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IV. DOPO IL 1997: HONG KONG IN CINA

7. Dalle manifestazioni alla politica

Dopo la fine delle manifestazioni e delle occupazioni, l’obiettivo per i manifestanti divenne le elezioni del Consiglio Legislativo del 2016. Con l’idea di combattere la politica dall’interno, nacquero nuovi partiti come Demosistō e Youngspiration, figli, questi, della Rivoluzione degli ombrelli. Joshua Wong ha raccontato che dare il via alla carriera politica non fu per niente facile. Venne scelto come candidato per Demosistō Nathan Law, ex leader dell’HKFS, che nel 2016 era l’unico ad avere più di ventun anni, l’età minima per potersi candidare. Wong e Agnes Chow avevano vent’anni405.

Inizialmente, Nathan Law risultò in svantaggio rispetto agli altri candidati. Il suo ruolo nella Rivoluzione degli Ombrelli «costituiva una macchia nel suo passato che scoraggiava la classe media ormai stanca delle proteste»406. I membri di Demosistō, però, non si

403 «Il Parlamento di Hong Kong ha bocciato la proposta cinese per le elezioni del 2017», il Post, 18 giugno

2015, link: http://www.ilpost.it/2015/06/18/hong-kong-riforma-sistema-elettorale/

404 Forsythe, Michael e Alan Wong, «Hong Kong Legislature Rejects Beijing-Backed Election Plan», in

New York Times, 18 giugno 2015, disponibile al link:

https://www.nytimes.com/2015/06/19/world/asia/hong-kong-votes-down-beijing-election-plan.html

405 Cfr. Wong, Joshua, Ng, Jason Yi, Noi siamo la rivoluzione: Perché la piazza può salvare la democrazia,

Feltrinelli Editore, Milano 2020, p. 59-60.

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diedero per vinti, nonostante i sondaggi non fossero a favore del loro candidato. I numeri, come ha testimoniato Wong, cominciarono a salire solo dopo una serie di dibattiti televisivi andati molto bene. L’impegno non fu vano, perché Nathan Law riuscì ad ottenere più di 50.000 voti diventando, a ventitré anni, il rappresentante più giovane mai eletto in Asia407. Furono eletti anche due membri di Youngspiration, Sixtus Leung Chung- hang e Yau Wai-ching.

Le elezioni di settembre 2016 furono un grande successo per il fronte pro- democrazia, sia per l’affluenza (il 58% dei registrati al voto si recò alle urne408), sia per i risultati. È chiaro che la Rivoluzione degli Ombrelli ebbe un enorme ruolo nello spingere gli hongkonghesi alla partecipazione politica. Il 5 settembre del 2016 i democratici riuscirono a vincere 30 dei 70 seggi del LegCo409. Nathan Law e i suoi colleghi avevano

da poco occupato la carica quando scoppiò il cosiddetto Oathgate. A ottobre, durante la cerimonia di giuramento, sei rappresentanti, tra cui Nathan Law e i due membri di Youngspiration, sfruttarono l’occasione per fare una dichiarazione politica. Nel fare il giuramento alla Cina, Nathan Law «cambiò l’intonazione sull'ultima parola, trasformando la frase in una domanda»410; i due membri di Youngspiration giurarono fedeltà alla “nazione di Hong Kong”, avvolgendosi con la bandiera dell’isola e dicendo “Hong Kong non è Cina”411. Joshua Wong ha scritto che tra i partiti democratici «era

diventata quasi una tradizione usare la cerimonia del giuramento come momento di protesta, mostrando vari oggetti, striscioni, urlando slogan o aggiungendo qualche parola al discorso ufficiale»412. In quell’occasione, però, il governo di Hong Kong non lasciò perdere e avviò un’azione legale contro i sei nuovi eletti in maniera da poterli rimuovere. Subito dopo, Pechino comunicò l’intenzione di rilasciare un'interpretazione dell’art. 104, il quale recitava:

407 Cfr. Jenkins, Nash, «The Rule of Nathan Law: Hong Kong's Youngest Lawmaker Arises», Time, 7

settembre 2016, disponibile al link: https://time.com/4479970/hong-kong-nathan-law-legislature- demosisto-democracy/

408 Cfr. Dapiran, Anthony, City of Protest: A Recent History of Dissent in Hong Kong, Penguin Group,

Australia 2017, p. 92.

409 Cfr. Chan, Yuen, «Oathgate will hurt Hong Kong democracy», Aljazeera, 21 novembre 2016,

disponibile al link: https://www.aljazeera.com/opinions/2016/11/21/oathgate-will-hurt-hong-kong- democracy

410 Wong, Joshua, Ng, Jason Yi, Noi siamo la rivoluzione: Perché la piazza può salvare la democrazia,

Feltrinelli Editore, Milano 2020, p. 62.

411 Cfr. Chan, Yuen, «Oathgate will hurt Hong Kong democracy», Aljazeera, 21 novembre 2016,

disponibile al link: https://www.aljazeera.com/opinions/2016/11/21/oathgate-will-hurt-hong-kong- democracy

412 Wong, Joshua, Ng, Jason Yi, Noi siamo la rivoluzione: Perché la piazza può salvare la democrazia,

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«When assuming office, the Chief Executive, principal officials, members of the

Executive Council and of the Legislative Council, judges of the courts at all levels and other members of the judiciary in the Hong Kong Special Administrative Region must, in accordance with law, swear to uphold the Basic Law of the Hong Kong Special Administrative Region of the People's Republic of China and swear allegiance to the Hong Kong Special Administrative Region of the People's Republic of China»413.

Pechino sostenne quindi che la posizione del governo di Hong Kong fosse in linea con la Basic Law. Tutto questo avvenne prima che la Corte di Hong Kong potesse emettere una decisione414. Il giorno prima che Pechino rendesse pubblica la sua interpretazione, 13.000 persone scesero in strada a protestare contro la decisione della RPC di intromettersi ancora una volta. L’intervento venne considerato come un tentativo di indebolire l’indipendenza giudiziaria di Hong Kong. Durante la manifestazione, Yau Wai-ching, intervistata da Tom Grundy per Hong Kong Free Press, disse: «Noi pensiamo che il governo di Pechino voglia distruggere l’impegno preso tra il governo di Hong Kong e la RPC». Alla domanda del giornalista se avesse qualcosa da dire a chi le dava la colpa dell’intervento di Pechino e che dovesse prendersi le sue responsabilità, rispose: «Il governo della RPC […] ha il diritto di fare la sua scelta, ma ha scelto di risolvere il problema in questo modo», aggiungendo infine di non essersi pentita del giuramento fatto415.

Nella sua interpretazione, il Comitato permanente dell’Assemblea Nazionale del Popolo affermò che ogni funzionario pubblico che intenzionalmente decidesse di deviare dalla formulazione ufficiale o non prestasse giuramento in modo “sincero o solenne”, non avrebbe potuto ripeterlo e il gesto sarebbe stato considerato in sé come un rifiuto della carica416. Di conseguenza, i sei nuovi rappresentanti “colpevoli” di aver modificato il giuramento vennero esclusi dall’incarico. L’Oathgate andò avanti per mesi. La Corte si pronunciò a favore di Pechino e contro i sei legislatori a luglio 2017.

413 Art. 104 Basic Law.

414 Hong Kong ha un sistema legale separato dalla Cina e si basa sul Common Law, ma il parlamento di

Pechino ha mantenuto il diritto di interpretazione della Basic Law. Chan, Yuen, «Oathgate will hurt Hong

Kong democracy», Aljazeera, 21 novembre 2016, disponibile al link:

https://www.aljazeera.com/opinions/2016/11/21/oathgate-will-hurt-hong-kong-democracy

415 Cfr. Grundy, Tom, «‘There is no more One Country Two Systems': Thousands rally against Beijing's

intervention in oath row», Hong Kong Free Press, 6 novembre 2016, disponibile al link: https://hongkongfp.com/2016/11/06/there-is-no-more-one-country-two-systems-thousands-rally-against- beijings-intervention-in-oath-row/

416 Cfr. Chan, Yuen, «Oathgate will hurt Hong Kong democracy», Aljazeera, 21 novembre 2016,

disponibile al link: https://www.aljazeera.com/opinions/2016/11/21/oathgate-will-hurt-hong-kong- democracy

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Il 17 agosto 2017, la Corte d’Appello di Hong Kong condannò a una pena dai sei agli otto mesi Joshua Wong, Nathan Law e Alex Chow per le occupazioni del 2014. Wong, a questo proposito, ha commentato:

«La prigionia politica è una tappa inevitabile sul cammino verso la democrazia. Prima di Hong Kong era successo anche alla Corea del Sud e a Taiwan. Noi tre l’abbiamo vissuto sulla nostra pelle ma, invece di metterci a tacere, la galera ci avrebbe resi più forti e determinati»417.