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Requisiti di ammissione di crowd borrower e crowd-investor Caratteristiche degli effettivi fruitori del marketplace lending

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Grafico 4: La crescita dei finanziamenti di marketplace lending

6.3 Requisiti di ammissione di crowd borrower e crowd-investor Caratteristiche degli effettivi fruitori del marketplace lending

Requisiti di ammissione

Per poter operare sulle piattaforme di marketplace lending finanziatori (crowd-investor) e finanziati (crowd-borrower) devono rispettare alcuni requisiti indicati nei documenti informativi e nelle condizioni contrattuali pubblicizzati dalle medesime.

Per quanto concerne, i soggetti finanziati, di seguito verranno esposti i requisiti richiesti ai crowd-borrower per la pubblicazione di un progetto di finanziamento distinguendo fra piattaforme consumer-based e business-based.

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Quaderni FinTech

N. 5 luglio 2019

Più in dettaglio, le piattaforme consumer-based ammettono solo crowd-

borrower persone fisiche, con un’età al momento della richiesta del prestito compresa tra i 18 e i 65-75 anni e di cittadinanza italiana (solo qualche piattaforma operante in Italia non pone limiti di cittadinanza per il crowd-borrower). Per mitigare la probabilità di default del crowd-borrower, le piattaforme, al pari degli intermediari finanziari tradizionali, fissano poi alcuni requisiti relativi al profilo

reddituale del richiedente (ad esempio, 6 mesi di anzianità minima di lavoro per i

lavoratori dipendenti e 24 mesi di anzianità nella stessa tipologia di attività per i lavoratori autonomi); inoltre, il crowd-borrower deve essere titolare di un conto

corrente in Italia da almeno 6 mesi.

Da un’analisi delle condizioni contrattuali delle piattaforme che si occupano

di prestiti alle imprese (business based), emerge invece, in linea generale, che

l’impresa richiedente i fondi deve essere operante sul mercato da almeno 2 anni, con un fatturato annuo superiore a € 50.000 (a volte il limite minimo è di €

250.000); sono esclusi enti no-profit84, enti pubblici e trust. Lo stato acerbo del

settore fa sì che le risorse che queste piattaforme sono in grado di incanalare verso le imprese siano ancora limitate: allo stato attuale, nella maggior parte dei casi si tratta di prestiti alle PMI.

Sebbene lo sviluppo dell’operatività al di fuori dei confini nazionali da parte delle piattaforme di marketplace lending sia recente, i tassi di crescita registrati nel settore sono potenzialmente idonei a generare una sensibile redistribuzione nelle quote di mercato. Con riferimento alle imprese finanziate oltre confine, a titolo esemplificativo, i dati riportati a marzo 2018 da una delle piattaforme di business lending nata in Francia e operante congiuntamente in Italia e Spagna mostrano che, a fronte dei 188 milioni di euro di erogato, rispettivamente 17 e 16 milioni sono stati destinati a finanziare progetti di crowd-borrower italiani e spagnoli. Allo stesso modo, in termini di numerosità, a fronte di un totale di 426 progetti finanziati, rispettivamente 33 e 30 progetti sono stati pubblicati da crowd-borrower italiani e spagnoli. Un tasso di presenza in mercati stranieri del 17% (in termini di volumi) e 13% (in termini di numerosità) non è da sottovalutare se si tiene presente che la piattaforma stessa ha iniziato ad operare in Spagna alla fine del 2016 e in Italia solo nel gennaio 2017.

Con riguardo ai crowd-investor, si rinvengono invece due casistiche: a)

piattaforme che prevedono che i finanziamenti (così come le richieste di finanziamento) provengano esclusivamente dalla crowd (P2P puro); b) piattaforme che consentono l’accesso anche ad investitori istituzionali (la cui presenza permette a quanti necessitano un finanziamento di raggiungere in tempi più brevi il target richiesto).

84 L’esclusione non si applica, evidentemente alla piattaforma operante in Italia che finanzia solo progetti del terzo settore.

103 Marketplace lending Verso nuove forme di intermediazione finanziaria?

Più in dettaglio, una piattaforma consumer-based non raccoglie capitale on-line ma reperisce risorse attraverso la sottoscrizione di fondi da parte di investitori professionali e retail (per ora solo esteri), con un taglio minimo da € 1.000. È interessante notare che la piattaforma stessa mantiene un proprio investimento nel fondo, fra il 10% e il 15% del commitment totale per limitare il rischio di credito. Anche una piattaforma business-based non consente l’investimento diretto ai privati e raccoglie i fondi solo attraverso investitori istituzionali (anche esteri).

Un’altra piattaforma si avvale anche di una SGR che gestisce il primo fondo di credito domestico che opera prestiti diretti alle PMI. Secondo tale modello, il pool di investitori non è rappresentato da operatori che accedono alla piattaforma come potenziali crowd-investor, ma da una SGR che raccoglie fondi attraverso un fondo di investimento dedicato. Le risorse raccolte attraverso questo fondo sono poi canalizzate direttamente dalla SGR verso la piattaforma di marketplace lending. Si tratta di un fondo di investimento alternativo, chiuso, dedicato agli investitori professionali, con un obiettivo di investimento di € 100 milioni in 5 anni. Le quote minime di investimento variano tra € 500.000 e € 2.500.000 a seconda delle classi di investimento. Per l’Italia si tratta del primo prodotto di risparmio gestito con sottostante il marketplace lending. Fondi dedicati al marketplace lending esistono già, invece, in Francia e Gran Bretagna, dove le due principali piattaforme hanno i loro fondi captive. E Oltremanica questi fondi sono inseriti nel progetto degli Ifisa (i PIR britannici), che hanno visto 2000 nuovi conti aperti per 17 milioni di sterline a partire dal lancio nell’aprile 2016.

Ancora per quanto concerne i crowd-investor, tutte le piattaforme richiedono il requisito della maggiore età e quelle che non consentono l’operatività cross-border richiedono anche la cittadinanza italiana e la titolarità di un conto

corrente presso un intermediario attivo sul territorio nazionale.

Caratteristiche degli effettivi fruitori

Sulla base dei dati reperibili sui siti web delle piattaforme è possibile fornire evidenza empirica degli effettivi utenti del marketplace lending in Italia in tal modo ricostruendo una sorta di profilatura socio-economica di crowd-borrower e crowd- investor.

Con riguardo alle piattaforme business-based un dato interessante attiene

ai settori di attività dei crowd-borrower. La Tabella 5 mostra la ripartizione dei finanziamenti erogati da tali piattaforme per settori economici di appartenenza del crowd-borrower. Secondo i dati rilasciati dalle piattaforme a marzo 2018, i maggiori utenti sono commercianti al dettaglio e all’ingrosso, nonché operatori nel settore dei servizi e della produzione. Nel complesso infatti, circa l’80% dei prestiti (in termini di numerosità) concessi da tali piattaforme ha finanziato le richieste di crowd-borrower provenienti dai summenzionati settori.

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Per quanto riguarda, invece, le connotazioni tipiche dei crowd-borrower nel

mercato consumer-based (Tabella 6), i dati rilasciati dalle piattaforme a livello

aggregato dall’origine sino a dicembre 2017 mostrano, sotto il profilo anagrafico, che il 75% delle richieste di finanziamento (in termini di numerosità) è formulato da

uomini. La Tabella 6 mostra che il 67% e 66% dei richiedenti ha un’età compresa tra

i 25 e i 45 anni nel 2016 e 2017 rispettivamente, mentre la percentuale dei

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