• Non ci sono risultati.

La “mediatizzazione” del sostegno alla genitorialità Definizione dell’oggetto di indagine

2.4 La televisione italiana

2.4.3 La post-neotelevisione: la Tv odierna

La Tv dei primi anni ’90 è una televisione che procede spedita in un cammino evolutivo del quale, per certi versi, pare perderne il controllo. Dall’etere si passa al cavo, al satellite, al digitale terrestre, dalla pubblicità all’abbonamento, dalla promozione di modelli comunicativi massivi alla produzione di forme più personali, … dall’interpellazione all’interattività. Il pubblico non è più un potenziale acquirente dei prodotti commerciali che “pagano” i programmi: esso diviene acquirente di prodotti culturali, attraverso un abbonamento a delle reti tematiche che ne soddisfano gli interessi e ne sollecitano la curiosità.

Con la Pay-tv e, in tempi più recenti, con la promozione di forme di multimedialità (promosse dall’integrazione con il pc), và affermandosi una nuova modalità di produzione e di fruizione televisiva, in cui lo spettatore nell’acquistare

89

M. Wolf, “Generi e mass media”, in Bartolezzi G. (a cura), Il palinsesto. Testi, apparati e generi

Dott.ssa Maria Francesca Ghiaccio, Programmazione televisiva e sostegno alla genitorialità. Strutture, processi e una posizione centrale, ridefinisce, in maniera più decisa, i contorni della sua attività90. Ma accanto a queste nuove e sofisticate forme di comunicazione possiamo individuare anche una tv generalista in preda a una profonda crisi ipertrofica che coglie i suoi tratti principali nel successo dei reality-show e nel dominio dei format.

Come abbiamo precedentemente visto, il mondo reale ha da sempre colpito la tv (Tv-verità) tematizzandola, esaltandola e focalizzando la sua attenzione sul quel confine che la separava dalla realtà. Una linea di demarcazione che ora il reality, con le sue costruzioni, abolisce e rende sempre più flebile, rappresentando la “sua realtà”. Una realtà altra, una messa in scena, che parla di se, con il solo scopo di “ottenere la massima permanenza di uno stato emotivo91” in chi la fruisce. Una tv che, nel trasformare la vita in realtà televisiva, non fa che affermare, prepotentemente, la posizione di dominio che và occupando all’interno di determinate pratiche sociali.

Oltre alla realtà, un altro aspetto che caratterizza la nostra Tv è il format. “L’idea originale di un programma con una struttura testuale relativamente aperta pronta all’adattamento per la rete e la realtà locale. In pratica il format è la struttura di base del programma, comprensiva anche di informazioni circa l’allestimento scenico, le caratteristiche dell’eventuale conduttore, i tempi interni, o svolgimento drammatico92”. Un fenomeno, quello dei format, apparentemente anomalo all’interno della storia evolutiva del linguaggio televisivo ma che, in un certo senso possiamo affermare, scovi le sue origini nella sopra citata Paleotelevisione. Come si è accennato precedentemente, due fenomeni che hanno contraddistinto questa fase di produzione e programmazione televisiva, sono stati: quello dei travasi ( cioè programmi realizzati per la radio vengono riadattati e trasferiti alla Tv) e quello dei modelli (cioè programmi realizzati in altri Paesi vengono resi idonei al pubblico italiano). Quest’ultimo, nella sua tendenza all’acquisto di un qual cosa di già conosciuto e collaudato e nella sua vocazione alla rivisitazione, inclinazione naturalmente sottesa alle esigenze di adeguatezza e di affinità con il gusto del pubblico del Paese “importatore”, innesca una modalità di fare televisione facilmente accostabile alla moderna concezione del format. “La fortuna del format è, tuttavia,

90

Cfr. L’audiece attiva

91

P.Taggi, Morfologia dei format televisivi. Come si fabbricano i programmi di succeso, Rai-Eri, Roma, 2007

92

Dott.ssa Maria Francesca Ghiaccio, Programmazione televisiva e sostegno alla genitorialità. Strutture, processi e un fenomeno recente, connesso allo sviluppo della concorrenza televisiva che, richiedendo una maggiore velocità di realizzazione di programmi, soprattutto per quelli che vanno in programmazione a striscia, trova nel format una pratica ed efficace risposta alla necessità di realizzare prodotti a basso costo e facile realizzabilità produttiva.93” Essi promuovono la formatizzazione di un mondo che si allontana dalla concreticità per calarsi nell’intimo, nella sfera degli affetti, dei sentimenti, … delle forti emozioni. Ciò che in essi viene inseguito e ricercato è il non visibile, l’interiorità, … quell’aspetto dell’esistenza umana che la discrezione della Paleo-Tv rendeva inaccessibile e fuori luogo. In essi si condensano le riposte a bisogni ed esigenze che, nel fornire appagamento, tracciano i contorni di un nuovo spettatore. La semplificazione della complessità dell’esistenza umana, la possibilità di fruire di schemi di giudizio e di nuovi modelli di vita pre-confezionati, l’opportunità di vivere emozioni e sensazioni vere per un dolore o una gioia che vere non sono. “I format sono l’ennesimo capitolo della battaglia dialettica tra realtà e simulazione: una macchina che produce evasione dalla realtà possibile proiettandosi nelle possibilità del reale. Non è una realtà, quella che riproducono, ma la sua componente non identificata, che fa la differenza. Un aroma irriducibile a una forma chimica, che rendono reale imitandolo.94”

Questa breve riflessione sull’evoluzione della televisione italiana nel fare dei programmi presi in esame, due prodotti mediatici rispondenti a tutta una serie di quesiti ed esigenze che abbiamo visto animare l’intera storia evolutiva del mezzo televisivo, ci consente di porre in evidenza un ultimo aspetto, in certi momenti magari anche accentato e che, a sua volta, ci permette di procedere nella più vasta dissertazione, animata dal tentativo di portare chiarimento e condivisione in quell’insieme di concetti sui quali si muove l’intera ricerca.

Quanto affermato, infatti, pone in evidenza la modalità con la quale la televisione è andata ascrivendosi al campo della quotidianità facendo propria la categoria della familiarità. La tv gradualmente, si è inserita all’interno delle case proponendosi e

93

M.Sorice (a cura), Programmi in scatola. Il format nella tv globale, Effatà Editrice, Torino, 2005, p.6

94

P.Taggi, La morfologia dei format televisivi. Come si fabbricano i programmi di successo, op.cit. p.73.

Dott.ssa Maria Francesca Ghiaccio, Programmazione televisiva e sostegno alla genitorialità. Strutture, processi e accompagnando la famiglia italiana nella sua routine quotidiana, con una programmazione che andava assumendo dimensioni sempre più vaste. Molti dei suoi programmi iniziano a definire appuntamenti, a scandire orari, a indicare momenti di ritrovo e di condivisione familiare. Essa diviene una Tv che attraverso la scansione del tempo sociale porta sullo schermo ciò che è necessario, ciò che è importante e ciò che è bene conoscere. Un punto di riferimento fondamentale che coniuga il sapere e la conoscenza con l’intrattenimento e il divertimento. Una Tv che interpella e coinvolge sempre più spesso il telespettatore occupandosi dei suoi gusti; proponendosi di farlo ridere o di farlo piangere, di colpire il suo cuore e i suoi sensi dimenticando sovente del suo possedere una testa e interessi non necessariamente frivoli. Una televisione che non abbandona mai il suo pubblico. Una presenza che rasserena, che conferma, che rallegra, … un qualcosa che difficilmente, come tutti gli oggetti oramai indispensabili per la vita dell’uomo, viene messo in discussione. Le inquietudini sopraggiungono solo nel momento in cui, dinnanzi ad essa, emerge l’interrogativo pedagogico. Soprattutto, quando, la familiarità acquisita dal mezzo ricade sul campo dell’educazione dei figli; o meglio, sulla tipologia di programmi trasmessi, sui messaggi veicolati, sulle immagini mandate in onda, … o sulla quantità di Tv quotidianamente esperita.

Anche la nostra indagine scova la sua “ragion d’essere” in un insieme di quesiti e di considerazioni di carattere prettamente pedagogico. Ma, ciò che in essa differisce, rispetto a quell’insieme di analisi che hanno contribuito a delineare uno spazio d’incontro tra linguaggi televisivi e realtà familiari95 è che, in tale sede, l’accento viene posto sull’educazione degli adulti. L’interrogativo pedagogico che anima e guida lo studio si struttura sull’analisi delle possibilità educative che questi due programmi televisivi detengono nei confronti delle famiglie fruitrici.

In un certo senso, un’indagine volta all’ampliamento di quello spazio di confronto attivo (Tv e famiglia), che numerose ricerche96 e riflessioni hanno contribuito a

95

C.Gozzoli, Linguaggi televisivi e realtà familiari. Quali spazi d’incontro, op. cit.

96

G.Carminati, V.Cigoli, L’ospite e l’invasore. Governo familiare e televisione, Rai-Eri, 1996; F.Casetti (a cura), L’ospite fisso. Televisione e mass-media nelle famiglie italiane, Edizioni San Paolo, Torino, 1995; V.Cigoli (a cura), Il vello d’oro. Ricerche sul valore famiglia, Edizioni San Paolo, 2000; M.Fanchi (a cura), La famiglia in televisione. La famiglia con la televisione. Le nuove forme del

consumo televisivo in famiglia, Rai-Eri, Roma, 2001; C.Galimberti, “Nuovi media e famiglia. L’impatto delle nuove tecnologie di comunicazione sulle relazioni familiari”, Vita e Pensiero, 6,

Dott.ssa Maria Francesca Ghiaccio, Programmazione televisiva e sostegno alla genitorialità. Strutture, processi e definire, configurandolo come un prezioso e indispensabile terreno d’avvio dal quale attingere risultati, considerazioni o nuove tensioni d’analisi.

Proseguendo, dunque, non rimane che domandarsi quale rapporto fin’ora è andato delineandosi tra Tv e famiglia e, nello specifico, tra Tv ed educazione familiare, per poi avanzare e procedere, con l’elaborazione dei nostri quesiti di indagine.