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I programmi di sperimentazione

Nel documento Processo edilizio e gestione urbana (pagine 183-185)

5.5 Indagine sui Contratti di quartiere II

5.5.5 I programmi di sperimentazione

La porzione di risorse destinate al programma di sperimentazione merita un’indagine separata. Essa, infatti `e un elemento qualificante dell’intervento e come tale viene considerata con speciali criteri di valutazione in sede di commissione di valutazione; inoltre, per i caratteri peculiari e specialistici (procedurali e tecnici) che la costituiscono, va incontro ad una gestione e ad un monitoraggio separati, in fase attuativa.

Regione Lombardia

La RL presenta un programma di sperimentazione che si concentra su tre capitoli tematici, di natura molto eterogenea. Si considera fondamentale, probabilmente per coerenza con la natura dei programmi complessi, la pro- mozione di un programma di sperimentazione che affianchi alla dimensione tecnologica anche quelle di tipo gestionale e di ascolto sociale.

• Come per le altre sedi, il tema tecnologico si presenta come il capi- tolo di maggiore impegno nella ripartizione di risorse del programma. Nonostante l’ovvia preminenza che lo caratterizza sul piano dell’as- sorbimento delle risorse, esso comunque, viene valutato con peso pari agli altri due temi sperimentali. Si promuovono, al pari delle altre sedi, soluzioni innovative nelle tecniche edilizie, per l’uso flessibile del- l’alloggio, per le prestazioni energetico-ambientali, per la tutela degli edifici storicamente rilevanti90.

• Per quel che riguarda la sperimentazione partecipativa si prevede una specifica quota di risorse, espressamente dedicata. Tale scelta, par- ticolarmente qualificante, ha incontrato qualche difficolt`a in fase di approvazione ministeriale, sebbene il finanziamento fosse di natura eminentemente simbolica. Si prevedeva infatti una quota dello 0.5% sul costo totale delle opere, da conteggiare separatamente, cio`e in ag- giunta al totale finanziato91. Come spesso avviene in questi casi, la partecipazione si presenta come una pratica capace di altissimo valore aggiunto nel processo di redazione dei progetti presentati ma che, al contempo, viene vista come esornativa, soprattutto da parte di en- ti che non la hanno presa mai in considerazione esplicitamente. Un incentivo anche minimo ha potuto sbloccare le inerzie e le diffidenze di molti comuni e facilitare un processo di apprendimento e di acqui- sizione degli strumenti adatti a mettere in pratica queste esperienze di ascolto sociale92. 90 RL art.6, c.4.1. 91 RL art.7, c.1 punto 3. 92 RL art.6, c.6.

• Particolare interesse ricopre il requisito di prefigurazione del rendimen- to gestionale dei manufatti progettati. Tale voce di sperimentazione, non presente negli altri bandi esaminati, apre la sperimentazione alla valutazione dei processi e delle specifiche di costo totale nella corretta impostazione degli interventi93. Tale requisito si presenta nel capitolo che definisce l’entit`a dei co-finanziamenti e prevede di riconoscere il finanziamento totale delle spese di studio e di progetto delle opere in- frastrutturali e al 50% per il costo delle opere; la quota `e del 90% per l’edilizia residenziale pubblica (contro l’ottanta per gli altri interventi). Stranamente questo ultimo criterio viene premiato in sede di quote finanziarie ma non entra nel sistema di valutazione. (Interessante sarebbe verificare quale adesione ha riscontrato nella partecipazione dei comuni)94.

Regione Piemonte

La sperimentazione della RP ha definito tre ambiti tematici di sperimen- tazione. Tali ambiti riguardano i temi della qualit`a ecosistemica, della qualit`a fruitiva e della qualit`a morfologica. Si prevede una adesione obbligatoria dei progetti presentati al primo tema di sperimentazione ed almeno ad uno degli altri due. Si predispongono dei valori limite per la quota di sperimentazione finanziabile e inoltre si fissa un tetto di eur. 12500 per la sperimentazione, in aggiunta al costo massimo dato dalla normativa regionale95 e la restante somma per il progetto delle urbanizzazioni, sempre secondo il metodo sper- imentale96. I costi vengono valutati in base al prezziario regionale, ripartiti

in: 90% per le lavorazioni e 10% per le spese progettuali e gestionali97. Il sis- tema di valutazione disposto dal bando fa riferimento all’allegato n.2: si ha una formula parametrica entro la quale inserire i punteggi precedentemente ricavati dalle schede descrittive, accluse nell’allegato n.1, che stabiliscono per ognuno dei temi di sperimentazione (ambientale, fruitivo, morfologico) una valutazione a punteggio su criteri di tipo prestazionale98.

Regione Emilia Romagna

I temi di sperimentazione della RER presentano alcune articolazioni di con- tenuto che li differenziano da quelli predisposti dalle altre sedi. Si propon- gono tre pratiche di sperimentazione99:

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RL art.7, c.1 punto e.

94Sarebbe dovuto essere nell’art.6, c.4.1, punto 4. 95

RP art.3, c. 3a.

96RP art.3, c. 3b. Distinguendole da quelle dell’art.2, c.1b. 97

RP art.3, c. 4.

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Si fa riferimento in modo esplicito ai contenuti e ai modelli della Guida CER.

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5.5. INDAGINE SUI CONTRATTI DI QUARTIERE II 177 • ecosostenibilit`a. Articolato in: limiti ricettivi degli ecosistemi, rin- novo delle risorse naturali, equilibrio tra sistemi naturali ed antropi- ci, riduzione del consumo di energia non rinnovabile (esigenze biocli- matiche). Si fa riferimento esplicito alle classi di risorse da conside- rare (climatiche ed energetiche, idriche, riciclabilit`a dei materiali e salubrit`a, mobilit`a sostenibile).

• riduzione del rischio sismico al livello del complesso insediativo. Articolato in: mitigazione del rischio sismico diretto ed indotto at- traverso azioni di recupero edilizio, logistica e vulnerabilit`a delle fun- zioni urbane di maggior rilievo, mitigazione dei fattori di rischio geo- morfologici. Si fa riferimento ai Piani di recupero quale strumento urbanistico appropriato per attuare questo tipo di riabilitazione100. • qualit`a fruitiva. Articolato in: integrazione maggiore tra servizi del-

l’organismo abitativo ed alloggio. Riduzione del disagio dato dalle limi- tazioni personali e sociali. Fruibilit`a e miglioramento nella dotazione di attrezzature degli spazi pubblici.

Gli interventi sono riconosciuti come sperimentali se soddisfano almeno ad uno dei requisiti precedenti contenuti nel primo dei tre temi proposti, se prevedono interventi di adeguamento sismico tramite presentazione di ido- neo piano attuativo, se soddisfano ad alcuni dei requisiti edilizi e di urbaniz- zazione contenuti nel terzo obiettivo. I contributi sono elencati a seguito di dettagliata rendicontazione, come contenuto nelle specifiche dell’accordo quadro. La valutazione avviene in base alle indicazioni del bando101. In tutte queste specifiche si fa costante riferimento alle definizioni date dalla Normativa tecnica regionale. Seguono dettagliate indicazioni che definiscono i requisiti prestazionali per ogni obiettivo di sperimentazione nonch´e i relativi metodi di verifica102. Particolare attenzione viene posta alle ricadute nor- mative, con la finalizzazione degli obiettivi sperimentali all’aggiornamento del Regolamento edilizio tipo, con i relativi requisiti obbligatori e volontari. Regione Veneto

La sperimentazione della RV sembra seguire senza troppe variazioni le speci- fiche contenute nel bando nazionale103.

Nel documento Processo edilizio e gestione urbana (pagine 183-185)