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Portogallo

Nel documento L'arte di strada come patrimonio culturale? (pagine 197-200)

La struttura dell'Amministrazione pubblica portoghese è costituita in modo da attribuire al Ministero della Cultura il più alto grado di responsabilità e competenza in materia di arte di strada, relegando le Amministrazioni regionali e locali ad un ruolo marginale.

Per quanto riguarda innanzitutto lo status quo degli strumenti legislativi, si osserverà subito che le arti performative vengono fatte ricadere nel contesto di leggi generali per le arti e la cultura. L'atto più rilevante, che merita di essere menzionato in un pur breve tratteggio della realtà normativa portoghese, è sicuramente il Decreto Legge 225/2006260, del 13 novembre

2006, che nella definizione dei propri obiettivi inquadra la necessità di consolidare una rete di attori professionalmente e tecnicamente competenti in materia cultura, che sia in grado di rispondere alle necessità dell'intero territorio nazionale e delle Regioni autonome. Il Decreto si occupa poi di definire i vari modi in cui il Ministro può riservarsi di intervenire dove sia opportuno per garantire la funzionalità del proprio settore. Il successivo Decreto Legge 196/2008, del 6 ottobre 2008261, apporta alcune consistenti modifiche ed integrazioni alle

260 Si tratta del “Decreto-Lei n.º 225/2006, de 13 de Novembro, que estabelece o regime de atribuição de apoios financeiros do Estado, através do Ministério da Cultura, às artes”, Pubblicato nel Diário da República n. 218 del 13 Novembre 2006, Serie I.

disposizioni precedenti dando un supporto più concreto tanto alle attività creative artistiche quanto alla programmazione culturale di eventi o festival. Sebbene lo strumento precedente contemplasse già una forma di sostegno, sia diretto che indiretto, a queste attività, si rendeva tuttavia necessario un mezzo più incisivo che permettesse di risolvere alcune debolezze di sistema in termini di distribuzione delle opere, formazione artistica, relazioni internazionali in ambito culturale ed altre questioni correlate.

Si tratta dei più recenti strumenti normativi e riguardano la sovvenzione pubblica all'intero sistema delle arti. Tuttavia né il circo né l'arte di strada vi sono menzionati, pertanto non sembrerebbe possibile attribuire a tali strumenti legislativi la facoltà di richiamare finanziamenti per queste due forme artistiche. Inoltre, dalla lettura del bilancio della spesa pubblica negli ultimi anni, ci si rende conto che il settore dello spettacolo dal vivo non contempla, fra le altre, queste discipline. Nel 2009, la spesa dell'Amministrazione centrale in favore delle arti dello spettacolo dal vivo e delle arti visive è stata di circa 47,4 milioni di euro262 e l’analisi della suddivisione del budget ci permette di desumere la destinazione di

queste sovvenzioni. Vengono infatti prese in considerazione, alla questa voce di spesa riguardante lo spettacolo dal vivo, le seguenti categorie: orchestre sinfoniche, scuole di musica, accademie o università di musica o di teatro, enti teatrali, opera, danza e compagnie di balletto.

Di conseguenza, non esiste ufficialmente un servizio pubblico dedicato alle arti di strada, anche se va menzionata la crescente presenza nelle principali città portoghesi – Lisbona su tutte – degli spettacoli di questo tipo il cui livello qualitativo è in progressivo aumento, man mano che gli artisti iniziano a trovare finanziamenti (assolutamente indiretti, cioè di natura non specifica) per sostenere almeno una parte delle proprie produzioni. In effetti, come osservato per altri Paesi, anche in Portogallo una parte dei fondi dedicati al teatro viene “dirottata” nell'ambito circense o delle arti di strada, facendo leva sulla compenetrazione che queste discipline presentano le une con le altre. Allo stesso modo, in assenza di strumenti di tutela e sovvenzione di portata nazionale, le domande di finanziamento sono quasi sempre rivolte, in caso di necessità, alle Amministrazioni locali, e rendendone difficile la stima. Le città che decidono di organizzare eventi particolari si appoggiano a network di compagnie e artisti o a cooperative che gestiscono gli spettacoli. Queste città diventano la principale piattaforma di promozione dell'arte di strada, che rimane però legata alla dimensione

dell'evento e che non si vede riconoscere un ruolo indipendente dal contesto. Si tratta quindi di una visione dell'arte di strada ancora una volta poco attenta alle potenzialità del contenuto estetico e culturale delle performance, interpretate come divertissement piuttosto che come arte. La scarsa considerazione per questa forma artistica è confermata anche quando la portata degli eventi è di carattere ed interesse superiore a quello locale. Il caso del campionato europeo di calcio del 2004 è un esempio emblematico: in seno alle attività del settore turistico dedicate all'evento, le commissioni responsabili hanno infatti richiesto una serie di spettacoli di strada legati alla situazione in diverse città del Portogallo263.

Degna di nota è tuttavia la risposta degli artisti e delle organizzazioni dedicate al circo contemporaneo ed all'arte di strada a fronte di questa realtà politico-culturale. La portata dello sviluppo che, in maniera del tutto indipendente, sta interessando tale settore fa del Portogallo un esempio quasi unico in Europa: nonostante la difficoltà dovuta alla pressoché totale mancanza di fondi, le compagnie e gli spazi stanno riuscendo ad organizzarsi a livelli professionali paragonabili a quelli di altri paesi dell'Unione spinti da un impulso che sta crescendo negli ultimi anni. Si tratta con buona probabilità delle conseguenze di una grande mobilità e cooperazione fra artisti e reti di organizzazioni dedicate presenti sull'intero territorio europeo ma, in particolare, in Francia (non a caso: come si vedrà più avanti è proprio la Francia a costituire il “motore” europeo dell'arte di strada e del nouveau cirque). Inoltre, di fronte alla debolezza dell'intervento pubblico, i luoghi di produzione portoghesi cominciano a creare sistemi di aiuto mutuale per favorire la diffusione di spettacoli di circo contemporaneo, sulla pista come in strada: è nato cosi il network Sem Rede, la rete nazionale di programmazione del nuoveau cirque, che raggruppa una dozzina di organizzazioni più piccole (Acert264, Devir265 e Teatro Aveirense266 fra gli altri) e ne unisce gli sforzi. Allo stesso

modo, avviene per la formazione: il caso più noto a livello internazionale, per la qualità dell'offerta formativa, è data dall'associazione Chapitô, specializzata in circo contemporaneo e gestita in modo del tutto indipendente dall'amministrazione pubblica. Questa situazione è destinata, con ogni probabilità, a subire dei mutamenti e a vedersi attribuire più importanza da parte delle autorità man mano che l'interesse del pubblico nei confronti delle discipline di circo contemporaneo crescerà, stimolando il ricircolo di creatività e di idee da parte di artisti

263 “Politiques culturelles en faveur des arts de la rue et des arts de la piste en Europe”, op. cit. pag 14 264 http://www.acert.pt/index.php

265 http://www.devir-capa.com/ 266 http://www.teatroaveirense.pt/

più giovani.

Dal nostro punto di vista si tratterebbe di una conferma diretta del significato e della portata delle politiche dell'Unione Europea riguardo alla mobilità di lavoratori e degli artisti attraverso i vari Stati Membri, in grado di dare la possibilità a determinati settori di sopperire alla mancanza di elementi chiave per il proprio sviluppo andandoli a cercare all'estero: la formazione professionale ne è l'esempio più evidente.

Nel documento L'arte di strada come patrimonio culturale? (pagine 197-200)