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Super-diversità ed educazione

2.3 L'impatto dell'immigrazione sulla scuola italiana

2.3.1 Quadro generale

Il trend storico sulla presenza di alunni con cittadinanza non italiana (d'ora in poi CNI) mostra come

nel periodo 2001/02- 2014/15 vi sia stato un ampio incremento nelle iscrizioni degli alunni stranieri: si è passati dai 196.414 dell’a.s. 2001/02, pari al 2,2% della popolazione scolastica complessiva, agli 814.187 dell’a.s. 2014/15, pari al 9,2% del totale (Tab. 1.1)153. Anche l’ultimo anno scolastico segna una leggera crescita del 1,4% rispetto all’anno precedente. Dall’analisi dell’andamento delle presenze negli ultimi quattordici anni, si conferma la rilevante rapidità dell’aumento delle iscrizioni dal 2001/02 al 2007/08: l’incremento annuo è stato, in questo periodo, di 60-70mila unità. Dal 2008/09 ad oggi, invece, si continua ad assistere ad un progressivo rallentamento della crescita degli iscritti, arrivando a un dimezzamento dell’incremento nell’ a.s. 2010/11 che si è attestato sulle 36mila unità. La diminuzione dell’incremento della presenza di alunni con cittadinanza non italiana è proseguita negli ultimi tre anni con +30mila nel 2012/13, +16mila nel 2013/14 e arrivando al livello minimo di +11mila nel 2014/15.154

152 M. Santagati, V. Ongini (a cura di), Alunni con cittadinanza non italiana, la scuola multiculturale nei contesti locali, Rapporto nazionale A.s. 2014/2015, Fondazione Ismu, Miur, Milano, 2016. 153 Come specificato nel rapporto le elaborazioni dei dati presentati nelle tabelle della prima parte

sono state effettuate prendendo in considerazione sia la fonte Miur, sia la fonte Astat che include i dati della provincia autonoma di Bolzano: per tale motivo il totale degli alunni stranieri differisce da quanto rilevato dal MIUR nel notiziario statistico sugli alunni stranieri, a.s. 2014/15, che parla di 805.800 alunni con cittadinanza non italiana.

Uno dei dati di maggiore interesse è il notevole incremento della presenza straniera nella scuola secondaria di secondo grado che è sestuplicata soprattutto grazie all'apporto delle seconde generazioni e all'aumento nel numero di adolescenti coinvolti nei processi di ricongiungimento familiare. Dal confronto dei trend relativi agli alunni italiani e stranieri, invece, si osserva che mentre la popolazione scolastica straniera aumentava del 20,09% nel corso del periodo compreso tra il 2009 e il 2014, quella italiana diminuiva di circa 230 mila unità con un decremento del 2,7%, mutando il quadro dell'incidenza degli alunni stranieri sul totale degli studenti fino al 9,2% dell'a.s. 2014-2015.155

Per quanto riguarda la composizione di genere, la componente femminile della popolazione scolastica di origine straniera ha, in tempi recenti, raggiunto un'incidenza simile a quella che caratterizza la popolazione scolastica di origine italiana incidendo in ogni ordine di scuola per una percentuale compresa tra il 49,6%

(scuola secondaria di secondo grado) e il 46,5% (scuola secondaria di primo grado)156.

Per quanto riguarda uno dei tratti distintivi dei contesti super-diversi, e cioè l'incremento del numero dei paesi di origine della componente immigrata, per l'anno scolastico 2014-2015

i paesi di provenienza della maggior parte degli alunni si confermano quelli degli anni scolastici precedenti: la Romania è ancora la provenienza più diffusa tra gli studenti nelle scuole italiane con 157.153 alunni, seguita dall’Albania con 108.331 presenze e dal Marocco con 101.584. A distanza troviamo il gruppo degli alunni di origine cinese (41.707) e filippina (26.132). I dati sulle cittadinanze degli studenti confermano la forte eterogeneità che ha storicamente caratterizzato il nostro paese. Nelle prime quindici cittadinanze sono presenti tutti i continenti tranne l’Oceania. L’Europa è rappresentata principalmente dai paesi centro orientali (Romania, Albania, Moldavia, Ucraina, Macedonia), l’Asia è rappresentata dai paesi maggiormente popolati (Cina, Filippine, India, Pakistan, Bangladesh), l’Africa dai paesi del nord (Marocco, Tunisia, Egitto) e l’America dai paesi latinoamericani (Perù ed Ecuador).157

156 Ivi, p. 25 157 Ivi, p. 26

Se si considera la distribuzione percentuale nei vari ordini di scuola per provenienza riassunta dalla tabella alla pagina precedente si scopre che

nella scuola dell’infanzia i paesi che mostrano percentuali significative superiori alla media sono il Bangladesh (27,1%), il Marocco (25,8%) e l’Egitto (23,8%), nelle scuole primarie oltre al Bangladesh (43,2%) e all’Egitto (39,6%) si aggiungono il Pakistan (40,1%) e l’India (39,5%). Nelle scuole secondarie di primo grado gli studenti più numerosi sono originari della Cina (24,7%), della Macedonia (24,4%) e le Filippine (24,1%). Infine nella secondaria di secondo grado sono particolarmente numerosi gli studenti dell’Europa orientale (ucraini 39,4% e moldavi 38%) e i latinoamericani (peruviani 34% e ecuadoriani 33,9%). La notevole diversificazione delle provenienze presenti nel sistema scolastico italiano è un importante tratto distintivo che ha provocato un incremento nella complessità e nella gestione delle classi plurilingue e pluriculturali158.

Se si intersecano i dati sui paesi di provenienza con quelli sulla composizione di genere, il quadro dettagliato mostra come in alcuni casi negli ultimi segmenti del percorso scolastico la percentuale di studentesse sul totale del singolo gruppo di appartenenza diminuisce drasticamente.

Ad esempio, nel caso dell'Egitto, del Bangladesh e del Pakistan le percentuali allineate con quelle degli altri Stati per quanto riguardano i segmenti della scuola della prima infanzia e della scuola primaria, scendono intorno al 40% nella scuola secondaria di primo grado e sotto il 40% (addirittura il dato per l'Egitto è il 33%),

quando si passa alla secondaria di secondo grado159.

Un altro fattore di ulteriore differenziazione interna ai CNI, riguarda l'incidenza della componente di studenti stranieri nati in Italia (in costante aumento), rispetto a quella degli studenti provenienti dai paesi d'emigrazione, che negli ultimi anni, in concomitanza della crisi economica, sono andati gradualmente diminuendo.

La distinzione tra alunni CNI nati in Italia e alunni di recente immigrazione viene rilevata dal sistema informatico del Miur dall’a.s. 2007/08. Abbiamo così una comparazione storica sugli ultimi otto anni dalla quale ricaviamo il dato che gli alunni nati in Italia sono più che raddoppiati dal 2007/08, e corrispondono, nell’a.s. 2014/15, al 55,3% della popolazione scolastica complessiva. La percentuale massima si trova nella scuola dell’infanzia: sono nati in Italia l’84,8% dei bambini figli di immigrati, ma il dato che spicca maggiormente è il rapido aumento nelle scuole secondarie di primo grado, dove gli studenti CNI sono più che triplicati, e nelle secondarie di secondo grado dove gli studenti stranieri nati in Italia sono più che quadruplicati, passando da 8.111 a 34.788 negli otto anni presi in considerazione. Un’accelerazione negli aumenti degli alunni nati in Italia si nota, in particolare, dall’anno scolastico 2011/12160.

Per quanto riguarda la distribuzione su base regionale dei CNI neo-arrivati, ossia al primo contatto con il sistema scolastico, è interessante notare come in termini assoluti le prime tre posizioni rispecchino perfettamente le regioni col maggiore tasso di immigrazione (Lombardia, Toscana e Lazio), mentre se si prende

159 Cfr., Ivi, p. 28. 160 Ivi, pp. 30-31.

in considerazione la percentuale dei neo-arrivati in rapporto al totale della popolazione di alunni stranieri, la distribuzione geografica si capovolge e i primi posti sono occupati da regioni del Sud (Sicilia, Campania, Calabria). Questo dato riflette sia il fatto che questi territori siano, di recente, divenuti luogo di approdo dei recenti flussi d'immigrazione, sia la presenza di un'importante componente di minori stranieri non accompagnati, ulteriore fattore di differenza che va a introdursi nel quadro di complessità che si va delineando161.