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Risoluzione 2001/2199 sull'Importanza e il Dinamismo del Teatro e delle

Nel documento L'arte di strada come patrimonio culturale? (pagine 116-119)

Nella seduta del 13 dicembre 2001 la Commissione Europea per la Cultura, la Gioventù, l'Istruzione, i Mezzi d'Informazione e lo Sport veniva autorizzata dal Presidente del Parlamento a redarre una relazione su “ L’Importanza e il Dinamismo del Teatro e delle Arti dello Spettacolo nell’Europa allargata”. La relazione, presentata il 15 luglio 2002, costituiva il nucleo della successiva Risoluzione 2001/2199 del Parlamento Europeo sullo stesso soggetto. Essa considera il teatro come figura emblematica e, in qualche modo, summa, delle arti dello spettacolo in senso lato: la musica, la danza ed il circo. Il teatro è “una delle rappresentazioni

della vita democratica” e di conseguenza deve essere considerato in modo più specifico, cosa

che prima avveniva invece empiricamente.

E' importante la distinzione che viene fatta nella relazione: le arti dello spettacolo, si afferma,

“non sono un’industria, non richiedono affatto l’elaborazione della creazione audiovisiva”. Inoltre “l’obiettivo di cooperazione che contraddistingue i programmi culturali dell'Unione europea sembra molto utile nell'ambito degli spettacoli dal vivo, dove gli artisti tengono in modo notevole alla propria indipendenza”. Essi “chiedono di essere aiutati ma non vogliono essere guidati”.

La relazione prende poi in considerazione le varie specificità del settore delle arti dello spettacolo, quali il teatro, l'opera ed il circo, ma precisa anche che ormai molti spettacoli mescolano trasversalmente teatro e coreografia, canto lirico e arti del circo.

Per quanto riguarda le sovvenzioni pubbliche, si osservano grandi disparità tra queste arti dello spettacolo. Quasi ovunque in Europa, infatti, il teatro e la danza ricevono un apporto tutto sommato adeguato, soprattutto se paragonato con altre discipline. Il teatro per bambini è

sostenuto nei Paesi del Nord, mentre il teatro di figura (che comprende l'uso di marionette e burattini) è più considerato nei Paesi dell’Est. Il circo, invece, nonostante se ne riconosca il valore creativo e formativo, è l’unica arte dello spettacolo ad essere scarsamente finanziata. In Europa infatti, solo Italia e Francia prevedono un bilancio separato destinato alle attività circensi.

La relazione su “ L’Importanza e il Dinamismo del Teatro e delle Arti dello Spettacolo nell’Europa allargata”, in sostanza, dipinge un quadro molto nitido della situazione dello “spettacolo dal vivo” in Europa e rappresenta un compendio delle attività comunitarie a suo supporto.

Nasce l'11 dicembre 2003 una Risoluzione (2001/2199, (INI)) che segue lo stesso filo logico fin qui enunciato.

Nei considerata, essa innanzitutto specifica quali siano le attività di “spettacolo dal vivo” in oggetto: il termine comprende “il teatro, la danza, l’opera, la musica, il circo, le arti della

strada e della pista, le marionette e tutte le creazioni interdisciplinari”. Il secondo paragrafo

poi afferma: “il teatro e la democrazia sono intrinsecamente connessi sin dagli albori delle

loro rispettive storie e l’attività teatrale e l’espressione delle arti dello spettacolo sono sempre stati lo specchio delle società, uno spazio pubblico sia di apertura che di resistenza”.

Un altro aspetto importante da considerare è che il mecenatismo svolge in questo campo un ruolo molto importante per la creazione di opere o la realizzazione di manifestazioni: ne consegue che è opportuno incoraggiarlo con “partenariati tra istituzioni, associazioni

culturali e imprese private”, così come il fatto che, per quanto riguarda le creazioni di tipo

cooperativo, “il mancato riconoscimento professionale dei diplomi artistici fra Stati membri

costituisce un vero ostacolo”.

Il Parlamento dunque ritiene di segnalare alcuni obiettivi specifici nell'ottica di uno sviluppo coerente e uniforme delle arti dello spettacolo. Per prima cosa va assecondata la mobilità degli artisti con azioni di “informazione e di assistenza tecnica e finanziaria complementari”. Bisogna poi agevolare la circolazione degli spettacoli, promuovendo la traduzione delle opere o sostenendo finanziariamente i festival europei, promuovere al pubblico, più in generale mediante sensibilizzazione, le arti dello spettacolo in toto e sviluppare il settore di formazione professionale degli artisti, dei tecnici o degli operatori.

Viene quindi chiesto agli Stati membri di potenziare la mobilità degli artisti e dei professionisti, e di riconoscerne e rafforzare lo Statuto “in particolare degli artisti del circo e

delle arti della strada”.

A punto 20 della Risoluzione (2001/2199, INI), si auspica addirittura l'istituzione di un “passaporto europeo dell'artista”, che ne garantisca la rappresentanza e gli interessi, da parte di organizzazioni professionali del settore.

Sulla questione critica della circolazione di opere e spettacoli nello spazio comunitario, vengono evidenziate diverse importanti considerazioni. Innanzitutto è necessario un aiuto specifico alla traduzione ed alla sottotitolazione delle opere e, a tale scopo, è importante la creazione di una piattaforma europea di reti di traduttori di testi. Si propone poi l’istituzione di una banca di dati di opere drammatiche contemporanee, la costituzione di un fondo per le musiche da scena e le creazioni sonore (registrazione, partitura) e la costituzione di una banca di informazioni tecniche relative alle sale di spettacolo,

E' interessante il punto 26: “[il Parlamento] chiede alla Commissione di esaminare la

possibilità di una convergenza delle norme giuridiche e tecniche dei dispositivi scenografici e delle strutture itineranti (circhi, tendoni, teatri mobili) per rimuovere gli ostacoli alla libera circolazione in Europa delle imprese di spettacolo”. In ultimo ci si riallaccia al “Programma

Cultura 2000”, suggerendo di appoggiare l’istituzione di un Premio Europeo per le arti dello spettacolo, nel contesto del bando per “Programma Cultura 2000” del 2003.

Infine, i punti 30 – 36 della Risoluzione riguardano la formazione degli artisti e dei professionisti dello “spettacolo dal vivo”.

II. Comunicazione COM(2007) 242 su un'Agenda Europea per la Cultura in

Nel documento L'arte di strada come patrimonio culturale? (pagine 116-119)