II. I RESTAURI OTTOCENTESCH
II.2. L’inizio dei lavori (1887-1888)
Il 18 luglio 1887 i lavori caldeggiati da don Scapini presero finalmente avvio31
sotto la direzione dell’ingegnere Giuseppe Manganotti32. La metodologia adottata
fu semplice, ma al contempo accorta e articolata in fasi di crescente difficoltà: da una prima asportazione delle aggiunte più evidenti si passò a un’estensiva perlustrazione delle singole partiture architettoniche, necessaria per riportare alla luce ambienti occultati nei secoli precedenti ovvero tracce di elementi pertinenti al primigenio impianto basilicale e meritevoli di essere ricostruiti33. Benché i primi
assaggi si fossero limitati soltanto alla rimozione delle superfetazioni moderne, dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti del Ministero della Pubblica Istruzione chiesero d’inoltrare un progetto «bene studiato e meritevole di approvazione»34.
Il Prefetto di Verona35, il grossetano Luigi Pavolini36 replicò:
«Non venne scritto apposito progetto non trattandosi di veri e propri restauri, per i quali in breve tempo io spero, sarà provveduto nella compilazione di regolare progetto che verrà riveduto dalla Commissione e quindi inviato a codesto Ministero prima di essere messo in esecuzione»37.
Pavolini, prima di dettagliare le esplorazioni compiute da Scapini, fornì un sintetico ragguaglio dello stato dell’edificio:
«La facciata era in gran parte coperta da un grosso arcone, le antiche finestre chiuse, e sostituite da moderne, rettangolari, e in opposizione allo stile della Chiesa; il pseudo protiro in gran parte levato. Egualmente all’interno i danni erano gravi. Nella Chiesa si hanno due serie di arcate l’una sopra l’atra, sì che la serie più alta serviva per i matronei. Le luci degli archi in alcuni luoghi erano state
31 SIMEONI 1909, p. 143. 32 RIGOLI 1994, p. 463.
33 Per una cronaca sintetica degli interventi ottocenteschi in San Lorenzo, si veda PASSUELLO 2015a, pp. 486-501.
34 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1887 ottobre 8, n. 13472.
35 PROIETTI 2004, p. 211 nota 37. 36 RANDERAAD 1989, p. 257.
37 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1887 ottobre 15, n. 15861/12758, c. 1r.
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chiuse, altrove erano rimpicciolite da brutte balaustrate barocche. Le armille degli archi coperte da superfetazioni in istile così detto classico»38.
E proseguì:
«Tutti questi lavori furono intrapresi dal Rettore a saputa di tutti o almeno del maggior numero dei membri della Commissione Conservatrice delle Antichità, i quali furono da lui ripetutamente invitati a recarsi sul sito [...] I veri e propri restauri di cui trova parola in Ministero non sono ancora incominciati: è di essi nulla si farà senza redigere i relativi progetti, che saranno inviati al Ministero [...] Porto fiducia che presto si potrà avere alle mani un progetto concreto sul quale la Commissione potrà fondare i propri studi»39.
Gli interventi preventivi del Rettore contemplarono pertanto40:
all’interno
• lo smontaggio della rampa in legno che copriva i gradini in pietra antecedenti l’altare maggiore;
• la rimozione dei due confessionali che affiancavano il portale principale; • la riapertura dell’arcata doppia a livello delle gallerie, in corrispondenza
della crociera settentrionale, con conseguente sostituzione di una colonna compromessa con un nuovo sostegno in marmo rosso ammonitico e capitello scantonato;
• la demolizione della cantoria parallela alla controfacciata che collegava le due ali delle tribune e sosteneva l’organo;
• la ripresa delle due arcate delle logge a ridosso della facciata, dove era stata approntata la canna fumaria del focolare di una cucina;
• lo scrostamento delle murature della parte superiore della chiesa per rimettere in luce il paramento a strati avvicendati di tufo e cotto;
38 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1887 ottobre 15, n. 15861/12758, c. 1v.
39 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1887 ottobre 15, n. 15861/12758, c. 2r.
40 I primi interventi compiuti da don Scapini sono riassunti, oltre che nel dispaccio del prefetto Pavolini, in un opuscolo pubblicato da don Antonio Pighi, cooperatore a San Lorenzo. Cfr. PIGHI 1887, pp. 14-15. Cfr. pure BERCHET 1895, p. 71; SORMANI MORETTI
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• l’abbattimento delle balaustre settecentesche nei piani superiori; all’esterno
• la demolizione della struttura ad arco, provvista di tre camerini41, che
occludeva il prospetto di facciata e nascondeva le tracce delle primitive finestrelle ad archivolto e del protiro pensile42. Questa sostruzione è ben
riconoscibile in un rilievo di don Gottardi (fig. 48)43 e in un disegno di Albert
Lenoir pubblicato nell’opera Architecture Monastique del 1857 (fig. 49)44,
mentre la prima veduta del fronte privo di questo annesso, invece, è un interessante quanto sconosciuto schizzo tracciato da Mary Ellen Bagnall- Oakeley nel 1891 (fig. 50)45;
• lo smantellamento di una tettoia fra la torre meridionale e la fiancata (fig. 51), indicato con il riferimento 5274 nelle mappe catastali napoleoniche custodite presso la Biblioteca Civica di Verona (fig. 52)46 e l’Archivio di
Stato di Verona (fig. 53)47;
• la revisione dei contrafforti poligonali nel prospetto sud.
Questi primi assaggi incontrarono un grande favore sia nell’erudizione locale, che celebrava il «sorgere il secolo d’oro per l’Alma Chiesa di San Lorenzo»48, sia
nella cronaca cittadina:
«Per buona sorte l’ora della giustizia suona pure talvolta per gli errori d’arte; essa è già vicina per il nostro bel S. Lorenzo. Anzi in parte è venuta [...] Eppure quanto c’è ancora da fare! L’apertura delle altre sei arcate che rimangono murate e degli antichi finestrini, la regolazione delle finestre dell’abside, la ricostruzione delle colonne che in altri deplorevoli restauri furono tagliate per farne i presenti pilastri, lo scrostamento della parte inferiore della chiesa ecc. sarebbero pure lavori necessari perché il ristauro si possa dire completo»49.
41 SIMEONI 1909, p. 143. 42 CIPOLLA 1894a, p. 6.
43 BCVr, Sezione Stampe e Fotografie, SL, 3. f. 102. 44 LENOIR 1857, p. 162 fig. 104.
45 BAGNALL-OAKELEY 1893, plate XVI.
46 BCVr, Catasto Napoleonico, tav. 4b, Parrocchia SS. Apostoli.
47 ASVr, Catasto Napoleonico, tav. 24, Corso Porta Borsari, piazza SS. Apostoli e S. Nicolò.
48 PIGHI 1887, p. 14. 49 DA RE 1888.
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Il Ministero, nonostante ciò, invitò nuovamente il Prefetto a «sollecitare la presentazione di un regolare progetto, studiato a norma dei criteri stabiliti nel Decreto e sulla Circolare 21 luglio 1882 sui restauri ai monumenti»50. Queste due
importanti direttive nell’ambito dei restauri degli edifici monumentali furono promulgate da Giuseppe Fiorelli, primo direttore della Direzione Centrale degli Scavi e Musei di Antichità, che espresse un concetto di tutela in cui appariva implicita la necessità della conservazione dell’autenticità dei manufatti architettonici mediante operazioni che ne impedissero il degrado. Il Decreto Ministeriale e la Circolare, inoltre, prevedevano esplicite indicazioni sulla compilazione dei progetti, sulle modalità piuttosto articolate di approvazione degli stessi con il coinvolgimento di Prefetture, Commissioni Conservatrici (poi sostituite dagli Uffici Regionali), Genio Civile, Ministero della Pubblica Istruzione ed eventualmente quello dei Lavori Pubblici, oltre che sull’esecuzione dei lavori51.
Qualche mese dopo il nuovo Prefetto di Verona, il conte Luigi Sormani Moretti, scrisse al Ministro della Pubblica Istruzione dicendo che si sarebbe occupato personalmente delle questioni concernenti la prosecuzione dei lavori in San Lorenzo e inoltre domandò:
«Di assegnare subito qualche somma a pro della Chiesa monumentale di S. Lorenzo, la quale ha fama d’essere la più antica di Verona non solo, ma di quelle che vantano rimontare non solo alle più antiche chiese longobarde, ma persino ai primitivi pubblici templi dell’epoca di Costantino. Già questa Prefettura, con lettera del 15 ottobre 1887 n. 15861, ebbe a rassegnare a codesto Ministero copia di una dettagliata relazione del R. Ispettore agli Scavi e Monumenti del Distretto di Verona, Sig. Prof. Cav. Conte Carlo Cipolla sui restauri necessari alla interessantissima Chiesa di S. Lorenzo e sui lavori eseguiti a proprie spese dallo in ciò veramente benemerito e degno d’essere citato a modello, attuale Rettore di quella Chiesa Ab. Prof. Pietro Scapini, lavori che si sono limitati al lievo di parte delle superfetazioni che essa subì specialmente negli ultimi secoli [...] la E.V. potrà consultare anche il R. Ispettore Bongiovanini, il quale la visitò e coll’autorità del suo giudizio e del suo sapere può darle certezza prima dell’importanza
50 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1887 novembre 7, n. 14584/12758.
51 Il D.M. 21 luglio 1882 e la Circolare 21 luglio 1882 n. 683 bis sui restauri degli edifici monumentali, sono pubblicati in BENCIVENNI,DALLA NEGRA,GRIFONI 1992, pp. 47-49.
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del ristabilimento nel più antico suo stile di quella Chiesa posta in riva all’Adige e del suo fianco sinistro costeggiante una delle principali e più frequentate vie della città, il Corso Cavour. Nel mentre sollecito vivamente la E.V. a riservare sin d’ora tre o quattro mila lire sul di lei bilancio passivo del corrente anno in favore di questa Chiesa di S. Lorenzo, io mi riservo di quanto prima rassegnare per la prescritta approvazione il particolareggiato progetto di quei lavori, di cui si occupò il Sig. Ingegnere Manganotti (altro dei Membri di questa Commissione dei Monumenti)»52.
Dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, allora, intimarono di trasmettere quantomeno un preventivo dei lavori per poter concorrere alla spesa53 e di «invitare il Genio civile a visitare accuratamente anco i tetti di quella
chiesa, e tener conto dello stato di essi nel compilare il progetto»54.
52 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1888 luglio 29, n. 10855/12095, cc. 2r-3r.
53 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1888 agosto 6, n. 13602/12095.
54 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1888 agosto 21, n. 14485/12095.
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