1.4 La creazione di Salazar: l’Estado Novo (1933-1945)
1.4.3 Salazar e la Chiesa cattolica
Con l’Estado Novo il Cattolicesimo riacquisì il ruolo centrale che la conseguente transizione dalla Prima Repubblica le aveva tolto a caro prezzo con la soppressione degli ordini religiosi e la fine del monopolio nell’insegnamento. In modo particolare, Salazar diede alla Chiesa la possibilità di «ricostruire e recuperare la propria leadership nella formazione delle anime portoghesi»194. Formato nella scuola di Viseu in teologia nel 1908, ricevette ordini minori ma pur non avendo l’età per essere ordinato sacerdote, era chiamato dai propri conterranei «Padre Salazar»195. Nel 1909, a vent’anni, divenne professore in un collegio religioso di Viseu, continuando il proprio percorso di studi e ad appassionandosi alle encicliche di Papa Leone XIII nelle quali riscopriva una soluzione alle problematiche dell’epoca196. Date le premesse non stupisce affatto che la formazione religiosa abbia continuato ad accompagnare Salazar lungo la propria strada anche in seguito. Una volta giunto a Coimbra, infatti, riuscì a fondare l’associazione d’ispirazione cattolica Centro Académico da Democracia Cristã (CADC), che si basava sulla difesa dei principi dottrinali postulati da Leone XIII, e ad essere eletto deputato del partito Centro Católico Português nel 1921. Tra le fila del CADC Salazar conobbe uno dei suoi amici più fidati, Padre Manuel Gonçalves Cerejeira197, che avrebbe scavalcato rapidamente le gerarchie ecclesiastiche portoghesi, divenendo, nel 1929, Cardinale- Patriarca di Lisbona. Per capire l’importanza della formazione di Coimbra e della stessa CADC, basti pensare che la classe dirigente del governo del 1926 proveniva in larga parte dalle fila di quest’ultima. Con la nomina di Salazar alla guida del governo, la componente cattolica crebbe in numero e influenza anche tra le stanze del potere statale. Tuttavia, nel periodo di maggior propaganda salazarista, in cui veniva definito il nuovo corso nazionale, il Centro Católico subiva un ridimensionamento, anche a causa della nascita, nel 1930, dell’União Nacional: «concepita non come un partito ma come un fronte politico aggregante delle diverse forze di appoggio al regime, avrebbe rappresentato uno svuotamento di tutti gli altri partiti e organizzazioni politico-partitiche»198. Il destino del Centro Católico, in seguito a una riorganizzazione interna alla Chiesa stessa – che si
194 M. Braga da Cruz, As relações entre o estado e a Igreja, p.221; M.I. Rezola, Breve panorama da situação da Igreja e
da religião católica em Portugal (1930-1960), in J. Serrão, A.H. Oliveira Marques (F. Rosas coord.), Nova história de Portugal, vol. XII, O «Estado Novo». O ditador e a ditadura, Editorial Presença, Lisboa 1990, pp. 222-255.
195 F. Ribeiro de Meneses, Salazar, cit., pp. 25-26.
196 Quad Apostolici Muneris (1878), De Rerum Novarum (1891) e Graves de Communi Re (1901), in Ivi, p. 28. 197 F. Ribeiro de Meneses, Salazar, cit., p. 33.
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traduceva in un nuovo indottrinamento dei fedeli – era segnato e non privo di grandi discussioni interne199. La missione politica del Centro cattolico non poteva correre su un binario parallelo alla dittatura ma limitarsi a compiere la propria opera di azione sociale200. Inoltre, terminava la stessa attività difensiva, motivo per il quale era stata fondata nel 1915, del Centro Católico, ossia attuare una pratica di reazione alle «intrusioni della politica nei domini della religione»201. Nel 1932, con l’approvazione delle Bases de Acção Católica, il CADC, una parte della Juventude Universitária Católica, della Juventude Escolar Católica e del Centro Católico, confluirono all’interno dell’União Nacional. Come ebbe modo di sottolineare anche lo stesso Salazar, «L’União Nacional è stata formata per distruggere lo spirito di partito o di fazione, dovunque essa fosse. I cattolici che desiderino collaborare con il loro patriottismo alla vita della nazione sanno, dunque, qual è la via migliore da seguire»202. Con la creazione, nel 1933, delle Basi Organiche dell’Acção Católica Portuguesa (ACP)203, il CCP lo Stato guardava oltre, instaurando una relazione nuova con la Chiesa e il Vaticano204. Con l’Acção Católica l’episcopato si garantiva l’autonomia nei confronti del governo salazarista – e da esso, in primis, acconsentito – e le altre istituzioni del regime per diversi anni, soprattutto, come riporta Maria Inácia Rezola, in riferimento a quelli corporativi205. Allo stesso tempo, la Chiesa conferì ampio appoggio al salazarismo, in modo particolare nei settori rurali meno politicizzati, grazie all’ampia rete di movimenti e organizzazioni nel territorio206. Prima ancora della stesura della Carta dell’Estado Novo del 1933, Salazar espresse le proprie certezze all’amico Cerejeira, in merito alla volontà di mantenere relazioni proficue tra Stato e Chiesa207: «Eu defendo os interesses de Portugal e do Estado, e os interesses da Igreja só contam para mim enquanto se sonjugarem com aqueles, e apenas nesta medida. E o Estado é independente e soberano»208. Ancora una volta il fascismo portoghese si manteneva equidistante
199 Ibidem.
200 O. de Salazar, Discursos e notas políticas (1928-1934), Editora, Coimbra 1961, p. 170. 201 M.I. Rezola, A Igreja Católica nas origens do salazarismo, cit., p. 77.
202 Prima intervista di Ferro a Salazar, Il Centro Católico di fronte al regime, in D. Serapiglia, Il fascismo portoghese,
cit., p. 68.
203 Riuniva tutte le organizzazioni laiche portoghesi con lo scopo, in collaborazione con l’apostolato cattolico, di diffondere e «difendere i principi cattolici nella vita individuale, familiare e sociale», in «Bolletim da Acão Católica Portuguesa», n. 1, maio de 1934, p. 12.
204 B. Cardoso Reis, Salazar e o Vaticano, ICS, Lisboa 2007.
205 M.I.Rezola, Breve panorama da situação da Igreja e da religião católica em Portugal (1930-1960), in J. Serrão, A.H. Oliveira Marques (F. Rosas coord.), Nova história de Portugal, vol. XII, Portugal e o Estado Novo, pp. 222-255. 206 Si ricordi, ad esempio, la creazione, nel 1936, della Mocidade Portuguesa (MP), organizzazione obbligatoria presentata come nazionale e pre-militare, volta a stimolare «”lo sviluppo integrale” dei giovani, in termini di “capacità fisica”, “formazione del carattere” e “devozione alla Patria”», in M.I. Rezola, A Igreja Católica nas origens do salazarismo, cit., p. 82. Si fa inoltre riferimento alla Base XI della legge n. 1941, dell’11 aprile 1936.
207 «Espero e desejo que o Estado e a Igreja tenham boas relações de colaboração», in F. Nogueira, Salazar. Os tempos
aureos (1928-1936), vol II, Atlântida Editora, Coimbra 1977, p. 152.
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Nonostante il mantenimento della libertà di culto sancita dall’articolo 45 della Costituzione del 1933 – «É livre o culto público ou particular de todas as religiões»209 – e il principio di separazione tra Chiesa e Stato dell’articolo 46 – «O Estado mantém o regime de separação em relação à Igreja Católica e a qualquer outra religião ou culto praticado dentro do território português»210 – la religione cattolica acquisiva un ruolo portante e una posizione privilegiata rispetto al passato e, soprattutto, al futuro del Paese.
La religione divenne così, già a partire dagli anni Trenta, l’aggregante sociale nazionale e collante di valori esaltati dal regime. Pur intersecandosi nello spazio di relativa autonomia che il regime portoghese le lasciava a disposizione – e che lo distingueva, ancora una vota, nel piano interpretativo del modello fascista italiano e tedesco211 – il «corpo cattolico», per usare un’espressione di Costa Pinto, avrebbe comunque rappresentato un «efficace strumento dell’associazione conservativa con solo alcuni centri di dissidenza, soprattutto dopo il 1945»212.
La posizione della Santa Sede in merito ai nazionalismi europei del periodo interbellico differiva da Paese a Paese e l’Estado Novo non faceva distinzione. La posizione della curia romana verso il Portogallo rimase prudente durante il papato di Pio XI ma mutò con l’elezione del Cardinal Pacelli, in cui perdeva la nozione geografica di Pese periferico per acquisire la centralità dell’evangelizzazione nazionale, «modello di un legittimo e benedetto nazionalismo cattolico, versus internazionalismo comunista»213. Prima non calorosa nei confronti dell’Apparizione di Fátima, con Pio XII Fátima divenne da vicenda religiosa a pretesto internazionalizzante a vantaggio della nuova politica papale. Ad esso si aggiungevano legami personali di Papa Pio XII con prelati portoghesi e con il Patriarca di Lisbona Manuel Gonçalves Cerejeira, che avrebbero portato ad altri gesti di benedizione come nel caso della Sociedade Portuguesa das Missões Católicas Ultramarinas, o dell’amministrazione della comunione al figlio dell’ambasciatore portoghese Carneiro Pacheco o al regalo a Salazar di una propria foto autografata nel 1940214.
209 Art. 45, título X, Das relações do Estado com a Igreja Católica e demais cultos, Constituição de 11 de abril de 1933. 210 Art. 46, Ivi.
211 In modo particolare dalla religione tedesca, dove Hitler stava sostituendo gradualmente la tradizione cattolica con un culto pagano maggiorato alla propria figura carismatica. Si veda, sul tema, E. Conte, C. Essner, Culti di sangue.
Antropologia del nazismo, Carocci, Roma 2004.
212 A. Costa Pinto, Salazar's dictatorship, cit., p. 202.
213 G. de J. Pita, A Igreja católica e o nacionalismo do Estado Novo, Esfaer dos caos, Lisboa 2015, p. 165.
214 Ivi, pp. 166-167. Il 21 giugno 1940 Pio XII inviò una propria foto a Salazar,seguita dalla dedica scritta a mano «Abençoamos de todo o coração ao dilecto filho Nosso António de Oliveira Salazar, Presidente do Conselho da República Portuguesa, comprazendo-Nos de que as virtudes grandes de iluminado estadista sejam à sua nobre Nãção garantia segura de cristã prosperidade», pubblicata in prima pagina dal «Diário de Notícias» nel giorno della morte di Pio XII, il 10 ottobre 1958, in Ivi, p. 167.
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Indipendentemente dall’autonomia e dalla ferma volontà della Chiesa portoghese di avere un’entità propria e distinta dallo Stato, ma che da esso doveva essere formalmente riconosciuta e valorizzata, nel 1940 venne stipulato inoltre il Concordato tra la Chiesa e l’Estado Novo215. Istituito e inserito nella Costituzione, sottolineava un aspetto non secondario: la religione cattolica diveniva «la religione della nazione portoghese»216. Nonostante il legame tra Chiesa e Estado Novo, il processo negoziale sul Concordato richiese più tempo del previsto, dovuto allo scioglimento di intese tra il Presidente del Consiglio e la Santa Sede. Uno di questi era l’interdizione del divorzio ai cattolici, che avrebbe potuto portare malumori da parte del settore repubblicano del regime. Dopo tre anni di complicate negoziazioni, il Concordato venne firmato il 7 maggio 1940217, conferendo finalmente un fondamento giuridico all’appartenenza storicamente cattolica del Portogallo218 e acquisendo quella valenza fascistizzante d’ispirazione italiana, se paragonata alla firma dei Patti Lateranensi del 1929. Dopo il 1945, con la vitalità del regime in calo e sotto l’aspettativa popolare di un cambiamento dell’assetto statuale ispirato ai modelli democratici che avevano sconfitto il nazi-fascismo, la religione cattolica sarebbe divenuto il nuovo e più forte aggregante sociale del Portogallo o, per dirla con le parole di Costa Pinto, «became the New State’s ideological Haven»219, palesata dalla crescita delle organizzazioni cattoliche. Se nei primi anni Quaranta l’Azione Cattolica era formata da circa 55.000 affiliati, nel 1956 arrivava a circa 110.000220, sebbene la disposizione geografica del movimento si stanziasse soprattutto nel Nord del Paese, in modo particolare nelle diocesi di Braga, Porto, Leiria e Viseu221, indice di un legame nettamente maggiore del nord con il regime. La Chiesa portoghese, forte anche della valenza fideistica della Madonna di Fátima che raggiungeva in quegli anni l’interesse papale, divenne uno dei due pilastri del regime del dopoguerra: il Cattolicesimo consolidava così la propria importanza accanto all’anticomunismo e al colonialismo. Unite insieme
215 Secondo il settimo Censimento Generale della Popolazione (Recenseamento Geral da População) del 12 dicembre 1940, il 93,1% (7.191.913) dei portoghesi professava la religione cattolica, in censos.ine.pt, p. XVII.
216 M. Braga da Cruz, As negociações da Concordata e do acordo Missionário de 1940, in «Análise social», vol. XXXII (143-144), 1997, pp. 815-845; M.I.Rezóla, A Igreja Católica nas origens so salazarismo, in «Locus, revista de história», v. 18, n.1, pp. 69-88, Juiz de Fora 2012.
217 Il testo completo della Concordata entre a Santa Sé e a República Portuguesa si trova in vatican.va, Città del Vaticano, 7 maggio 1940.
218 In seguito alla democratizzazione del Portogallo e dell’influenza del Concilio Vaticano II, il Concordato avrebbe subito una revisione nel 1975, proprio in merito all’istituzione del diritto al divorzio e nel 2004. L’art. XXIV del Concordato venne modificato da un protocollo addizionale tra la Santa Sede e la Repubblica Portoghese il 15 febbraio 1975 nei termini che seguono: A Santa Sé, reafirmando a doutrina da Igreja Católica sobre a indissolubilidade do vínculo matrimonial, recorda aos cônjuges que contraírem o matrimónio canónico o grave dever que lhes incumbe de se não valerem da faculdade civil de requerer o divórcio», a firma dei Card. Giovanni Villot e Francisco Salgado Zenha, in vatican.va. 219 A. Costa Pinto, Salazar's dictatorship, cit., p. 203.
220 Anúario católico de Portugal, in M.I.Rezola, Breve panorama da situação da Igreja, cit., p. 238. 221 «Boletim de informação pastoral», n.5, dezembro de 1959, pp. 18-19.
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alla riorganizzazione delle forze di polizia politica e inserito nel panorama della destra europea, l’Estado Novo mostrava la propria conformazione originale.