1. L’azione normativa dell’OMS
1.3 Le nuove International Health Regulations (IHR) del 2005
1.3.4 Il potere del Direttore Generale dell’OMS di dichiarare l’esistenza di una
raccomandazioni
Veniamo ora ad analizzare un’ulteriore fondamentale novità prevista dalle nuove IHR: esse infatti affidano all’OMS due importanti poteri, del tutto inediti rispetto alla precedente normativa. In primo luogo il D-G dell’OMS ha il potere esclusivo di determinare se un evento sospetto costituisca una “public health emergency of
international concern”, basandosi sulle informazioni ricevute, in particolare dallo
Stato il cui territorio è interessato215. Infatti gli Stati parti devono notificare eventi
che potrebbero costituire una tale emergenza, ma spetta unicamente al D-G stabilire se ciò si stia verificando effettivamente o meno. A tal fine egli deve tenere delle consultazioni con lo Stato in questione ed istituire un comitato di esperti (Emergency Committe) con compiti consultivi e di sostegno tecnico, e, nella sua decisione, tenere conto dei parametri stabiliti dal par. 2 dell’art. 12.216
Se l’esistenza effettiva dell’emergenza sanitaria è pacifica l’Emergency Committe esprime al D-G le temporary recommendations che ritiene appropriato che egli adotti217. Il secondo nuovo potere/dovere affidato al D-G è infatti quello, una volta dichiarata la PHEIC, di adottare raccomandazioni temporanee per gli Stati, attraverso le quali egli indica i metodi più appropriati per rispondere all’emergenza218. L’art. 1 definisce le “temporary recommendations” come “non-
214 Cfr. D.P. FIDLER, L.O. GOSTIN, The New International Health Regulations cit. p. 90. 215 Cfr. art. 12 par. 1 IHR.
216 Art. 12 par. 4 IHR: “In determining whether an event constitutes a public health emergency of international concern, the Director-General shall consider:
(a) information provided by the State Party; (b) the decision instrument contained in Annex 2; (c) the advice of the Emergency Committee;
(d) scientific principles as well as the available scientific evidence and other relevant information; and
(e) an assessment of the risk to human health, of the risk of international spread of disease and of the risk of interference with international traffic”.
217 Cfr. art. 12 par. 2 IHR. 218 Cfr. art. 15 par. 1 IHR.
binding advice issued by WHO pursuant to Article 15 for application on a time- limited, risk-specific basis, in response to a public health emergency of international concern, so as to prevent or reduce the international spread of disease and minimize interference with international traffic”. Si tratta dunque di misure che
hanno natura non vincolante, provvisoria e circoscritta al rischio connesso alla PHEIC per cui esse intendono costituire una risposta adeguata. L’art. 15 dispone al secondo paragrafo che tali misure sanitarie possano essere messe in atto sia da uno Stato affetto da un’emergenza che da altri Stati, e avere per oggetto persone, bagagli, containers, mezzi di trasporto, merci e/o pacchi postali. Inoltre le misure devono essere proporzionate all’emergenza ed adottate secondi i criteri stabiliti dall’art. 17219. Il successivo art. 18 prevede a titolo esemplificativo un elenco delle possibili misure temporanee che possono essere adottate, tra cui la richiesta di eseguire o esibire la prova di avvenuti accertamenti medici; e infine l’art. 15 par. 3 ne disciplina la durata220. A norma dell’art. 16 il D-G può emanare anche “standing
recommendations” relative a misure che ritiene appropriate rispetto a rischi sanitari
specifici e attuali. Anche queste raccomandazioni permanenti, che possono avere applicazione ordinaria o periodica, hanno natura non vincolante e soggiacciono ai criteri di applicazione previsti dall’art 17. I poteri di emanare raccomandazioni, mai previsti in precedenza, permettono221 dunque all’OMS di assumere un ruolo di
219 Art. 17 IHR: “When issuing, modifying or terminating temporary or standing recommendations, the Director-General shall consider:
(a) the views of the States Parties directly concerned;
(b) the advice of the Emergency Committee or the Review Committee, as the case may be; (c) scientific principles as well as available scientific evidence and information;
(d) health measures that, on the basis of a risk assessment appropriate to the circumstances, are not more restrictive of international traffic and trade and are not more intrusive to persons than reasonably available alternatives that would achieve the appropriate level of health protection; (e) relevant international standards and instruments;
(f) activities undertaken by other relevant intergovernmental organizations and international bodies;
(g) other appropriate and specific information relevant to the event.
With respect to temporary recommendations, the consideration by the Director-General of subparagraphs (e) and (f) of this Article may be subject to limitations imposed by urgent circumstances”.
220 Art. 15 par. 3 IHR: “Temporary recommendations may be terminated in accordance with the procedure set out in Article 49 at any time and shall automatically expire three months after their issuance. They may be modified or extended for additional periods of up to three months. Temporary recommendations may not continue beyond the second World Health Assembly after the determination of the public health emergency of international concern to which they relate”. 221 Cfr. D.P. FIDLER, L.O. GOSTIN, The New International Health Regulations cit. pp. 90-91.
guida nell’indicare quali misure sanitarie siano appropriate dal punto di vista scientifico e della salute pubblica, e quali siano i metodi migliori per bilanciare la protezione della salute con il rispetto dei diritti umani e il riconoscimento delle esigenze del commercio, evitando così che gli Stati, posti di fronte ad un rischio per la salute pubblica, mettano in atto misure discordanti, scoordinate e ingiustificate. In mancanza dell’accordo tra il D-G e lo Stato in questione sulla classificazione dell’evento sospetto come PHEIC, entro 48 ore, il primo, dopo aver investito della questione l’Emergency Committee, determina unilateralmente se tale classificazione sia ammissibile222. Quest’ultima previsione sottolinea come, nonostante il D-G debba consultarsi con lo Stato parte interessato, egli possa comunque dichiarare l’esistenza di una PHEIC ed emanare raccomandazioni anche senza il suo consenso: il rifiuto di uno Stato di cooperare non ostacola più l’azione dell’OMS223. Il D-G ha infine il potere di dichiarare terminata una PHEIC quando, a seguito di consultazioni con lo Stato sul cui territorio la PHEIC si è verificata, ritiene che il pericolo sia cessato224.
Ai sensi dell’art. 10 par. 3 delle IHR, l’OMS, qualora riceva informazioni relative ad un evento che potrebbe costituire una PHEIC, deve offrirsi di collaborare con lo Stato parte interessato, per valutare la potenziale propagazione internazionale della malattia, le possibili interferenze con il traffico internazionale e l’adeguatezza delle misure di controllo. Tali attività possono includere la collaborazione con altre organizzazioni e l’offerta di mobilitare l’assistenza internazionale al fine di sostenere le autorità nazionali nell’esecuzione e nel coordinamento delle valutazioni sul posto. Se lo Stato rifiuta la collaborazione dell’OMS essa, “when
justified by the magnitude of the public health risk”225, può trasmettere ad altri Stati membri le informazioni di cui sia in possesso, senza comunque desistere dal cercare di far accettare l’offerta di assistenza allo Stato.
222 Cfr. art. 12 par. 3 IHR.
223 Cfr. D.P. FIDLER, L.O. GOSTIN, The New International Health Regulations cit., p. 90. 224 Cfr. art. 12 par. 5 IHR.
1.3.5 I National IHR Focal Points e gli IHR Contact Points. Le misure sanitarie