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IV. DOPO IL 1997: HONG KONG IN CINA

4. Joshua Wong e le proteste studentesche contro la riforma dell’istruzione

LegCo, egli ottenne anche la promessa che the ultimate aim, così come stabilito nella Basic Law all’art. 45, fosse l’elezione a suffragio universale del capo dell’esecutivo. C’è da precisare, comunque, che la Basic Law non si esprimeva su quando o come questo obiettivo sarebbe stato raggiunto. Il suffragio universale avrebbe dovuto dare a tutta la popolazione di Hong Kong il diritto di eleggere il capo dell'esecutivo. Tuttavia, è rimasto inspiegato come i candidati per l'elezione sarebbero stati nominati. I democratici speravano in un meccanismo per cui chiunque potesse presentarsi per diventare capo dell’esecutivo ma, fintanto che i candidati fossero stati nominati da Pechino, nessuno dei democratici avrebbe potuto correre per la carica352. Nel 2007, l’Assemblea Nazionale del Popolo della Repubblica Popolare stabilì che la richiesta sarebbe stata accolta nel 2017, e non nel 2012 come era stato previsto inizialmente, mentre entro il 2020 i cittadini avrebbero avuto il diritto di eleggere tutti i membri del Consiglio Legislativo. Nel frattempo, il capo dell'esecutivo sarebbe stato selezionato da una commissione formata in maggioranza da politici e uomini d’affari pro-Pechino. Nel 2012 la carica venne affidata a Leung Chun-ying, uomo molto discusso e ancora meno popolare anche del predecessore Tung Chee-hwa. «Era difficile dire a cosa gli hongkonghesi si opponevano maggiormente, se al suo approccio autoritario, alla sua apparente insensibilità al sentimento pubblico o alle voci persistenti che Leung fosse da molto tempo un membro segreto del Partito Comunista Cinese»353, anche se lui negava di farne parte.

352 Cfr. Dapiran, Anthony, City of Protest: A Recent History of Dissent in Hong Kong, Penguin Group,

Australia 2017, p. 69-70.

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Neanche nell’anno della nomina del nuovo capo dell’esecutivo mancarono le manifestazioni contro le decisioni del governo di Hong Kong. Nel 2010, poco prima della fine del suo secondo mandato, Donald Tsang, l’allora capo dell’esecutivo, nel suo ultimo discorso politico sostenne che il governo avrebbe introdotto un nuovo programma scolastico con una nuova materia obbligatoria: “educazione morale e nazionale”354. Questo programma era stato pensato, ha detto Steve Tsang,

«perché [Pechino] vedeva che le nuove generazioni di Hong Kong stavano sviluppando opinioni e comportamenti poco patriottici. Il nuovo piano di studi era fondato sulla promozione del nazionalismo: la cosa più importante era sostenere il Paese, e il Paese è il Partito Comunista»355.

Ugualmente, Joshua Wong, all’epoca tredicenne e che sarà tra i leader delle manifestazioni studentesche anche negli anni seguenti, ha spiegato come, per quanto il cambiamento potesse sembrare inoffensivo, ci fosse «uno scopo più sinistro: indurre, senza che noi o i nostri genitori ce ne rendessimo conto, una prima generazione di cittadini di Hong Kong ad adottare un modello cinese e insegnarci ad accettare e fare nostri i principi del Partito Comunista»356. Fu proprio in reazione alla riforma dell’istruzione che nel maggio 2011 Joshua Wong e un suo amico e collega Ivan Lam fondarono il gruppo Scholarism. Dopo un anno, il movimento, nato da un gruppo su Facebook, aveva raggiunto i 10.000 iscritti, tra cui anche Agnes Chow357. A luglio 2012, la campagna

contro la riforma, che fino ad allora era stata composta di soli discorsi pubblici e interviste rilasciate alla stampa, «divenne più aggressiva»358. Poco dopo il giuramento di Leung Chun-ying, venne distribuito in tutte le scuole primarie e secondarie un manuale di insegnamento, nel quale veniva elogiato il Partito Comunista Cinese e si criticava la democrazia occidentale. Questo, ha scritto Wong «confermò tutti i nostri dubbi e paure sulla propaganda comunista»359.

La reazione fu immediata. In pochissimi giorni si formò un’alleanza tra diverse organizzazioni tra cui Scholarism, la Federazione degli studenti di Hong Kong (HKFS) e

354 La materia aveva diversi scopi: sviluppo delle qualità morali; sviluppo di un comportamento ottimista e

positivo; autoconsapevolezza; capacità di giudicare in modo attento e ragionevole; riconoscimento dell’identità. Wong, Joshua, Ng, Jason Yi, Noi siamo la rivoluzione: Perché la piazza può salvare la

democrazia, Feltrinelli Editore, Milano 2020, p. 37-38.

355 Intervento di Steve Tsang al min. 7:53 all’interno del film documentario “Joshua: Teenager vs

Superpower” diretto dal regista Joe Piscatella, disponibile sulla piattaforma Netflix.

356 Wong, Joshua, Ng, Jason Yi, Noi siamo la rivoluzione: Perché la piazza può salvare la democrazia,

Feltrinelli Editore, Milano 2020, p. 38

357 Agnes Chow diventerà una delle principali esponenti di Scholarism.

358 Wong, Joshua, Ng, Jason Yi, Noi siamo la rivoluzione: Perché la piazza può salvare la democrazia,

Feltrinelli Editore, Milano 2020, p. 41

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il Fronte civile per i diritti umani (CHRF). Il 29 luglio 2012 l’alleanza diede inizio a una protesta di massa. Parteciparono in 100.000, soprattutto genitori e studenti360. Nonostante la grande adesione, il governo Leung non fece nessun passo indietro, confermando il nuovo programma per l’anno scolastico che sarebbe iniziato a settembre. Le organizzazioni degli studenti non si arresero, continuando con manifestazioni davanti alle scuole e raccolte di firme. Il 31 agosto Wong invitò gli studenti a occupare il cortile principale della sede del governo a Admiralty, ribattezzando la zona Civic Square. Il 3 settembre alcuni manifestanti iniziarono lo sciopero della fame. Il 7 settembre, ancora una volta, studenti e genitori scesero a manifestare davanti al palazzo del governo. Si trattava di più di 120.000 persone, tutte vestite di nero. «Fu il più grande raduno pubblico mai organizzato nella storia di Hong Kong senza il consenso della polizia, e un risultato notevole per una protesta indetta da studenti delle superiori»361. Il giorno seguente il capo

dell’esecutivo tenne una conferenza stampa e comunicò la sospensione del programma. Gli studenti avevano vinto.