II. I RESTAURI OTTOCENTESCH
II.4 La riapertura del cantiere (1893-1896)
II.4.4 Il ripristino del versante meridionale
Nel gennaio del 1895 Scapini mandò a Berchet una foto del settore nord della navata principale completamente ripristinato (figg. 79-80) e riferì al Direttore Regionale che il Genio Civile di Verona stava compilando il progetto di restauro per il lato sud180. Il Rettore inviò altresì un saggio di Cipolla concernente il
rinvenimento di un loculo in pietra calcarea e mattoni (largh. 53 cm x alt. 42 cm x prof. 45/48 cm) nel pavimento dell’absidiola meridionale della cappella meridionale del capocroce, avvenuto il 27 settembre 1894 181 . In quella
circostanza, oltre a un discreto numero di ossa, emersero parecchi reperti182:
• due sottili piastrine lapidee con incisi rispettivamente un agnello e una croce latina racchiusa da quattro fettucce curve (fig. 81);
176 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1894 novembre 14, n. 8587, cc. 1r-2r.
177 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1894 dicembre 13, n. 2220/9314.
178 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1894 ottobre 28, n. 7040/7835; ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1894 dicembre 2, n. 7770/8587.
179 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1894 dicembre 31, n. 9314.
180 SABAPVe, Archivio Storico, b. A/12, SL, doc. 1894 dicembre 30, n. 3. 181 CIPOLLA 1894b, pp. 891-905.
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• una laminetta plumbea (largh. 16,2 cm x alt. 6,5 cm x prof. 0,6 cm) recante un’iscrizione che attestava la deposizione di alcune reliquie di sant’Ippolito da parte del vescovo di Verona Zufeto (fig. 82)183;
• una mattonella fittile di colore rosso vivo (largh. 13 cm x alt. 6 cm x prof. 11 cm) contraddistinta da un incavo di circa 3 cm a forma di croce e destinato probabilmente ad accogliere l’encòlpio argenteo di cui si dirà poc’anzi;
• una conchiglia Pecten Jacobaeus con due fori alle alette;
• una cassetta di marmo bianco saccaroide (largh. 22 cm x alt. 16 cm x prof. 31 cm) con un lambello (largh. 15 cm x alt. 1 cm x prof. 24 cm) che percorreva per intero il labbro superiore e indicava l’esistenza di un coperchio perduto;
• nella suddetta teca, oltre a poche schegge ossee, stava un altro repositorio di reliquie più piccolo (largh. 15 cm x alt. 8 cm x prof. 19 cm) e provvisto della copertura (largh. 10,5 cm x prof. 15,5 cm), che custodiva il frammento di una fibula, uno scampolo di lino contenente un pezzetto d’osso, un encòlpio (ovvero una lipsanoteca) d’argento anepigrafo con un crocifisso lavorato a sbalzo (largh. 6,1 cm x alt. 8,1 cm) (figg. 83-84)184.
Il Vicario, tuttavia, non aveva ancora percepito il sussidio promesso e, com’ebbe a dire Berchet, «analogamente al Santo titolare della sua Chiesa egli è sulla graticola nudo e crudo di quattrini»185. Nonostante ciò, Scapini era impaziente di
rimettersi all’opera e contava di completare il versante meridionale entro l’estate del 1895; qui, l’anno precedente, erano state trovate le tracce delle bifore
183 Per un’analisi della lamina plumbea, fondamentale per definire la cronologia del cantiere romanico di San Lorenzo, cfr. Cap. 1.3.1 La lamina plumbea del vescovo Zufeto.
184 Tutti questi pezzi, a eccezione della lamina del vescovo Zufeto, sono a oggi irrintracciabili; in questa sede se ne vuole nondimeno fornire un’adeguata illustrazione fotografica. Per una disamina dei singoli reperti, si rimanda a CIPOLLA 1894b, pp. 892-
896, da cui sono tratte le misure riportate nel testo.
185 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 gennaio 4, n. 3/116, c. 1r. Il versamento di 1200 lire fu nuovamente confermato dal Ministero il 5 gennaio del 1895. Cfr. ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 gennaio 5, n. 69/9314.
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prospicienti il presbiterio, affatto identiche a quelle settentrionali186, ed era altresì
affiorata l’absidiola della cappella nella crociera187:
«Nella demolizione di quella angustissima scala, che metteva alla mia abitazione, accuratamente ricercando le tracce della preesistente absidula, che io ritenevo distrutta, mi venne fatto di ritrovare non solo l’arco della volta, ma altresì una bella porzione della calotta. Con tutta precauzione levando un ramo di scala sottoposto apparve l’interno della sopradetta calotta tutta dipinta, e nella parte che sussiste, colle figure in buono stato di conservazione [...] Questa scoperta toglie ogni dubbio, che si fosse potuto sollevare, sulla reale preesistenza delle absidule nella crociera. Ora essendo stata demolita la parte inferiore della predetta abside per fare entrare la scala, assicurerò la esistente parte superiore, ed al più presto farò la sottomurazione ricostruendo l’abside primitiva»188.
Il Direttore Regionale, come anticipato, trasmise al Ministero la perizia stilata dall’ingegner Maffei, che prevedeva un ammontare di 1.900 lire189.
«I) Navata inferiore
1) Costruzione di n. 9 mezze colonne cilindriche a corsi alternati di cotto e tufo battuto a grana fina, come quelle di sinistra; diam. 0,50, altezza 3,50 – fondazione compresa – [...];
a) id. id. n. 1 alta solo mt. 3,30 [...];
b) id. id n. 3 dell’altezza di mt. 13,10 [...] Lire: 290. 2) Capitelli n. 10 per le n. 10 mezze colonne indicate
alle lettere a) e b) del precedente n. 1 formate a corsi c. t. – delle forme e dimensioni di quelli di sinistra – [...] Lire: 42;
3) pulvini di vivo di S. Ambrogio per le suddette n. 10 mezze colonne, battuti a grana fina delle forme e dimensioni di quelli di sinistra [...] Lire: 84;
4) ristauro dei pulvini di n. 4 colonne intere di marmo, da eseguirsi a guisa di rappedonatura [...] Lire: 100; 5) scrostatura delle pareti per porre in evidenza la
sottostante muratura, e susseguente ed eventuale
186 SABAPVe, Archivio Storico, b. A/12, SL, doc. 1894 giugno 12, [s.n.]. 187 BERCHET 1899, p. 161.
188 SABAPVe, Archivio Storico, b. A/12, SL, doc. 1894 luglio 26, n. 1325.
189 Il maggior costo rispetto al restauro del lato nord, come spiegò Berchet, dipendeva «in parte dalla necessità di maggiori lavori di robustamento dell’arcata IV superiore ed in parte dalla ferramenta di collegamento indispensabile per garanzia della dovuta stabilità dell’antico edificio». Cfr. ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891- 1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 febbraio 5, n. 144/1110, c. 1r.
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lavatura e stuccatura; apertura di n. 9 finestrini a feritoia completando le parti mancanti, ed altri piccoli lavori da precisarsi all’atto esecutivo [...] Lire: 86. Sommario per la Navata inferiore, Lire: 600.
II) Navata Superiore
6) Demolizione di muratura per apertura di un’arcata [...] Lire: 33,30;
7) sostituzione della colonna mediana di detta arcata, con altra nuova di marmo rosso di S. Ambrogio, altezza del fusto mt. 3,00, diam. 0,40; capitello in biancone id. id.; il tutto di forma e dimensioni, e modalità come quella di sinistra, da farsi eseguire da apposito artista [...]
a) per la base, Lire: 30; b) pel fusto, Lire: 110; c) pel capitello, Lire: 50;
8) muratura sovrapposta per conformazione dell’arcata a corsi alternati di tufo e cotto, come in sinistra:
a) parte ad arco [...] Lire: 66; b) parte retta [...] Lire: 95,20;
9) costruzione di n. 1 mezza colonna come al precedente n. 1 [...] Lire: 13,60;
10) cornice in pietra Gallina, ricorrente alla base delle colonne, a modanature con fregi e dentelli come la parte eseguita in sinistra [...] Lire: 400;
11) rappedonatura saltuaria alla muratura a corsi regolari di cotto e tufo, a riparazione del paramento esterno [...] Lire: 45;
12) demolizione e ricostruzione di parte della muratura sovrapposta all’ultima arcata inferiore, a corsi regolari di tufo e cotto [...]
a) demolizione [...] Lire: 12;
b) ricostruzione con materiale nuovo [...] Lire: 168; 13) apertura delle due bifore esistenti attualmente
murate di cui al precedente n. 12:
a) demolizione [...] compreso nel precedente n. 12; b) n. 2 colonne di marmo giallo di S. Ambrogio –
fusto diam. 0,15, altezza mt. 1,35 – levigato, posto in opera [...] Lire: 70; capitello in tufo posto in opera, Lire: 6;
14) apertura di finestrini a feritoia ed altri piccoli lavori da precisarsi all’atto esecutivo [...] Lire: 50,90.
Sommario per la navata superiore, Lire: 1.150.
15) Ferramenta per arnese, chiavi, tiranti etc. per collegamento e robustamento eventualmente occorrente nelle varie parti della Chiesa [...] Lire: 150.
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Totale generale della perizia: Lire 1.900»190.
La Direzione Generale Antichità e Belle Arti approvò la perizia e contribuì per un importo di 1.200 lire191 da corrispondersi in due rate, di cui la prima a metà del
lavoro, la seconda a impresa compiuta192.
Il cantiere prese avviò, ma quasi subito don Scapini dovette fronteggiare un dissesto statico causato dal gravare della torre campanaria sull’ultima campata meridionale della chiesa:
«Da qualche tempo sono ripresi i lavori in S. Lorenzo, e rifatto il soffitto di parte della navata superiore furono aperte le bifore di sinistra, che riescono di bellissimo effetto. Furono ricostruite le mezze colonne aderenti ai pilastri a destra della navata, ed ora levato l’intonaco delle arcate a destra vicine all’abside, sulle quali si erge il campanile, con mio grave rammarico ebbi a constatare che dal peso straordinario di questo furono rotti i due archi, e il muro screpolato dal basso in alto dava seri timori per la sicurezza. Fatti venire per mia tranquillità alcuni periti, mi consigliarono la immediata puntellazione e sottomurazione ed oggi, a togliere qualunque pericolo, do principio alla ricostruzione degli archi, e di parte del muro»193.
Nonostante ciò, nel mese di giugno Berchet informò il Ministero che il recupero del lato sud era compiuto «per oltre la metà, compreso il materiale in cantiere» e chiese lo stanziamento della prima rata di 600 lire194, benché il Rettore avesse
speso sensibilmente più di quanto fosse stato previsto nel preventivo del Genio Civile195.
Da Roma, pertanto, assegnarono le 600 lire pattuite196, ma nel frattempo il
Direttore Regionale inoltrò una nuova perizia, redatta dalla Commissione Conservatrice Monumenti, Belle Arti e Antichità di Verona e sottoscritta dal
190 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 gennaio 24, [s.n.], Progetto sommario dei lavori di ristauro della navata inferiore e superiore a destra, nella Chiesa di S. Lorenzo in Verona.
191 BERCHET 1896, p. 91.
192 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 febbraio 16, n. 1807/1110.
193 SABAPVe, Archivio Storico, b. A/12, SL, doc. 1895 marzo 21, n. 436.
194 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 giugno 4, n. 958/5908.
195 SABAPVe, Archivio Storico, b. A/12, SL, doc. 1895 giugno 26, n. 1170.
196 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 giugno 30, n. 5908.
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prefetto Sormani Moretti197, con cui chiedeva 4.800 lire (su un importo
complessivo di 6.700 lire) per l’isolamento del tempio e il completamento dei lavori di restauro198. Dalla Direzione Generale, tuttavia, non acconsentirono
poiché il progetto mancava delle debite illustrazioni e, per di più, non si comprendeva perché i 2/3 della spesa dovessero gravare sul bilancio ministeriale 199 e non sulle casse del Comune, della Provincia e della
Fabbriceria200. Immediatamente, Berchet indirizzò al Ministero una planimetria
della struttura a integrazione della perizia del Genio Civile (figg. 85-86) e la corredò con una replica di Scapini201 che evidenziava la necessità di enucleare
l’invaso ecclesiale dalle costruzioni addossategli:
«La chiesa di S. Lorenzo a scopo di lucro, oltre l’occupazione di locali interni sopra le logge, che ne sformavano l’architettura, era stata da molto tempo contornata da fabbriche, che addossate ai muri perimetrali ne toglievano al tutto la vista, parte dei quali potendosi levare senza gravissima spesa, si rende necessaria la demolizione, per isolare anche all’esterno le antichissime muraglie»202.
Il Religioso, poi, elencò una serie di punti che avrebbero dovuto suffragare la propria richiesta:
«a) E prima di tutto sopra il protiro alla porta minore, bellissima arcata del 1470, fu costruita una stanza facente parte dell’abitazione del Vicario, che, lasciando semplicemente il parapetto sopra l’arco, conviene demolire, sia per scoprire l’antico muro della chiesa, sia per poter
197 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, [s.d.], [s.n.], Commissione Conservatrice Monumenti, Belle Arti, Antichità. Seduta del 17 luglio 1895.
198 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 luglio 23, n. 1444/6692.
199 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 luglio 31, n. 6321/6692.
200 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 agosto 10, n. 6961.
201 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 settembre 7, n. 1800/8209. Le posizioni di don Scapini furono avallate anche dal Prefetto di Verona. Cfr. ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 settembre 3, n. 11342.
202 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 agosto 17, [s.n.], c. 1r.
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aprire i due fenestrini che si riferiscono alla prima arcata dopo la crociera verso la porta [...].
b) Fra il protiro suddetto e la torre a destra è stato costruito un grande magazzino di proprietà della prebenda. Di questo si rende necessaria la demolizione per rendere visibile l’antico muro della chiesa dalla parte sud e per dare, continuando lateralmente la piazzetta d’ingresso, libero accesso alla facciata. Nella torre fu fatta una cappella, che porta all’esterno una protuberanza, che è una vera deturpazione, conviene demolirla e ridurre i muri della torre al primitivo stato.
c) Al lato nord aderenti ai muri della chiesa esistevano da molto tempo alcuni stalli, il cui provento era della prebenda, che nel 1826 furono sostituiti da un bell’Oratorio per la gioventù. La facciata di questo Oratorio fu costruita in linea tangenziale col davanti della torre a sinistra, che ne restò tutta coperta. Non potendo, almeno per ora, demolire del tutto l’Oratorio, è del tutto necessario isolare la torre, e quindi bisogna arretrare ricostruendola la facciata dell’Oratorio in linea al muro della facciata della Chiesa, e contemporaneamente demolendo il muricciolo, che chiude l’ingresso, sostituirvi una cancellata che permetta di prospettare tutta la facciata antica, e dalla nuova strada dei muraglioni dia accesso alla chiesa.
d) Una muraglia con una bottega prospiciente il Corso Cavour chiude a sud la piazzetta d’ingresso della Chiesa, e ne impedisce del tutto la vista. Occorre demolire muro e bottega di proprietà della Prebenda, e sostituirvi una cancellata, per rendere ai passanti per il Corso, visibile l’antico edificio»203.
Don Scapini, infine, tornò sul riassestamento degli interni:
«e) Le due ultime arcate nella loggia destra del matroneo sono occupate attualmente dalla cucina e da altro locale formanti parte dell’abitazione del Vicario. Si deve restituire quanto apparteneva alla chiesa, e così aprire interamente la corsia superiore terminante con l’absidula, come si è già fatto per la corsia a sinistra.
f) È necessario costruire il solaio sopra l’arcata trasversale aderente alla facciata, per mettere in comunicazione le logge a sinistra con quelle di destra, e terminare le navate
203 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 agosto 17, [s.n.], cc. 1r-2v. La cappella di santa Filomena nella torre meridionale, di cui parla Scapini al punto b), è ben segnalata in pianta e in alzato nei rilievi di don Gottardi (BCVr, Sezione Stampe e Fotografie, SL, 3. f. 102-104) nella pianta e nel prospetto ovest di Hübsch (HÜBSCH 1863, plate XXXVIII figg. 10, 13) e nella
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laterali colle rispettive absidule, ottenendo così quasi completo il ristauro interno»204.
Per ottenere la cifra spesa per l’imponente campagna di restauro, Berchet stese una lunga relazione nella quale riassunse i lavori condotti dal Vicario che avevano contemplato, oltre all’erezione della tribuna occidentale, la completa reintegrazione del versante nord e quella parziale del lato sud:
• nelle navate e nelle gallerie, scrostamento dei paramenti per riportare a vista l’originario apparecchio murario;
• nelle navate e nelle gallerie, ricostruzione delle semicolonne cilindriche addossate ai pilastri delle relative imposte scantonate;
• nelle navate e nelle gallerie, ripresa delle monofore;
• nelle navate e nelle gallerie, ristrutturazione dell’abside settentrionale del presbiterio;
• nelle navate, restauro dell’abside maggiore e risanamento dell’absidiola nella cappella meridionale della crociera;
• nelle gallerie, riapertura delle arcate binate in corrispondenza della crociera, con sostituzione delle relative colonne e dei capitelli;
• nelle gallerie, rifacimento delle bifore prospicienti il presbiterio;
• nelle gallerie, rimessa in opera della cornice ricorrente alla base dei sostegni.
Il Direttore Regionale puntualizzò che:
«Tutti questi lavori sono stati fatti con molta diligenza, studiando e ristudiando, procedendo sempre con piedi di piombo, consultando studiosi nazionali e stranieri e con plauso universale [...] La verità è che l’Abate Scapini in
questi e nei lavori antecedenti spese del suo l’enorme somma di l. 15.000, che il Governo spese finora lire 3.894,40, ed il Comune di Verona l. 2.000; ed anzi lo Scapini ridotto dalla sua generosità e dall’amore pel monumento in tristi condizioni finanziare si propone di presentare il conto complessivo della spesa totale finora occorsa col riparto di essa fra i vari contribuenti, per ricorrere ad essi ed al pubblico per nuovi sussidi con probabilità di successo. Intanto il Sindaco di Verona da me
204 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 agosto 17, [s.n.], c. 2v.
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ufficiato mi ha verbalmente promesso un ulteriore sussidio di l. 1.000 [...] Non è quindi il caso di non incoraggiare
questi lavori perché ad essi non manca non solo la iniziativa provata ma neppure il contributo pecuniario degli enti locali, e viceversa sarebbe anzi deplorevole il non incoraggiarli [...] In vista di tutto ciò io spero che codesto Ministero non solo non vorrà negare il suo concorso negli esercizi futuri al compimento di questo ripristino, e mi autorizzerà ad iscrivere per tre esercizi futuri la somma di l. 2000 per esercizio, ma anche nel presente esercizio vorrà destinare [...] per sussidio ai lavori della Basilica di S. Lorenzo in Verona la somma di l. 400 la quale unita alle l. 600 già proposte [...] possa almeno portare il sussidio del Ministero per quei restauri a l. 1000»205.
La Direzione Generale, pur avendo trovato comprensibili le motivazioni del Vicario e del Direttore Regionale, controbatté che non poteva gravare sul proprio bilancio per l’intero concorso di 6.700 lire206, ma si disse disposta a stanziare un
terzo della cifra totale, ovverosia 2.234 lire207 da corrispondersi, su specifica
richiesta di Berchet, in tre esercizi208. Nel 1896, quindi, fu ultimato anche il
restauro del lato sud della chiesa seguendo solo indizi certi e secondo forme comprovate209; nel mese di luglio Scapini ripristinò anche l’absidiola meridionale
del presbiterio210:
«Facendo ricerche nel pavimento ho trovato il livello su cui si innalzava la sopraddetta absidula, e su questo un corso di tufo, che mi precisa tutta la muratura [...] Inoltre, asportando il confessionale addossato ad una muratura che
205 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 ottobre 18, n. 1973/9257, cc. 1v-2v.
206 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 ottobre 2, n. 7624/8209.
207 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 novembre 8, n. 8262/9259.
208 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 novembre 19, n. 2281/9878. La richiesta di Berchet fu accolta dal Ministero. Cfr. ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1895 novembre 23, n. 8571/9878.
209 Nel mese di febbraio del 1896 Berchet chiese il secondo stanziamento di 600 lire, che attestò la definitiva conclusione del restauro del versante meridionale della chiesa, e ottenne il consenso ministeriale. Cfr. ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1896 febbraio 10, n. 395/1164; ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1896 marzo 21, n. 1541/1164.
210 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1896 luglio 28, n. 1451/4720.
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chiudeva l’imboccatura, e demolito il muro, ed i sovrapposti archi, con mia dolce sorpresa trovai la sovrapposta calotta, che io riteneva distrutta, sulla quale si trovano alcuni dipinti che farò ripulire con tutta la cura. In pochi giorni spero che sarà ricostruita la parte distrutta dell’absidula, e così la navata riprenderà la primitiva fisionomia»211.
Come annotò l’Ingegnere Capo del Genio Civile di Verona, tutte le operazioni furono eseguite «lodevolmente a regola d’arte»212.
211 SABAPVe, Archivio Storico, b. A/12, SL, doc. 1896 luglio 18, n. 1481.
212 ACS, Divisione Monumenti e Scuole d’Arte, II ver., II s., 1891-1897, b. 565, fasc. 6070, SL, doc. 1896 gennaio 25, n. 2293, c. 1r.
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