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Intervista di Flavio Fioran

Nel documento Il fantastico nella letteratura argentina (pagine 179-183)

Ogni anno la Fondazione Mempo Giardinelli or- ganizza il Foro Internazionale per la Promozione del Libro e della Lettura che riunisce a Resistencia (la ca- pitale della provincia del Chaco nel nordest dell’Ar- gentina) migliaia di partecipanti e suscita l’interesse per la lettura e per i libri. Qual e` bilancio di quindici anni di attivita` di un’organizzazione non governativa che ha sempre affermato il principio che la lettura e` un diritto di tutti a partire da uno spazio marginale del- l’Argentina?

Il nostro bilancio e` molto positivo, in primo luo- go perche´ siamo una ONG che vive grazie al contri- buto di volontari e di sostenitori. Non riceviamo ne´ vogliamo ricevere sussidi ne´ sostegno da parte di al- tri enti, ne´ ufficiali ne´ privati. Questa e` per un verso la nostra forza, ma e` anche la nostra debolezza. In secondo luogo, e` un fatto positivo perche´ siamo riu- sciti a diffondere in Argentina la coscienza dell’im- portanza della lettura e, questo e` il dato piu` rilevan- te, soprattutto stiamo riuscendo a far sı` che il paese torni a essere un paese di lettori come era prima del- la dittatura militare del 1976-1983. In terzo luogo perche´ abbiamo dato vita a un’iniziativa come il Programma delle Nonne raccontaracconti che e` molto apprezzato anche in molti altri paesi. Infine perche´ oltre all’aspetto accademico, e a cio` che e` connesso alla promozione della lettura, abbiamo realizzato una significativa opera di solidarieta` e di assistenza nei confronti di settori emarginati che in un paese in perenne crisi come l’Argentina e` un ri- sultato molto importante.

Qual e` l’utenza di una Fondazione che promuove lo sviluppo del sapere con il sostegno all’istruzione pubblica e la diffusione della lettura?

Noi crediamo che la lettura sia parte essenziale dell’istruzione, perche´ non c’e` istruzione senza lettu- ra. Se non si legge non si ha accesso al sapere e alla conoscenza. Inoltre questa societa` e` stata bombarda- ta dal terrore e dalla censura, che hanno distrutto il sistema dell’istruzione pubblica che oggi e` ostaggio di un sistema multimediale perverso. In tale conte- sto non e` stato facile, e non lo e` neppure oggi, lavo-

rare per migliorare questo stato di cose. Ma sono si- curo che lo stiamo facendo. In Argentina, nonostan- te tutti i problemi che abbiamo, c’e` molta gente che ne e` consapevole e che a modo suo lavora per mi- gliorare le cose. Non e` vero che tutto e` perduto.

Finale di romanzo in Patagonia (Guanda, Parma 2001) e` un testo postmoderno che combina due storie diverse, ma tra loro conesse dal motivo del viaggio. Quello dell’Autore che viaggia in auto con l’amico Fernando Opere´ lungo la steppa patagonica e quello della coppia di giovani che fugge dall’inseguimento della polizia. Che posto ha il suo romanzo in quel grande palinsesto di narrazioni che dal diario di viag- gio di Antonio Pigafetta fino ad oggi hanno costruito quel territorio mitico che si chiama Patagonia?

A dire il vero Finale di romanzo in Patagonia e` stato un esperimento letterario, e come ogni esperi- mento, e` stato una sfida e un divertimento. Non sa- pevo che avrei scritto quel libro, perche´ il nostro e` stato un viaggio di vacanze, tipico di due amici che hanno una certa eta` e a cui piace scoprire terri- tori sconosciuti. Il viaggio non aveva infatti un itine- rario preciso, l’auto non era attrezzata, non avevamo progetti letterari in corso. E` stato il viaggiare a susci- tare quel che ne e` seguito. Anche l’inclusione di per- sonaggi di un romanzo precedente, Imposible equili- brio, e` avvenuta molto tempo dopo, quando erava- mo gia` tornati a casa e io stavo organizzando i miei appunti. E` stato come se i personaggi dell’altro ro- manzo fossero venuti a bussare alla porta per chie- dermi di entrare.

Anche il Chaco puo` essere lo spazio dove quattro fuorilegge decidono di rubare gli ippopotami importa- ti dall’Africa per debellare la piaga delle piante infe- stanti nei fiumi della regione e intraprendono un viag- gio in luoghi in cui dominano la poverta`, l’arretratez- za, il saccheggio delle risorse naturali. Nel suo roman- zo Imposible equilibrio l’Autore dichiara di non voler fare realismo magico, ma il testo si configura come un romanzo di avventure la cui scena finale ricorda il ti- pico road movie. Questo perche´ la denuncia e` deve fa- re a meno del realismo?

Chi lo sa... A me la denuncia ficcata nella lettera- tura non mi interessa. Nel giornalismo sı`, ma nella letteratura e` inutile e puo` guastare tutto... E per quanto concerne i codici realisti succede piu` o meno lo stesso, io credo, e percio` non penso mai di adot- tarli. Quando scrivo un romanzo, o un racconto, quel che meno mi interessa e` stabilire se sara` fara` parte del genere realista, formalista, costumbrista o socialista... E se qualcuno dei miei personaggi fa ri- ferimento a qualcosa di simile e` perche´ loro, i perso- naggi, fanno e dicono quello che vogliono, quello che gli salta in testa. In poche parole, a me piace molto prendermi gioco delle convenzioni.

Cosa significa essere oggi uno scrittore argentino che vive e scrive nel Chaco, una terra che e` metafora

degli innumerevoli fallimenti dell’Argentina e che co- me lei dice ‘‘e` una terra inspiegabile: non sappiamo cosa ce la faccia amare cosı` tanto, anche se ci punisce sempre in eguale misura’’?

Anche a me piacerebbe sapere cosa vuol dire. Di piu`: mi piacerebbe poter rispondere alla sua doman- da con frasi intelligenti, sagge e indimenticabili... Ma non ne sono capace. Posso soltanto porre alcune do- mande, e questo e` quel che mi induce ad azzardare delle risposte nella finzione. Lei avra` osservato che quelle metafore, quei dubbi, quelle disquisizioni non sono necessariamente mie ma appartengono ai miei personaggi. Che io non sempre rappresento, ne´ loro hanno alcun obbligo di rappresentarmi. Ma chi lo sa... Sono questioni complesse. Per questo preferisco dedicarmi alla letteratura.

1993 – Nigeria: Wole Soyinka, La morte e il cavalie- re del Re, Milano, Jaca book, 1993.

1994 – Finlandia: Arto Paasilinna, L’anno della le- pre, Milano, Iperborea, 1994.

1995 – Brasile: Rubem Fonseca, Vaste emozioni e pensieri imperfetti, Roma, Biblioteca del vascello, 1994.

1996 – Austria: Marianne Gruber, Calma di vento, [Magreglio], Shakespeare e C., [1995].

1997 – Slovenia: Alojz Rebula, Nel vento della Si- billa, [Trieste], Editoriale stampa triestina, 1992.

Premio speciale per la poesia Ciril Zlobec per l’opera omnia

1998 – Russia: Ljudmila Ulickaja, Sonja, [Roma], Edizioni E/O, 1997.

Premio speciale per la saggistica

Jurij Karjakin per il saggio Dostoevskij e l’Apocalisse 1999 – Paesi del Nord Europa: Einar Mar Gud- mundsson, Angeli dell’Universo, Milano, Iperbo- rea, 1997 – ex aequo Kerstin Ekman, Il buio sce- se sull’acqua, Milano, Il Saggiatore, 1998. Premio speciale per la saggistica Claudio Magris per l’opera omnia

2000 – Egitto: Baha Taher, Zia Safia e il monastero, Roma, Jouvence, 1993

Premio speciale per la saggistica

Antonello Zunino per l’opera L’insostenibile pesan- tezza dell’EURO, Milano, Sperling & Kupfer, 1999.

2001 – Canada: Anne Michaels, In fuga, Firenze, Giunti, 1998.

Premio speciale per la saggistica

Will Kymlicka, La cittadinanza multiculturale, Bolo- gna, Il Mulino, 1999.

2002 – Grecia: ex – aequo – Alki Zei, La fidanzata di

Achille,Milano, Crocetti, 1998 – ex aequo, Pavlos Matesis, Madre di cane, Milano, Crocetti, 1998. Premio speciale per la saggistica

Luigi De Anna, Lauri Lindgren, Eero Saarenhei- mo per la promozione degli studi che hanno valorizzato la figura e le opere di Giuseppe Acerbi.

2003 – Irlanda: Jennifer Johnston, Ombre sulla no- stra pelle, Roma, Fazi Editore, 2002.

Premio speciale giuseppe Acerbi per la nuova letteratura

Joseph O’ Connor, Desperados, Parma, Ugo Guan- da Editore, 2002.

Premio speciale per la saggistica

Tommaso Padoa-Schioppa, Europa, forza gentile, Bologna, Il Mulino, 2002.

2004 – Messico: Carlos Fuentes, Gli anni con Laura Diaz, Milano, Il Saggiatore, 2001.

Premio speciale per la nuova letteratura Carlos Montemayor, La danza del serpente, Lecce,

Manni Editore, 2003.

2005 – Romania: Mircea Ca˘rta˘rescu, Nostalgia, Ro- ma, Voland, 2004.

Premio speciale per la poesia

Ana Blandiana, Un tempo gli alberi avevano occhi, Roma, Donzelli Editori, 2005.

Premio speciale per la traduzione Marco Cugno, per l’opera omnia. Premio speciale per la saggistica

Jeremy Rifkin, Il sogno europeo, Milano, Mondado- ri, 2004.

2006 – Ungheria: Lajos Grendel, Le campane di Einstein, Milano, Casa editrice Anfora, 2004. Premio speciale per la poesia

Krisztina Toth.

Premio speciale per la traduzione Tomaso Kemeny.

2007 – Portogallo: Ma´rio de Carvalho, Passeggia un dio nella brezza della sera, Torino, Instar Libri, 2005. Premio speciale per la poesia

Ana Luı´sa Amaral, per l’opera omnia.

Premio speciale per la letteratura femminile Lı´dia Jorge, L’eredita` dell’assente, Milano, Bompia-

ni, 2003.

Premio speciale per la saggistica

Eduardo Lourenc¸o, Il tempo dell’Europa, Venezia, Marsilio, 2006.

Premio speciale per la saggistica italiana sul Portogallo

Giuseppe Papagno, I portoghesi d’oro. Re, nobili, ebrei, mori, mercanti e popolo nella formazione di un impero, Reggio Emilia, Diabasis, 2006. 2008 – Letteratura italoamericana: Helen Barolini,

Umbertina, Roma, Cava De’ Tirreni, 2001.

Premio speciale per la letteratura femminile Louise DeSalvo, Vertigo, Roma, Nutrimenti, 2007. Premio speciale per la poesia

Joseph Tusiani.

Premio speciale per la carriera Giose Rimanelli.

Premio speciale per la critica Robert Viscusi.

Premio speciale per la saggistica

Gian Antonio Stella, L’Orda. Quando gli albanesi eravamo noi, Milano, Rizzoli, 2002.

2009 – Argentina: Elsa Osorio, Lezione di tango, Milano, Guanda, 2006.

Premio speciale per la Letteratura di viag- gio

Mempo Giardinelli, Finale di romanzo in Patagonia, Parma, Guanda, 2008.

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Nel documento Il fantastico nella letteratura argentina (pagine 179-183)