L’Iran Contra-Affairs, Irangate, Contragate o Iran-Contra Scandal fu lo scandalo politico che nel Novembre 1986 vide coinvolti alti funzionari e militari dell’amministrazione del Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan che, con l’aiuto di Israele, organizzarono un traffico illegale di armi con l’Iran (su cui vigeva l’embargo). I proventi di questa operazione servirono a finanziare l’opposizione violenta dei Contras al governo sandinista del Nicaragua104 nonostante il Congresso lo avesse proibito (Boland Amendment)105, Congresso
che, secondo le leggi, deve approvare ogni aiuto militare a potenze estere106. La vendita di armi all'Iran fu pianificata con lo scopo di facilitare il rilascio di alcuni ostaggi statunitensi in quel momento nelle mani di Hezbollah107in Libano, storicamente legato all'Iran108.
104
I contras furono gruppi armati controrivoluzionari nicaraguensi costituiti a partire dai nuclei della vecchia guardia nazionale di Anastasio Somoza Debayle, per combattere il governo sandinista che nel 1979, dopo aver rovesciato la dittatura di Debayle, si era insediato al potere. La parola spagnola contras è un accorciamento di contrarrevolucionarios (controrivoluzionari)
105
Il nome dato all’emendamento che vietava esplicitamente l’assistenza militare e economica ai ribelli del Nicaragua, è noto come Boland Amendment, approvato dal Congresso nel Dicembre 1982. Il nome proviene dal suo primo firmatario, il democratico Edward P. Boland. Theodore Draper, “A very thin Line.
The Iran-Contra Affair”, GarperCollinsCanadaLtd, 1991, New York. http://thomas.loc.gov/cgi-
bin/bdquery/L?d098:./temp/~bdamNuB:1[1-1]%28Amendments_For_H.R.2968%29&./temp/~bdan0m, http://www.americanprogress.org/wp-content/uploads/issues/2007/01/pdf/military_deployments.pdf 106
Maldwin Allen Jones, “Storia degli Stati Uniti d’America, dalle prime colonie inglesi ai giorni nostri”, Bompiani Editore, Milano, 2011.
107
Hezbollah o Ḥizb Allāh, ossia Partito di Dio, è un partito politico sciita del Libano fondato nel giugno 1982, dotato di un'ala militare, con sede in Libano.
108
Nel 1982 scoppiò in Libano una guerra dopo che le Forze di Difesa Israeliane (Fdi) invasero il sud del paese. Il governo d’Israele dette il via libera all’invasione come risposta al tentativo di assassinio messo in atto da parte del Fath (organizzazione politica e paramilitare palestinese, facente parte dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina) contro il proprio ambasciatore nel Regno Unito,
58 A partire dal 1985 il Presidente Reagan prese molto a cuore il problema degli ostaggi in Libano, desideroso di non ripetere ciò che era successo solo pochi anni prima in Iran109.
In America qualcuno pensava che migliorando le relazioni con l’Iran, che era molto vicino a Hezbollah, questi avrebbe potuto fare qualcosa per liberare gli ostaggi. Uno degli americani che pensava in questo modo era Robert C. McFarlane, consigliere di Reagan per la sicurezza nazionale. Sebbene gli si opposero sia il Segretario di Stato Schultz che il Segretario della Difesa Weinberger, McFarlane credeva che ciò fosse la soluzione giusta e cercò di convincere il Presidente e l’amministrazione che, provare a avvicinarsi all’Iran, sarebbe stato utile. Ed è qui che entrò in scena Israele attraverso il Direttore Generale del Ministero degli Esteri, David Kimche. Israele infatti, nemico sia di Baghdad che di Teheran, stava aprendo un canale per la vendita di armi all’Iran attraverso l’intermediario iraniano Manuchehr Ghorbanifar e il saudita Adnan Khashoggi. I contatti di Ghorbanifar all’interno del governo di Teheran portarono Israele a credere che esisteva un gruppo di “moderati” pronti a rovesciare il regime di Khoemeini110. In cambio l’Iran voleva i missili anti-carroarmato
American-made Tube-launched Optical-tracking Wire-guided (TOW), ma per
legge, Israele, aveva bisogno dell’approvazione americana per il trasferimento dei suddetti missili.
Shlomo Argov, e in risposta ad attacchi d’artiglieria dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, accusata anche di aver instaurato un quartier generale in Libano. Nell'agosto 1982, l'OLP sgomberò le sue forze dal Libano. Con il patrocinio degli Stati Uniti, Israele e il Libano raggiunsero il Trattato di Pace tra Israele e Libano nel maggio del 1983, nel quale si stabilivano le tappe per il ritiro delle forze israeliane dal Libano. Il trattato non fu però mai ratificato e nel marzo del 1984, sotto la pressione della Siria, il Libano disconobbe l'accordo.
109
“The Lebanon hostage crisis refers to the systematic kidnapping in Lebanon of 96 foreign hostages of
21 national origins—mostly American and western European between 1982 and 1992. At least eight hostages died in captivity; some were murdered, while others died from lack of adequate medical attention to illnesses.” Jaber Hala., “Hezbollah: Born with a Vengeance”, Columbia University Press, New
York, 1997, p.113. 110
59 Kimche si mise subito all’opera e contattò McFarlane per sapere se fosse interessato. Chiaramente lo era: sarebbe stata, infatti, un’opportunità, non solo per mettersi in contatto con i “moderati” iraniani oppositori di Khoemeini, ma anche per una possibile liberazione degli ostaggi. Proprio quest’ultima prospettiva per il Presidente Reagan giustificava l’intera operazione. E così tra Maggio 1985 e Ottobre 1986 McFarlane e altri ufficiali autorizzati dalla Cia e dal
National Security Agency concessero a Israele la vendita all’Iran di missili TOW
anti-carroarmato (2000 in tutto)111. Gli israeliani sarebbero stati riforniti delle stesse armi da parte degli Stati Uniti. Poche ore dopo la vendita delle armi, un gruppo fondamentalista islamico, “Islamic Jihad Organization”112, rilasciò un ostaggio che tenevano sotto sequestro in Libano, il Reverendo Benjamin Weir. Il 4 dicembre 1985, Robert McFarlane rassegnò le dimissioni113 e venne sostituito dall’Ammiraglio John Poindexter. Pochi giorni dopo le dimissioni di McFarlane, Oliver North, il vice-direttore per gli Affari politico-militari al National
Security Council (Nsc), propose un nuovo piano per vendere le armi all’Iran
che comprendeva due importanti modifiche: invece di vendere armi attraverso Israele, la vendita sarebbe dovuta avvenire direttamente e una parte dei proventi avrebbe dovuto finanziare i Contras nicaraguensi. La maggior parte dei membri del Nsc era d’accordo con North e infine, con un largo consenso, Poindexter autorizzò il piano.
Durante tutto febbraio 1986, furono inviate armi direttamente dagli Stati Uniti all’Iran, ma nessuno degli ostaggi fu liberato. Bisognerà aspettare luglio 1986 per vedere un altro ostaggio liberato114. Subito dopo questo avvenimento William Casey, il capo della Cia, chiese che il governo degli Stati Uniti autorizzasse l’invio di missili alle forze militari iraniane, come un segno di
111
Kenneth M. Pollack, “The Persian Puzzle”, op.cit, p.213 112
Meglio conosciuti come “Islamic Jihad”, fu un gruppo fondamentalista islamico che operò negli anni Ottanta soprattutto durante la guerra in Libano. Chiedevano l’espulsione degli americani dal Libano e si resero protagonisti di numerosi rapimenti e attentati terroristici.
113
http://www.reagan.utexas.edu/archives/speeches/1985/120485d.htm, http://www.globalsecurity.org/intell/library/reports/1993/walsh/chap_01.htm
114
Si trattava di padre Lawrence Martin Jenco, ex capo di “Catholic Relief Services” in Libano. http://www.nytimes.com/1996/07/22/us/rev-lawrence-m-jenco-61-hostage-in-lebanon-in-1980-s.html
60 gratitudine. Casey giustificò questa richiesta dicendo che così i contatti con i moderati iraniani sarebbero rimasti invariati e che gli altri ostaggi non sarebbero stati giustiziati115.
Il 3 Novembre 1986 il magazine libanese Ash-Shiraa, riportò la notizia scandalosa della vendita di armi da parte degli Stati Uniti all’Iran116. Questo fu il primo reportage sulla vicenda. Il governo iraniano confermò la storia del giornale libanese e 10 giorni dopo la pubblicazione della notizia il Presidente Reagan apparve sulla televisione nazionale il 13 Novembre, e smentì in maniera categorica che gli Stati Uniti avessero venduto armi all’Iran per sfruttare la loro influenza in Libano per liberare gli ostaggi in mano a
Hezbollah117. Solo in seguito Reagan ammise i fatti, precisamente nel Marzo 1987.
Il 25 Novembre 1986, il Presidente annunciò la creazione di una Special
Review Board per indagare più a fondo sulla questione. Il giorno seguente
nominò l’ex senatore John Tower, l’ex segretario di Stato Edmund Muskie e l’ex consigliere per la sicurezza Brent Scrowcroft, membri della Commissione. Questa diventò effettiva il primo Dicembre e prese il nome di Tower
Commission. Gli obiettivi della Commissione erano di esaminare il ruolo del National Security Council nelle operazioni per la sicurezza nazionale,
analizzando nello specifico il caso Iran-Contra, valutando il comportamento dello staff in particolare. La Tower Commission fu la prima commissione a valutare il comportamento del Nsc.
Il resoconto pubblicato fu consegnato al Presidente il 26 Febbraio 1987118. La Commissione ascoltò le testimonianze di più di 80 persone, tra cui Reagan e due degli intermediari per la vendita delle armi: Manucher Ghorbanifar e Adnan Khashoggi. Le 200 pagine della relazione portarono alla luce le responsabilità delle azioni da parte di Oliver North, John Poindexter, Caspar Weinberger e
115 Ronald Reagan, “An American Life”, Simon and Schuster Edition, New York, 1990, p.523 116
Theodore Draper, “A Very Thin Line..”, op.cit., p.457
117 http://www.reagan.utexas.edu/archives/speeches/1986/111386c.htm 118
Estratto del resosconto della Tower Commission, 26 Febbraio 1987, http://www.presidency.ucsb.edu/PS157/assignment%20files%20public/TOWER%20EXCERPTS.htm.
61 molti altri. Stabilì inoltre, che il Presidente Reagan non era a conoscenza dell’intero programma, specialmente quanto riguardava il finanziamento ai
Contras nicaraguensi. Tuttavia, la Commissione precisò che il Presidente
avrebbe dovuto esercitare un controllo maggiore sulle operazioni messe in atto dal Nsc e che avrebbe dovuto gestire meglio i suoi subordinati.
Reagan espresse tutto il suo rammarico durante il discorso televisivo dalla Stanza Ovale il 4 Marzo 1987. Il Presidente non parlava pubblicamente da 3 mesi e giustificò il suo silenzio perché agli americani meritavano la verità, disse. Prendendosi tutte le responsabilità dell’accaduto, Reagan dichiarò che le sue precedenti affermazioni non erano corrette e che i fatti e l’evidenza delle cose avevano smentito la sue convinzioni119.
Il ruolo di Reagan nella compravendita delle armi non è definitivamente certo; non è chiaro nemmeno cosa sapesse esattamente e se la vendita delle armi fu effettivamente motivata dal suo desiderio di salvare gli ostaggi in Libano. Oliver North scrisse che Reagan sapeva e approvò gran parte delle azioni ricevendo regolarmente i dettagli di ogni operazione. North scrisse inoltre, che non aveva dubbi sul fatto che Reagan fosse a conoscenza del finanziamento ai Contras120.
Nel suo libro autobiografico “An American Life” del 1990, Ronald Reagan dichiarò con forza che gli Stati Uniti non avevano mai finanziato organizzazioni terroristiche iraniane, ma era stata la sua grande preoccupazione riguardante gli ostaggi americani in Libano che lo aveva spinto ad adottare quel tipo di decisioni121.
Oliver North e John Poindexter il 16 Marzo 1988 furono accusati di aver commesso molteplici reati. North fu giudicato colpevole per aver distrutto documenti segreti, avere ostruito le indagini e avere accettato tangenti. Anche Poindexter venne incriminato per aver mentito ai processi, cospirazione e aver distrutto documenti. Le accuse, per entrambi, caddero durante il processo d’appello per aver violato la loro immunità con le deposizioni effettuate dinnanzi
119 http://www.pbs.org/wgbh/americanexperience/features/primary-resources/reagan-iran-contra/ 120
http://www.nytimes.com/1991/10/20/us/north-says-reagan-knew-of-iran-deal.html?pagewanted=1 121
62 al Congresso. Deposizioni che non dovevano essere divulgate, secondo la legge122.
Robert McFarlane invece, fu condannato a scontare una pena di 2 anni con la condizionale e pagare una multa di 20.000 dollari. George W. Bush gli concesse la grazia nel Dicembre 1992123.
122 In particolare era stato violato il Fifth Amendemnt; “The Fifth Amendment of the U.S. Constitution
provides: no person shall be held to answer for a capital, or otherwise infamous crime, unless on a presentment or indictment of a grand jury, except in cases arising in the land or naval forces, or in the militia, when in actual service in time of war or public danger; nor shall any person be subject for the same offense to be twice put in jeopardy of life or limb; nor shall be compelled in any criminal case to be a witness against himself, nor be deprived of life, liberty, or property, without due process of law; nor shall private property be taken for public use, without just compensation."
http://www.law.cornell.edu/wex/fifth_amendment 123
Robert MacFarlane nel Febbraio 1987 tentò il suicidio attraverso un overdose di Valium, perché, come lui stesso disse, aveva deluso la sua nazione. http://www.nytimes.com/1987/03/02/world/the- white-house-crisis-mcfarlane-suicide-attempt-what-drove-me-to-
despair.html?pagewanted=all&src=pm, Okie, Susan Okie and Chris Spolar (February 10, 1987). "McFarlane Takes Drug Overdose;Iran Probe Figure Hospitalized Shortly Before Testimony Due".
Washington Post, http://www.brown.edu/Research/Understanding_the_Iran_Contra_Affair/h-rm- gallery.php.
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