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Reti di relazioni sociali che legano professori-studenti-genitori: la selezione delle scuole

Capitolo III: La chiave di lettura narrativa dell'identità europea L'identità costruita nelle reti di relazioni sociali.

6. Piano della ricerca empirica: obiettivi, selezione del caso di studio e percorso

6.5 Reti di relazioni sociali che legano professori-studenti-genitori: la selezione delle scuole

Il mondo della vita quotidiana è organizzato secondo gradi di familiarità ed è fatto dei luoghi dell’affettività, dell’identificazione e dei rapporti intersoggettivi, da quelli “elettivi” tra amici e compagni, a quelli più costrittivi e impersonali (Montesperelli 2001). L’ambiente scolastico e quello familiare sono spazi sociali “ideali” per studiare quali caratteristiche di queste “situazioni quotidiane” vanno a influenzare la socializzazione con l'Europa, da cui l'interesse per le reti di relazioni sociali che legano le categorie dei docenti e studenti di scuola superiore e dei genitori, gruppi sociali che rientrano tra i “cittadini europei comuni” e che sono inseriti in una stessa rete di relazioni sociali “reale” e potenzialmente transnazionale, poiché parte del campione ha svolto esperienze di studio o lavoro all'estero.

La selezione delle quattro scuole è stata svolta sulla base di un iniziale campionamento degli istituti toscani che hanno partecipato a programmi di internazionalizzazione e di mobilità studenti e docenti. I dati riguardanti la partecipazione delle scuole secondarie toscane ai Programmi europei Comenius e Grundtvig e al Bando regionale per favorire la mobilità degli studenti sono stati reperiti presso l'Agenzia Nazionale Lifelong Learning Programme, incaricata della gestione coordinata del programma LLP a in Italia, e l'Area Orientamento e Istruzione della Regione Toscana, l'ufficio che si occupa della concessione dei contributi a favore della mobilità internazionale per gli studenti di scuole secondarie di II grado toscane. Poiché in questo progetto di ricerca si assume che il contesto in cui i cittadini europei vivono e le origini socio-economiche e culturali delle famiglie siano elementi che possono influenzare i significati che sono associati all'Europa e che circolano nel proprio network, uno degli obiettivi del progetto è quello di analizzare ambienti socioeconomici e culturali diversi. Al fine di cogliere il peso di tali variabili sul senso di “europeità” dei cittadini europei in Toscana, è stata svolta una seconda selezione all'interno delle scuole che hanno partecipato a

142 programmi internazionali, sulla base del tipo di istituto e delle caratteristiche sociali ed economiche delle diverse aree territoriali (distretti industriali, aree a elevata urbanizzazione e capoluoghi di provincia, comuni montani) in cui le scuole si trovano. Per tale valutazione ci si è avvalsi del Rapporto Irpet 2010 sull'istruzione in Toscana relativo alla relazione che intercorre tra il contesto socio-culturale e produttivo di ogni area territoriale e l'evoluzione delle scelte formative, secondo il quale:

- le differenze territoriali interne alla regione e in particolare il sistema produttivo e le caratteristiche del mercato del lavoro locali condizionano le scelte del tipo di istruzione superiore dei ragazzi. Nei territori distrettuali che esprimono una domanda di lavoro di profili a bassa e media qualificazione, la media di ragazzi che prediligono istituti professionali e tecnici è più alta di quella nazionale (20% rispetto al 17%); mentre nelle aree urbane si predilige la formazione liceale (48% rispetto alla media del 44%);

- l'ambiente familiare e sociale influenza la scelta scolastica: analisi empiriche mostrano che i livelli di istruzione e le condizioni economiche dei genitori e l'origine culturale della famiglia influenzano la percezione del valore dell'istruzione e della formazione nel mercato del lavoro e come fattore di mobilità sociale ascendente. La classe sociale di appartenenza influisce nella scelta scolastica: un ambiente socio-economico elevato favorisce la scelta del liceo mentre la preferenza di iscriversi a un istituto professionale è legata a un'omologazione dei comportamenti tra i compagni di classe o del gruppo di amici. Il titolo di studio dei genitori influenza il percorso di studio dei figli; il capitale umano si trasferisce da una generazione all'altra ed è più difficile realizzare processi di mobilità sociale ascendente per coloro che hanno genitori con bassi titoli di studio (Irpet 2010).

Dunque, le caratteristiche culturali, sociali ed economiche della famiglia innestano un processo causale in base al quale i figli di genitori istruiti tendono ad avere un miglior rendimento scolastico che implica una maggiore probabilità di iscriversi a un liceo piuttosto che a un indirizzo tecnico o professionale. Le scelte formative tendono ad essere coerenti,

143 inoltre, col territorio in cui si vive, per cui vi è corrispondenza tra la vocazione economica del territorio e le scelte scolastiche: la formazione liceale è più accentuata nelle aree urbane, la cui vicinanza alle sedi universitarie sostiene elevati livelli di scolarizzazione; gli istituti professionali e tecnici sono più diffusi nei distretti industriali, dove in alcuni casi esiste un'offerta formativa ad hoc legata al tessuto economico (Ibid.).

Sulla base di queste considerazioni, i quattro istituti scolastici di secondo grado attivi a livello internazionale, di diverso ordinamento e finalità educativa, situati in aree territoriali con caratteristiche socio-economiche diverse che sono stati scelti sono: l'Istituto Statale di Istruzione Superiore “Niccolò Machiavelli” e l'Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Giuseppe Peano” a Firenze; l'Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore “Cicognini- Rodari” e l'Istituto professionale “Francesco Datini” a Prato.

L'Istituto Statale di Istruzione Superiore “Niccolò Machiavelli”65 è nato dall'accorpamento, nel 1997, di due scuole superiori prestigiose di Firenze, entrambe radicate nel cuore della città e centro di attività culturali oltre che didattiche: il liceo-ginnasio Machiavelli, nato come istituzione nel 1968 con sede nell'antico Palazzo Rinuccini, e il liceo internazionale linguistico-scientifico Capponi, uno degli istituti storici di Firenze, situato in Palazzo Frescobaldi, sede del Ministero della Manina al tempo di Firenze capitale d'Italia. Il Machiavelli-Capponi è frequentato da studenti di classe medio-alta, provenienti da famiglie influenti e benestanti della città. La scuola è considerata tra i principali istituti per la formazione delle élite e per carriere accademiche e internazionali e i docenti sono profondamente coinvolti in questo ruolo educativo. Nell'istituto è presente un'organizzazione studentesca di sinistra particolarmente attiva e la scuola è considerata politicamente orientata a sinistra.

L'Istituto Tecnico Commerciale Peano66 nasce nel 1972 come scuola per la formazione di ragionieri e programmatori, si trova fuori dal centro città - quartiere di Campo di Marte, zona

65 Cfr. Istituto Statale di Istruzione Superiore “Niccolò Machiavelli”: http://www.liceomachiavelli-capponi.it/. 66 Cfr. Istituto Tecnico Commerciale Peano: http://www.peano.gov.it/peano/

144 Est della città - e attualmente propone i seguenti indirizzi di studio: giuridico economico aziendale, programmatori, periti aziendali, corrispondenti in lingue estere e linguistico moderno. La scuola forma studenti principalmente per attività impiegatizie nel terzo settore. L'origine socio-economica degli studenti è mista ma la maggior parte di essi proviene da ceti medio-bassi e numerose famiglie immigrate.

L'Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore “Cicognini-Rodari”67 è l'accorpamento di due scuole: il Liceo classico “Francesco Cicognini”, la scuola più antica e rinomata di Prato - fondata nel 1692 come convitto nazionale per opera dei padri Gesuiti e frequentata da studenti divenuti illustri come Gabriele D’Annunzio, Curzio Malaparte, Mario Monicelli; ed il liceo Sociopsicopedagogico “Gianni Rodari”, che prepara a percorsi in ambito socio-umanistico e medico-sanitario. L'istituto è frequentato dai figli degli imprenditori pratesi e della borghesia locale, l'origine sociale è medio-alta e viene considerata una scuola dall'orientamento politico di destra.

Infine, l'Istituto Professionale Datini68 di Prato è una scuola che forma ai servizi alberghieri e della ristorazione ed oltre all'indirizzo alberghiero offre quello turistico ed il grafico. La scuola è dedita alla formazione di personale per la realtà produttiva e terziaria del territorio ed anche in questo caso l'origine sociale di provenienza degli studenti è medio-bassa e sono presenti numerosi alunni stranieri, in particolare di origine cinese69.

La diversa composizione socio-economica e culturale degli attori coinvolti nelle reti incentrate nelle quattro scuole individuate deriva anche, come si è detto, dalle differenti caratteristiche delle città in cui esse sono situate. Firenze è il capoluogo regionale ed è tra le

67 Cfr. Istituto Statale di Istruzione Secondaria Superiore “Cicognini-Rodari” http://www.cicogninirodari.prato.it/

68 Cfr. Istituto Professionale Datini http://www.datini.prato.it/home.php

69 Secondo la normativa in materia di protezione dei dati personali all'interno delle scuole gli istituti scolastici devono porre estrema cautela nel trattare queste categorie di informazioni, in conformità al regolamento sui dati sensibili adottato dal Ministero dell'Istruzione. L'attività di ricerca con la raccolta di informazioni tra gli studenti è stata consentita solo con i ragazzi i cui genitori erano stati prima informati sugli scopi delle ricerca, le modalità del trattamento e le misure di sicurezza adottate. Nessuna delle quattro scuole dove si è svolta l'indagine ha concesso di rendere noti i dati riguardanti le origini socioeconomiche, etniche, le convinzioni religiose degli studenti e delle famiglie. Le informazioni qui riportate in merito all'origine sociale degli studenti derivano dalle indicazioni ottenute dai dirigenti scolastici e dai professori di tali scuole durante le ripetute visite e le interviste.

145 città più internazionali, prestigiose e ricche non solo della Toscana ma dell'intero territorio nazionale. Si può definire un luogo cosmopolita, influenzato dal flusso delle diverse persone e culture che vi circolano, e caratterizzato da un'originale tessuto sociale in cui dialogano realtà

locale e dimensione transnazionale che contraddistinguono la città. E' uno dei principali

centri culturali, turistici ed economici del paese, sede di un'antica università e di rinomati istituti educativi e di ricerca, vi hanno luogo numerose iniziative legate alla cultura, all'arte, alla moda, musica e teatro, all'artigianato, tutte di respiro internazionale. L'economia locale è fortemente legata al turismo, e supportata da industrie come quella tessile, metallurgica, chimico-farmaceutica e dall'artigianato locale. Dal punto di vista dell'orientamento politico, la città è da sempre amministrata dal centro-sinistra. Dei circa 370 mila abitanti, 57 mila sono stranieri70 (le comunità più grandi sono quelle dei rumeni, albanesi, peruviani e filippini), ma la presenza di stranieri in città è dovuta anche alle numerose sedi di università americane e alla presenza di un'attiva comunità inglese. Sede di organizzazioni internazionali, mantiene un legame particolare con l'Ue in quanto a Firenze si trovano l'Istituto universitario europeo e gli Archivi dei documenti storici dell'Ue. Numerose sono le iniziative legate all'Europa che vi hanno avuto luogo nel tempo: Firenze è stata la seconda “Città europea della cultura” nel 198671, e fu poi cornice dei già ricordati Consiglio europeo nel 1996, European Social Forum del 2002 e 2012 e Festival dell'Europa.

Prato rappresenta uno dei più grandi distretti industriali italiani specializzato nel settore tessile ed uno dei centri più importanti, a livello mondiale, per le produzioni di filati e tessuti di lana. Amministrato dal 2009 da una coalizione di centro-destra, è il secondo comune della regione

70 In base ai dati dell'Ufficio di statistica associati dell'area fiorentina i residenti a Firenze nel settembre 2012 erano 377.383, di cui 57.378 stranieri. Cfr. http://statistica.fi.it/.

71 La nomina da parte del Consiglio europeo di “Città europea della cultura” è uno dei programmi interni alla politica culturale dell'Ue proposto nei primi anni Ottanta, periodo in cui inizia ad emergere l'attenzione da parte della Comunità in materia culturale. L'obiettivo del programma è infatti quello di contribuire al ravvicinamento dei popoli degli stati membri e, attraverso una riconcettualizzazione in termini europei dello spazio, stimolare momenti di scambio, conoscenza e riflessione tra essi. La prima città europea della cultura fu Atene nel 1985, scelta volta a “riattivare” la narrazione delle origini d'Europa nella culla della cultura greca. L'anno seguente, con la nomina di Firenze, si continua a sottolineare lo “spirito europeo” attraverso i luoghi e le correnti culturali che lo hanno contraddistinto, l'Umanesimo e il Rinascimento (Sassatelli 2005).

146 per popolazione, con circa 188 mila abitanti72. Ha avuto un importante incremento demografico e sviluppo economico dopo la Seconda Guerra Mondiale, in particolare tra gli anni Sessanta e Settanta, quando una consistente immigrazione dal Meridione ha portato a raddoppiare la popolazione residente garantendo manodopera per l'industria tessile. Dagli anni Novanta la città è divenuta destinazione di un massiccio flusso migratorio dalla Cina, ad oggi a Prato vi è la seconda più grande comunità di cinesi d'Italia e tra le più grandi d'Europa. Dei 30 mila stranieri residenti registrati all'anagrafe, 13 mila sono cinesi, il 43% del totale, mentre gli altri vengono dall'Albania il 15%, il 10% dalla Romania, il 6% dal Pakistan e il 5% dal Marocco. Il forte sviluppo dell'economia etnica cinese, la crisi del settore industriale del tessile dovuto alla mutata geografia del settore dell'abbigliamento e dei nuovi modelli di consumo, così come la presenza sempre più numerosa di immigrati di seconda generazione hanno generato un profondo cambiamento socio-economico e demografico nella città, la quale tutt'oggi si confronta con problemi di esclusione sociale, di integrazione degli immigrati, con la depressione del manifatturiero locale e la disoccupazione crescente.

La diversità delle due città, Firenze e Prato, sotto i vari profili citati, quello economico, sociale, culturale e politico, sono contesti di riferimento interessanti per osservare anche come la crisi politico-istituzionale ed economica dell’Ue emerge e influenza i significati attribuiti all'Europa nei diversi network.