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4.4.! Le sinossi dei film sull’omosessualità La patata bollente, Steno, Italia

Il protagonista del film è un operaio di forte stampo comunista ed ex pugile. Si chiama Bernardo Mambelli ma tutti lo chiamano “il Gandi”.

Una mattina è in macchina col suo amico e collega Walter e questi tampona un taxi perché si è distratto a guardare una signora. Il Gandi dà ragione al tassista, finché non vede che legge un giornale di estrema destra. A quel punto lo picchia e dà anche dei pugni sul taxi per fargli dei cocci.

Nella fabbrica di vernici dove lavora il Gandi salva un uomo che stava soffocando per i fumi delle vernici. Arrabbiato va dal capo e pretende un impianto di depurazione, sebbene il rappresentane del sindacato gli avesse detto che voleva trattare la cosa con più dialettica e diplomazia.

Il sabato sera il Gandi, Walter, Maria (ragazza del Gandi che lavora alla mensa della fabbrica) e un’amica di Maria si mettono d’accordo per andare a ballare, ma il protagonista prima vuole andare al cinema. Usciti da lì sono tutti arrabbiati con lui perché gli fa vedere solo film sulla vita nell’Unione Sovietica e hanno anche fatto troppo tardi per andare a ballare.

Maria e il Gandi allora litigano. Lei è stanca del suo essere così politicamente impegnato e vorrebbe potersi divertire almeno nel weekend. Lui si arrabbia e se ne va.

Sulla via di casa vede una banda di fascisti che picchiano un uomo. Lui interviene, lo salva e lo porta a casa con sé perché questi non vuole andare all’ospedale. Il ragazzo ha le costole fratturate per cui rimane a dormire dal Gandi.

Claudio, così si chiama il ragazzo, fa una telefonata e si scopre che è omosessuale. Il Gandi però ancora non lo sa e fa delle battute sui “culattoni”. L’ex ragazzo di Claudio lo richiama e stavolta risponde il Gandi. Adesso capisce che Claudio è omosessuale e il suo atteggiamento verso di lui cambia. Si rifiuta di fargli una puntura nel fondoschiena e va a dormire nella vasca pur di non dormire con lui.

Intanto la portinaia Elvira spia quello che succede in tutte le case e vede il Gandi fare una camminata da “checca” (stava dicendo a Claudio che non si direbbe che è gay da come cammina). Il marito di Elvira però le dice che è tutta colpa del troppo vino che beve e che si è immaginata tutto.

Il giorno dopo Maria va dal Gandi e lo trova a dormire nella vasca da bagno, aveva messo una sedia alla porta. Lei gli chiede spiegazioni e lui dice che ha paura dei ladri. Lei vorrebbe fare l’amore di là, a letto, ma lui la convince a farlo nella vasca da bagno. È scomodissimo, così il Gandi le dice che si è ricordato che deve andare al cimitero da suo nonno perché è l’anniversario della sua morte.

Al cimitero Maria si arrabbia perché non vuole sprecare così la domenica. Allora il Gandi la porta a mangiare in un ristorante sul laghetto. Mentre è lì legge delle notizie sui giornali di reputazioni rovinate dall’omosessualità e di persone che si suicidano e, preoccupato, chiama Claudio. Questi gli dice che la vuole far finita ma lui gli consiglia di prendere due pasticche per il sonno e dormire e di non rispondere più per nessun motivo al telefono.

Dopo poco però il Gandi lo richiama perché ha paura che abbia fatto qualche stupidaggine ma ovviamente Claudio non risponde.

Si inventa allora una scusa con Maria e corre a casa. Lo trova disteso sul letto che sembra morto e la scatola dei sonniferi è vuota. Sembra che li abbia presi tutti.

Gli fa la respirazione bocca a bocca ma non era necessaria: nella scatola c’erano solo due sonniferi, è per quello che era vuota. Claudio stava solo dormendo.

Elvira vede la scena del bocca a bocca e lo dice al marito, che però ha la stessa reazione della volta precedente.

Il Gandi incomincia a capire che deve dirlo a Maria prima che la cosa venga fuori da sola ma non sa come fare a spiegarsi bene e a non farle fraintendere niente.

Quella notte fa di nuovo la respirazione bocca a bocca a Claudio (stavolta con un imbuto sul viso di lui) perché questi si era attaccato al tubo del gas della cucina.

A lavoro sono tutti contenti perché hanno finalmente ottenuto i depuratori e propongono il Gandi come prossimo rappresentante del sindacato.

Claudio nel frattempo sta meglio e architettano un piano per farlo uscire dal palazzo senza che Elvira lo veda.

Il Gandi accompagna Claudio sul suo posto di lavoro: è una libreria “alternativa”, con libri solo sull’omosessualità. Claudio dormirà lì dentro.

Mentre sono lì Maria passa davanti alla vetrina con una amica e vedono il Gandi, ma poi lui si nasconde e loro pensano di essersi sbagliate.

Pochi giorni dopo il Gandi esce di corsa da lavoro e va alla libreria perché Claudio lo chiama dicendo che gli è stato dato fuoco. Salva Claudio e sta per avere una rissa con i fascisti che sono tornati per vendicarsi. Quando arriva la polizia però questi scappano ed anche il Gandi si nasconde ed entra dal retro della libreria. Porta via Claudio e gli dice che lui non può più stare lì. Gli dice di andare da qualche amico o parente ma lui non ha nessuno, così lo riporta a casa sua. Durante il viaggio Claudio racconta di essere cresciuto in una famiglia di operai e di esserlo stato anche lui un tempo.

Il Gandi gli chiede com’è possibile che un operaio diventi omosessuale.

Si inventa una scusa e sale all’appartamento. Nel frattempo Maria sta scendendo dalle scale e lo sente rientrare. Lo vede con Claudio e con le piume di struzzo al collo.

Il mattino dopo alla fabbrica i fascisti hanno fatto una scritta sul muro “il Gandi è un Culo”. Ma i suoi colleghi pensano che sia perché è politicamente impegnato, anche se Maria invece si arrabbia e chiede a Walter di portarla a ballare.

Il Gandi è molto geloso e Claudio gli suggerisce di dire a Maria la verità perché più nasconde le cose e più le persone si faranno idee strane.

Il giorno dopo in fabbrica però scopre di aver vinto un viaggio premio in Unione Sovietica. In realtà sono stati Maria e i suoi colleghi a organizzarlo perché lei gli ha raccontato i suoi sospetti e vogliono vedere se lui “guarisce”.

Il Gandi allora parte felicissimo e dice a Claudio che può rimanere in casa qualche giorno fino a che non trova una sistemazione.

Al suo ritorno però Claudio è ancora lì. Ha riarredato tutta la casa: colore dominante il rosa. Ha anche preparato un pranzo con tantissime cose particolari da mangiare.

Il Gandi è un po’ intontito dal viaggio e ha la febbre. Inoltre a pranzo beve dello spumante. Dopo varie volte che gli viene chiesto, Claudio finalmente confessa perché è ancora lì: si è innamorato del Gandi.

Nel frattempo arriva Maria, tutta vestita di rosso con due lunghi guanti neri.

Inizia una specie di competizione tra lei e Claudio e alla fine lei farà uno spogliarello per vedere se al Gandi ancora piace. Questi però si addormenta e lei scoppia a piangere. Claudio la consola. Lei dice che ha paura che sia colpa sua se il Gandi è diventato omosessuale perché non sa soddisfarlo a letto.

Claudio le dice che non è così e che tra lui e il Gandi non c’è mai stato niente. Per tirarle su il morale Claudio fa uno scherzo al Gandi e lo trucca.

Nel frattempo suonano alla porta i suoi colleghi. Maria e Claudio decidono di non aprire ma il Gandi si sveglia e va alla porta. I suoi amici lo vedono truccato e scappano, lui li insegue per le scale e anche la signora Elvira e il marito vedono tutto.

Rientrato in casa si guarda allo specchio e sviene. Lo portano all’ospedale dove gli dicono che delirando lui chiamava sia Maria che Claudio. Incomincia a pensare di essere davvero diventato omosessuale. I due lo lasciano riposare ma, dato che è il primo maggio, lui scappa dall’ospedale per andare al comizio.

Lì prende Maria, la porta in un tendone e fa l’amore con lei per capire se ancora gli piacciono le donne. Dopodiché esce fuori, prende Claudio e lo porta in mezzo alla pista e balla con lui.

Tutti lo guardano allibiti tranne Maria che ha capito cosa sta facendo ed è felice.

Gandi e i sindacalisti allora vanno a discutere la cosa nella sala del consiglio della fabbrica.

Lui dice che se i fascisti sono contro gli omosessuali allora loro dovrebbero essere a loro favore, ma gli rispondono che è una questione particolare e che prima o poi l’affronteranno. Il Gandi però si arrabbia e dice che non può tollerarlo. Si dimette da tutti i suoi incarichi ed esce dalla stanza. Fuori trova Claudio che inizia ad offendere lui e i comunisti come lui. Dice che sono degli ipocriti, che forse i fascisti lo picchiano ma almeno sono sinceri.

Provoca talmente tanto il Gandi che questi lo picchia, i suoi colleghi lo vedono e così lui riacquista la sua reputazione e la sua vita.

Al matrimonio con Maria leggerà a tutti una lettera di Claudio dove questi dice di averlo provocato apposta perché non buttasse la sua vita per colpa sua e lo invita a trovarlo ad Amsterdam dove lui si è trasferito.