TIPOLOGIA BUSINESS
A) N. TOTALE ADDETTI
3.4 IL NETWORK DI START CUBE: I CONTATTI NEL MONDO DELLA RICERCA E NEL MONDO ECONOMICO-IMPRENDITORIALE
L’incubatore padovano non offre alle proprie aziende incubate tutti i possibili servizi necessari per lo sviluppo di una idea imprenditoriale e la nascita effettiva di una impresa autonoma, per cui si rende necessaria l’attivazione di processi di collaborazione con altri enti o società. Questo modo di agire, che caratterizza i network incubator, impone la creazione di un sistema di relazioni tali da permettere una completa erogazione di servizi alle aziende incubate. Infatti, l’efficacia dei processi di trasferimento tecnologici e dei processi di apprendimento si estrinsecano non solo sulla base della qualità dei servizi erogati da ciascun singolo incubatore, ma anche in base al livello di collaborazione della rete di nodi che compongono il sistema.
L’attività diretta di promozione di Start Cube è quasi inesistente (solo il sito Internet), poiché l’attività dell’incubatore si basa su alcuni fattori critici di successo che ne caratterizzano l’operatività e che fanno sì che sia il “mezzo pubblicitario” più efficace sia costituito dalla rete di contatti
In particolare le caratteristiche principali che hanno costituito il presupposto per il successo di Start Cube e che qualificano il suo Network sono:
• L’attrattività del territorio di riferimento: la presenza di una rilevante concentrazione di istituzioni accademiche, raggruppate sotto l’istituzione della Università degli Studi di Padova, rappresenta un importante elemento di richiamo per studiosi e ricercatori nell’area dell’incubatore, il che evidenzia un’elevata concentrazione di conoscenza;
• Informalità dei rapporti: non esiste un’unica istituzione che programma, progetta e attua le attività innovative del territorio di riferimento (Provincia di Padova e Veneto). Esistono invece molteplici istituzioni, come ad Esempio il Parco Scientifico e Tecnologico Galileo, il distretto tecnologico Veneto Nanotech104 e l’agenzia regionale Veneto Innovazione;
104 Veneto Nanotech è una società consortile per azioni costituita il 31 luglio 2003 e partecipata dalle Università di Padova, Venezia e Verona e dalla Regione del Veneto nonchè dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e di numerosi enti pubblici e imprese private al fine di coordinare le iniziative e gli indirizzi strategici del distretto italiano per le nanotecnologie.
L'obiettivo di Veneto Nanotech è quello di avvicinare le imprese alle nanotecnologie, creando un circolo virtuoso che coinvolga istituzioni di ricerca, imprese innovative ed investitori pubblici e privati allo scopo
• Coordinamento regionale, nazionale, locale degli incubatori: pur non esistendo un centro sovraordinato che si occupa specificamente del coordinamento di tutte le attività di incubatori, esistono tuttavia associazioni (Es: PNICUBE e Gate2Growth) che attuano meccanismi di coordinamento attraverso la partecipazioni programmi o progetti comuni;
• Spirito di impresa e senso di appartenenza al modello del Nordest: caratteristica molto importante nel territorio di operatività di Start Cube è l’elevata propensione all’imprenditorialità delle persone che operano nell’area, elemento che favorisce un costante flusso di nascita di nuove imprese.
Tutto ciò permette a Start Cube di essere al centro di un network caratterizzato da un’alta innovazione tecnologica e costituito, oltreché dagli incubatori nazionali e regionali anche da stretti contatti con le Università e i Parchi scientifici regionali.
La vicinanza di tre Università internazionalmente riconosciute come quelle di Verona, Padova e Venezia costituisce un elemento caratterizzante del Network di Start Cube e in particolare il ruolo dell’Università di Padova ha determinato un duplice impatto sul sistema di rete considerato:
• Diretto: la popolazione universitaria e le idee che ne scaturiscono costituiscono la base di partenza per la nascita delle future imprese high tech che potrebbero un giorno scegliere di rivolgersi all’incubatore padovano;
• Indiretto: la formazione offerta dall’ Università di Padova supporta lo sviluppo di imprese (es. banche e investitori), infrastrutture e istituzioni che fanno parte o potrebbero far parte del Network relazionale di Start Cube.
In generale la relazione con le Università permette, a quest’ultima, di rivestire su Start Cube sia un ruolo generativo che propulsivo, poiché attraverso lo scambio di conoscenze e attraverso la partecipazione a progetti in comune come Start Cup si accelera il processo di innovazione tecnologica che permette lo sviluppo imprenditoriale sul territorio di riferimento dell’incubatore padovano.
di sviluppare e rafforzare le competenze scientifiche ed imprenditoriali nel settore delle nanotecnologie a servizio dello sviluppo regionale e nazionale.
Per quanto riguarda i contatti con gli altri incubatori d’impresa, Start Cube si relaziona soprattutto con gli incubatori universitari, poiché hanno in comune l’orientamento no Profit della propria attività. Inizialmente i contatti avvenivano prettamente con gli incubatori I3P e AlmaCube di Torino e Bologna, ma oggi sono nati nuovi incubatori e con essi avvengono sempre più spesso incontri e scambi di informazioni. Il direttore di Start Cube afferma di vedere di buon occhio l’instaurarsi di rapporti con le altre realtà nascenti, purché esse siano veri incubatori e non degli affittacamere a canoni agevolati.
Con lo scopo di favorire il networking e lo scambio di informazioni tra gli incubatori è nata nel 2004 una associazione di cui Start Cube è entrata a far parte sin dalle fasi iniziali, PNICUBE.105 All’adesione presso questo network nazionale è seguita l’adesione a uno internazionale come Gate2Growth; ciò permette a Start Cube, oltre che uno scambio di informazioni, anche di fare parte di associazioni che promuovono a livello governativo l’adozione di politiche a favore della creazione d’impresa e di iniziative di incubazione.
Su iniziativa dell’associazione PNICUBE si è sviluppata a livello locale una Business Plan Competition che ha lo scopo di premiare l’innovazione e che premia i tre migliori business plan. Con la partecipazione alla competizione del Veneto (Start Cup Veneto) l’incubatore padovano avvia diversi incontri e iniziative in collaborazione con le altre università del Veneto e soprattutto con gli altri incubatori del Veneto come, Venice Cube e La Fornace di Asolo. In questo modo l’adesione a Start Cup Veneto modifica
105 PNICUBE è una Associazione nata nel 2004 con lo scopo di riunire gli incubatori universitari nonché le università e i centri di ricerca pubblici che sviluppano al loro interno attività di supporto alla creazione di impresa, come ad esempio Business Plan Competition locali. Le sue attività principali sono:
• Il Premio Nazionale per l’Innovazione: al premio concorrono i vincitori delle Start Cup
organizzate localmente dagli atenei partner. Il PNI premia i tre migliori business plan: l’obiettivo è sostenere – anche mediante premi in denaro – il passaggio verso la fase di impresa pronta per affrontare il mercato. La premiazione, con l’esposizione dei progetti in gara, si svolge a dicembre.
• La Start Up dell’anno: è il premio per giovani imprese innovative nate o ospitate dai soci di PNI CUBE. Il premio – nato nel 2007 – ha l’obiettivo di dare visibilità alle imprese che nei primi anni di vita conseguono le migliori performance ed, inoltre, monitorare i risultati ottenuti dai partner aderenti a PNI CUBE. Per garantire una selezione efficace la valutazione delle aziende è affidata ad una Giuria di operatori di fondi internazionali.
• Eventi ed attività formative: uno degli eventi più significativi per l’Associazione è il Workshop annuale. L’appuntamento, giunto alla seconda edizione, approfondisce i temi più sentiti da chi gestisce i processi di supporto alla nascita e crescita di start- up innovative. PNI Cube offre inoltre ai soci attività formative come seminari e corsi specifici. L’obiettivo è favorire lo scambio e la diffusione di informazioni sulla creazione di imprese innovative.
Fonte: PATRISSI MICHELE, Ricerca, spin –off, incubatori: strategie ed opportunità per le università italiane di TORINO PNICUBE 2007
quel rapporto che nel 2003 si limitava ad un puro scambio di informazioni e che oggi è divenuto particolarmente attivo.
All’interno del network di Start Cube sono presenti anche istituzioni finanziarie di primaria importanza e questo sopperisce alla scarsa assistenza finanziaria diretta offerta dall’incubatore. Oltre allo stretto legame con la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che permette i contatti con la prima banca nazionale (Intesa-Sanpaolo), c’è un legame di collaborazione con un fondo di venture capital (Innogest106) e con una rete di Business angels107.
Start Cube fa assistenza finanziaria offrendo informazioni e/o contatti per facilitare l’ottenimento dei finanziamenti alle imprese incubate, e ciò è reso più facile dalla collocazione di investitori istituzionali nelle vicinanze della struttura di incubazione.
Questo rappresenta uno dei punti di forza dell’incubatore padovano, poiché la prossimità della localizzazione fisica tra le strutture che ospitano le nascenti imprese e gli investitori crea un meccanismo di collaborazione costante e di integrazione dei servizi offerti alle neo-imprese.
In particolare Start Cube si relaziona col fondo Innogest che ha tre sedi in Italia tra cui quella di Padova e che concentra l’attività nel Nord Italia. In virtù della mission di questo fondo la collaborazione con l’incubatore padovano risulta tanto più efficace quanto più le imprese incubate sono innovative e tecnologicamente avanzate. Infatti, questo fondo di Venture Capital ha l’obiettivo di fornire capitali esclusivamente ad
106 Innogest Capital, il maggiore fondo italiano di seed & early stage, guidato dai managing partner Claudio Giuliano, ex Carlyle, e Marco Pinciroli, ex BC Partners, ha raccolto 80 milioni di euro, superando del 33% il target atteso. Il fondo Innogest Capital è gestito da Innogest SGR, Società di Gestione del Risparmio di cui Marco Pinciroli e Claudio Giuliano sono Amministratori Delegati e Soci Fondatori. Entrambi hanno frequentato negli anni '90 l'MBA di INSEAD a Fontainebleau in Francia.
Marco Pinciroli ha affermato che “Innogest sta trovando molta vitalità in un settore, il venture capital, ancora debole in Italia, nonostante il nostro paese sia la sesta economia mondiale. Il fondo esamina circa 50 proposte di investimento al mese, 500 all'anno. La ricchezza rappresentata dalle possibilità di
investimento è uno straordinario punto di forza che permette ad Innogest di fissare obiettivi di rendimento elevati per la propria base di investitori”.
"Le proposte di investimento vincenti, il momento favorevole di cui gode il mercato tecnologico italiano e l'esperienza consolidata del nostro team - con competenze maturate in società del calibro di BC Partners, Carlyle, 3i e Bain & Co. - hanno contribuito a superare il target prefissato del 33%" ha affermato Claudio Giuliano. Sempre secondo Giuliano "gli investitori hanno apprezzato la specifica strategia di investimento nell'early stage. La dimensione del fondo ci permetterà di seguire la crescita delle migliori società presenti nel nostro portfolio". www.innogest.it
107 Business Angels Network (BAN) - reti locali nelle quali si organizzano i Business Angels.
Queste svolgono attività di mediazione tra i soggetti coinvolti, di coordinamento e di assistenza ai neo-imprenditori. I network, promossi da singoli qualificati o da enti ed organizzazioni operanti sul territorio, possono essere regionali, tematici, telematici.
aziende italiane, giovani e ad alto potenziale di crescita, appartenenti principalmente ai seguenti settori: Media e TLC, Information and Communications Technology, Energie Rinnovabili, Biomedicale, Meccanica Avanzata. Innogest però si riserva di finanziare le imprese per un minimo di 60.000 Euro, con la tendenza a preferire investimenti di early stage financing che superano i 200.000 Euro, per cui le imprese incubate di minori dimensioni si vedono spesso privare dei finanziamenti.
“Accanto alla finanza fornita dal fondo di venture capital, nel network dell’incubatore sono presenti ed attive reti informali di business angels. Questo tassello di finanza informale costituisce spesso il primo anello di congiunzione tra le start up universitarie e i venture capitalists. Com’è noto, infatti, le imprese nascenti dai laboratori universitari non sono adeguate a ricevere direttamente, salvo alcuni casi rari, i finanziamenti di un operatore di Venture Capital, che, tendenzialmente, investe un ammontare minimo di capitale troppo elevato per le necessità della maggior parte delle aziende in fase di avvio provenienti dai laboratori dell’università. Perciò, la rete di business angels colma il gap di offerta di capitali necessari all’avvio dell’impresa, permettendo quindi all’incubatore la possibilità di offrire un servizio di seed capital.”108
Un'altra tipologia di attori rilevanti con cui Start Cube intrattiene delle relazioni sono quelli che nella letteratura nazionale e internazionale vengono classificati come propri del Sub-network. In tale contesto si inseriscono i Centri di Trasferimento Tecnologico che per l’incubatore padovano sono costituiti dal Parco Scientifico di Verona, dal Parco scientifico–Vega, da Veneto innovazione e dal Parco Scientifico e tecnologico–Galileo.
Mentre per i primi due parchi scientifici la collaborazione con Start Cube si limita allo scambio di informazioni, per il Galileo e l’agenzia Veneto Innovazione la collaborazione è più articolata.
In particolare, il Parco Scientifico Tecnologico Galileo aveva costituito per primo al proprio interno un incubatore che collaborava assiduamente con l’Università ma poi nel 2003 si è deciso di assegnare questa struttura all’incubatore nato dall’intervento della fondazione bancaria padovana. Oggi il parco Galileo, oltre ad essere anch’esso fortemente connesso con l’Università e la fondazione padovana, rimanda ogni potenziale imprenditore a Start Cube, cosicché affievolisce di molto l’impegno del
108 Cfr. GERVASONI ANNA, Dall’idea all’impresa: il ruolo degli incubatori di MILANO GUERINI E ASSOCIATI 2004, p. 146
personale dell’incubatore nell’attività di promozione. Inoltre il legame è così forte che alcuni componenti del consiglio direttivo (i dottori Malaguti, Saro, Tondello) di Start Cube fanno anche parte del Consiglio direttivo del Galileo, cosicché in caso di necessità delle aziende incubate, Start Cube può richiedere l’utilizzo dei laboratori del parco scientifico. Quindi la collaborazione tra Start Cube e il Parco Galileo va al di là del semplice scambio di informazioni, ma arriva alla adesione di progetti in comune; questo per le Start up incubate può produrre anche la stipulazione di brevetti.
Per quanto riguarda, quindi, il Parco Scientifico la collaborazione è fortemente tecnico-scientifica, mentre con l’agenzia Veneto Innovazione la collaborazione è più connessa agli aspetti legali e amministrativi. Tale agenzia svolge sicuramente un ruolo centrale nella promozione e nel finanziamento di Start Cup Veneto, ma entra in relazione con Start Cube soprattutto quando la Regione la utilizza come tramite per finanziare l’innovazione. Infatti, attraverso i bandi di finanziamento promossi da Veneto Innovazione, Start Cup può fornire alle imprese incubate tutte le informazioni necessarie ad un maggiore e più rapido sviluppo.
Infine, per il futuro c’è l’intenzione da parte di Start Cube di incrementare i contatti con le associazioni imprenditoriali, non solo con lo scopo di promuovere se stesso nei confronti di nuovi potenziali imprenditori. Infatti è stato valutato che, aumentando la propria rete di collaborazione, si ottiene un impatto positivo sull’efficienza complessiva della propria attività. Oggi, infatti, le attività collaborative si limitano spesso allo scambio di informazioni o a progetti in comune, mentre con gli anni e con lo sviluppo della struttura occorrerà una crescita percentuale delle forme di relazione allo scopo di fornire servizi più articolati alle proprie imprese incubate.