Nel 1903 il Ministro argentino della Pubblica Istruzione Gonzales commissiono` allo scrittore Leo- poldo Lugones1, ispettore dell’insegnamento secon- dario, uno scritto informativo sulle rovine gesuitiche di Misiones. Il viaggio,2che lo scrittore fece per stu- diare l’esperimento di ‘‘comunismo teocratico’’3rea- lizzato tra i guaranı`, si inserı` tra le pagine della storia della letteratura argentina per due motivi: per il sag- gio storico L’Impero gesuitico4 (scritto da Lugones invece della semplice memoria richiestagli); e perche´ fotografo della spedizione fu Horacio Quiroga,5 poeta uruguayano, che allora per la prima volta en- tro` in contatto con la selva misionera, scenario cele- bre della sua futura opera letteraria. L’analisi dell’e- co che trovarono le rovine gesuitiche negli scritti dei due autori permette di avvicinarsi all’intricato nodo storiografico delle Reducciones e di osservarlo attra- verso un deformante ma prezioso filtro letterario e poetico; mentre la profonda diversita` tra i due uomi- ni ci consente di avere una visione complessa della realta` che essi incontrarono a Misiones.
Leopoldo Lugones (1874-1938) fu poeta e prosa- tore ai vertici del modernismo argentino. Il suo pro- filo biografico fu caratterizzato dal mutevole impe- gno politico,6 cosı` come variegata fu la sua produ- zione artistica: dai poemi influenzati dal romantici- smo di Victor Hugo, all’estetismo modernista vicino a Ruben Darı`o, alla satira giornalistica, al realismo di temi politici e patriottici, ai racconti naturalistici, al- la letteratura fantascientifica. Il saggio storico L’Im- pero gesuitico fu considerato da Borges un capolavo-
ro della prosa argentina, egli ne ammirava l’equili- brio tra erudizione storica, esuberanza stilistica delle parti descrittive, ed efficacia dell’impianto argomen- tativo. Per studiare l’esperienza gesuitica, Lugones visito` le rovine delle missioni e si documento` appro- fonditamente sulla storia della Compagnia di Gesu`. La sua indagine si propone al lettore come scientifi- ca ed imparziale; essa muove dal medioevo spagnolo per tracciare le motivazioni politiche ed economiche che spinsero i primi conquistatori verso il nuovo mondo. In questo modo lo scrittore si distacca dalla tradizionale prospettiva che motiva l’azione dei ge- suiti in Argentina con il tentativo di instaurare un governo teocratico utopico, ed associa invece l’evan- gelizzazione ad una conquista vera e propria, non solamente spirituale.
Il saggio, di circa trecento pagine, e` cosı` articola- to: un’introduzione di carattere storico-antropologi- co, in cui l’autore illustra la situazione politico-socia- le nella Spagna tardo-medievale (El paı´s conquista- dor) contrapponendola alle abitudini di vita nomade e selvaggia delle tribu` guaranı´ (El futuro imperio); una parte centrale dedicata alla descrizione della conquista laica e spirituale subı`ta dagli indigeni, e al- l’attento esame della politica condotta dai Padri; una parte finale in cui lo scrittore riporta e commenta la cronaca dell’espulsione dell’Ordine dal territorio del Paraguay,7 corredata da una descrizione precisa e poetica delle rovine visitate.
Punto di partenza della riflessione storica di Lu- gones e` la descrizione della societa` spagnola ai tempi
1 Su Lugones, cfr. la monografia di Alberto A. Conil Paz, Leopoldo Lugones, Libreria Huemul,Buenos Aires, 1985. 2 La spedizione partı` da Buenos Aires per visitare le rovine di San Ignacio Minı`, San Nicolas, San Carlos, Apo`stoles, San Javier. 3 Cosı` definito secondo un’espressione di Borges.
4 Leopoldo Lugones, El Imperio jesuı´tico, Buenos Aires, 1907. Ristampato nel 2009 con il titolo El Imperio jesuı´tico: Ensayo
Historico (1907), Kessinger Publishing.
5 Per un approfondimento si veda la monografia di Emir Rodriguez Monegal, El desterrado: vida y obra de Horacio Quiroga,
Edeba, Buenos Aires, 1968.
6 In estrema sintesi, si puo` dire che il pensiero politico dello scrittore attraverso` quattro fasi: anarchico-socialista tra il 1895 e il
1902, conservatore liberale fino al 1923, militarista fino al 1931, per assumere infine un atteggiamento di distaccato disincanto.
7 La provincia ecclesiastica del Paraguay, in cui vennero realizzate le Riduzioni, e` una zona dalla superficie di 350.000 km com-
della conquista del nuovo mondo; il legame tra l’hi- dalgı´a8e l’istituzione delle Riduzioni e` infatti cio` che fa identificare all’autore l’azione gesuitica con una ‘‘conquista’’ e da` alla conseguente teocrazia il carat- tere di ‘‘Impero’’. Il fondatore della Compagnia di Gesu`, Ignazio di Loyola, era un militare, e trasferı` nel suo Ordine religioso i caratteri propri dell’ideale conquistatore, riadattati alle necessita` sociali e reli- giose dell’epoca. Secondo la visione storica di Lugo- nes, lo spirito militaresco, insito nella mentalita` spa- gnola, arrivo` a fondersi con l’ideale supremo di Im- pero Cristiano, dando origine e potere alle nuove fi- gure di ‘‘conquistatori religiosi’’ che, terminata l’e- poca delle crociate, sostituirono in breve tempo i conquistadores della tradizione medievale.
Continuando con questa riflessione Lugones de- scrive i due tipi di conquista subı`ti dalla popolazione guaranı´: prima quella laica iniziata con la spedizione di Caboto nel 1526-27, e successivamente quella spi- rituale condotta da francescani e gesuiti. Indagando la politica dei Padri missionari, Lugones evidenzia innanzitutto l’importanza del cattolicesimo formale, cioe` il ricorso alla cristianizzazione dei culti tribali, all’apprendimento delle arti e alla suggestione sce- nografica degli edifici di culto baroccheggianti: tutti elementi utilizzati per rendere piu` semplice agli indi- geni l’adozione di una fede complessa, tralasciando la profonda comprensione della teologia astratta. I gesuiti si impegnarono soprattutto ad integrare il tempo lavorativo ed il tempo sacro: l’ascolto della messa, l’insegnamento della dottrina e le cerimonie fastose che dovevano esprimere la grandezza della religione cattolica, furono mezzi di evangelizzazione ma anche di regolamentazione della vita civile: lo scopo delle missioni era esattamente quello di ‘‘ri- durre’’ gli indigeni a vita civile e cristiana.9Riguardo alla politica economica all’interno delle Riduzioni, Lugones afferma che essa fosse improntata ad un comunismo «piu` dispotico di un impero orienta- le»,10perche´ tale da impedire ogni progresso econo- mico all’individuo, permettendo solamente l’ugua- glianza nella poverta`. La struttura produttiva era in- fatti basata sulla totale esclusione degli indios dai rapporti commerciali, la moneta ed i rapporti con la popolazione spagnola erano appannaggio esclusi- vo dei Padri. Con questa premessa l’autore spiega
poi l’inevitabile fallimento dell’esperimento teocrati- co e l’espulsione dell’Ordine dal Paraguay. La po- tenza economica delle Riduzioni, concentrata nelle mani dei religiosi, scateno` accese ostilita` con i vecchi encomenderos che tentarono, appoggiati dal gover- natore Antequera, di restaurare i propri privilegi so- stituendosi ai gesuiti nell’amministrazione delle mis- sioni. Ben presto si crearono due schieramenti che rappresentavano in sostanza lo scontro tra il governo locale, che desiderava piu` potere economico, ed il potere centrale, attento a tutelare gli interessi con- cessi dalla corona spagnola. I gesuiti accusarono il governatore di voler l’indipendenza e spronarono i guaranı` a combattere per i Re Cattolici11dando alla loro lotta una connotazione patriottica. Antequera, riconosciuto come traditore dal governo spagnolo locale, dopo aver tentato manu militari la conquista delle Riduzioni, fu giustiziato per ordine del vicere`. La popolazione paraguayana, che in larga parte ap- poggiava l’intento di Antequera, reagı` con rabbia espellendo dalla regione i gesuiti, additati come i so- billatori della rivoluzione. Dopo l’espulsione, Lugo- nes riferisce che il governo spagnolo conservo` il si- stema di comunismo politico facendo amministrare le riduzioni a funzionari civili, ma i guaranı` non sep- pero adattarsi al nuovo tipo di societa` e di sfrutta- mento cui furono sottoposti, e la loro popolazione subı` un grave calo demografico.12 A questo punto del saggio, lo scrittore termina la narrazione storica e si dedica alla descrizione minuziosa e particolareg- giata del paesaggio di Misiones. Elenca con chiarez- za e gusto del dettaglio le risorse naturali del territo- rio, ed illustra le rovine visitate parlando della loro ‘‘poesia’’ e della ‘‘mistica nostalgia’’ che esse evoca- no. Ne valuta positivamente l’aspetto monumentale ed architettonico e le inserisce tra i luoghi piu` sugge- stivi e preziosi che l’Argentina possa offrire.
Nel L’Impero gesuitico Leopoldo Lugones forni- sce un’interpretazione storica, antropologica e natu- ralistica delle rovine gesuitiche; le riflessioni, frutto di ricerche approfondite, non perdono di vista le aspettative del governo riguardo alle conclusioni dello scritto commissionato. Dalla lettura dell’opera appare chiara la critica dell’autore all’impresa gesui- tica: egli vede nell’esperienza riduzionistica il tenta- tivo utopico di creare una teocrazia di stampo feu-
8 Ceto militare cavalleresco spagnolo.
9 Per una lettura d’approfondimento sul fenomeno delle riduzioni gesuitiche si veda Alberto Armani, Citta` di Dio e citta` del
sole. Lo ‘‘Stato’’ gesuita dei Guaranı` (1609-1768), Roma, Studium editore, 1977.
10 L. Lugones, L’Imperio..., Epilogo, p. 271.
11 Appellativo con cui erano identificati i monarchi spagnoli.
12 La popolazione guaranı` diminuı` dell’ottava parte, invertendo il trend il crescita continua che si era mantenuto durante l’am-
dale. I gesuiti, imponendo una ‘‘societa` perfetta’’ di questo tipo, cadono nell’anacronismo e, tentando di cristallizzare le istituzioni della Chiesa medievale, si oppongono inutilmente al progresso dell’eta` moder- na. La radice della debolezza economica e sociale dei guaranı` si trova, per Lugones, nell’isolamento determinato dalle Riduzioni che, non fornendo agli indigeni gli strumenti per auto-amministrarsi, inse- gnarono loro ad essere schiavi, escludendoli dallo sviluppo economico a cui avrebbero potuto parteci- pare. La stessa rovina dell’istituzione riduzionistica e` individuabile per l’autore nella trasformazione del- l’impresa da religiosa a commerciale; tale conclusio- ne esprime nitidamente la sua mentalita` anticlericale e liberale, e permette di contestualizzare il suo scrit- to negli anni dello sviluppo del capitalismo in Ar- gentina. Nel suo saggio Lugones individua infatti nel modello di ‘‘comunismo teocratico’’ gesuita i principali ostacoli allo sviluppo economico: l’assenza di moneta, liberta` di commercio e liberta` di coscien- za.13 Operando una critica sistematica dell’econo- mia riduzionistica, esalta indirettamente la nuova politica economica14di stampo capitalistico, fornen- do una prova storica della sua efficacia: se il comu- nismo unifica il popolo nella poverta` e nella miseria, il capitalismo e` riconosciuto come unico mezzo di progresso economico e sociale.
Tracce della trasformazione della societa` argenti- na si ritrovano anche nell’opera di Horacio Quiroga; ambientando i suoi racconti nella selva di Misiones egli ne testimonia la trasformazione da foresta a piantagione. Il poeta uruguayano (1878-1937) seguı` l’amico Leopoldo Lugones nella spedizione attraver- so le rovine gesuitiche, con le sue pose da dandy at- traverso` la foresta vestito di bianco ed il suo atteg- giamento fu esasperante: rifiuto` piu` volte di proce- dere a dorso di mulo e pretese un cavallo, e non ri- spetto` la marcia dei compagni affrettandosi o rallen- tando e facendosi attendere per ore. Tuttavia la fo- resta fu per lui un balsamo, la dispepsia e l’asma che lo affliggevano scomparvero, l’atmosfera selvag- gia di Misiones lo strego`, e nel 1906 (lo scrittore che spesso indossava bermuda e interrompeva irrispet-
tosamente la siesta scorrazzando per il villaggio con una potente Ford T negro e una Harley David- son del ’25) compro` un terreno di 185 ettari a San- t’Ignazio e vi si trasferı` con la famiglia. L’incontro con la selva misionera determino` la svolta biografica ed artistica di Quiroga, ed ebbe una grandissima ri- sonanza nella sua opera; egli si formo` sul modello di scrittori europei e nordamericani come Baudelaire, Kipling, D’Annunzio e Poe ma, dopo l’esperienza di Sant’Ignazio, abbandono` il modernismo degli ini- zi e cerco` di coniugare conflitti di carattere universa- le nello spazio particolare della foresta che divenne la protagonista assoluta dei suoi scritti.15 Il ritirarsi in una zona di frontiera, a cui i lettori di citta` non potevano accedere, divenne non solo un tratto di- stintivo dello stile dello scrittore, ma una necessita`, quasi un’ossessione.16 Quiroga, dandy raffinato e personaggio bizzarro, trovo` nella vita rurale il sollie- vo dai gravi lutti che lo colpirono.17A Sant’Ignazio riscoprı` la passione giovanile per la chimica e la mec- canica, recupero` il legame con la terra, e il descrivere le atmosfere della foresta, lascio` nei suoi racconti la traccia della sua epopea misionera come in una bio- grafia. Fabbricare il carbone a fuoco lento, fertilizza- re la sua terra sassosa distillando vino d’arancia, smontare ed inchiodare di continuo la stessa canoa, confezionarsi gli stivali, conversare con la vipera che allevava nel suo giardino, formo` l’apprendistato che divenne pietra miliare della storia della letteratura argentina. Quiroga smise di essere uno scrittore che si auto-finanzava, e divenne un coltivatore a tutti gli effetti, dispiacendosi (proprio quando i suoi rac- conti diventarono popolari e fonte di reddito sicura) di non poter vivere dei suoi guadagni agricoli. Solo di tanto in tanto infatti egli scriveva frasi su pezzetti di carta che poi conservava in una scatole di latta: questa era la materia prima dei suoi racconti, ed i protagonisti delle sue avventure non sono eroi con- venzionali, ma ‘‘esiliati’’, tagliapietre, gente di vita dura. Anche il suo linguaggio abbandono` presto le raffinatezze del modernismo per diventare aspro e scarno, adeguandosi alla realta` descritta. Quiroga narra di volta in volta la lotta dell’uomo contro la na-
LE ROVINE GESUITICHE NEGLI SCRITTI DI LEOPOLDO LUGONES ED HORACIO QUIROGA
13 Lugones, L’Impero... cit., p. 273.
14 A sostegno delle proprie affermazioni Lugones riporta una significativa citazione di Montesquieu: «L’effetto naturale del com-
mercio e` condurre alla pace», Lugones, L’Impero... cit., p. 274.
15 Le opere in cui si risente di piu` quest’influenza sono I racconti di Amore, Follia e di Morte scritti a Misiones tra il 1910 e 1916,
Racconti della foresta (1921), Anaconda (1923), Gli esiliati (1926), Il deserto (1924) e Piu` in la` (1934).
16 Lasciato Sant’Ignazio nel 1916, vive fino al 1935 a Buenos Aires in una casa identica al suo bungalow di Misiones. Perfino nel
1936, ricoverato in una clinica di Buenos Aires per dolori allo stomaco, disse all’amico Isidoro Escalera (amministratore della sua tenuta) di non vedere l’ora di tornare a San Ignazio. Si suicido` pero` dopo pochi mesi, avendo scoperto di avere un cancro.
17 A pochi mesi dalla sua nascita Quiroga perse il padre; il patrigno si suicido` in seguito ad una paralisi cerebrale; in gioventu`
uccise un caro amico sparandogli accidentalmente; trasferitosi a Misiones, la prima moglie si avveleno` con il cianuro lasciandolo nella foresta con due figli piccoli.
tura, ma la focalizzazione sul mondo animale e natu- rale crea una certa ambiguita` rappresentando l’uo- mo come l’essere che distrugge ed e` a sua volta di- strutto, secondo le leggi naturali, senza mostrare al- cun carattere eroico. Nei suoi racconti si vede inol- tre come il contatto con la natura, gli animali della foresta e la vita primitiva, lascino profonde tracce nel suo stile di scrittura: in molte altre opere riferisce con precisione i mutamenti del clima della foresta, dal caldo torrido al freddo intenso, e trovano spazio anche la meticolosa descrizione dei diversi tipi di manioca e delle varie piante della foresta che egli chiamava con i nomi scientifici. Il materiale dei libri e` spesso eterogeneo; l’ossessione per la morte, la de- bolezza umana e le situazioni surreali, segnano i rac- conti di Quiroga e spesso nelle sue storie, il protago- nista e` colpito da un fatale incidente o si scontra con la natura a cui non puo` opporsi. Le rovine gesuitiche lo impressionarono subito per la vegetazione selvag- gia, ma successivamente egli decise di adottare lo sti- le di vita dei coltivatori indios schierandosi dalla loro parte e denunciandone piu` volte lo sfruttamento nelle piantagioni di yerba mate. Del passato riduzio- nistico egli aveva un’opinione ben precisa: egli soste- neva che l’unica eredita` lasciata dai religiosi fosse la schiavitu` del lavoro per gli indigeni e l’inviolabilita` per i padroni.
In conclusione, dalla breve analisi degli scritti di Leopoldo Lugones e Horacio Quiroga emerge la stes- sa condanna del passato gesuitico e della sua eredita` per le popolazioni guaranı`, ma il differente approccio dei due autori alla realta` delle rovine offre sfumature
di giudizio interessanti. Lugones si concentro` sugli aspetti economici ed antropologici delle Riduzioni, e baso` la sua interpretazione su un’attenta ricerca sto- rica, in difesa del capitalismo, motivata dagli interessi politici del governo; Quiroga invece, ‘‘visse’’ Sant’I- gnazio, e trasferendo la sua esperienza nei racconti, fornı` una testimonianza diretta della trasformazione della selva misionera in piantagione, denunciando le ripercussioni negative del nuovo modello economico sulle popolazioni indigene. Le rovine gesuitiche, con la loro storia e la particolare collocazione geografica, mostrano come l’eco di una vicenda svoltasi oltre due secoli fa si propaghi continuando ad assumere un’im- portanza politica ed una valenza d’attualita` che va ol- tre l’interesse erudito degli studiosi e che prova, a mio avviso, come la loro storia continui a vivere e mutare attraverso i filtri culturali di chi le osserva. Esse si pre- stano di volta in volta a letture differenti: sono state vestigia di antiche civilta` per viaggiatori romantici ed esploratori avventurosi; fonte di malinconica ispi- razione per poeti e scrittori come Quiroga, che nel- l’indifferente trionfo della foresta sulle macerie, lesse la sfida universale tra uomo e natura; testimoni diretti della storia, evocati in nome di ideologie e progetti politici da sostenere o attaccare. Ancora oggi, accan- tonate le suggestioni poetiche del paesaggio, e svinco- lata dal fattore religioso che imponeva agli storici di schierarsi tra clericali ed anti-clericali, la vicenda ge- suitica ritorna ad essere uno dei temi fondamentali di ricerca nelle universita` argentine.