• Non ci sono risultati.

RISOLUZIONE ED ANNULLAMENTO DEL CONTRATTO

Nel documento Il diritto marittimo nei paesi arabi (pagine 36-38)

Il naufragio, il mare in burrasca, le cattive condizioni metereologiche, la pirateria, gli attacchi nemici e l’annullamento dell’accordo da parte di uno dei due contraenti erano le principali cause di rottura del contratto. Il verificarsi di uno dei sopramenzionati avvenimenti non significava la automatica rottura del contratto. Comunque il contraente doveva fornire una prova incontestabile nel caso richiedesse la risoluzione del contratto206. Una distinzione veniva fatta a seconda che si trattasse di un contratto riguardante una determinata imbarcazione oppure di quella particolare forma di stipulazione chiamata “personal guarantee”. Quando un contratto di noleggio designava una nave in particolare, l’armatore non era tenuto a fornire un’ulteriore imbarcazione se la prima affondava: “il

200 Ashburner, The Rhodian Sea-law, p. cxcvii: "The reciprocal obligations of the merchants and shipowner

with respect to unloading vari ed with the provisions of the charter-party, and, in default of such provisions, with the custom of the port. The shipowner is under the obligation of delivering the cargo to the merchant and the merchant of taking delivery; but there was naturally no uniform practice as to where delivery was to be made."

201 Wansharisi, Al-Mi'yar, vol. 8, p. 301.

202 Maritime practices in the Islamic Mediterranean during the classical period differed from one region to

another. Where the Andalusian custom required the owner of a large-sized vessel to provide a lighter vessel to transport the cargo and passengers to the shore, al-MakhzūmI reported that the Egyptian port authorities were responsible for conveying the cargo and passengers to the quay. See Ibn 'Abdūn, Le Traitè d'Ibn 'Abdūn, p. 63; MakhzūrnI, Kharaj Misr, p. 25; 'Abd al-Fattah,, AlMawāni' wal-Thughūr, p. 160.

203 Hassan S. Khalilieh, Islamic Maritime Law: An Introduction (Brill Academic Publishers, 1998), p.81. 204 Taher (ed.), Kitāb Akriyat al-Sufun

205 Wansharīsī, Al-Mi’yār, vol. 6, p.278.

contratto di noleggio sarebbe stato annullato a causa del naufragio”207. Ciò significa che il noleggiatore non poteva chiedere un rimborso. Alcuni studiosi sostengono invece che “il contratto rimaneva valido purchè il proprietario del vascello riuscisse a riparare i danni i danni”208.

Le pessime condizioni dell’imbarcazione, tali da non garantire una navigazione sicura, rientravano tra le cause di annullamento del contratto di noleggio, ma il contratto non poteva essere annullato prima che gli arbitri avessero esaminato lo scafo209. D’altro canto, quando l’apparato tecnico della nave funzionava correttamente e consentiva dunque una navigazione sicura, il noleggiatore non poteva annullare il contratto. Questa regola era applicabile solo al contratto di noleggio che designava una particolare nave. Di contro, se il kirā’ era del genere “personal guarantee”, l’armatore doveva provvedere a sostituire il vascello in caso il primo fosse fuori uso210.

Pericoli umani e di carattere naturale potavano minacciare una nave commerciale sia prima della partenza che durante la navigazione. Anche se la nave era già stata caricata, era proibito navigare quando il mare era ”chiuso” o quando le navi pirata o avversarie si nascondevano nelle vicinanze. I contraenti dovevano aspettare che le condizioni del tempo migliorassero e che la minaccia passasse. Il periodo di attesa era indefinito e poteva durare da un giorno ad alcuni mesi. Se i contraenti non rompevano il loro accordo prima della fine della stagione di navigazione, il contratto restava valido per la successiva211. Poichè il ritardo poteva nuocere finanziariamente ai contraenti, i giuristi consigliavano la stima e la distribuzione delle perdite tra i due. Il giudizio degli studiosi era basato sulla tradizione del profeta “nessuna parte deve nuocere all’altra”212. Se il viaggio era già stato intrapreso, l’annullamento del contratto avrebbe riguardato solo la rimanente distanza. Il noleggiatore era obbligato a pagare l’armatore in proporzione alla distanza coperta213.

Il mercante non poteva risolvere il contratto all’ultimo momento, quando la nave stava per spiegare le vele. Se lo faceva sarebbe stato obbligato a pagare all’armatore l’intera tariffa214. Al giurista kharigita Al-Kīndi fu chiesto di pronunciarsi sul caso di un mercante che aveva noleggiato un vascello per portare la propria mercanzia in preciso luogo ma non era partito subito (cioè durante la stagione di navigazione): ”doveva pagare il compenso per

207 Al-Fatāwā al-Hindiyya, vol. 4, p. 459; Taher (ed.), Kitāb Akriyat al-Sufun, pp. 16; Ibn Rushd, Al-Bayān

wal- Tahsīl, vol.9, pp. 81-82.

208 Al-Fatāwā al-Hindiyya, vol. 4, p.459.

209 Hassan S. Khalilieh, Islamic Maritime Law: An Introduction (Brill Academic Publishers, 1998), p.76:

“an interesting explanation is given by al-Kindi who writes: "If the shipowner claims that his vessel is broken, he is required to ask two arbitrators who are well versed in maritime industries and who are able to verify and evaluate the damage of the vessel. If they discover that the damage would risk the shipments, the shipowner would be entided to breach the contract while the lessee would have to remunerate him in proportion to what has been covered of the distance."

210 Shammakhi, Al-Īdāh, vol. 3, pp. 580-581; Taher (ed.), Kitāb Akriyat al-Sufun, p. 24.

211 Wansharīsī, Al-Mi’yār, vol. 8, pp. 299-300; Idris, "Commerce Maritime," p. 237; Taher (ed.), ; Taher

(ed.), Kitāb Akriyat al-Sufun, pp. 14-15, 20: "If the chartering parties signed the contract at a particular time, such as in the winter, when it is inappropriate to sail and stated that they would travel at that time without a previous condition to postpone the departure to a convenient time when the vessels are setting for sail, the contract must be nullified because sailing at that time is risky and the Prophet forbade taking risk”.

212 Taher (ed.), Kitāb Akriyat al-Sufūn, p.14.

213 Hassan S. Khalilieh, Islamic Maritime Law: An Introduction (Brill Academic Publishers, 1998), p.77. 214 Kindi, Al-Musannaf, vol. 21, pp. 154-155; Ibn Rushd, Al-Bayān wal- Tahsīl, vol.9, pp. 82-83: "If the

contract was signed for the transporting a specific shipment to a definite destination, and that shipment was stolen before or after being loaded, in both situations the merchant must pay all the freight charges";

il nolo? e cosa sarebbe successo se l’armatore avesse rifiutato di navigare in quel momento adducendo come giustificazione la difficoltà della traversata in quel periodo? ”Egli replicò: “Se il mercante senza una valida ragione non aveva caricato la merce egli doveva pagare il dovuto all’armatore. Mentre i malakiti sostenevano che doveva essere versata l’intera somma, gli hanafiti erano per una parziale retribuzione Se il ritardo nella partenza era dovuto al noleggiante e nel frattempo il mare era stato chiuso, il mercante doveva essere esentato dal pagamento della tariffa di viaggio.”

Alcuni giuristi argomentavano che un danno al carico era una ragione sufficiente per rompere il contratto. I sostenitori di questa tesi sostenevano l’annullamento del contratto a prescindere dalla quantità di merce danneggiata. D’altro canto, una seconda corrente sosteneva che il contratto rimaneva valido. Una terza corrente dottrinale proponeva una via di compromesso, stabilendo che “eccetto il caso in cui il danno nasceva da un atto di Dio, il contratto di noleggio sarebbe stato annullato e il noleggiatore doveva pagare il nolo in proporzione alla distanza coperta”215.

Nel documento Il diritto marittimo nei paesi arabi (pagine 36-38)