3. IL PARLAMENTO EUROPEO TRA VOCAZIONE RAPPRESENTATIVA E ASIMMETRIA
3.2 UN’ISTITUZIONE INCLUSIVA IN UN’UNIONE ASIMMETRICA
3.2.3 Partiti Politici e Commissioni
L’atteggiamento politico del Parlamento è dominato da gruppi politici transnazionali. La centralità dei gruppi politici non è un fenomeno recente: già alla prima riunione dell’Assemblea Europea nel 1952 i membri dell’assemblea decisero di sedere in base
369 la decisione del 30 giugno 2009 sui ricorsi 2 BvE 2/08, 2 BvE 5/08, 2 BvR 1010/08, 2 BvR 1022/08, 2 BvR
all’orientamento politico piuttosto che alla nazionalità370. Nel Parlamento europeo, dunque,
gli europarlamentari normalmente esprimono le loro preferenze non in base allo stato membro di origine o di elezione ma in base all’appartenenza al gruppo politico.
I gruppi politici sono il nucleo organizzativo fondamentale per l’esercizio delle funzioni affidate al parlamento.371; questo emerge chiaramente dal regolamento dell’istituzione che
prevede la dichiarazione di costituzione di un gruppo politico pubblicata in Gazzetta ufficiale dell’Unione: ufficializzando la loro costituzione si intende dare massimo risalto a queste organizzazioni politiche che partecipano alla gestione dei lavori parlamentari e orientano le votazioni dei propri membri.
I regolamenti interni gli riconoscono vari diritti e prerogative: nell’elezione dei membri della commissione (186), nella ripartizione del tempo nelle discussioni (149), nella richiesta di iscrizione dell’ordine del giorno di una discussione straordinaria su una questione di notevole rilevanza nella politica dell’Unione (141).
La c.d. membership dei gruppi politici si è evoluta nel tempo, e quella fondata sull’appartenenza alle tradizionali famiglie di partito europei si è dimostrata essere la più stabile 372. Come dimostrato dai più recenti studi sul comportamento di voto degli
europarlamentari, infatti, l’ideologia, intesa come elemento aggregante delle posizioni politiche dei partiti nazionali è un fattore dominante nella formazione del gruppo politico373.
Quest’ultima risponde a precisi criteri: occorre un numero minimo di 25 deputati eletti in almeno un quarto degli stati membri e deve avvenire in base a affinità politiche. Questa duplice esigenza, da un lato di affinità politiche, dall’altro di appartenenza a più stati membri, dovrebbe garantire la transnazionalità di questi gruppi promuovendo l’integrazione europea e trascendendo da particolarismi e localismi374. Nonostante non sia necessario che il
parlamento valuti le affinità politiche dei membri di un gruppo, questo comunque non si configura come requisito facoltativo.
Questa “policy orientation” si riflette anche nel modo in cui si formano le coalizioni all’interno della camera.
Quando decidono quale coalizioni formare i leaders dei gruppi valutano gli incentivi a formare un fronte unito che massimizzi l’impatto del parlamento vis a vis con le altre
370 Haas E.B., The Uniting of Europe: Political, Social, and Economic Forces 1950-1957 1958, Standford University
press, 1958, passim
371 Cartabia ,M. Gruppi politici e interna corporis del Parlamento Europeo, in Quaderni Costituzionali, 2000, p. 191 372 Hix S., Bjørn H., Empowerment of the European Parliament, pp.171-189.
373 McElroy G., ,Benoit K., Policy positioning in the European Parliament , in “ European Union Politics’ , Vol.13: 1,
2010, pp.150-165 http://eup.sagepub.com/
374 V. sentenza 2 ottobre 2001, Cause reunite T-222/99, T-222/99, T-327/99 e T329/99, Martinez e a.c.
istituzioni europee, con il desiderio di prendere una chiara posizione sulla questione. Dato il requisito della maggioranza assoluta nella seconda lettura della procedura di co-decisione, e visto e il bisogno di trovare una soluzione accettabile per una maggioranza qualificata al consiglio, cosi come alla commissione, e dovendo operare allo stesso tempo come una camera di confronto tra differenti idee politiche, c’è una certa tensione tra formare una grande coalizione politica ed agire secondo linee politiche. Sembra infatti che una grande coalizione abbia più probabilità di formarsi su un voto legislativo dove le regole istituzionali richiedano una maggioranza e sul voto finale375. Dunque la collocazione dei vari gruppi
politici, cruciali nel determinare che tipo di coalizione formare, varia molto con il variare delle aree di policy interessate. La coesione interna dei partiti è spesso ottenuta attraverso il ricorso al voto per appello nominale, e la principale dimensione di voto rimane comunque destra e sinistra.
I fattori che hanno contribuito a rendere oggi i gruppi politici perno fondamentale per il funzionamento delle istituzioni sono diverse376. Fondamentale è stata certamente la
trasformazione dell’assemblea di Strasburgo da assemblea di delegati dei parlamenti nazionali ad assemblea elettiva. Con questo passaggio le delegazioni nazionali hanno smesso di essere entità autonome all’interno delle istituzioni per divenire articolazioni interne dei gruppi stessi. Pur non volendo sminuire l’importanza di tali organi, in quanto la posizione dei gruppi spesso è proprio frutto della mediazione tra le posizioni delle delegazioni nazionali che lo compongono, esse non sono dotate di alcuna rilevanza esterna al Parlamento europeo né di alcuna rilevanza all’interno dei regolamenti parlamentari.
Una seconda ragione che ha contribuito allo sviluppo e al successo dei gruppi parlamentari è rintracciabile nell’ampliamento del Parlamento Europeo, sia per ciò che concerne le sue dimensioni che le funzioni ad esso attribuite. Per governare un’assemblea così complessa è stato infatti necessario conciliare meccanismi organizzativi in grado di inquadrare il comportamento dei propri membri entro schemi prestabiliti e di razionalizzare i suoi procedimenti - mediante la valorizzazione di sedi decisionali ristrette in grado di contemperare il principio del libero mandato parlamentare e l’assoggettamento degli eurodeputati a diverse realtà -nazionali, politiche, di settore - con la funzionalità delle procedure parlamentari.377
375 Hix S., Kreppel A., Noury A.,The Party system in the European Parliament: Collusive or Competitive?, in “JCMS”,
Volume 41, Number 2, 2003, pp.309-31,
376 Fasone C., Il parlamento Europeo nell’unione asimmetrica, cit. pp.60-63 377 Fasone C., Il parlamento Europeo nell’unione asimmetrica, cit. pp.62
Anche per quanto riguarda l’assegnazione delle cariche nel parlamento europeo, poco è lo spazio lasciato a considerazioni sulla base delle nazionalità degli eurodeputati; ancora una volta gli attori principali sono infatti i gruppi politici, poiché nella distribuzione delle cariche si tiene conto in primis dei rapporti di forza tra i gruppi e solo secondariamente del peso specifico delle varie delegazioni al loro interno. I membri di commissioni e delegazioni presso assemblee o consessi interparlamentari sono designati dai gruppi e devono rispettare il principio di proporzionalità, la cui applicazione deriva dalla considerazione delle dimensioni di ciascun gruppo rispetto all’assemblea, ossia la composizione di questi organi deve rispettare i rapporti di forza presenti all’interno dell’assemblea stessa378. Anche
l’assegnazione delle presidenze e delle vicepresidenze delle commissioni sono stabilite in base all’accordo tra gruppi. Solo dopo che la presidenza viene assegnata a un certo gruppo entrano in gioco altre considerazioni nella scelta di quale candidato porre in tale posizione, in primis le preferenze delle delegazioni nazionali379.
Infine, anche i lavori delle commissioni parlamentari sono dominate dai gruppi attraverso i portavoce del gruppo e i loro relatori sulle singole proposte.