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Profusione del materiale: Themes and Variations (1982)

Capitolo 3. Rizoma Struttura variabile e armonia anarchica

3.2. I mesostici cagiani come forma poetica rizomatica

3.2.4 Due direzioni dei mesostici degli anni ottanta

3.2.4.1 Profusione del materiale: Themes and Variations (1982)

I volumi di mesostici scritti da Cage nell’ultimo decennio della sua vita sono accomunati dall’essere quasi interamente asintattici, e basati su testi trovati di natura prevalentemente non letteraria. È il caso dei lavori di natura politica quali Anarchy (1987) e Overpopulation and Art (1992), così come il volume monumentale di mesostici letti da Cage alla Harvard University nel 1988-1989, pubblicato il cui titolo intero riprende le categorie principali del pensiero compositivo di Cage:

MethodStructurelntentionDisciplineNotationIndeterminacyInterpenetrationlmitationDevotionCircmstance sVariableStructureNonunderstandingContingencylnconsistecyPerformance [I-VI]. Le parole del titolo

fanno da stringa centrale dei mesostici di ognuno delle sei sezioni del libro; il materiale di partenza consiste in una serie di 487 citazioni da libri di Cage stesso e di una serie di autori da Thoreau a Wittgenstein, da quotidiani e periodici dell’epoca, e da alcuni brevi testi scritti da Cage per l’occasione.

Il volume di mesostici intitolato Composition in Retrospect (1981) è solo parzialmente asintattico. In questo testo, Cage ha dedicato una sezione ad ognuno dei dieci temi che riteneva le più importanti nella propria carriera compositiva, vale a dire le parole: metodo, struttura, intenzione, disciplina, notazione, indeterminazione, interpenetrazione, imitazione, devozione e circostanze. Su ogni parola Cage scrive mesostici in sette strofe, di cui i primi sei sono grammaticalmente coerenti, mentre il settimo è un mescolanza ottenuta per via del caso dei versi delle strofe precedenti. È quindi soltanto l’ultima strofa a non rispettare la sintassi, in modo da formare ciò che Cage chiamava un “refrain” per via della sua ricorrenza regolare lungo il ciclo, e

58 Cage 1979a, p. 133 59 MP, p. 12

per il suo contrasto linguistico con le sei strofe sintatticamente corretti60.

La transizione da un insieme di mesostici grammaticalmente corretti ad un testo non sintattico appare chiaramente nell’introduzione di Themes and Variations (1982), in cui Cage espone la procedura utilizzata per comporre il volume. Per ottenere una “biblioteca di mesostici”, ha da una parte scelto quindici nomi di persone significative nella sua vita e nel suo lavoro, e dall’altra ha reperito all’interno delle proprie pubblicazioni centodieci “soggetti”, o brevi frammenti di testo; abbinando in modo casuale un nome ad un soggetto, Cage ha scritto i quindici “temi” del titolo,

vale a dire la biblioteca iniziale61. Il testo pubblicato consiste invece nelle “variazioni” prodotte

dalla combinazione casuale dei versi dei temi, per la quale Cage si è ispirato alla pratica giapponese del renga, una forma di poesia collettiva in cui ogni verso successivo è scritto da un poeta diverso che, con Cage, “ciascun poeta cerca di rendere il suo verso il più distante possibile

possibile dal verso precedente”62. Il risultato è simile alla stanza finale o il “refrain” che chiude

ogni gruppo di sette stanze di Composition in Retrospect; ogni passaggio della composizione finale è basato su un gruppo di mesostici su un solo nome, ma il caso ha determinato quale mesostico della biblioteca avrebbe fornito il primo verso, e poi il secondo, e così via. Infine, ognuna delle cinque “variazioni” che compongono il testo consiste in dodici minuti di lettura, ovvero un certo numero di mesostici su ciascuno dei quindici temi (una sezione può consistere ad esempio in tre soli versi, sulle iniziali di Henry David Thoreau, oppure in sessanta versi formati su quattro ripetizioni del nome di Merce Cunningham); per orientare il lettore lungo l’ora di tempo richiesto per una performance, Cage riporta la cronometria in margine della pagina ad ogni 25’’ circa.

Alla fine dell’introduzione al volume, Cage ha riprodotto i cinque “temi” originali sul nome di David Tudor, seguiti dai luoghi in cui essi appaiono nelle cinque “variazioni” del testo finale. Nelle due tabelle riprodotte qui sotto, è possibile seguire il passaggio dai versi sintatticamente corretti alla loro mescolanza in stile renga.

60 Cage 1983a, p. 123

61 Si veda l’introduzione a Cage 1982a per una descrizione dettagliata delle procedure compositive. 62 Cage 1982a, p. 7

we Don’t know whAt we’ll haVe when we fInish Doing whaT we’re doing bUt

we know every Detail Of pRocess we’re involveD in A way to leaVe no traces nothIng in between herDed ox before stuDying mountAin and Valley zen Is zen while stuDying mounTain zen becomes confUsing after stuDying mOuntain River Desert lAke and Valley zen Is zen Difference Dumb At dawn what i haVe Is all i neeD excepT for yoU south sea islanD shifting Of mountain bReeze sound of birDs dArk has giVen way to lIght no neeD

the white birDs fly in pAirs they haVe thIngs to Do Together that reqUire Duality they fly abOve the tRees

now anD then descending to An upper branch whereVer they’re goIng is where they’ve alreaDy landed

we Don’t reheArse together we gaVe that up long ago before we gave up smokIng

why Do people sTill ask qUestions i finD it Odd stRange when he quoteD something i hAd said it seemed to haVe a lIttle value but when i reaD […]

Themes and Variations, mesostici sul nome di David Tudor come appaiono nel testo completo;

Variation I

(xiv; p. 31) Variation II(xv; p.44) (xv; pp. 59-60)Variation III (xiii; pp. 76-77)Variation IV Variation V(xv; p. 91) we Don’t know

At dawn and Valley thIngs to Do

whaT we’re doing zen becomes confUsing south sea islanD mOuntain mountain bReeze Desert lAke to leaVe no traces nothIng in between no neeD before stuDying whAt we’ll haVe zen Is zen while stuDying excepT bUt after stuDying mOuntain mountain bReeze we Don’t know At dawn what i haVe zen Is zen all i neeD mounTain for yoU south sea islanD Of mountain bReeze sounDs of birds A way and Valley we Don’t mountAin we’ll haVe when we fInish to Do

whaT we’re doing for yoU

Duality they fly abOve mountain bReeze Desert lAke whereVer they’re a lIttle value Difference

The white birDs

reheArse together they haVe zen Is zen while stuDying sTill am bUt Duality Odd River

Nella seconda delle due tabella riprodotte qui sopra, si vede ad esempio che i cinque versi della prima strofa sul nome di Tudor (alla pagina 31 del testo) provengono rispettivamente dal primo, terzo, secondo, quarto e quarto dei mesostici originali; ne risulta un grado variabile di frattura sintattica e semantica fra un verso e il prossimo. Nell’ultimo mesostico invece, un legame semantico formato spontaneamente è dato dalla combinazione casuale dei primi due versi del quarto e del quinto mesostico sul nome di Tudor: “the white birDs / fly in pAirs” e “we Don’t /

reheArse together” diventa nella quinta variazione “the white birDs / reheArse together”63. Se nel

secondo, terzo e quarto dei mesostici originali sul nome di Tudor ricorrono alcune immagini della natura (ad esempio, “montagna, valle, isola, brezza”), nei versi sul nome di Marcel Duchamp (si veda la tabella qui sotto) appaiono invece un certo numero di riferimenti al linguaggio (da “tell Me / whAt you’re saying”, o ancora “you aRe saying”, a “My word”, o a “Can you / say somEthing / but not cLearly”, fino alla citazione joyciana “Confusium / Hold them”) o frasi interrogative e riferimenti alla memoria (“wHy did you / repeAt yourself just now”; “what did you have in Mind / when you sAid instantaneous”; “rEmember / just a Little”; “instantaneoUs and / then i Came back”; “the clAss / was a veRy long time ago”). È quindi possibile che, anche se Cage ha composto le strofe singole di ogni “tema” su altrettanti “soggetti” diversi, le abbia stese pensando già alla loro combinazione casuale: con un certo numero di immagini in comune fra i mesostici su un solo nome (riguardante la natura, oppure il linguaggio), il grado di rottura semantica data nel passaggio casuale da un verso all’altro sarebbe risultato minore. In questo modo, il ventaglio di legami possibili da un verso al prossimo avrebbe creato una variazione nella coesione e divergenza dei versi del testo finale; infine, una tematica che unisse approssimativamente un gruppo di mesostici originali avrebbe offerto una soglia minima in base al quale distinguere un passaggio delle Variazioni dall’altro.

My word thAt

Rolling around Can you say somEthing but not cLearly not Dance withoUt unprediCtable wHy did you repeAt yourself just now raMbling

Person tell Me

dAnce and music figuRe

it didn’t Catch on i hE

aLl their time Dancing groUnd? / to write musiC notHing

hAd a chance to rest / is accoM- / accomPlished / Multiplicity / rAn no play of poweR / danCing frEe / in its own pLace / it coulD have been- -someone else /

or soUth or north / Confusium Hold them

what did you have- -in Mind

when you sAid instantaneous men aRe men

eaCh rEmember just a Little not Dance withoUt musiCal wHy did you repeAt yourself just now Men are men as before Put yourself

tell Me whAt

you aRe not on wheels i Can’t

thE dancers were- -spending

a littLe off the grounD groUnd Can’t you see notHing

hAd a chance to rest is accoM-

Peace their Minds rAn not play of poweR Composing frEe no accompLishment’s involveD yoUr ears are exCellent Hold them this wAy and that Moving Play it still seems to Me speAking you aRe putting on orange Cloth mEditation the Little trap that noboDy aboUt i Can’t quite for awHile whAt you’re- -saying raMakrishna of Place coMes indiA Re- fleCt wE say we go to the same pLace i’ll go Down I sUppose- -she’s right inseCurity in Her dAy anonyMity thAt the puRpose eaCh say somEthing just a Little anD instantaneoUs and then i Came back How Afterwards

Men are men as before Put yourself one art More situAtion you aRe saying it didn’t Catch on figurE

how it reLates to anonymity

anonyMity the clAss

was a veRy long time ago of my writing musiC was

say somEthing just a littLe not Dance with soUnds unprediCtable wHy did you mAde by the saMe

Perhaps twenty-five

what did you have in Mind whAt the puRpose Can you at cEnter beLl rings

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