• Non ci sono risultati.

L’attenzione italiana alla riflessione e l’azione educativa familiare

Nell’ambito della riflessione pedagogica italiana36, l’educazione familiare si presenta come un ambito ancora inesplorato. Le motivazioni di questo assenteismo possono essere differenti: la naturalezza con la quale si costruisce una famiglia e si diventa genitori ha sicuramente influito nel conferire, in maniera innata e legittima, competenze e responsabilità genitoriali a chiunque diventasse padre o madre, oppure forse è proprio la particolarità della figura genitoriale e dei suoi compiti, improntati prevalentemente su sentimenti e una profonda affettività, ad avere “bloccato” l’indagine pedagogica. In effetti chi può, in questo senso, dare insegnamenti e divenire maestro di qualcuno?

La famiglia, intesa quale complesso di forti sentimenti, di affetti e ricordi intensi, ha sempre delineato quell’ambito di esistenza che ogni individuo contraddistingue con il sostantivo privato: ambito in cui si è al sicuro, protetti, fragili, in errore, apprezzati, amati, profondamente felici o, semplicemente, si è se stessi. E’ l’ambito in cui non occorre indossare le “maschere” professionali o sociali doverose in altri contesti, e che, conferendo determinate posizioni, comportano l’assolvimento di precisi compiti, e quindi il possesso di precise abilità e capacità (basti pensare

36

Nel nostro Paese, la riflessione pedagogica sulla famiglia è andata sviluppandosi in tempi recenti e, soprattutto, è andata privilegiando gli ambienti cattolici. Infatti, maggiori contributi possono essere riassunti nei seguenti testi: M.Casotti, Educare la famiglia oggi?, Brescia, La Scuola, 1957; M.Casotti, Famiglia ed educazione, Brescia, La Scuola, 1967; M.Peretti, La pedagogia della famiglia, Brescia, La Scuola, 1969, M.Peretti (a cura), L’educazione familiare oggi, Brescia, La Scuola, 1972; N.Galli, Educazione familiare e società complessa, Milano, Vita e Pensiero, 1991; N.Galli, Educazione dei coniugi alla famiglia, Milano, Vita e Pensiero, 1992; N.Galli, Educazione dei giovani alla vita matrimoniale, Vita e Pensiero, Milano,1993; N.Galli, Educazione familiare alle soglie del terzo millennio, La Scuola, Brescia, 1996; N.Galli, Pedagogia della famiglia ed educazioni degli adulti, Milano, Vita e Pensiero, 2000;

Dott.ssa Maria Francesca Ghiaccio, Programmazione televisiva e sostegno alla genitorialità. Strutture, processi e all’ambito lavorativo). Il privato non ammette insegnamenti, lezioni, o l’acquisizione di pratiche specifiche: in esso ognuno pone solo in gioco se stesso nella sua totalità.

L’educazione familiare non avanza nessuna pretesa d’insegnamento. Come ogni intervento educativo si propone esclusivamente di dare aiuto favorendo la riflessione, per comprendere meglio se stessi (in questo senso il ruolo genitoriale che si ricopre) e fornire di senso il proprio agire. Sostenere i genitori, offrendo loro occasioni di incontro e di confronto positivo, dove la discussione e la riflessione sono in grado di promuovere accrescimento e maturazione a differenti livelli: quali competenze genitoriali, conoscenze, problematiche giovanili, modalità comportamentali, ecc... Il sostegno, connotandosi di dinamicità e di apertura, spogliandosi da quella staticità che conduceva a cogliere il destinatario confinato in uno stato di bisogno passivo, diviene un vero e proprio supporto attivo alla famiglia, rispettoso e attento della modalità con la quale le figure genitoriali, ogni giorno, immersi nella società vivono, esperiscono e percepiscono il loro essere e fare famiglia. Significa progettare e realizzare servizi capaci di accompagnare a rinforzare i genitori nelle loro azioni quotidiane, siano esse connotate o meno dalla problematicità, affinché siano sempre e in maniera sempre più consapevole, stabili punti di riferimento per i propri figli.

Spesso, le difficoltà legate alla crescita dei figli, o le problematiche connesse alle fasi di transizione che attraversa ogni famiglia nel suo evolvere e perpetuarsi nel tempo, o ancora la sofferenza innescata da crisi o disavventure che s’incontrano improvvisamente, danno origine allo sviluppo di sentimenti negativi o percezioni sconfortanti che, inevitabilmente, si ripercuotono nella dinamica relazionale genitori- figli. Gli interventi di educazione familiare offrono e supportano il confronto attivo con l’evento problematico, con la difficoltà; aiuta i genitori a connotare di positività e di senso la complessità dell’imprevisto promuovendone la sua accettazione. Esso si traduce in una modalità di fronteggiare l’inatteso, insieme alla sofferenza o al disorientamento che spesso l’accompagna, attraverso l’analisi, la riflessione, la discussione; la ri-negoziazione di significati, di fini o di valori. Divenendo flessibili, aperti al cambiamento e insieme consapevoli della misteriosa evoluzione che investe ogni esistenza e ogni progetto di vita insieme. Questo non diviene sinonimo di realizzazione di persone forti e robuste, connotate da ampie spalle dietro le quali accantonare sofferenze, dolori o problemi. Significa piuttosto, favorire la formazione

Dott.ssa Maria Francesca Ghiaccio, Programmazione televisiva e sostegno alla genitorialità. Strutture, processi e di personalità dotate di una forza e di una potenza, che si traduce in un’ingente flessibilità cognitiva che, nello scontrarsi costruttivamente, con ciò che appare assurdo e illogico, innesca la ricerca di un loro possibile significato.

I differenti interventi di educazione familiare fanno della famiglia o meglio, nella maggior parte dei casi, dei genitori, i protagonisti attivi di ogni servizio. Questi ultimi, infatti, connotandosi quali particolari e intenzionali opportunità di confronto e crescita, presuppongono non solo l’estensione del loro ambito d’intervento alla “normalità”, spingendosi dunque oltre il tradizionale terreno del disagio e della patologia, ma si rivolgono alla genitorialità in termini di risorse, di capacità, di possibilità. I genitori, testimoni consapevoli della loro particolare modalità di assolvere ai compiti e alle responsabilità che tale ruolo comporta, abbandonano la veste di utenti esclusivamente bisognosi e inerti per indossare quella di partner attivi, dalle molteplici e celate potenzialità.

L’educazione familiare, dunque, concretizzandosi in una molteplicità di servizi e interventi sparsi nel territorio, s’inserisce in una dimensione teorico e operativa di stampo educativo-promozionale, dove ogni sistema familiare con le sue peculiarità, connotato da normali difficoltà o da serie problematiche, viene supportato ad evolvere e a crescere nella sua specificità, prendendo atto e sviluppando le proprie risorse, nella convinzione che ogni individuo e così ogni famiglia, sia in grado di rintracciare le risposte ai propri quesiti, solo in se stessa, ripiegando inquisitoriamente il pensiero alla storia, all’identità, all’habitus, alle norme implicite ed esplicite … che ogni giorno la riaffermano.