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Il film inizia con una scena del passato della protagonista, Irena. Si vedono delle donne seminude mascherate. Un occhio attraverso un buco nel muro le osserva e le sceglie. Questi episodi dal passato ritorneranno durante tutto il film e aiuteranno piano piano a capire qual è il piano della protagonista nel presente.

È difficile, infatti, inquadrare questo personaggio inizialmente. Irena cerca lavoro in un palazzo come domestica, sembra averne molto bisogno e così, dopo un accordo per il quale avrà il 30% dei suoi guadagni, il portiere la fa lavorare qualche ora la settimana. Le fa pulire le scale.

Lei però ha molti contanti con sé e apre un conto in banca di 8.000€. Rifiuta inoltre due offerte di lavoro dicendo che è già impegnata tutta la settimana.

Fa amicizia nel palazzo con una donna che fa la domestica in casa degli Adecher, famiglia di orefici che vivono lì.

Una volta vanno al cinema insieme ed Irena le sfila le chiavi dalla borsa e ne va a fare una copia durante la proiezione del film.

In un’altra scena si vede che ruba l’immondizia degli Adecher e che vive proprio nel palazzo di fronte, da dove può vedere l’interno della loro casa.

Intanto dai flashback si capisce che Irena era un tempo in un giro di prostituzione. Il capo la legava e la violentava.

In altre scene si vede insieme ad un uomo del sud, sembra ci fosse un tenero amore tra loro.

Un giorno mentre pulisce le scale, Irena fa cadere di proposito Gina, la sua amica domestica. Lei scivola senza fermarsi per tutte le rampe, fino al piano terra, e rimane tetraplegica. Non riesce più neanche a parlare.

Così Irena riesce a farsi assumere dagli Adecher. La famiglia è composta dalla madre, Valeria, il padre, Donato, e la figlia Tea.

La bambina ha una strana malattia per cui non ha i riflessi pronti e quando cade non riesce a mettere le mani avanti in tempo, finendo sempre per farsi male al viso.

Inizialmente Irena non le piace ma piano piano diventano amiche.

Una volta tornando a casa sua Irena la trova completamente a soqquadro. Chiunque fosse cercava i soldi ma lei ormai non li teneva più in casa.

A scuola la bambina cade di nuovo ed Irena la trova che piange perché gli altri bambini ridono di lei. Allora Irena le dice che deve imparare a difendersi. Approfitta del fatto che quel fine settimana i genitori non ci sono, lega la bambina come un salame e la spinge a terra. Le dice di rialzarsi e poi la spinge di nuovo, molte volte.

Alla fine slega la bambina e questa incomincia a prenderla a schiaffi. Irena sorride e le dice che avrebbe dovuto farlo prima, che deve reagire quando le fanno del male.

Un giorno mentre torna casa Irena viene picchiata in un vicolo da due uomini. Si rifiuta di andare all’ospedale o dalla polizia, va invece dal portiere. Ha il viso troppo tumefatto e non può andare a lavoro, così dice a Valeria di essersi ammalata.

Quando sta meglio torna a lavoro ma Valeria si fida poco, le chiede indietro le chiavi di casa. Anche Tea non sembra più esserle legata come prima.

In una scena del passato si capisce che lei aveva ucciso il suo magnaccia, Muffa, con dei colpi di forbice nella pancia e che era scappata coi suoi soldi. Adesso però lo rivede al parco.

L’ansia di Irena fa preoccupare Valeria che la licenzia.

Dopo qualche giorno quest’ultima la va a trovare nel suo nuovo appartamento e trova un angolo pieno di cose di Tea: disegni, foto, libri sulla sua malattia.

Valeria capisce che Irena è la madre biologica di Tea, che invece è stata adottata. Rivendica però la bambina come sua dicendo che l’adozione era completamente legale. Quello che Valeria non sa è che in casa di Irena, mentre lei è lì, c’è anche Muffa, che era

Qualche giorno dopo il furgone rosso di Valeria viene ritrovato in fondo al lago con lei dentro. Irena viene accusata.

Si vedono dei flashback della sera prima. Irena era con Muffa che voleva a tutti i costi i suoi soldi. Lei lo ha portato nel cimitero dove li ha seppelliti ma durante una colluttazione Muffa cade all’indietro sbattendo la testa e muore. Irena lo seppellisce.

Nella stazione di polizia finalmente Irena racconta la sua storia.

Muffa aveva questo giro di ragazze e le violentava, le appendeva a testa in giù e faceva loro pipì addosso.

Quando Irena è rimasta in cinta la prima volta è stato un caso ma poi è diventato un mercato. Le persone venivano a scegliere tra le ragazze e queste smettevano di prendere precauzioni. Irena dichiara di aver avuto 9 figli in 12 anni.

L’ultima però sapeva di chi era, del suo fidanzato che aveva trovato morto in una discarica, per questo voleva a tutti i costi tenerla. Muffa però non ne aveva voluto sapere. Aveva ottenuto dalla moglie di lui di sapere a chi l’avevano data, gli Adecher.

Irena dichiara di non avercela mai avuta con loro. Anzi era contenta che si fossero presi cura della sua bambina, solo che lei voleva trovare il modo di starle vicino, non voleva rivendicarla per sé.

Viene interrogata anche la moglie di Muffa, però, che rivela una terribile verità. Lei e il marito avevano mentito. Irena era stata così insistente che alla fine avevano voluto dirle un nome e Muffa aveva girato la collana d’oro che portava al collo, dove c’era il marchio della famiglia Adecher. Tea non era sua figlia, come rivelano anche i test genetici. Irena viene incarcerata per l’omicidio di Muffa, ma quando uscirà dal carcere troverà Tea che è diventata una ragazza e che è andata a prenderla.