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Capitolo III: La chiave di lettura narrativa dell'identità europea L'identità costruita nelle reti di relazioni sociali.

6. Piano della ricerca empirica: obiettivi, selezione del caso di studio e percorso

6.3 Il caso di studio: la Toscana e l'Europa

Al fine di verificare le ipotesi esposte nei paragrafi precedenti, in questo lavoro si sceglie di adottare come unità di analisi la scala regionale, prendendo come contesto locale di riferimento la regione Toscana, e selezionando al suo interno quattro reti di relazioni sociali di cittadini europei appartenenti a differenti ambienti socioeconomici. I network scelti – descritti nel paragrafo 6.5 - collegano docenti, studenti e genitori appartenenti a diverse scuole secondarie superiori, individuate tra gli istituti scolastici che hanno partecipato a progetti di collaborazione e mobilità internazionale, esperienze che si suppone abbiano permesso a studenti e docenti di costruire una rete di relazioni transnazionali multipla e non omogenea dal punto di vista socio-culturale.

Sulla base dell'assunto che la concettualizzazione dell'Europa sia correlata anche al contesto locale e alle sue istituzioni, si è scelto di concentrarsi sulla Toscana in quanto realtà regionale dove l'Europa è studiata, discussa e “vissuta” dal mondo della politica e dell'accademia e attraverso il coinvolgimento del territorio. Si assume che il caratteristico e tradizionale dinamismo della regione Toscana in ambito comunitario possa aver “generato” un particolare senso di Europa e “trasmesso” un sentimento di appartenenza. A sostegno di tale ipotesi vi è la spiccata vocazione europea del contesto regionale, la quale per storia, convincimento e operatività ha sempre avuto un forte coinvolgimento e un ruolo di primo piano nel sistema di

relazioni istituzionali con l’Ue, rispondendo anche alla volontà e alle politiche di progressiva

regionalizzazione dell'Ue57. La regione ha portato avanti l'idea che, anche nell'epoca del globale, il livello locale debba avere un ruolo forte in Europa, e si è impegnata ad affermare il

57 Il Consiglio regionale della Toscana è stato fra i primi Consigli regionali – sia italiani che tra le istituzioni locali europee - a dimostrare il suo interesse riguardo al processo d’integrazione europea. Già nel 1979 l’Assemblea regionale ha istituito al suo interno la “Commissione speciale per i problemi della Cee” alla quale fu demandato il compito di esprimere pareri sui programmi europei più rilevanti che potessero interessare la regione e di effettuare studi e formulare proposte in merito ai problemi istituzionali tra regione, Stato e Comunità europea (Regione Toscana 2002).

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“sistema Toscana” in Europa, finalizzato a costruire una comunità “più giusta e democratica”, dunque più coesa dal punto di vista economico e sociale e più vicina ai suoi cittadini (Regione Toscana 2002). Consapevoli che le regioni d'Europa e i loro cittadini non godono di pari opportunità in termini di sviluppo e di qualità della vita, le regioni si impegnano a fianco delle istituzioni comunitarie e nazionali a ridurre tali squilibri affinché tutti gli europei possano beneficiare appieno dell'integrazione (Ibid.). A tale scopo la Toscana dagli anni Novanta ha incrementato la partecipazione alla vita politico-istituzionale europea assumendo incarichi e responsabilità nelle Istituzioni e nelle Associazioni europee di regioni ed enti locali; è stata presente nel dibattito e nelle scelte europee sviluppando anche iniziative proprie di cooperazione con le collettività regionali e locali di altri paesi europei, di paesi candidati e di

paesi terzi, attivando momenti di riflessione e di confronto sui diritti e sulle diseguaglianze58;

allo stesso tempo, ha attinto a risorse europee crescenti che sono divenute una parte importante, per alcuni settori maggioritaria, dell'intera strategia di sviluppo socio-economico che la regione si è data col Programma Regionale di Sviluppo. Adottando la logica delle politiche di indirizzo comunitario infatti, la regione ha partecipato a programmi europei per avviare la riconversione economica delle sue aree industriali in declino, la diversificazione economica e il sostegno delle zone rurali e per innovare le politiche dell'educazione, dell'istruzione, della formazione professionale e inserimento nel mercato del lavoro.

Non da oggi dunque, la Toscana è vista e si vede come una “regione europea”, per storia, cultura, per orientamento politico, patrimonio ambientale e per il turismo. La crescita economica iniziata dagli anni Settanta l'ha portata ad essere tra le regioni più sviluppate d'Europa e a distinguersi tra le regioni che più e meglio utilizza i fondi comunitari e le altre

58 Su questi fronti la regione ha dato particolari contributi, interessandosi alla politica di allargamento e contribuendo ai programmi di cooperazione istituzionale, economica e sociale tra le regioni e gli enti locali dell'Ue e le corrispondenti collettività regionali e locali dei paesi dell'Est europeo; ha partecipato alla riforma dei fondi strutturali dell'Ue durante gli anni Novanta; è intervenuta attivamente nella realizzazione dell'obiettivo della Carta costituzionale europea e di una prima carta dei diritti fondamentali dei cittadini; si è occupata delle politiche per ridurre le disparità tra le regioni d'Europa e i futuri paesi membri e nella cooperazione con le regioni mediterranee. Per un quadro organico dei rapporti tra la Regione Toscana e l'Ue cfr. Regione Toscana (2000), Toscana Europa 2000, Rapporto sulle attività in attuazione delle politiche comunitarie, Edizioni della Regione Toscana.

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opportunità offerte dall'Ue, coinvolgendo istituzioni e cittadini del territorio in numerose iniziative. L'impegno a mantenere legami forti con l'Ue, a diffondere il sentimento europeista e la consapevolezza che il sentirsi europei non dipende soltanto dalla politica, ma dalla cultura e dalla partecipazione dei cittadini e delle stesse istituzioni, fanno sì che la Regione incoraggi le categorie economiche, gli istituti educativi e le associazioni della società civile nel territorio ad avvicinarsi all'Europa e alle sue istituzioni. Le principali città toscane, e in particolare il capoluogo di provincia, sono stati spesso la sede di eventi e manifestazioni collegati all'Europa che hanno coinvolto l'intera comunità locale, come, solo per citare i principali, il Consiglio europeo di Firenze del 1996, il primo Social Forum del 2002, ripetutosi nel novembre del 2012, la conferenza The state of the Union ed il Festival dell'Europa tenutisi a Firenze nel 2011 e che si svolgeranno nuovamente nel maggio 2013. Gli istituti scolastici sono incoraggiati a partecipare a giornate informative sull'Ue ed i suoi programmi e agevolati a prendere parte a progetti di cooperazione con altre scuole europee, di mobilità e scambio attraverso finanziamenti regionali ad hoc, iniziative ed esperienze che hanno un importante impatto su alunni, insegnanti e famiglie. Tra gli obiettivi che la regione negli ultimi anni ha cercato di accresce infatti vi è quello di sviluppare la dimensione internazionale delle politiche dell'educazione e del lavoro prevedendo delle misure per favorire la mobilità internazionale a fini formativi e azioni di supporto per l'accesso ai finanziamenti europei a favore della

mobilità di studenti e operatori della formazione59. Gli istituti scolastici della regione dunque,

oltre a poter usufruire dello opportunità offerte dai Programmi europei LLP (Lifelong

59 Il Piano di Indirizzo Generale Integrato 2006-2010 e 2012-2015 di cui all'art. 31 della L.R. 26 luglio 2002 n. 32, lo strumento con cui la Regione programma le politiche in materia di educazione, formazione professionale e lavoro, ha come obiettivo lo sviluppo della dimensione internazionale delle politiche dell'educazione, istruzione, formazione e lavoro per contribuire al processo di costruzione e di allargamento della Ue e per arricchire la possibilità di mobilità e di scambio dei cittadini e degli operatori del sistema integrato prevedendo misure per favorire la mobilità internazionale a fini formativi e azioni di supporto per l'accesso ai finanziamenti europei a favore della mobilità di studenti e di operatori della formazione. Il POR CRO FSE 2007-2013 Regione Toscana – Asse V “Transnazionalità e interregionalità” prevede l'obiettivo specifico di “Promuovere la realizzazione e lo sviluppo di iniziative e di reti su base interregionale e transnazionale, con particolare attenzione allo scambio di buone pratiche” attraverso azioni di mobilità individuale ed organizzata ai fini formativi e rivolta ai soggetti presenti ai diversi livelli del sistema formativo e di istruzione e nei diversi tipi di attività con particolare riferimento agli stage”. Cfr. Regione Toscana http://www.regione.toscana.it

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Learning Programme) Comenius e Grundtvig60, possono partecipare a specifici bandi

regionali per ottenere finanziamenti ulteriori per progetti di mobilità.

Un tale contesto sociale dinamico influenza la struttura delle relazioni sociali condizionando

anche i significati che in esse si formano e si condividono, e che contribuiscono a dar senso

alla costruzione identitaria.