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L’unione nella storia: nascita ed evoluzione

2. LL “QUASI” REGIONALISMO INGLESE: UNITED KINGDOM & DEVOLUTION

2.1 THE (DIS)UNITED KINGDOM

2.1.1 L’unione nella storia: nascita ed evoluzione

Dal settembre 2014, momento della celebrazione del referendum scozzese sull’indipendenza, il Regno Unito sembra sperimentare un crescente sentimento di instabilità135, sentimento culminato nel Giugno di quest’anno con il referendum sul Brexit,

che ha visto la Gran Bretagna spaccarsi letteralmente a metà, con una Inghilterra e Galles che hanno votato al favore del Exit, e Scozia ed Irlanda schierate fortemente a favore del

Remain136.

In entrambe queste occasioni, il partito nazionale scozzese è riuscito abilmente a puntare i riflettori sul futuro dell’Unione. Lo slogan “more devolution”, proposto dalla Commissione Smith all’indomani del referendum del 2014, non accontentando gli scozzesi e facendo infuriare gli inglesi, sembra non abbia sortito gli effetti sperati provocando più problemi di quanti in realtà ne abbia risolti137. L’inquietudine degli Unionisti accresce poi se si pensa alla

crescente mancanza di fiducia nelle istituzioni centrali e alla crisi politica scoppiata in seguito al Brexit con conseguenti dimissioni dell’ex Primo Ministro David Cameron.

Inoltre, come sottolineato dal report “UK’s Changing Union’, dopo il referendum scozzese vi è il reale pericolo che i dettami costituzionali dell’Unione siano considerati una serie di meri accordi bilaterali, non in grado, dunque, di fornire una base per una riforma coerente e forte dell’Unione, alla luce degli eventi considerata necessaria alla sopravvivenza della stessa. Prima di proseguire nella nostra analisi è importante però chiarire il concetto di “Unione”. In realtà non c’è una singola definizione che possa aiutarci: le componenti essenziali dell’Unione tra le 4 nazioni della Gran Bretagna, infatti, non sono mai stati messi per iscritto o codificati.138

Certamente vi sono stati eventi storici, come il Bill of Rights and Claim of Rights del 1689, che hanno segnato lo sviluppo dell’Unione, ma questi nel tempo hanno subito innumerevoli cambiamenti e sono stati sostituiti139. Di conseguenza, la costituzione inglese si basa su

usanze e costumi di differenti statuti invece che su una costituzione scritta come avviene nella maggior parte degli altri stati.

Prima di addentrarci nell’analisi degli elementi che oggi compongono l’Unione, ripercorriamone brevemente l’evoluzione storica.

135 Hazell R.(ed.), Devolution and the Future of the Union, The Constitution Unit, London April 2015. pp.30-35

136 Inghilterra: Remain 48%, Leave 52%; Londra: Remain 60%, Leave 40%; Scozia: Remain 62%; Leave 38%; Galles:

Remain 48%, Leave 53%; Irlanda del Nord: Remain 56%, Leave 44%

137 Hazell R.(ed.), Devolution and the Future of the Union, pp.30-35

138 The Constitution Committee, The Union and devolution 25 May 2016, HL, 149 2015/2016, written evidence

from Dr Andrew Blick (UDE0029)

La Gran Bretagna è un’unione volontaria. Tutti i suoi membri sono liberi di lasciarla.

Questo è stato formalmente riconosciuto nel 1949 per l’Irlanda del Nord, e si applica in egual modo per Scozia e Galles140.

L’atto di Unione fra Inghilterra e Galles risale all’Acts of Union del 1536, anche se la dominazione inglese precedette di molto l’unione ufficiale. Per questo, probabilmente, quello del Galles è l’atto di Unione di cui si conserva minor traccia: dal 1746 fino al 1967 le due nazioni erano così intersecate che ogni normativa che si riferiva all’Inghilterra si applicava automaticamente anche al Galles141.

Ben diverse, invece, furono i processi che portarono all’unione con Scozia ed Irlanda: queste, sin da subito, si assicurarono il mantenimento di un’identità ben distinta da quella inglese L’atto del 1706 con cui Inghilterra e Scozia si univano nella Gran Bretagna, infatti, prevedeva il permanere di alcuni diritti e di alcune strutture pre-esistenti che sarebbero rimaste inalterate e divise da quelle della Gran Bretagna142, incluso un sistema giuridico separato e

una chiesa indipendente143. L’unione con la Scozia portò all’abolizione sia del Parlamento

Inglese che del Parlamento Scozzese, da cui nacque un nuovo parlamento in cui i membri scozzesi sedevano, almeno formalmente, alle stesse condizioni dei loro peers inglesi. L’Unione del 1707, comunque, non apportò alcun cambiamento alle procedure del vecchio Parlamento inglese; come nota acutamente il Professor Colin Kidd della University of St Andrews non vi era, infatti, alcun meccanismo all’interno dell’Unione che permettesse agli scozzesi di esprimere il loro dissenso o di indirizzare queste lamentale attraverso canali istituzionali144(la

procedura separata per il passaggio della legislazione scozzese fu istituita dalla camera dei Comuni solo nei primi anni del Novecento, attraverso l’istituzione di separate commissioni permanenti di parlamentari scozzesi).

La storia dell’Unione con L’Irlanda è certamente la più burrascosa di tutte. L’Irlanda è stata assoggettata all’Inghilterra, a vario titolo, dal periodo dei Tudor145. Nel 1800 The Acts of Union

140 Hazell R., Devolution and the Future of the Union, 2015

141 Dal passaggio del Wales and Berwick Act 1746 alla sua sostituzione con the Welsh Language Act 1967. C’erano,

comunque, disposizioni distinte che si applicavano al solo Galles, ad esempio; Welsh Intermediate Education Act

1889. The Welsh Church Act 1914 e the Welsh Church (Temporalities) Act 1919. Vedi Kenneth O. Morgan, Wales in British Politics 1868–1922, University of Wales press 1963.

142The Constitution Committee, The Union and devolution, 2016, Written evidence from the British Academy

(UDE0037)

143The Constitution Committee, The Union and devolution, 2016 Written evidence from Professor Adam Tomkins

(UDE0021). Vedi gli articoli 19 e 25 de “Union with Scotland Act” 1706 e “Union with England Act 1707”

144 Committee on the Constitution, The Union and devolution, 2016, written evidence from Professor Colin Kidd

(UDE0007)

145 Committee on the Constitution, The Union and devolution, 2016, written evidence from Lord Morrow

sancì l’unione tra Gran Bretagna ed Irlanda: venne così costituito il Regno Unito, pur venendo mantenendo sistemi giuridici separati.

Alla luce di quanto detto sinora, la nascita dell’Unione si è contraddistinta in ogni nazione per una molteplicità di fattori, contribuendo a creare diversità strutturali nella governance del Regno Unito che precedettero di molto la creazione delle istituzioni devolute negli anni Novanta.

Nell’esperienza britannica dell’autogoverno locale, infatti, ampio margine di manovra fu lasciato alle amministrazioni locali (a dimostrazione di ciò l’assenza della figura del prefetto). Il governo centrale controllava le amministrazioni locali soltanto a distanza, tramite i ministeri, e limitandosi a definire le politiche poi attuate a livello decentrato dagli organi dell’autogoverno locale146.

In questo contesto, l'asimmetria che caratterizza il Regno Unito, anche se nuova nella particolare forma della devolution, risulta essere perfettamente in linea con la sua storia. Non a caso il devolution Act che ha creato le istituzioni devolute negli anni Novanta riflette perfettamente le varie diversità amministrative, e, la loro evoluzione riflette ulteriori adattamenti delle istituzioni territoriali alle esigenze di ciascuna nazione. L’Inghilterra, in particolare, spicca sia come partner dominante che come unica nazione priva di proprie istituzioni decentrate.