastoni, fruste, tubi di plastica, calci e pugni, che avvengono quotidianamente.

- Legare i prigionieri in vari modi “creativi”, come l’“otto” e l’“elicottero”, e farli giacere sul terreno ardente per molte ore è la forma di tortura “preferita”. Se il caso è considerato molto grave, la vittima viene liberata soltanto per mangiare e per i suoi bisogni (due volte al giorno). La durata della punizione varia: in alcuni casi, può arrivare fino a 48 ore alla volta. Gli agenti colpiscono la vittima anche con diversi strumenti e in diversi modi mentre questa è legata.

Quali sono i motivi delle torture e dei pestaggi?

Spesso, i pestaggi e le torture hanno luogo senza una specifica ragione. Principalmente, il motivo è l’umiliazione dei prigionieri.

Gli addestratori a loro volta sono stati addestrati a sviluppare capacità di comando paramilitare. Mentre svolgono l’addestramento, o in qualsiasi altro momento in cui hanno voglia, usano i prigionieri come “bersagli” per sperimentare il loro talento, saltandoci sopra o colpendoli alla testa o in qualsiasi altra parte del corpo con calci, mosse di karate, boxe o combinazioni di queste discipline.

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Se qualcuno commette degli errori durante i corsi di addestramento, o viene accusato di mancanza di disciplina, questo è considerato un valido motivo per pestarlo senza pietà.

Se si cerca di fuggire dal campo mentre è ancora in corso l’addestramento, chi ci prova viene punito nei modi e con i mezzi più duri e viene mandato nella prigione di zinco per due mesi. Quando viene rilasciato, viene inviato alla “riqualificazione”.

Se uno era stato un soldato ed ha abbandonato l'esercito, viene prima inviato al carcere di zinco per alcuni mesi. Poi, viene fatto tornare alla sua ex-unità dove rimarrà in prigione per un periodo pari al suo assenteismo.

Se uno si ammala di una malattia cronica, si esaurisce per le attività o si riduce in condizioni di disabilità (fisica o mentale), viene automaticamente considerato sospetto. Le guardie considerano ognuno di questi stratagemmi come tentativi di evitare l’addestramento e altre attività e, infatti, costringono i soggetti a lavorare oltre le proprie capacità. E se il detenuto non è in grado di eseguire i loro ordini, viene picchiato e torturato con i metodi più severi, e alcuni arrivano fino al punto di perdere la vita.